Книга - Concludi Ciò Che Hai Iniziato

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Concludi Ciò Che Hai Iniziato
Kathryn Lively


In questo ambito, fa caldo sotto i riflettori... Un tempo idolo degli adolescenti, Gabby Randall ora trascorre il suo tempo dietro la telecamera. Con il suo spettacolo messo a punto Danse Macabre e un via libera per un popolare sito di streaming, ha tutto ciò che vuole... tranne la star che cerca. Le scadenze si avvicinano e lei è alla disperata ricerca di qualcuno da scritturare per il ruolo di un moderno Grim Reaper in motocicletta. Non avrebbe mai pensato che alla fine avrebbe assunto il suo ex co-protagonista, il nerd più amato della TV... e suo ex marito.



In questo ambito, fa caldo sotto i riflettori... Un tempo idolo degli adolescenti, Gabby Randall ora trascorre il suo tempo dietro la telecamera. Con il suo spettacolo messo a punto Danse Macabre e un via libera per un popolare sito di streaming, ha tutto ciò che vuole... tranne la star che cerca. Le scadenze si avvicinano e lei è alla disperata ricerca di qualcuno da scritturare per il ruolo di un moderno Grim Reaper in motocicletta. Non avrebbe mai pensato che alla fine avrebbe assunto il suo ex co-protagonista, il nerd più amato della TV... e suo ex marito.



Fino al giorno della sua morte, la gente ricorderà Dash Gregory nel ruolo di Freddie ”Grody” Grodin, lo stereotipo del nerd amico dei fantastici ragazzi di Wondermancer High. Dopo anni di addetti ai casting che l’hanno sottovalutato per i ruoli più appetibili, Dash vuole mostrare a Hollywood che è più di un attore statico. È pronto a rompere il circolo vizioso dello stereotipo e ha messo gli occhi sul ruolo principale in una nuova serie sexy troppo bollente per la TV generalista.



Quando il regista grida “Stop!”, la star vuole continuare l'azione dietro le quinte. Dash e Gabby sono disposti a far impennare di nuovo gli ascolti?









Table of Contents


Books by Kathryn Lively (#u0f32d0ff-1b6e-5fc3-a1fa-86c94902e1da)

Title Page (#u5ad6f7e3-219e-5df2-8d4f-435e8bed9650)

Legal Page (#ub87c471d-939f-55e7-b27f-003071cf5cff)

Book Description (#u5fdd4f8f-f308-530a-aa96-b6b2b3f01dc4)

Dedica (#u2db17e69-ed8b-5dff-81e9-e2035b16f8d2)

Marchi registrati (#uc872cece-42a9-506c-b239-17f7e07a8ebc)

Capitolo Uno (#uc7355410-2d86-50c0-974e-10a37c1d78a9)

Capitolo Due (#ub1220fd8-91f1-5aa8-b46e-884197ce14d9)

Capitolo Tre (#u7baf1a20-4e06-5c7a-b90f-1f2f8a319327)

Capitolo Quattro (#u12fd5644-8606-5268-a03c-4f33d6721c96)

Capitolo Cinque (#uaecc09e8-b530-5323-8996-e2785b20bc65)

Capitolo Sei (#u1438bf71-e227-5f14-9eb9-3565058cd84f)

Capitolo Sette (#u1e70e9f9-2f16-5f7f-a7c3-314c3f4b6123)

Capitolo Otto (#uada15dfd-71b0-5c1f-841b-f41e4739e0a7)

Epilogo (#u5443b89f-8380-5c9f-af36-959b0b093e33)

More exciting books! (#u0c125f5b-0e44-54e4-9df4-b97b1e1337be)

Chi è l’autore (#u5551ac25-704e-59ae-88fc-71cef045deaa)


Totally Bound Publishing books by Kathryn Lively



ExStream Love

Finish What You Started (http://www.totallybound.com/finish-what-you-started)

Drive Me Wild (http://www.totallybound.com/drive-me-wild)

Do It Again (http://www.totallybound.com/do-it-again)


ExStream amar

CONCLUDI CIÒ CHE HAI INIZIATO

KATHRYN LIVELY


Concludi ciò che hai iniziato

ISBN # 978-1-80250-055-4

©Copyright Kathryn Lively 2016

Copertina di Posh Gosh ©Copyright giugno 2016

Tradotto da Marina Preste 2021

Interior text design by Claire Siemaszkiewicz

Totally Bound Publishing



Questa è un’opera di finzione. Tutti i personaggi, i luoghi e gli eventi sono frutto dell’immaginazione dell'autore e non corrispondono alla realtà. Ogni riferimento a persone, vive o morte, eventi o luoghi è puramente casuale.



Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa opera può essere riprodotta in alcuna forma, che sia stampata, fotocopiata, scansionata o altro, senza il permesso scritto dell'editore, Totally Bound Publishing.



Ogni richiesta deve essere indirizzata in prima istanza, per iscritto, a Totally Bound Publishing. Qualsiasi atto non autorizzato o riservato relativo a questa opera può dar luogo a procedimenti civili e/o azioni penali.



L’autore e l’illustratore hanno rivendicato i rispettivi diritti ai sensi del Copyright Designs and Patents Acts 1988 (e successive modifiche) in modo da essere identificati come autore e illustratore di questa opera.



Pubblicato nel 2021 by Totally Bound Publishing, United Kingdom.



Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, scansionata o distribuita in qualsiasi forma stampata o elettronica senza autorizzazione. Si prega di non partecipare o incoraggiare la pirateria di materiali protetti da copyright in violazione dei diritti degli autori. Acquista solo copie autorizzate.



Totally Bound Publishing è una società affiliata di Totally Entwined Group Limited.



Se hai acquistato questo libro senza copertina, dovresti essere consapevole che questo libro è una proprietà rubata. È stato segnalato come "invenduto e distrutto" all'editore e né l'autore né l'editore hanno ricevuto alcun pagamento per questo "libro spogliato".


ExStream Amar

In questo ambito, fa caldo sotto i riflettori...



Un tempo idolo degli adolescenti, Gabby Randall ora trascorre il suo tempo dietro la telecamera. Con il suo spettacolo Danse Macabre ormai pronto e il via libera per un popolare sito di streaming, ha tutto ciò che vuole... tranne un protagonista. Le scadenze si avvicinano e lei è alla disperata ricerca di scritturare il ruolo di un moderno Tristo Mietitore in motocicletta. Non avrebbe mai pensato di finire per assumere il suo ex co-protagonista, il nerd più amato della TV... e suo ex marito.



Fino al giorno della sua morte, la gente ricorderà Dash Gregory nel ruolo di Freddie “Grody” Grodin, lo stereotipo del nerd amico dei ragazzi popolari della Wondermancer High. Dopo anni di addetti ai casting che lo sottovalutavano per i ruoli più importanti, Dash vuole mostrare a Hollywood che lui non è un attore monotono. È pronto a rompere il circolo vizioso dello stereotipo e ha messo gli occhi sul ruolo principale in una nuova serie sexy troppo bollente per la TV generalista.



Quando il regista grida “Stop!”, la star vuole continuare l'azione dietro le quinte. Dash e Gabby sono disposti a far impennare di nuovo gli ascolti?


Dedica

Per G.


Marchi registrati

L’autore riconosce lo stato di marchio registrato e i proprietari dei seguenti marchi menzionati in questa opera di fantasia:



Fitzgerald Hotel & Casino: The Majestic Star Casino LLC

Pioneer Inn: Gold Strike Resorts

Persone: Time Inc.

Harry Potter: JK Rowling

Dodgers: Guggenheim Baseball Management

National Enquirer: American Media Inc.

Cirque du Soleil: Cirque du Soleil

Viva Las Vegas Wedding Chapel: Viva Las Vegas Wedding Chapels Inc.

Shining: Warner Bros.

Cuori senza età: Buena Vista Television

Sailor Moon: USA Network, Cartoon Network, Toonami Syndication

The Golden Nugget: Landry's Inc.

Four Queens: TLC Enterprises

Etsy: Etsy Inc.

Twitter: Twitter, Inc.

Facebook: Facebook, Inc.

Varietà: Penske Media Corporation

Wet Hot American Summer: USA Films

Star Trek: CBS Television Distribution

James Bond: Eon Productions

Chanel: Chanel S.A.

Godspell: Stephen Schwartz

Amleto: William Shakespeare

Hamilton: Lin Manuel-Miranda

Sliding Doors: Paramount Pictures

Cabaret: John Kander, Fred Ebb

Google: Google, Inc.

Monday, Monday: John Phillips

Harley: Harley-Davidson, Inc.

IMDb: Amazon.com

Lifetime: Lifetime Entertainment Services

VW: Volkswagen AG

La famiglia Brady: CBS Television Distribution

Youtube: YouTube, LLC

Angry Birds: Chillingo

San Diego ComicCon: Comic-Con International

Tumblr: Yahoo Inc.

Bluetooth: Bluetooth Special Interest Group

Wikipedia: Wikimedia Foundation

Pink's: Pink’s Hot Dogs

Il Trono di Spade: Home Box Office Inc.

McDonald's: McDonald's Corporation

Revlon: Revlon, Inc.

Kentucky Derby: Churchill Downs Incoporated

Mystery Science Theater: Vivendi Entertainment

Cinemax: Home Box Office Inc.

Elvira:

Dr. Martens: Martens Havighorst

Louboutin: Christian Louboutin Ltd.

Cracker Jack: Frito-Lay Inc.

Meet the Press: NBC News Productions

Mary Poppins: Buena Vista Distribution

Tutti gli uomini del Presidente: Warner Bros Television Distribution

I Soprano: Chase Films, Brad Gray Television

Photoshop: Adobe Systems Incorporated

In-N-Out Burger: In-N-Out Burgers, Inc.

Carl's Jr.: CKE Restaurants Holdings

Instagram: Facebook, Inc.

Rolex: Rolex SA

Canter’s: Canter's Deli

TMZ: Time Warner

Doctor Who: British Broadcasting Corporation

The King of Queens: CBS Studios International

Innamorati pazzi: Sony Pictures Television

Red Bull: Red Bull GmbH

MGM Grand: MGM Resorts International


Capitolo Uno

Aprile 2006

Las Vegas



Gabby Randall guardava le luci accecanti di Fremont Street dalla finestra della loro suite al quindicesimo piano del Fitzgerald Hotel & Casino. Migliaia di luci, forse un milione, brillavano in rapida successione, come se fossero onde, fuochi d’artificio ed esplosioni di stelle dai colori che lei non pensava esistessero. In basso, alla sua destra, un cowboy di neon alto due piani ammiccava e salutava i passanti dal suo piedistallo al Pioneer Club. I bordi di un giallo acceso ne incorniciavano la camicia a quadri e lo sguardo furbo, e se Gabby si fosse spostata di un centimetro da un lato o dall’altro, sarebbe stata sicura di vedere nei suoi occhi un bagliore sinistro.

