Книга - Venuti Dal Cielo, Volume 2

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Venuti Dal Cielo, Volume 2
Olga Kryuchkova

Elena Kryuchkova


Il secondo libro della trilogia ”Venuti dal Cielo” svela il segreto delle antiche divinità sumere.

Estratto dal libro: “Il Pianeta Azzurro si avvicinava gradualmente, aumentando di dimensione. La distanza tra esso e il velivolo diminuiva. Inanna sentì dei passi dietro di sé e, voltandosi, vide Aruru. L’aspetto di Aruru era piuttosto attraente: i suoi capelli dorati contrastavano nettamente con i luminosi e grandi occhi verdi. Nonostante questo, Aruru preferiva un abbigliamento modesto, in tonalità tenui.

“Inanna, presto atterreremo,” disse lei con entusiasmo. “Non vedo l’ora di arrivare alla nostra colonia!”

Aruru era ottimista di natura. Il lungo tempo trascorso a bordo della nave spaziale, e anche in uno spazio ristretto e nella stessa squadra, non sembrava avere effetti su di lei. Ciononostante, Inanna si sentiva piuttosto stanca. Non ne poteva più di vedere le stesse facce. Era stanca del cibo sempre uguale, e Dumuzid era diventato fastidioso ultimamente.

La bella rossa pensava sempre più ai prossimi cento, o anche duecento anni, che avrebbe dovuto trascorrere sulla Terra senza i soliti benefici e comodità. Inanna si domandava come facessero le sue zie ad essere entusiaste. Sembrava che, non appena salite a bordo della nave, fossero già completamente assorbite dall’imminente ricerca. E ne discutevano incessantemente. A volte, Inanna aveva l’impressione che le sue zie fossero semplicemente ossessionate dalla scienza.

“… Manca poco…” confermò Inanna.

Girò lo sguardo verso Lahar e Ashnan, che erano entrate nello scompartimento. Si somigliavano come due gocce d’acqua: capelli colore del grano e occhi grigi. Alla maggiore, Ashnan, piaceva decorarsi i capelli con forcine realizzate con fiori freschi e spighe. La più giovane, Lahar, acconciava i suoi capelli in due ciocche sopra le orecchie, che ricordavano un po’ le corna dei montoni.

Inanna, sebbene non fosse mai stata sul Pianeta Azzurro, aveva imparato molto su di esso dai suoi genitori, dal nonno Enki e dal fratello maggiore Utu. Inanna si era già fatta l’idea che gli abitanti della Terra fossero creature primitive. E presumeva che essi avrebbero chiamato Ashnan la dea del grano e Lahar la dea del bestiame, rispettivamente, secondo le loro occupazioni. Dopotutto, Ashnan era impegnata nello studio e nell’ibridazione delle piante, e Lahar stava entusiasticamente generando nuove specie di animali. E per via dei suoi capelli rossi, Inanna stessa probabilmente sarebbe stata adorata come dea dell’alba. Inanna non sapeva ancora quanto profetiche si sarebbero rivelate le sue supposizioni. E che le donne della Mesopotamia si sarebbero tinte i capelli con l’henné per poter avere una colorazione rossastra.

Le donne Anunnaki parlavano entusiasticamente di scienza usando varie parole difficili da pronunciare. Inanna era terribilmente infastidita, specialmente quando scoppiava l’energia incontenibile delle gemelle.

“Non vedo l’ora di uscire da questa gabbia! E di respirare un po’ d’aria fresca…” pensò Inanna, irritata. Tuttavia, sorrise teneramente alle sue zie.

Dopo un po’ di tempo, la pazienza di Inanna fu ricompensata – la “carrozza celeste” cominciò la discesa sulla Terra. Il luogo dell’atterraggio si trovava sul tetto di una ziggurat, costruita appositamente per questo scopo, situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Nei pressi c’era la città di Uruk, e la ziggurat era circondata da alte mura di pietra per motivi di sicurezza. Questo perché la gente della città spesso andava lì per adorare il luogo in cui gli dèi erano scesi sulla Terra con le loro carrozze celesti. Alcuni fortunati erano persino riusciti a vedere gli dèi con i loro occhi.

Sulla superficie del disco volante dorato si aprì un passaggio e una scaletta si srotolò dolcemente. I viaggiatori celesti scesero da essa sul tetto della ziggurat.”







Elena Kryuchkova, Olga Kryuchkova



VENUTI DAL CIELO

VOLUME 2



Traduttore: Roberto Felletti


Venuti dal Cielo, Volume 2

“Coming from Heaven. Book 2”

Scritto da Elena Kryuchkova, Olga Kryuchkova

Copyright © 2021 Elena Kryuchkova, Olga Kryuchkova

Tutti i diritti riservati

Immagine di copertina: syaifulptak57 da Pixabay

Editora Tektime

www.tektime.it









1 Personaggi




Regno di Sumer





Inanna – figlia di Nanna e Ningal, sorella di Utu. Conosciuta come la dea dell’amore, della fertilità e del raccolto.

Utu – figlio di Nanna e Ningal, fratello maggiore di Inanna. Conosciuto come il dio del sole.

Lahar – figlia di Enki, sorella gemella di Ashnan, sorellastra di Aruru. Conosciuta come la dea del bestiame.

Ashnan – figlia di Enki, sorella gemella di Lahar, sorellastra di Aruru. Conosciuta come la dea del grano.

Aruru – figlia di Enki, sorellastra di Ashnan e di Lahar. Conosciuta come una delle incarnazioni della dea Ki (Ninhursag) e creatrice di Enkidu.

Enlil – figlio di Anu, fratello di Enki, marito di Ninlil.