Lui la fissava, con uno sguardo accusatorio, come a dire Vergognati, ragazzina. Scappare senza dirlo a nessuno. Lei voleva voltarsi, ma i suoi occhi erano troppo ipnotici e non riusciva a resistergli.

“Zitto. Sono adulta”, mormorò lei e sbatté le palpebre per rompere l’incantesimo. Il cowboy aveva un nome. L’impiegato alla reception aveva detto la stessa cosa, ma le era sfuggito di mente, sostituito da cori di slot machine tintinnanti nelle vicinanze mentre Dash gli dava due nomi falsi e pagava la stanza in contanti.

Lei ignorò il sorrisetto di neon e si mise a studiare i motivi accesi della hall dell’hotel. Le venne in mente un pensiero riguardo le luci: come si fa a sapere quando controllare eventuali surriscaldamenti e sostituire le lampadine se quei cartelli funzionano 24 ore su 24? Gli hotel assumevano una persona specifica per lavorare come elettricista? Erano come i fili delle luci di Natale, che se una luce era difettosa, allora tutto il filo non si accendeva?

Il motivo per cui stava riflettendo su questo, tra tutte le cose che ci si potesse chiedere riguardo Las Vegas, non lo sapeva. Fece un respiro profondo e decise che la sua mente aveva scelto di concentrarsi su osservazioni insulse per calmare i nervi.

Il problema non era tanto l’andare in una città sconosciuta quanto la sua prima notte da sola con Dash. La sua prima notte da sola con un uomo, a dirla tutta.

Non era mai stata a Las Vegas, anche se aveva ricevuto numerosi inviti da organizzatori di eventi. I suoi genitori e manager, rispettosi del loro cattolicesimo tanto quanto del loro senso degli affari, avevano rifiutato per conto suo più e più volte. Nessuna convention o visita ufficiale non autorizzate dal sistema, o da loro, per lei. Sicuramente, non volevano che venisse coinvolta in uno spettacolo di magia per celebrità di cattivo gusto o in qualche trovata pubblicitaria. Las Vegas avrebbe potuto anche trovarsi ai confini con l'Inferno, ma ora il loro parere contava poco. Lei aveva compiuto ventuno anni la settimana precedente, nello stesso giorno in cui era scaduto il suo contratto con Randall Talent. Marie e Walter rimanevano comunque la sua famiglia, ma non prendevano più decisioni per lei, che si trattasse di affari o altro. Inclusa la decisione più importante finora: il suo matrimonio con Dash Gregory.

Gregory. Adesso il suo nome era Gabby Gregory. O forse dovrebbe farsi chiamare Randall-Gregory e usare il suo nome di battesimo, Gabrielle. Forse questo l'avrebbe fatta apparire matura e più professionale durante gli incontri con potenziali agenti che l’avrebbero aiutata nella transizione da ragazza ingenua della TV a un ruolo dietro la telecamera.

Nella mano sinistra teneva l’ultimo numero del giornale People, la cui copertina la ritraeva insieme agli altri cinque protagonisti di Wondermancer High, lo spettacolo televisivo che aveva costituito il suo lavoro e la sua casa negli ultimi sei anni. Nella mano destra, piegato dalla sua stretta, un certificato di matrimonio che affermava la sua unione con Dash Gregory. Era successo solo un’ora prima e se avvicinava il foglio, poteva sentire l'odore dell'inchiostro della stampante. Il suo pollice sfiorò la firma apposta con un pennarello nero dal celebrante, un sosia di Johnny Cash di mezza età con basette vere e la trippa. Dash aveva insistito dicendo che un falso Elvis sarebbe sembrato troppo cliché, e che il suo defunto padre, un fan di Cash, avrebbe apprezzato.

Gabby aveva ceduto facilmente. Si sarebbe sposata di fronte a una soubrette con un vestito luccicante con piume di struzzo pur di avere un matrimonio legittimo. Il sosia di Cash non aveva riconosciuto nessuno dei due, il che era positivo. Non faceva parte della fascia di pubblico del loro spettacolo e apparentemente non aveva nessun adolescente che lo costringesse a sedersi davanti al televisore ogni giovedì sera alle otto.

Poggiò il certificato di matrimonio sul comodino per evitare che si rovinasse ulteriormente, poi si concentrò sulla rivista. Buona fortuna, diplomati!, recitava il titolo, in riferimento al finale della serie che sarebbe andato in onda il mese successivo. La tristezza la sfiorò appena mentre ricordava l’emozione e l’angoscia che avevano pervaso il set mentre giravano le scene finali. Una sensazione molto più simile al sollievo. Aveva recitato la parte di Tula Truebend per sei stagioni e, per quanto ne sapesse il paese, la sua vita reale rispecchiava quella della studentessa etero e puritana che aspirava ai vertici del mondo magico. Con fatica. I suoi voti, abbastanza discreti da permetterle di continuare a recitare, non l'avrebbero fatta ammettere ad Harvard. Non aveva intenzione di andare all’università, comunque.

Ora, con la serie alle spalle, non vedeva l'ora di intraprendere una carriera come sceneggiatrice e produttrice, per creare piuttosto che ripetere a pappagallo. Primo punto all’ordine del giorno: sviluppare un progetto per Dash.

Dei sei attori principali dello spettacolo sul paranormale - creato per sfruttare al meglio il successo della serie di Harry Potter - il suo nuovo marito era quello che soffriva la maggior parte degli stereotipi. Mentre lei interpretava la secchiona, un ruolo carino per cominciare, lui era l’archetipo del nerd. Occhiali, bacchetta perennemente piegata, risata sciocca e zero senso della moda. I responsabili del programma avevano ignorato tutte le richieste di far crescere Freddie Grodin verso la fine dello spettacolo, lasciando che “Grody” rimanesse un nerd amato ma goffo e inetto agli occhi dei fan di Wondermancer High.

Si era messa in testa che Dash avrebbe avuto una lunga carriera da attore, non interpretando variazioni dello stesso ruolo. Comunque, perché diavolo ci stava mettendo così tanto tempo? Era andato a prendere l'acqua... si era perso?

La maniglia della porta della loro stanza sussultò e sbatté, spaventandola. D'istinto, si strinse di più al petto la lunga vestaglia che indossava. Quando erano rimasti allo scoperto in Fremont Street, mentre percorrevano a piedi il tragitto dalla cappella all’hotel, si era preoccupata di una possibile scoperta da parte di fan e paparazzi. Invece la gente li aveva superati, noncurante. Si rese conto che poteva succedere solo in una città come quella.

“Finalmente”, mormorò Dash entrando nella stanza. “Odio queste dannate chiavi magnetiche. Funzionano una volta sì e dieci no.” Un sacchetto di plastica, pieno di bottiglie e merendine, gli pendeva dall'avambraccio, e indossava il suo berretto preferito dei Dodgers abbassato sul viso. Gabby sorrise vedendolo, soprattutto perché Dash non aveva in realtà bisogno di indossarlo per nascondere la sua identità. Senza gli occhiali attaccati col nastro adesivo e i capelli pettinati all’indietro che il mondo vedeva portare a Grody ogni settimana, Dash nel ruolo di se stesso non assomigliava per nulla al personaggio che interpretava. Era invidiosa della sua possibilità di vagare liberamente.

No, Dash era stupendo con i suoi occhi blu chiaro e un accenno di barba ispida che adombrava la sua mascella forte. Si tolse il berretto e arruffò i capelli corti, aumentando ancor più il suo aspetto adorabilmente trasandato.

“Sono contenta che tu sia tornato”, gli disse, e gli si avvicinò per un abbraccio. “Non mi piace stare qui da sola.”

“Hey.” Le prese la rivista e la mise accanto al certificato di matrimonio, poi la avvolse tra le sue braccia. Lui si sentì al sicuro, al caldo. “Va tutto bene. Non ti avevo detto che sarebbe andato tutto bene? È ufficiale, siamo sposati e nessuno può farci del male.”

“Continuo a pensare che qualcuno ci abbia visto al piano di sotto.” Nella mente di lei fiorivano visioni di fotografi che pedinavano ogni piano dell’hotel, travestiti da addetti al servizio in camera. Fan che tiravano fuori i telefoni o correvano verso il telefono pubblico più vicino per dirlo agli amici, o peggio, annunciarlo al mondo tramite le loro pagine di MySpace e quel nuovo sito, Twitter. Indovina... abbiamo visto Tula e Grody a Las Vegas! Perché sono qui, a prenotare la stessa stanza d'albergo? Ooooh!

Gli amici lo dicono ad altri amici. Qualcuno conosce un ragazzo all'Enquirer. Chiama il suo contatto a Las Vegas. Qualcuno chiama i genitori di lei... tra tre secondi la squadra d’assalto darà un calcio alla loro porta...

“Gabby, stai tremando.”

“Voglio solo essere sposata per una notte senza che il mondo lo sappia.”

Dash ridacchiò. Vibrava affianco al suo corpo, facendole sentire la presenza di lui. La vestaglia si aprì e il suo seno, nascosto da uno strato trasparente di raso e pizzo, si strinse contro il corpo di lui quando la tirò a sé. I suoi capezzoli si indurirono, anticipando il suo tocco.

Non avevano scoperto così tanto del corpo dell’altro durante l'anno in cui si erano frequentati di nascosto. Si erano baciati, molto, e si erano divertiti a palparsi coi vestiti addosso tra una scena e l’altra. Lei aveva riservato tutto per stasera.

“Va tutto bene, Gabby”, la rassicurò. “Potremmo percorrere l'intera Las Vegas Strip stasera e nessuno ci noterebbe. C’è abbastanza da fare a Las Vegas per distrarre le persone. Infatti,” lui si allontanò e lei piagnucolò, “ho pensato che potremmo restare una notte in più.”

“Ma domani partiamo per New York.” Un estraneo avrebbe potuto giudicare il loro matrimonio improvvisato, ma avevano pianificato tutto per questa settimana. Matrimonio a Las Vegas, poi a Manhattan per acquistare un appartamento. Audizioni teatrali e televisive per Dash mentre lei avrebbe incontrato gli agenti per discutere delle idee per dei progetti.

“Lo so, ma ti meriti una vera luna di miele, per quanto breve. Non siamo mica al verde che dobbiamo tornare subito al lavoro.”

“Lo so.” Supponendo che Wondermancer High godesse di lunga vita con le repliche, non avrebbero dovuto lavorare di nuovo entrambi se avessero pianificato bene le spese. Lei però voleva lavorare e intendeva prendere le distanze da Tula Truebend.

Lui si sedette sul bordo del letto e si tolse le scarpe. La polo bianca che aveva indossato per la cerimonia fu la seconda a essere gettata sul tappeto. Dash allungò le braccia al soffitto e Gabby si meravigliò di quanto i suoi muscoli fossero definiti. Non vedeva l'ora di tracciarne ogni curva.

“Stavo pensando che potremmo andare a vedere Celine o Elton, o il Cirque du Soleil”, continuò lui, scrollandosi i pantaloni e i calzini. Rimasto solo con i boxer addosso, tornò indietro per sdraiarsi sul letto. “Prenderò i biglietti per tutto ciò che vuoi. Ho prenotato la stanza per due notti in ogni caso, e New York non va da nessuna parte.”

Accarezzò il lato vuoto del materasso e osservò lei che stava in piedi. La cintura della vestaglia si era allentata, mostrando le sue gambe e il baby-doll rosso che le copriva a malapena le cosce.

“E anche io non vado da nessuna parte”, aggiunse lui.

“Bene.” La vestaglia scivolò sul pavimento, Gabby si arrampicò sul letto e si avvicinò al suo nuovo sposo. Dash avvicinò la bocca alla sua, e lei si sciolse nel suo abbraccio, sprofondando sempre più nel letto mentre lui si avvicinava. Lei esplorò le parti lisce della sua schiena fino ai pantaloncini di cotone, nei quali non vedeva l’ora di scoprire le sue bellezze. Arti intrecciati, dita che pizzicavano le cinghie e gli elastici, mentre lei lasciava che suo marito le saccheggiasse la bocca con la lingua. Sentì il sapore del caffè che avevano condiviso prima e un accenno di gomma alla menta, chiaramente usata per nascondere il sapore forte della bevanda.

Non si era mai sentita così felice, insieme a Dash. Era pronta a lasciarsi alle spalle Tula Truebend e recitare la sua vera età. Si era divertita nel semplice atto di acquistare quella lingerie succinta per la sua prima notte di nozze, godendosi lo shopping come una “grande”.

I suoi genitori l'avevano tenuta sotto costante sorveglianza durante lo spettacolo, facendo tutto al posto suo. Le pagavano le bollette, le sceglievano i vestiti e controllavano la sua dieta. Non più. Stasera non avrebbe pensato a loro.

Le cinghie del baby-doll le caddero sulle spalle, liberando il suo corpo. Dash si staccò dalle sue labbra e la baciò fino ad arrivare al seno, circondando il capezzolo con la lingua. Lei rabbrividì alla sensazione, come se lui le infiammasse ogni nervo con il suo tocco.

Lui alzò lo sguardo con occhi di ghiaccio e un sorriso enorme. “L’hai...?”

Lei annuì e la sua silenziosa affermazione di aver preso la pillola fu sufficiente. Aveva preso la ricetta di nascosto il mese precedente, in previsione del matrimonio.

Dash tornò al seno per un assalto totale, mordicchiandone uno mentre massaggiava l'altro. Si spostò su di lei, permettendole di sentire totalmente la sua eccitazione. Gabby si rilassò e lasciò che lui assumesse il controllo. Ogni sua spinta contro le parti intime di lei, mentre era ancora in boxer, le accendeva il desiderio, preparandola letteralmente a diventare sua.

No, pensò lei, ci apparteniamo. Quando si tolse i pantaloncini e il perizoma di pizzo e lui la penetrò con un colpo lento e guidato, lei si morse il labbro per evitare di gridare e si concentrò su Dash sopra di lei, che nascondeva il viso nell'incavo del suo collo, sussurrandole per rassicurarla che si sarebbe preso cura di lei.

“Stai bene?” sussurrò lui, il suo respiro caldo che le ruggiva nell'orecchio.

“Benissimo. Tu?”

“Sì.” Rise, quasi emozionato, spingendo di nuovo dentro di lei. Il dolore si attenuava man mano che rimanevano uniti, ma quando lui spinse per raggiungere il clitoride lei gridò. Non era estranea al piacere personale, ma il fatto che Dash la toccava in quel modo la portò all’orgasmo molto più velocemente di quanto avesse mai fatto da sola.

“Wow.” Lui rise.

“Mi dispiace.” Lei avrebbe voluto durare di più, ma lui la baciò placando il suo senso di colpa.

“Ti amo, piccola” disse, e dopo un secondo il suo corpo rabbrividì. Si appoggiò su di lei e Gabby gli guardò la schiena notando il suo bel culo che si muoveva più velocemente mentre la copriva. L’aumento del movimento le stordì i sensi e il calore che la avvolgeva le tolse il fiato. Voleva ricambiare il sentimento, dirgli che lo amava anche lei, ma le parole le rimasero in gola.

Quindi, si concentrò su di loro e provò una cosa che aveva letto in un manuale di istruzioni. Con lui dentro di lei, lo strinse e spinse. Oh, questo mi piace.

Dash si sollevò verso l'alto, con la faccia contratta per il piacere dato dal dolore, e gridò mentre si lasciava andare. Il calore sbocciò dentro di lei e baciarono via la sensazione piacevole, con le mani che scivolavano sulla pelle inumidita e che prendeva a pugni le lenzuola.

Ti amo. Le parole le tornarono in mente e sperò che la loro connessione si rafforzasse abbastanza da permettergli di sentirle.

Dash si staccò e le loro fronti si toccarono. Le ciglia di lui sfiorarono quelle di lei e lui tremò ridendo in maniera sommessa. “Non vedrò l'ora di andare a letto ogni sera, se è sempre così.”

Lei stava per fare una battuta alla Wondermancer High - Non assomiglia affatto ai dormitori di Huntington Hall. Invece annuì e gli baciò il naso. Nessun riferimento al passato, decise. Non erano Tula e Grody, che si rivolgevano la parola solo quando Tula aveva bisogno di lui per tirar fuori il suo ragazzo da qualche guaio, lei era la signora Gregory.

Era la signora Gregory. Ora e per sempre.

Prese la consolante consapevolezza di mettersi a dormire, Dash che amoreggiava con lei mentre si giravano su un fianco verso la finestra che dava su Fremont Street.

“Che ne pensi?” le sussurrò all'orecchio. “Rimaniamo un giorno in più.”

“Sicuro.” Vorrebbe trascorrere tutto il tempo qui.

Si accoccolò contro suo marito e guardò le luci visibili finché non si addormentò, grata che il cowboy di neon non potesse vederli.



* * * *



Lui sentì bussare per la prima volta verso le sei, come mostrava l'orologio accanto a lui e si alzò di scatto sul letto senza riconoscere nulla nella stanza. Dopo pochi secondi, la sua memoria riprese a funzionare e controllò Gabby. Si era mossa poco nel sonno, era rimasta su un fianco e russava tranquillamente.

Ancora sposati, bene. Mia moglie è qui. Stanca. Dormi ancora un po’.

Dash attese, poi si sistemò di nuovo nel letto con un braccio intorno a lei, convinto che uno dei loro vicini fosse stato risvegliato dal torpore. Aveva richiesto il servizio in camera per la colazione alle otto, e non capiva perché...

Una seconda serie di colpi, più violenti, lo scosse. Imprecò. O la reception aveva sbagliato l’orario di consegna o qualcuno aveva sbagliato stanza. Dannazione. Aveva sperato di poter dormire almeno un’altra ora, per poi svegliarsi tranquillamente e fare l'amore con Gabby per stimolare il desiderio prima di affrontare la giornata.

Invece scivolò fuori dal letto, trovò i boxer e ci saltò dentro mentre si dirigeva verso la porta. “Vai via”, gridò. “Sei in anticipo di due ore.”

“Apri questa dannata porta.”

Cazzo. Avrebbe riconosciuto ovunque la voce calda di Walter Randall. Come diavolo aveva fatto a seguirli fin lì? Lui e Gabby non avevano detto a nessuno della loro fuga, né ai loro colleghi né ai parenti stretti. Men che meno ai genitori impiccioni. Si era fidato solo di Gabby per i loro piani, il che significava che qualcuno lungo la strada aveva ricostruito i pezzi del puzzle e aveva fatto la spia. Non c'era stato tempo, però, per badare all’impiegato dell'autonoleggio e alla donna che preparava il certificato di matrimonio e il compenso per la cerimonia nella cappella.

“Gabby!” gridò una voce femminile acuta. Ottimo. Era venuta anche Marie. Certo che era venuta, probabilmente aveva guidato lei. Tutti sapevano che la donna teneva Walter al guinzaglio. “Sappiamo che sei lì! Apri questa porta!”

“Eh?” Il rumore svegliò Gabby che si mise a sedere, le lenzuola piegate sul grembo. Sembrava così adorabile seduta lì, a seno nudo con i capelli che spuntavano da ogni dove. Peccato che i suoi genitori fossero venuti a rovinare quello che altrimenti si sarebbe potuto trasformare in dell’appassionato sesso mattutino.

“Tieni”, sussurrò lui e le gettò la vestaglia sul letto. “Hai detto ai tuoi genitori che eravamo qui?”

Questa domanda la svegliò. “No!” Lei si vestì in fretta. “Non mi hai mai detto in quale hotel dovevamo stare, quindi come potevo dire qualcosa pur volendo?”

I colpi e le urla si trasformarono in un panico frenetico e il sangue di Dash ribollì. Erano adulti, cavolo. Non importava che adesso fossero i suoi suoceri, Marie e Walter Randall non dovevano intromettersi in quel modo. Avevano intenzione di dare la notizia alla famiglia prima di avvisare la stampa, certo, ma si meritavano almeno un giorno per loro.

Fece un respiro profondo e tolse il ferro della porta, quindi aprì. I due talent manager di mezza età - Walter magro come uno stecchino e calvo con i suoi soliti pantaloni di velluto a coste e la giacca con le toppe ai gomiti, Marie formosa in uno dei suoi caftani con un’esplosione di colori tropicali - si agitavano nella stanza come se fossero pronti ad abbattere un cartello della droga. Nessuno dei due brandiva una pistola, ma l’ombrello che Walter impugnava come un ninja avrebbe potuto cavare un occhio a Dash se non avesse indietreggiato.

“Che diavolo sta succedendo qui?” chiese Marie. Camminava per la stanza con occhio critico, sicuramente alla ricerca di telecamere nascoste. Dash era al corrente di quanto i genitori di Gabby le stessero addosso, proteggendola dai media, dagli uomini e dai grassi saturi. Non c'era da meravigliarsi che si fosse sentita un po’ a disagio la notte precedente quando avevano fatto l'amore. Lei aveva voluto sposarsi, ma Dash non sarebbe rimasto stupito nel vedere sua moglie tirarsi indietro a un certo punto.

Compiere ventuno anni e liberarsi dalla stretta dei suoi genitori avrebbe dovuto cambiare tutto. Sì, era diventata ufficialmente un’adulta a diciotto anni come chiunque altro, ma dannazione, i suoi genitori e quel contratto ferreo...