Enki – padre di Aruru, Ashnan, Lahar, nonno di Inanna, Ereshkigal e Utu.

Ninhursag – moglie e sorella di Enki.

Anu – bisnonno di Inanna, Ereshkigal e Utu (padre di Enki).

Ereshkigal – sorella minore di Inanna e Utu, giudice.

Nergal – marito di Ereshkigal.

Ninsun – madre di Gilgamesh.

Ninurta – nipote di Anu e padre di Ninsun.

Dumuzid – marito di Inanna, fratello di Geshtinanna.

Ninshubur – servo di Enki, successivamente servo di Inanna per un po’.

Lugalbanda – Re di Uruk, padre di Gilgamesh.

Gilgamesh – figlio di Ninsun e Lugalbanda, Re di Uruk.

Enkidu – creazione di Aruru, amico di Gilgamesh.

Shamat – sacerdotessa di Inanna, prostituta del tempio.

Humbaba – custode della Foresta dei Cedri, bestia di metallo.

Siduri – scienziato Anunnaki dell’Isola di Dilmun.

Urshanabi – “traghettatore” degli Inferi.

Utnapishtim – uomo sopravvissuto al grande diluvio che ha ricevuto la vita eterna.




Questa storia è un’opera di fantasia e ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.



I nomi delle persone reali vissute nel passato sono contrassegnati da note a piè di pagina. Ma le descrizioni delle loro vite in questa storia sono inventate.



Questa storia è interamente frutto di fantasia.





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Il secondo libro della trilogia ”Venuti dal Cielo” svela il segreto delle antiche divinità sumere.

Estratto dal libro: “Il Pianeta Azzurro si avvicinava gradualmente, aumentando di dimensione. La distanza tra esso e il velivolo diminuiva. Inanna sentì dei passi dietro di sé e, voltandosi, vide Aruru. L’aspetto di Aruru era piuttosto attraente: i suoi capelli dorati contrastavano nettamente con i luminosi e grandi occhi verdi. Nonostante questo, Aruru preferiva un abbigliamento modesto, in tonalità tenui.

“Inanna, presto atterreremo,” disse lei con entusiasmo. “Non vedo l’ora di arrivare alla nostra colonia!”

Aruru era ottimista di natura. Il lungo tempo trascorso a bordo della nave spaziale, e anche in uno spazio ristretto e nella stessa squadra, non sembrava avere effetti su di lei. Ciononostante, Inanna si sentiva piuttosto stanca. Non ne poteva più di vedere le stesse facce. Era stanca del cibo sempre uguale, e Dumuzid era diventato fastidioso ultimamente.

La bella rossa pensava sempre più ai prossimi cento, o anche duecento anni, che avrebbe dovuto trascorrere sulla Terra senza i soliti benefici e comodità. Inanna si domandava come facessero le sue zie ad essere entusiaste. Sembrava che, non appena salite a bordo della nave, fossero già completamente assorbite dall’imminente ricerca. E ne discutevano incessantemente. A volte, Inanna aveva l’impressione che le sue zie fossero semplicemente ossessionate dalla scienza.

“… Manca poco…” confermò Inanna.

Girò lo sguardo verso Lahar e Ashnan, che erano entrate nello scompartimento. Si somigliavano come due gocce d’acqua: capelli colore del grano e occhi grigi. Alla maggiore, Ashnan, piaceva decorarsi i capelli con forcine realizzate con fiori freschi e spighe. La più giovane, Lahar, acconciava i suoi capelli in due ciocche sopra le orecchie, che ricordavano un po’ le corna dei montoni.

Inanna, sebbene non fosse mai stata sul Pianeta Azzurro, aveva imparato molto su di esso dai suoi genitori, dal nonno Enki e dal fratello maggiore Utu. Inanna si era già fatta l’idea che gli abitanti della Terra fossero creature primitive. E presumeva che essi avrebbero chiamato Ashnan la dea del grano e Lahar la dea del bestiame, rispettivamente, secondo le loro occupazioni. Dopotutto, Ashnan era impegnata nello studio e nell’ibridazione delle piante, e Lahar stava entusiasticamente generando nuove specie di animali. E per via dei suoi capelli rossi, Inanna stessa probabilmente sarebbe stata adorata come dea dell’alba. Inanna non sapeva ancora quanto profetiche si sarebbero rivelate le sue supposizioni. E che le donne della Mesopotamia si sarebbero tinte i capelli con l’henné per poter avere una colorazione rossastra.

Le donne Anunnaki parlavano entusiasticamente di scienza usando varie parole difficili da pronunciare. Inanna era terribilmente infastidita, specialmente quando scoppiava l’energia incontenibile delle gemelle.

“Non vedo l’ora di uscire da questa gabbia! E di respirare un po’ d’aria fresca…” pensò Inanna, irritata. Tuttavia, sorrise teneramente alle sue zie.

Dopo un po’ di tempo, la pazienza di Inanna fu ricompensata – la “carrozza celeste” cominciò la discesa sulla Terra. Il luogo dell’atterraggio si trovava sul tetto di una ziggurat, costruita appositamente per questo scopo, situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Nei pressi c’era la città di Uruk, e la ziggurat era circondata da alte mura di pietra per motivi di sicurezza. Questo perché la gente della città spesso andava lì per adorare il luogo in cui gli dèi erano scesi sulla Terra con le loro carrozze celesti. Alcuni fortunati erano persino riusciti a vedere gli dèi con i loro occhi.

Sulla superficie del disco volante dorato si aprì un passaggio e una scaletta si srotolò dolcemente. I viaggiatori celesti scesero da essa sul tetto della ziggurat.”

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