Marie posò gli occhi su sua figlia e rimase a bocca aperta con orrore esagerato. “Santo cielo… Gabby, hai fatto sesso con lui? In un hotel economico?”

“Questo non è un hotel economico”, protestò Dash. Non per quanto aveva pagato.

Gabby si allacciò la vestaglia e si piazzò di fronte a sua madre. “Non è un problema tuo. Sono adulta e non sono più tua cliente. E anche se fosse, la mia vita privata non è affare tuo. Che ci fate qui?” Incrociò le braccia.

“Sei ancora nostra figlia”, disse Walter, esaminando anche lui la stanza. In cerca di cosa - contrabbando, porno, altre persone - Dash non lo sapeva. “E ci preoccupiamo per te.”

“Ha ventun anni...” iniziò Dash, ma Marie lo zittì con un rimprovero folle. Poi gridò di nuovo, mentre qualcosa si accartocciava nel suo pugno rigido.

“Cos'è questo? Viva Las Vegas Wedding Chapel?” I suoi occhi si spalancarono mentre leggeva. “Walter, si sono sposati!”

Walter si voltò verso Dash, mentre la rabbia gli arrossava la carnagione normalmente pallida.

Dash sorrise. “Ciao, papà.”

“Non dirgli 'Ciao, papà'. L’hai convinta tu a fare questo. L’hai ingannata”, lo accusò Marie. Si precipitò intorno al letto, agitando il dito con rabbia. “Gabby ha tutta una carriera davanti a sé, e col cavolo che manderà tutto all’aria sposandosi troppo giovane.”

Troppo giovane? Erano legalmente adulti, Cristo! “Intendi come hai fatto tu?” Sì, era un colpo basso, ma Dash conosceva la storia di Marie, il fatto che avesse rinunciato a una promettente carriera da attrice dopo essere rimasta incinta di Gabby. Di come invece lei e Walter avevano deciso di dare ai figli le opportunità che a loro erano state negate, tutto a vantaggio della famiglia.

Dash lo sapeva, perché i Randall ricordavano in tutto e per tutto il cast di Wondermancer High. Ogni volta che Gabby aveva mostrato segni di crollo o di interesse verso qualcosa che non fosse la recitazione, loro avevano giocato la carta del sacrificio e l’avevano fatta tornare sul set. Sarebbe stato disposto ad ammettere a se stesso o a chiunque altro che si era innamorato di lei in parte perché voleva proteggerla dai suoi genitori. Tuttavia, al momento Gabby sembrava cavarsela abbastanza bene da sola.

“Sì, è la mia carriera e la mia vita,” disse sua moglie, “e solo io ho voce in Capitolo su come le gestisco entrambe. Bene” - gli lanciò uno sguardo affettuoso - “Dash e io siamo una squadra adesso.”

Gli occhi di Marie si restrinsero fino a diventare delle fessure, lanciando pugnali invisibili a Dash. “Sei fortunato che non abbiamo chiamato la polizia.”

“Per cosa? Siamo fuggiti. Siamo sposati. Non ho dovuto costringere Gabby, perché lei è convinta tanto quanto me.”

“Esatto, mamma”, aggiunse Gabby. “Non puoi dirmi cosa devo fare. Nessuno di voi due può farlo. Non siete più i miei manager. Infatti, sono alla ricerca attiva di nuovi rappresentanti.”

Walter afferrò il certificato di matrimonio, agitando il pugno col foglio in faccia alla figlia. “Questo non è un matrimonio. Ci si sposa in chiesa, con un prete, con l’approvazione di Dio. Questa” - strappò il foglio tra le dita - “è una farsa.”

“Ehi, non farlo.” Dash sfiorò il certificato ma Marie, riuscendo in qualche modo ad afferrare l’ombrello senza che lui se ne accorgesse, gli agitò l'estremità appuntita verso il viso.

“Avrei dovuto tenerti d'occhio meglio sul set. Per tutto questo tempo ho pensato che Reed ci provasse con lei, invece no... succede sempre con chi meno te lo aspetti.”

Il loro co-protagonista Reed era gay e aveva una relazione con uno sceneggiatore, ma lui non lo disse. Voleva ridere per questo confronto: si era trasformato da spaventoso a ridicolo. Forse Marie potrebbe riprendere la sua carriera da attrice, dopotutto, e provare a fare dei provini per il ruolo di suocera pazza.

“Menomale che abbiamo assunto quell'investigatore privato, anche se siamo arrivati troppo tardi per impedire il matrimonio”, mormorò Walter.

“Cosa!” Gabby si precipitò a fianco a Dash, furiosa quanto lui. “Ci avete fatto seguire? Cosa avete che non va voi due?”

Sua madre continuò, senza ascoltare. “Non è un grosso problema, Walter. Troveremo un modo. Chiameremo Wayne e lui le farà ottenere un annullamento...”

“Non lo farete. È mia moglie. Io sono suo marito. Quale di queste affermazioni non riuscite a capire?” Adesso parlava lentamente e il tono della sua voce aumentava. Gabby lo aveva avvertito che i suoi genitori non avrebbero preso bene la notizia, ma non si aspettava di assistere a un rifiuto totale e a dei complotti per annullare tutto mentre lui era lì di fronte a loro.

“Gabby, dov’è la tua valigia?” Marie camminava su e giù per la stanza. “Sai cosa, dimentica i bagagli. Vestiti. Ce ne andiamo.”

Basta con questa merda. Dash toccò la spalla di Walter e lo guidò verso l'uscita. “No, sapete cosa? Andatevene voi. Gabby e io siamo in luna di miele e non vogliamo essere disturbati. Vi chiameremo quando sarete pronti a parlare da persone civili.”

“Dash, aspetta.”

Il tono di supplica nella voce di lei gli gelò il sangue. Riconobbe il tono di accettazione. L’aveva sentito spesso sul set, ogni volta che Gabby si era opposta a una scena del copione o a un impegno promozionale. I suoi genitori le parlavano in privato e, pochi secondi dopo, Gabby tornava in riga come una ragazzina obbediente - e umiliata.

Walter si liberò dalla presa e gli lanciò un’occhiataccia. Era qualche centimetro più alto di Dash, ma non aveva forza nella parte superiore del corpo. Se Dash fosse stato obbligato ad arrivare alle mani per difendersi, lo avrebbe fatto.

Gabby allungò le mani, per fare da paciere. “Fammi parlare con loro, per favore.” Lei si avvicinò per parlare a bassa voce. “Dammi qualche minuto con i miei genitori e farò in modo che capiscano che non possono maltrattarci.”

Dash lanciò un'occhiata a Walter e Marie e la guidò verso la finestra, lontano dalle loro orecchie. Las Vegas non dormiva mai: le luci andavano avanti con la loro sequenza continua di onde e schemi accecanti. Dovrebbero essere qui da soli, a guardare lo spettacolo, baciarsi e decidere quale casinò invadere.

“Non voglio che tu rimanga sola con loro”, sussurrò di rimando. “Non parlano razionalmente. Credono ancora di controllarti.”

Gabby sembrò offesa da questa affermazione. “Non credi che riesca a gestire i miei genitori?”

“Gabby, io ti amo. So di cosa sono capaci...”

Il viso di lei si inasprì, e lui cambiò tattica, “ma tu sei forte. Voglio solo stare con te.”

Restò dubbioso. Credeva in sua moglie, ma conosceva Walter e Marie. Fin dal primo giorno della sua carriera, erano stati addosso a Gabby e contato ogni centesimo. Avevano altri clienti, ma nessuno così di successo come la figlia. La sua indipendenza minacciava il loro sostentamento.

Lei gli prese la mano e lui vide i suoi occhi scuri diventare vitrei. “Resteremo insieme, Dash. Parlerò con loro, chiariremo le cose e dopo che se ne saranno andati potremo continuare le nostre vite. Per favore.”

Dash sospirò. Voleva iniziare la vita coniugale con il piede giusto e rendere Gabby felice rimaneva la priorità assoluta. La baciò sulla guancia e superò Marie e Walter fino a raggiungere i suoi vestiti che giacevano sul pavimento. Afferrò i jeans e la camicia e si vestì velocemente, assicurandosi di avere il portafoglio, il cellulare apribile e la chiave magnetica della stanza. “Aspetterò fuori”, disse poi.

“Aspetterai al piano di sotto”, ribatté Walter.

“Non esiste.” Prima che Dash potesse protestare ulteriormente, l'uomo più anziano lo prese per il braccio.

“Come?” Spinse mentre Dash resisteva. “Non vuoi affidare tua moglie a noi?”

Una domanda a trabocchetto. Qualunque fosse stata la sua risposta, Gabby avrebbe potuto dedurne qualcosa che lui non intendeva necessariamente dire. “Bene. Sarò nella hall”, disse, guardando Gabby. “Ti amo. Chiamami al cellulare quando hai finito.”

Gabby annuì, mordendosi il labbro e asciugandosi le lacrime. Con un’ultima occhiata a un’agitata Marie e a Walter, lui si chiuse la porta della stanza alle spalle ma indugiò a pochi passi di distanza prima di dirigersi lentamente verso l'ascensore. Abbastanza lentamente.

Dopo pochi secondi, il viso di Walter comparì mentre la porta si apriva di scatto. “Non puoi ingannarci. Ti vediamo attraverso lo spioncino, Einstein.”

“Che differenza fa dove aspetto? Non riesco a sentire niente qui fuori, e poi voi due non vi tratterrete a lungo.” Incrociò le braccia.

“Ehi, non abbiamo fretta di tornare a casa. Vuoi passare il tempo qui, okay. Abbiamo tutto il giorno da trascorrere in questa stanza con nostra figlia.” Walter sogghignò, i canini sporgenti e pronti a mordere. Come vuoi, amico. Se i Randall volevano un pareggio, lui avrebbe giocato, non importa quanto la vescica gli facesse male.

Durante un momento di pausa dagli sguardi, Dash giurò di aver sentito Gabby singhiozzare in sottofondo e fece per precipitarsi in avanti, ma la sua precedente supplica gli risuonò in testa. No. Per quanto desiderasse interpretare il ruolo del principe azzurro, si fidava di sua moglie. Gabby voleva chiudere questa fase della sua vita e lui voleva starle accanto, il che significava darle spazio.

Il viso di Walter rimase incastrato tra la porta e lo stipite e Dash notò che avevano attivato il blocco della serratura così che lui non poteva usare la sua chiave magnetica e tornare dentro se voleva. Tipico. Per Dash, suo suocero somigliava al pazzo Jack Torrence nella scena di “Ecco Johnny!” di Shining. Non se lo sarebbe mai dimenticato.

“Va bene. Vado, ma tornerò.” Dash si precipitò in fondo al corridoio, girandosi a controllare dopo pochi secondi. Walter lo controllò per tutto il percorso, senza dire nulla e senza muovere un muscolo finché Dash non entrò nell'ascensore.

Quando le porte si chiusero, emise un sospiro sfinito e allungò la mano verso la pulsantiera per scendere, ma l’ascensore aveva già iniziato a muoversi.

“È un errore.” Odiava il fatto di aver ceduto. Gabby poteva vederla diversamente, ma i suoi suoceri non avevano il diritto di interrompere la loro luna di miele. Sentire Gabby piangere lo metteva a disagio. Non sapeva se i Randall abusassero fisicamente dei loro figli o dei clienti, ma chissà cosa avrebbero potuto fare in caso di disperazione, se ne avessero avuto la possibilità.

Dopo una lenta discesa verso il piano terra, l’ascensore smise di muoversi e le porte si aprirono nella hall, non di fronte alla cacofonia di slot machine e turisti che vagavano avanti e indietro, ma di fronte al flash collettivo di una dozzina o più di telecamere. Una testa si voltò e un dito lo indicò. “Eccolo!” Poi la scena si trasformò in corpi, molti che correvano verso di lui. “Dash, Dash, Dash...” Voci che gridavano da tutte le direzioni, mani che gli premevano i microfoni in faccia. “Dov’è Gabby, e perché l'hai portata da Los Angeles?”

“Ti sei sposato, qualcuno dei tuoi colleghi lo sapeva?”

“Come hai fatto a tenerlo nascosto?”

L’assalto lo disorientò per alcuni secondi, e con i paparazzi così vicini, alcuni cameramen si accalcarono dietro di lui per impedirgli di scappare di nuovo nell’ascensore. Funzionò: le porte si chiusero prima che riuscisse a fare un passo indietro.

Normalmente, tollerava la stampa, anche i paparazzi aggressivi che lo riconoscevano senza il suo aspetto da Grody e lo seguivano durante le sue corse mattutine, perché quali segreti si può pensare di scoprire mentre un attore televisivo corre nel suo quartiere?

Questa volta, però, collegò la loro presenza all'arrivo dei genitori di Gabby. È vero, alcuni fotografi dormivano sugli alberi per scattare la foto giusta, ma non aveva dubbi che i Randall avessero orchestrato quella follia.

Doveva tornare nella stanza, immediatamente.

“No comment”, disse alla folla più e più volte, e si fece largo tra loro, voltandosi per chiamare un altro ascensore. I giornalisti, tuttavia, non accettarono il suo rifiuto e lo tempestarono di altre domande.

Li ignorò, respingendo a gomitate microfoni e obiettivi, mentre premeva il pulsante per salire finché non si spezzò un’unghia. Ancora e ancora. Gabby, la supplicò silenziosamente, ti prego, rimani lì. Non abbandonarmi.

“Dash, è vero quello che dicono che hai firmato uno spin-off di Wondermancer High?” chiese una donna snella in un tailleur grigio.

Di cosa stava parlando? Aveva chiuso con lo spettacolo e con tutto ciò che lo riguardava, tranne che con Gabby. Ignorò il miniregistratore che lei gli stava puntando vicino al viso. “No comment.”

Le porte del secondo ascensore si aprirono e la folla fece uno scatto. Diverse persone occupavano già l'ascensore, ma Dash si spinse in avanti e gridò il suo piano. L’uomo più vicino alla pulsantiera, guardando con occhi spalancati la folla, passò in rassegna diversi numeri finché le porte non si chiusero.

“Grazie”, sospirò lui e si afflosciò in un angolo. Condivideva il viaggio con un gruppo di anziani, i quali lo fissavano con vari livelli di curiosità e paura.

Dannazione, era entrata anche la giornalista.

“Che diavolo stava succedendo là fuori? Fai parte di una specie di boy band?” chiese un uomo che indossava un berretto da camionista con sopra un marchio di tabacco da masticare.

“E Gabby, Dash?” chiese la giornalista. “Hai intenzione di lavorare con lei in futuro? Avete una relazione? Da quanto tempo stai con lei?”

“Zitta.” Dash voltò le spalle al gruppo, desiderando di possedere veramente alcuni dei poteri esercitati dagli studenti immaginari di Wondermancer High. Se avesse avuto la possibilità, sarebbe diventato invisibile, oppure avrebbe trasformato quella fastidiosa giovane donna in un attaccapanni.

“Lo sai che i suoi genitori hanno cercato di rinnovare il contratto con lei? Come si sentono a sapere che hai una relazione con la figlia?”

Beh, non mi dire. Dovresti conoscere la risposta. Sicuramente ti hanno avvertito del fatto che siamo qui.

“Mi scusi”, disse una delle donne più anziane. “Non ha mai detto di essere il fidanzato della ragazza. Non è giusto che lei pensi il contrario.”

Lo sguardo di Dash esaminò il gruppo di turisti. Tutti lo guardavano, in attesa di conferma. “No comment”, mormorò lui.

“Hai sposato Gabby Randall? Hai intenzione di sposarla oggi? Hai...”

“Signora,” intervenne il tipo col berretto, “credo che lui voglia che si calmi con le domande.”

“Sì”, concordò una seconda donna. Una visiera verde copriva il suo casco di capelli color argento. “Lasci stare il ragazzo. È evidentemente esausto da questo terzo grado.”

“Ehi”, sbottò la giornalista. “Sto facendo il mio lavoro, nonna.”

La signora non prese bene il commento. “Quello che sta facendo è assillare il pover’uomo e dovrebbe smetterla. Lei è proprio come quegli avvoltoi che hanno portato alla morte la principessa Diana. Inseguendola lungo quel tunnel per scattare delle foto. Voi cosiddetti giornalisti non avete più valori.”

“Oh, e di chi è la colpa, in realtà?” Le voci aumentavano insieme all’atmosfera dell’ascensore. “Se persone come lei non comprassero i tabloid per le notizie che scrivo...”

“Internet vi lascerà tutti in mezzo alla strada, vedrete.”

Poi la diga esplose. Dash si strofinava le tempie mentre tra la giornalista e i suoi nuovi detrattori volavano urla del tipo “Come si permette!” e “Ho tutti i diritti...”. Quando arrivarono al suo piano, gli anziani l’avevano messa con le spalle al muro, permettendogli di scappare.

Da lontano vide che la loro porta era socchiusa e gli mancò il fiato. Dopo un secondo chiamò Gabby e si lanciò a capofitto nella stanza.

Vuota.

Controllò il bagno, nessuna traccia di lei.

Nella stanza non era rimasto nulla di Gabby, tranne uno scarabocchio sul taccuino dell’hotel abbandonato sul letto.



Mi dispiace. Ti prego, perdonami.



Lo tenne in mano per molto tempo, fissando il letto dove ore prima avevano consumato il loro matrimonio, chiedendosi adesso se avessero un’altra possibilità.

Dietro di lui, la giornalista entrò nella stanza, riprendendo fiato. “Dash, dov'è Gabby? Dash?”


Capitolo Due

Dieci anni dopo



Neanche per sogno avrebbe alloggiato al Fitzgerald. Piuttosto avrebbe dormito su Fremont Street, sotto la tettoia illuminata, prima di rimettere piede in quell’albergo. Lasciando che la gente lo calpestasse come quando vai ai buffet di gamberetti e agli spettacoli di burlesque.

Lo disse alla giovane donna terrorizzata con la maglietta nera con su scritto Volontaria FanCon. Erano seduti in un angolo di una sala riunioni utilizzata come punto di raccolta per gli ospiti VIP. Da quando era arrivato in hotel, aveva riconosciuto più di una dozzina di volti: autori di fantascienza, disegnatori di fumetti e attori di spettacoli attualmente in onda in prima visione. Dei pochi ospiti di “ritorno al passato” che aveva visto di sfuggita, ognuno era riuscito a trovare un impiego remunerativo da quando i programmi che li avevano resi delle star avevano cessato la produzione.

Tutti tranne lui. Nessuno voleva scritturare Grody di Wondermancer High nelle loro commedie romantiche o thriller politici. O meglio, nessuna delle produzioni di successo.

La volontaria con la vivace coda di cavallo bionda alla Sailor Moon non incrociò il suo sguardo, ma scorreva soltanto e cliccava sul suo tablet, scuotendo la testa.

“Mi dispiace, ma qui non ci sono più stanze alle tariffe della convention”, disse lei. Se lo aspettava, visto che i biglietti per la convention erano tutti esauriti da mesi. Era logico che tutti i partecipanti desiderassero alloggiare al Plaza, vicino all'evento. Il suo errore era stato supporre che avrebbe trovato facilmente una stanza a Las Vegas dopo aver accettato all’ultimo minuto di presenziare a una reunion di Wondermancer High.

Immaginava che se avesse cercato fuori dalla Strip e da altre zone turistiche avrebbe trovato qualcosa, ma a che scopo? Sarebbe anche potuto tornare a casa a quel punto.

“Il Fitzgerald è carino, davvero”, insistette lei. “Ci sono già stata prima e...”

“Non c'è niente al Golden Nugget? Al Four Queens?” la interruppe lui. Andiamo, la gente prendeva questa città come un tornello, andava e veniva in continuazione. Doveva esserci una camera per lui da qualche parte.

No. Kait, così si leggeva sul suo tesserino della convention, gli rivolse un mite sorriso a mo’ di scusa. “C'è molto da fare questo fine settimana. Ma che dico, c’è qualcosa a Las Vegas ogni fine settimana.” La risata stupida che gli rivolse non riuscì ad alleggerire l’atmosfera. “Comunque,” proseguì lei, continuando a controllare il tablet, “se vuole posso chiamare gli hotel sulla Strip e vedere...”

“Sa cosa posso fare? Parteciperò alla reunion, poi tornerò all'aeroporto.” Si prese mentalmente a calci per non aver contattato prima nessuno degli ospiti che conosceva per scroccare un posto sul divano o sul tappeto, ma erano passati troppi anni da quando si era messo in contatto con i suoi ex colleghi. Si sentiva a disagio a chiederlo.

Avrebbe cercato di prendere un volo precedente per tornare a casa e mettersi a suo agio su una panchina imbottita al gate, se necessario. Meno tempo da trascorrere in quella città, meglio era, comunque. Troppi brutti ricordi e scendere dall'aereo quella mattina li aveva innescati tutti.

“Va bene.” Kait sembrava delusa e lui sperava che i partecipanti alla FanCon non avessero pensato di convincerlo a partecipare a un itinerario completo di comparsate, supponendo che restasse nei paraggi. Lui aveva accettato di presentarsi a questo evento solo dopo che un ex co-protagonista aveva passato settimane ad assillarlo per partecipare.

Quello che non si era sposato.

Ehi, forse Danna ha dello spazio libero sul pavimento.

No. Voglio tornare a casa una volta finito.

Dash si pizzicò il ponte nasale, per combattere il mal di testa. Era determinato a non pensare a lei quel giorno, soprattutto poiché si avvicinava quello che sarebbe stato il loro decimo anniversario di matrimonio.

“Se può soltanto dirmi in quale sala riunioni devo presentarmi e quando, lo apprezzerei”, disse lui.

“Oh. In realtà...” Kait si succhiò i denti come si fa quando si stanno per dare delle cattive notizie. “Dovrebbe prendere parte alla registrazione del KrakenCast in una delle stanze private.”

“Davvero?” Gli sembrava strano. Era venuto a questo evento, una delle più grandi convention di fan di fumetti e fantascienza/fantasy del paese, immaginando che avrebbe incontrato i colleghi ex alunnidella Wondermancer High per una mini-riunione. In un auditorium. Con i fan. Forse un agente di casting presente l’avrebbe notato e si sarebbe reso conto che Dash Gregory era cresciuto troppo per quel personaggio nerd diventato uno stereotipo in ruoli di video on demand negli ultimi dieci anni. “Quindi... per farlo avrei potuto telefonare da casa e magari risparmiare qualche centinaio di dollari?”

Gli occhi di Kait si spalancarono e iniziò a parlare in fretta, come se fosse pronta a vederlo scappare. “Oh, no. Vede, ci sarà un piccolo gruppo di ospiti che parteciperanno. È uno dei nostri eventi premium per “Super Fan”. Alcuni vincitori del concorso e delle persone che hanno pagato qualcosa in più al nostro fondo di beneficenza per incontrarvi”, spiegò lei. “Ci aspettiamo una quindicina di persone che hanno acquistato i biglietti e so che sono entusiasti di vedervi.”

“Capito.” Quanti di quei titolari di biglietti possedevano degli studi di registrazione?

Un altro ex bambino attore, Beck Taylor, che vent’anni prima aveva interpretato il ragazzo prodigio specializzando in un gruppo di severi ufficiali spaziali in Project: Jupiter, ospitava e produceva la serie di podcast. Dash aveva controllato il sito prima di accettare di comparire. Beck rivendicava decine di migliaia di abbonati, ma ciò non significava che tutti ascoltassero ogni singolo episodio. Né garantiva agli ascoltatori il potere di riportarlo in televisione in un ruolo da protagonista.

Era improbabile, in ogni caso. Dash cercò di ricordare l’ultima volta che aveva visto Beck in un film importante o in una serie televisiva di alto livello. Era sciocco pensare che KrakenCast potesse funzionare come trampolino di lancio.

Avrebbe dovuto dire di no. Poteva ancora squagliarsela, dire di stare male, ma la gente lo aveva riconosciuto. Se si fosse sparsa la voce che aveva abbandonato quella riunione, organizzata per beneficenza, avrebbe rischiato un altro duro colpo alla sua reputazione.

“Va bene, pazienza”, gemette lui e chiese le indicazioni e un programma. Voleva chiuderla, e al più presto, quindi forse sarebbe stato meglio sopportare un’intervista di fronte a una manciata di ospiti. Appena Beck avrebbe firmato, lui sarebbe saltato su un taxi per McCarran, poi, se tutto fosse andato per il verso giusto, sul primo aereo per tornare a casa.

Doveva solo trascorrere un’ora a rivivere il divertimento e le fissazioni con i suoi ex colleghi di cast, e cercare di non rabbrividire ogni volta che qualcuno avrebbe menzionato Gabby.

Grazie a Dio lei non doveva partecipare a quella cosa. Come avrebbe reagito nel vederla di persona dopo tutti quegli anni? Un tempo sarebbe scappato via con rabbia da lei, collegando la sua infelicità alle azioni di lei. Il tempo, però, lo aveva ammorbidito, e ora probabilmente sarebbe rimasto calmo. L’amava ancora, ma col cavolo che le avrebbe permesso di vederlo così: al momento disoccupato ed emotivamente distrutto, mentre fingeva che tutto nella sua vita andasse alla perfezione.

Lei meritava di meglio. Entrambi lo meritavano.



* * * *



A Gabby non dava mai fastidio quando i fan di Wondermancer High la chiamavano con il nome del suo personaggio. Era pronta a sentire le persone che chiedevano a “Tula” autografi e foto, e dopo la sua prima ora come celebrità nello stand di ExStream la sua mano iniziava ad avere i crampi a causa di tutte le firme. L’entusiasmo generale per il suo vecchio spettacolo sorprese anche lei. Aveva firmato una discreta quantità di prodotti promozionali all’apice della sua popolarità, e un decennio dopo era stupita di come le persone conservassero i gadget e le copertine delle riviste.

Una ragazza - forse poco più che adolescente, una spanna più alta di lei - si avvicinò vestita esattamente come il suo personaggio. A partire dalle spesse trecce che incoronavano la testa, la gonna scozzese grigia e la camicetta gialla con lo stemma della scuola Wondermancer, fino ai calzini con i risvolti in pizzo e le lucide Mary Jane rosse, quella fan avrebbe potuto lavorare come sua sostituta all’epoca.

“Adoro i tuoi capelli”, disse Gabby mentre firmava il libro degli autografi aperto su una pagina bianca. “Dev’esserci voluta un’eternità per farli.” Aveva indossato una parrucca a partire dalla seconda stagione, dopo che un incidente durante le riprese di una scena con i fuochi d’artificio le aveva quasi bruciato le trecce. Aveva dimezzato il tempo per il trucco, rispetto ai co-protagonisti che sopportavano ore di sedute per realizzare stili più complicati e applicazioni protesiche.

“Un’ora o giù di lì, ma ne è valsa assolutamente la pena.” La ragazza, Sally come si leggeva sul suo tesserino della convention, fece un sorriso modesto. “La parte difficile è stata mettere insieme l'uniforme. Ringrazio Dio per Etsy.”

“È come guardarsi in uno specchio che mostra solo il passato. Vorrei che lo facessero tutti.”

“Zitta! Non sei cambiata neanche un po'.” La voce di Sally si fece acuta e il rossore le pervase le guance al complimento di Gabby. Gabby le dava circa diciotto anni. Troppo giovane per aver seguito Wondermancer High durante la messa in onda originale, ma senza dubbio una seguace delle infinite repliche ritrasmesse e dei romanzi tratti da esse.

In effetti, il motivo della sua presenza allo stand quel giorno era duplice: per celebrare la recente acquisizione da parte di ExStream di tutte le sei stagioni per la loro piattaforma di streaming online e per anticipare il suo nuovo progetto per l'azienda.

Giusto. Supponendo che la fortuna la aiutasse nei casting e che il dannato spettacolo superasse la fase del copione. Teneva cinquecento cartoline che promuovevano Danse Macabre in una scatola di cartone sigillata ai suoi piedi e non riusciva ad aprirla. L’idea di distribuirne anche solo una a un partecipante alla convention le sembrava una promessa vuota.

“Tula è il mio personaggio preferito in assoluto dello spettacolo”, stava dicendo Sally. “Ogni Halloween volevo essere lei. Diamine, anche ogni giorno.”

Gabby annuì, inghiottendo la rabbia. “Anche a me piaceva. Era grandiosa.” Non la sua preferita tra tutti gli aspiranti maghi, comunque. No, quell’onore l’avrebbe riservato all'amato e goffo Grody. Ben prima che si rendessero conto dei loro sentimenti profondi, aveva trovato accattivanti la natura introversa e le maniere nerd di Grody.

Una fitta le colpì il cuore al solo pensarlo... beh, Dash. In quel momento avrebbe dovuto congratularsi con se stessa. Normalmente il minimo riferimento al suo vecchio spettacolo - un promo per una prossima replica, una foto di un cosplay taggata sulle sue pagine Twitter o Facebook - le inondava la mente di tristi ricordi dell’ultima volta che aveva visto il suo ex marito. Dopo la loro prima notte di nozze aveva convinto Dash della sua capacità di gestire i suoi genitori, e non pochi minuti dopo che lui fosse scomparso nella hall, loro l’avevano obbligata a scendere tre piani di scale verso un’altra stanza. Si scoprì che avevano fatto il check-in quel giorno allo scopo di prenderla e “de-programmarla”, come se Dash l’avesse rapita.

Sconvolta e arrabbiata, aveva comunque ceduto alla doppia dose della loro persuasione simile a Svengali. Aveva giudicato male la sua scaltrezza quando si trattava di litigare con i suoi genitori. Nel giro di un’ora Dash si era trasformato dall’amante con cui avrebbe voluto trascorrere la sua vita in un idiota ambizioso che cercava di spingere la sua carriera approfittando di lei per arrivare in cima. Lui non ti ama. Vuole nutrirsi della tua celebrità. Lui non avrà mai la carriera che tu sei destinata ad avere.

Avevano detto quelle cose parecchie volte affinché lei ci credesse. Se avessero continuato per altri venti minuti, i suoi genitori avrebbero potuto convincerla ad attaccare la Torre di Londra e rubare i gioielli della corona.

Ovviamente, nessuna delle affermazioni dei Randall su Dash si era rivelata vera, e da quando si era finalmente liberata della loro presa, il suo ex marito aveva respinto ogni suo tentativo di sistemare le cose. Lui aveva lasciato che un austero avvocato gestisse l’annullamento in sua vece, quindi non si erano mai affrontati in tribunale, e in seguito aveva ignorato tutte le sue telefonate e le sue e-mail. Non si era mai preoccupata dei social media o di taggarlo su Twitter, perché non voleva trascinare il loro tumulto privato in un forum pubblico.

Poi un giorno si era fermata al mercato del quartiere per fare la spesa e aveva visto la sua faccia su una foto in un inserto di copertina di un tabloid. La didascalia recitava: La Star Principale di Wondermancer lancia un Incantesimo d’Amore. Toccò i bordi del giornale per trovare la pagina con la storia completa e vide la parte superiore di una foto che ritraeva i suoi capelli scuri accanto a una coda di cavallo bionda. Non riuscì ad aprire completamente le pagine per vedere la donna con cui lui l’aveva rimpiazzata nel suo cuore.

Dash era andato avanti con la sua vita, e Gabby trascorse gli anni successivi a fare lo stesso ottenendo un certo successo nella sua carriera. Non altrettanto dal punto di vista della vita privata. Di tanto in tanto fingeva di essere la compagna di un collega durante le cerimonie di premiazione, ma nient’altro.

“Sarebbe troppo se ti chiedessi di fare un selfie con me?” chiese Sally, riportando Gabby alla convention. La povera ragazza sembrava pronta a ridursi in frantumi. Una foto con l’incarnazione del suo personaggio preferito di Wondermancer High? Sarebbe stata una grande stronza se avesse rifiutato.

“Ovviamente no.” Diceva sul serio. Ringraziava il Cielo per l’attenzione dei fan, non tanto per nutrire il suo ego, ma aveva apprezzato le loro lettere gentili durante gli ultimi dieci anni. Sebbene facesse di tutto per prendere le distanze dallo spettacolo che l’aveva resa famosa, non trovava alcun motivo per abbandonare del tutto Wondermancer High. Sperava che l’ammirazione dei fan continuasse anche per la sua prossima impresa. I dirigenti di ExStream avevano adorato la sua parlantina e lei aveva acconsentito all'apparizione allo stand per soddisfarli, dato che il suo progetto riguardante una serie al momento era impantanato nella fase di sviluppo.

“Fammi cambiare opinione, rendi le cose più facili.” Mentre schivava gli stand con la bandiera dietro la sua sedia, ognuno dei quali mostrava il logo di ExStream, notò Sally che faceva cenno a una terza persona di avvicinarsi. Lei si morse il labbro inferiore per reprimere una potenziale reazione negativa nel vedere un clone di Grody che camminava verso di loro. Indossava tutti gli accessori alla perfezione: i pantaloni beige a vita alta e il gilet scolastico nero, gli occhiali incollati con il nastro adesivo e una bacchetta piegata. Per non parlare del gran sorriso da sciocco che faceva sciogliere il cuore.

Gabby ricordò la prima volta che aveva visto Dash nei suoi abiti televisivi. Sia il cast che la troupe avevano ridacchiato di fronte a un look che dava l’impressione che fosse uno sfigato nerd nella vita reale. All’epoca sembrava avere un disperato bisogno di un abbraccio.

“Questo è il mio ragazzo, Mel”, li presentò Sally, poi avvolse un braccio intorno al giovane. “Ci siamo conosciuti al MancerCon l’anno scorso. Bello, no?”

Gabby stava per urlarle di non toccare il suo uomo, ma si riprese rapidamente e mormorò alcune gentilezze prima di scattare il selfie. Desiderava che quell’incontro finisse presto, in modo da potersi ritirare nella sala VIP per una pausa. Pensava che dieci anni fossero sufficienti per superare il dolore degli eventi passati, ma a quanto pare non riusciva a stare accanto a un fan vestito da Grody senza avere voglia di piangere.

Scattarono la foto e Mel le strinse la mano. “Grazie mille. L’anno scorso abbiamo fatto la foto con Reed. Si potrebbe dire che ci stiamo facendo strada nel cast.”

“Magari.” Sally scoppiò a ridere. “Ci vorrà un miracolo per avere Dash.”

Lo so bene. Gabby annuì ma non fece nulla.

“Divertitevi”, riuscì finalmente a dire, quando Sally e Mel si allontanarono per ammirare il resto dell'area espositiva. Accasciandosi dietro il tavolo dello stand, Gabby bevve un sorso dalla sua bottiglia d’acqua, desiderando che ci fosse del vino. Almeno non le avevano chiesto perché ancora non era apparsa al MancerCon, la più grande convention annuale per i fan di Wondermancer High. La gente pensava che volesse allontanarsi dallo spettacolo per concentrarsi su altri ruoli ed evitare gli stereotipi. Sebbene fosse vero, aveva paura di imbattersi in Dash a un evento del genere.

Grazie al Cielo Sally e Mel non avevano insistito riguardo la sua relazione col suo ex co-protagonista. Comprendeva la curiosità generale dei fan riguardo le loro vite private, ma era grata che molti evitassero domande imbarazzanti sul suo matrimonio troppo breve.

Certo, voleva incontrare Dash di nuovo faccia a faccia e lasciarsi tutto alle spalle, ma la prospettiva di farlo la spaventava. Ogni volta che era tentata nel contattarlo con un semplice tweet di ringraziamento o un messaggio di compleanno “spero che vada tutto bene”, decideva poi di aspettare altri dieci anni nel caso in cui le ferite non fossero ancora guarite.

Codarda.

Pensandoci meglio, MancerCon era probabilmente l’unico posto in cui non doveva preoccuparsi di incontrare Dash. Sapeva che lui si teneva alla larga da qualsiasi cosa fosse legata allo spettacolo, comprese le convention generali dei fan come quella.

“Terra chiama Gabby.”

La bolla esplose e lei si voltò verso Ella Cho, la direttrice degli eventi di ExStream. Fan di tutto ciò che apparteneva al fantasy e al fantascientifico, Ella era forse la sua più grande sostenitrice all’interno dell'azienda... e sperava che fosse anche la più paziente, data la sua incapacità di individuare il talento appropriato per il suo nuovo spettacolo. Ella organizzava la partecipazione di ExStream alle principali fiere di intrattenimento e alle convention dei fan e aveva prenotato gli attori per le comparse allo stand per il fine settimana. A Gabby piaceva sempre parlare con la frizzante brunetta, ma era comunque sollevata sapendo che la sua permanenza allo stand si stava per concludere.

“Per un attimo sembravi sul punto di piangere.” Ella sembrava preoccupata e infilò una mano in una tasca interna della giacca come per estrarre l'onnipresente fazzoletto. Invece, tirò fuori un pacchetto di mentine e ne prese alcune. “Va tutto bene qui? Nessun Wangle che ti fa soffrire, spero.”

Gabby rise per il riferimento agli animali simili a gremlin che facevano i dispetti agli studenti di Wondermancer High ogni terzo o quarto episodio. “Niente del genere”, disse lei, e rifiutò il contenitore di plastica tintinnante quando Ella le offrì delle palline di tè del Canada. “Avevo dimenticato quanto il semplice atto di stare seduta a uno stand a firmare autografi mi esaurisse.”

“Beh, ora ci sarà una pausa, e arriverà Ryan a darti il cambio. Gli incontri del mattino sono iniziati, quindi la maggior parte delle persone che erano qui si sta dividendo nelle sale riunioni.” Fedeli alle parole di Ella, i partecipanti in costume si diressero verso le uscite. Gabby non aveva preso altri impegni oltre lo stand, tranne una cena successivamente nel fine settimana con la troupe di ExStream, quindi era libera di esplorare la convention se lo desiderava. Tuttavia, non vedeva l’ora di fare un lungo bagno nella sua suite d’albergo, seguito dal servizio in camera e dal letto. Las Vegas non possedeva nient’altro che potesse attirarla.

“Hai firmato molto?” Chiese Ella e Gabby annuì. Molti programmi, copertine di riviste per adolescenti e imballaggi in blister di pupazzetti avevano attraversato il suo campo visivo quel giorno. Ognuno riceveva la stessa dose di affetto: Credi sempre nella magia. Gabby Randall (Tula).

“Oh. E queste?” Ella toccò con la punta del piede la scatola delle cartoline di Danse Macabre. “Non è nemmeno aperta.”

“Io... non sono mai riuscita...” Gabby esitò, e quasi sussultò quando Ella tirò fuori le chiavi per tagliare il nastro da imballaggio.

“Gabby”, la rimproverò Ella. “Perché non le distribuisci? Sono bellissime.” Tirò fuori una pila di cartoline e tolse la polvere prima di appoggiarle sul tavolo accanto a una pila di portachiavi col logo ExStream. Gabby ne prese una e studiò l’immagine della schiena di un uomo, che indossava un giubbotto da motociclista di pelle con le parole Danse Macabre cucite a forma di arco sulle spalle. Una toppa raffigurante il Tristo Mietitore, col teschio maliziosamente sorridente e che brandiva una falce, copriva il resto dell’indumento.

La morte ha il tuo numero. Prossimamente su ExStream, si leggeva in basso. Gabby fu sollevata nel non vedere una data di uscita per lo spettacolo. Facendo parte di un canale di streaming per film e programmi originali, non aveva una scadenza rigida per consegnare gli episodi, ma odiava tenere in sospeso il personale di ExStream, specialmente poiché aveva promesso l’uscita per quell'anno.

L’uomo nella cartolina era un modello assunto per i poster promozionali, non il suo protagonista. Due attori - entrambi abbastanza noti, ognuno con alle spalle un precedente spettacolo di lunga durata - avevano accettato il ruolo principale del Mietitore e si erano ritirati nel giro di due mesi. Uno aveva menzionato degli impegni precedenti in un film che lo tenevano impegnato, mentre l’altro aveva deciso di interrompere la recitazione per trascorrere del tempo con la sua famiglia.

Eh. Gabby sbuffò al ricordo di quella seconda telefonata e di come avesse visto il nome dell'uomo in Variety giorni dopo, in una notizia che annunciava il suo contratto con una sitcom con uno stipendio a cinque zeri per uno dei Big Three. Capiva la sua rinuncia, però: interpretare la parte del Mietitore richiedeva frequenti scene di nudità e sesso, violenza e in generale comportamenti da antieroe ribelle. Alcuni attori apprezzavano un ruolo del genere, ma comportava rischi elevati. Il Mietitore potrebbe essere un ruolo che etichetterebbe facilmente un attore. Gabby lo capiva. I primi tre ruoli che le erano stati offerti dopo la fine di Wondermancer High provenivano da produttori che lavoravano a progetti simili.

Gli attori successivi che avevano fatto il provino per Danse Macabre mancavano di una certa qualità che Gabby cercava per il suo Mietitore. Non sapeva come spiegarlo: doveva essere una di quelle cose che avrebbe riconosciuto una volta trovata. Apprezzava la pazienza che ExStream aveva con lei nello scegliere l’uomo giusto per il lavoro, anche se immaginava che se si fosse protratto troppo a lungo le avrebbero fatto pressioni per scegliere un uomo, chiunque fosse, e accettarne le conseguenze.

Quindi, un puro senso di colpa le provocò una fitta al cuore. ExStream le aveva pagato la sua parte e stavano per lanciare un’IPO. Voleva essere una risorsa per loro, non un peso.

“Posso prenderne un po’?” chiese Ella. Sollevò una grossa pila di cartoline e fece per infilarle nella sua borsa della convention. “Oggi sarò in giro e posso lasciarle nelle sale delle riunioni e nelle aree comuni. Non si può creare scalpore fin quando non verranno consegnate.”

“Prendine quante ne vuoi. Ma non farle scivolare sotto le porte delle stanze. Lo staff dell’hotel lo odia e penso che faccia arrabbiare gli ospiti.” Gabby ricordava di aver letto dei tweet di persone che insultavano i venditori fanatici che utilizzavano lo stesso espediente. Loro pagavano per la registrazione e la stanza, e non avevano bisogno di essere convinti ulteriormente.

“No, non lo farò. Ma forse posso restare fuori dalla stanza dove stanno facendo KrakenCast e distribuirle quando le persone se ne vanno. A proposito, ancora non capisco perché non sei lì.” La voce di Ella assunse un tono di rimprovero. “Non vai d’accordo con i tuoi ex compagni di cast?”

“Non ho più rapporti con nessuno dello spettacolo. Non è che non mi piacciano...” Anzi. Nelle poche occasioni in cui incontrava qualcuno di Wondermancer High, di solito di sfuggita a una festa di beneficenza o a una convention di fantascienza, salutava quella persona con affetto. Tranne Dash. Nemmeno una volta in dieci anni le loro strade si erano incrociate. Non avrebbe saputo dove cercarlo.

Il suo stomaco tremò al pensiero di come avrebbe reagito se e quando alla fine fosse successo, specialmente se lo avesse incontrato la sera dell’appuntamento con la misteriosa bionda dalla coda di cavallo.

“Ho già partecipato alle mini-riunioni in passato e non riesco più a pensare a niente di originale da dire.” Gabby fece un’alzata di spalle. “So che ai fan piace ascoltare le storie più e più volte, ma non sono il tipo che le racconta. Inoltre, devo conservare le mie energie per le cose nuove.”

“Capisco. Vi siete diplomati tutti, siete andati avanti. Sono ancora convinta che ExStream avrebbe dovuto dare il via a una serie di riedizioni o reunion, anche una miniserie unica come hanno fatto per Wet Hot American Summer. Sarebbe stato così bello vedere tutti i vostri personaggi cresciuti”, disse Ella con un sorriso ironico. “Una ragazza è autorizzata a sognare, suppongo.”

“Continua a sognare. Per far sì che accada, c’è bisogno che tutti vengano coinvolti. Non sarebbe lo stesso senza Alan e Richard.” Si riferiva a due attori che avevano interpretato ruoli fondamentali come docenti di Wondermancer, entrambi morti negli ultimi anni.

“Vero. Ma immagino che ci sarà un episodio di tributo o qualcosa del genere.”

Gabby annuì. Tuttavia, non erano solo lei e Dash a volersi buttare lo spettacolo alle spalle. Non disse a Ella che le persone del KrakenCast l’avevano invitata a partecipare alla riunione, ma che, come con qualsiasi entità che cercasse di risucchiarla in quel mondo, lei aveva rifiutato. Rimase sorpresa nell’apprendere che la sua ex co-protagonista Danna Stephens aveva accettato, poi pensò che l’attrice avrebbe potuto tentare di deviare la conversazione verso la promozione dei suoi film.

Lei firmava cose per i fan, rispondeva ai tweet di tanto in tanto, ma per il resto aveva finito di recitare e di promuovere uno spettacolo di lunga data.

“Di' a Danna che la saluto, se la vedi”, disse Gabby, mescolando svogliatamente le brochure promozionali sul tavolo. Avrei dovuto portare un libro da leggere.

“Qualcosa da dire a Dash?”

Gabby aveva allungato la mano sotto il tavolo per prendere la sua bottiglia d’acqua e la lasciò cadere. Un rivolo sottile colò sul pavimento dal beccuccio aperto e lei poggiò velocemente un volantino sopra per assorbirlo. “Cosa?” gridò, e immediatamente desiderò che la sua voce non fosse uscita così acuta. Calpestò il volantino inumidito e lo spinse con il piede, asciugando il caos ma creandone uno più grande. La carta si spezzò e rotolò sotto la sua scarpa, mentre per tutto il tempo il suo sguardo esaminava l’area espositiva per cercare il suo ex.

“Lui è qui?” sussurrò, frustrata dall’espressione perplessa sul viso di Ella. “Non sorridere.” Si aspettava che Ella sapesse della sua storia con Dash. I suoi genitori erano inizialmente riusciti a nascondere ai media la storia del suo matrimonio breve e fallito, ma negli anni da quando si era liberata della loro presa, erano apparsi indizi della verità sui forum e sui blog per i fan. Quando uno scrittore di intrattenimento aveva pubblicato una storia non autorizzata di Wondermancer High cinque anni prima, aveva incluso un Capitolo post-spettacolo che confermava gli eventi attraverso interviste di terze parti e atti giudiziari. Il ritardo nella rivelazione, fortunatamente, non aveva per nulla contaminato la sua carriera, anche se a volte si chiedeva cosa pensasse Dash del libro e se si fosse preso la briga di leggerlo.

Quando le veniva chiesto di Dash da giornalisti o fan, non faceva altro che lodarlo per le sue capacità di recitazione. Dash... beh, non leggeva mai le notizie su di lui nel timore di trovare qualcosa relativo alla sua vita privata e un accenno a un’eventuale moglie o fidanzata. Se lui parlasse di lei in pubblico, lei non lo sapeva e la gente non glielo diceva mai.

Naturalmente, molte persone che non avevano legami stretti con lei o Dash erano comparse dal nulla negli ultimi anni con le loro cosiddette testimonianze oculari della loro storia d’amore. Un attore, con un ruolo da comparsa nell’ultima stagione, aveva persino affermato di aver partecipato a una cosa a tre con loro! Come stratagemma per rilanciare la sua carriera, non aveva funzionato. Gabby si era divertita a leggere tutte le cavolate di fan e colleghi sulla sua storia.

La sua mente tornò alla prima notizia sulla rivista che aveva letto riguardante la vita privata di Dash dopo il matrimonio. Quanto tempo era durato l’“incantesimo d'amore” per Dash e la sua ragazza misteriosa? Dannazione, e se lui fosse finito con qualcuno che aveva recitato nello spettacolo o uno dei loro co-protagonisti?

“Dash partecipa al KrakenCast. Non lo sapevi?”

“Ora nevica! Dash Gregory non partecipa agli eventi per i fan.”

L’espressione di Ella sembrava chiedere a Gabby se avesse il diritto di dirlo, visto che i due non si erano parlati per un decennio. “Conosci un altro Dash Gregory che recita? Guarda, ecco il suo nome.” Ella mostrò per un attimo lo schermo del suo telefono, facendole vedere il programma sull’app della convention. “Sei sicura di non voler andare lì almeno ad ascoltare? Farebbero di tutto per vederti.”

Traduzione: farei di tutto per vedere te e il tuo ex nella stessa stanza.

“Grazie, va bene così. Penso che in questo caso sia meglio lasciare il passato al suo posto.” Mentre ascoltava le sue stesse parole, voleva rimangiarsele. Sapere che Dash si trovava ora nel suo stesso edificio le faceva battere il cuore. Era cambiato molto? Si era fatto crescere la barba o si era fatto dei piercing come aveva minacciato una volta per differenziarsi da Grody?

Più vecchio, più grigio, più magro, il busto un po’ più corpulento... le sarebbe comunque sembrato bello. Era così codarda nel voler scappare nella sua stanza.

“Va bene. Ho vissuto Wondermancer High. Non c'è niente che diranno che io non sappia già.” Gabby si appoggiò allo schienale per guardare alle spalle di Ella. Ryan Johns, protagonista di un’altra serie originale di ExStream, si avvicinò con il suo assistente personale. “Ora che sono arrivati i rinforzi, penso che farò una pausa.”

“Andrai a esplorare la convention?”

“Credo più la vasca e il letto.”

Ella spinse in fuori il labbro inferiore, delusa. “Va bene, beh immagino che ci vedremo a cena. Ti mando un messaggio.” Prese la sedia che Gabby aveva lasciato e sistemò le cartoline da far firmare a Ryan.

Gabby afferrò le sue cose, scambiò un rapido saluto con Ryan e lasciò la sala. Riuscì a prendere un ascensore da sola, ma mentre il suo dito scorreva per premere il pulsante del suo piano, un pensiero la colpì.

L’ultima volta che lei e Dash erano stati nello stesso edificio, era stato a Las Vegas. Quello stesso fine settimana.

Dieci anni prima, per l’esattezza.

Santo cielo. Questo sarebbe stato il loro decimo anniversario. Aveva cercato per anni di cancellare dalla mente quella data, ma la coglieva sempre impreparata e stendeva su di lei una nuvola grigia.

Se fossero rimasti insieme, probabilmente avrebbero fatto una vacanza su un’isola tropicale, oppure avrebbero trascorso il fine settimana a New York assistendo a tutti gli spettacoli che sarebbero riusciti a inserire nel loro itinerario. Forse avrebbero avuto dei figli...

Invece lei si preparava a fiondarsi nella sua stanza e fingere che lui fosse da qualche altra parte.

No. L’idea di affrontare Dash la spaventava a morte, ma non poteva vivere il resto della sua vita evitandolo, chiedendosi per sempre come se la passasse. Per sempre colpevole di averlo deluso nel momento in cui lui aveva più bisogno di lei.

Lui le aveva risparmiato molti tentativi di scusarsi. Certo, lei era stata una merda nel provarci al telefono e tramite e-mail impersonali, ma incontrarlo faccia a faccia... forse lei aveva finalmente messo a tacere ogni ostilità tra loro.

Doveva sapere se lui stava bene.

Voleva vederlo, anche se questo significava piangere nella sua stanza successivamente, pensando a quello che avrebbe potuto essere.

Premette il pulsante per il piano più in basso, dirigendosi verso le riunioni della convention, e si preparò.





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In questo ambito, fa caldo sotto i riflettori… Un tempo idolo degli adolescenti, Gabby Randall ora trascorre il suo tempo dietro la telecamera. Con il suo spettacolo messo a punto Danse Macabre e un via libera per un popolare sito di streaming, ha tutto ciò che vuole… tranne la star che cerca. Le scadenze si avvicinano e lei è alla disperata ricerca di qualcuno da scritturare per il ruolo di un moderno Grim Reaper in motocicletta. Non avrebbe mai pensato che alla fine avrebbe assunto il suo ex co-protagonista, il nerd più amato della TV… e suo ex marito.

In questo ambito, fa caldo sotto i riflettori… Un tempo idolo degli adolescenti, Gabby Randall ora trascorre il suo tempo dietro la telecamera. Con il suo spettacolo messo a punto Danse Macabre e un via libera per un popolare sito di streaming, ha tutto ciò che vuole… tranne la star che cerca. Le scadenze si avvicinano e lei è alla disperata ricerca di qualcuno da scritturare per il ruolo di un moderno Grim Reaper in motocicletta. Non avrebbe mai pensato che alla fine avrebbe assunto il suo ex co-protagonista, il nerd più amato della TV… e suo ex marito.

Fino al giorno della sua morte, la gente ricorderà Dash Gregory nel ruolo di Freddie ”Grody” Grodin, lo stereotipo del nerd amico dei fantastici ragazzi di Wondermancer High. Dopo anni di addetti ai casting che l’hanno sottovalutato per i ruoli più appetibili, Dash vuole mostrare a Hollywood che è più di un attore statico. È pronto a rompere il circolo vizioso dello stereotipo e ha messo gli occhi sul ruolo principale in una nuova serie sexy troppo bollente per la TV generalista.

Quando il regista grida “Stop!”, la star vuole continuare l'azione dietro le quinte. Dash e Gabby sono disposti a far impennare di nuovo gli ascolti?

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