Книга - Il Ballo Di Lido

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Il Ballo Di Lido
T. M. Bilderback


Esteban Fernandez ha ingaggiato Lido Bouvier, un brutale assassino Cajun, per eliminare il Tenente Mickey Rooney e Joey Justice in questo emozionante tredicesimo romanzo sulla Sicurezza di Justice!

In questa tredicesima storia sulla Sicurezza di Justice, ritorna il tenente Michelle (Mickey) Rooney del Dipartimento di Polizia di Chicago, insieme al detective Sam Tanner e all'ex poliziotto Manny Salazar. Questa volta, due di loro hanno una taglia sulla testa, con Joey Justice della Sicurezza di Justice. La taglia è stata posta su di loro dal folle capo del cartello della droga messicano Esteban Fernandez. Fernandez ha ingaggiato Lido Bouvier, un brutale assassino Cajun, per eliminarli tutti e tre. Bouvier è noto nel mondo clandestino come Lido Shuffle per il suo ”rimescolamento” di tecniche di omicidio... e per la sua abilità nello sfuggire alla cattura. Joey porta Mickey Rooney, Sam Tanner e Manny Salazar nella sua città del Sud per proteggerli meglio da Bouvier... ma chi proteggerà Joey e la Sicurezza di Justice? Scopritelo nella storia di T. M. Bilderback ”Buon tredicesimo” Il ballo di Lido, storia della Sicurezza di Justice - Un romanzo della Sicurezza di Justice!









IL BALLO DI LIDO


UN ROMANZO DELLA SICUREZZA DI JUSTICE



T. M. Bilderback

Traduzione Di

Tomaso Bonavita


Copyright © 2020 by T. M. Bilderback

Disegno di copertina di Christi L. Bilderback

Foto di copertina © Can Stock Photo / prg0383

Tutti i diritti riservati.

La città descritta in queste pagine è immaginaria. Il racconto è frutto della fantasia, e qualsiasi somiglianza delle persone raccontate in questa storia con le persone reali è un autentico inconveniente.


INDICE

Informazioni sul Copyright (#ud6e38359-8b9c-542a-a6a2-84bb5cb5ab98)

Capitolo 1 (#u877c8408-aba6-4881-97e3-70d7abe18a5d)

Capitolo 2 (#ubcc1d3a4-b422-4340-895a-85cf1f84846c)

Capitolo 3 (#u6cd0caf5-6f9a-444f-a318-b11c493bf6da)

Capitolo 4 (#u8d539f48-7e28-49d0-baa5-cbd0c20bb82a)

Capitolo 5 (#u77c5ee53-d18d-4cdc-a2ca-689bf2311396)

Capitolo 6 (#ub1633865-0a9e-4672-a481-301256924f97)

Capitolo 7 (#ud90ca2f0-3e1e-423c-b787-a9edef690af1)

Capitolo 8 (#uf5de31ab-ec01-4bfc-a78f-87e81e5293cd)

Capitolo 9 (#udb28045d-42a8-4f55-8185-e8085485eb66)

Capitolo 10 (#u9cd546d6-fc09-4d08-8bb5-15ec54442dfc)

Capitolo 11 (#u0fe5dae6-79ae-4087-bece-aa36054670a4)

A proposito dell’Autore

Altre opere T. M. Bilderback (#ue6c8fae5-e2bc-4721-97de-3e8cf13d76d2)




Sommario


Titolo Pagina (#ud6517a45-bd8b-52b2-98ae-bb8a2d16a9de)

Copyright Pagina (#ud6e38359-8b9c-542a-a6a2-84bb5cb5ab98)

Copyright Pagina (#u0fa0a348-0557-5250-9537-33ee4f3717ac)

Capitolo Uno (#u560695af-19ed-5ca0-a2f7-f08ccddc6ee7)

Capitolo Due (#u689172d9-9fe5-5906-8791-39f7350ce373)

Capitolo Tre (#uce185f01-caf5-5b58-9680-1cf610f6fc4a)

Capitolo Quattro (#u83e3d1a9-ba4c-5222-9352-f41a0c229a7a)

Capitolo Cinque (#u713fbf77-d341-5942-85c7-6ac73bb1efba)

Capitolo Sei (#ua8427baa-c807-54ec-830e-aa58d0a3a09b)

Capitolo Sette (#uda6c3f62-4558-5630-848e-190cac03c4dd)

Capitolo Otto (#ub4c82332-72ed-5c69-8eb4-5962199cae35)

Capitolo Nove (#ubcea041d-441a-5141-889f-4e44848faa64)

Capitolo Dieci (#u0220f9e5-7337-5f76-9e44-ee185a0435c1)

Capitolo Undici (#ubeaf3581-1b0f-5de0-9a80-959b6240f751)

Altre opere di T.M.Bilderback | Nicholas Turner (#ue6efdaaf-1c8e-5544-819f-56592d212a6e)

La Sicurezza di Justice (#u68f53051-e0b9-57c3-b3ce-4534c20ed93f)

I racconti della Contea di Sardis (#uf2f717ae-132f-5be1-81b5-e48b3a80ad4c)

I racconti del Colonnello Abernathy (#u18d1ac37-6cec-508b-a4b6-e702df9d49bb)

Altre storie (#ue385d654-c9d2-5c30-a177-cf71668cd3b3)

Altri romanzi (#u46e8d92e-51e6-5ae9-8c52-8cc3be55aefc)

Raccolte di racconti (#u3c4e6044-f3cb-5d05-934b-135ebe66e019)














Capitolo Uno







Il Capitano Baker fu completamente irremovibile. “Tu andrai a questo seminario. Ci porterai Tanner. Presterai attenzione e mi risponderai con ’Sì, signore’. Sono stato chiaro su questo punto?"

I raggi laser che lo colpivano dai miei occhi infine si spensero e le cose divennero chiare.

A denti stretti, risposi: "Sì, signore." Ciò ebbe sicuramente lo stesso tono e la stessa enfasi di "vaffanculo".

Devo aver espresso il mio pensiero, perché il capitano disse: "Sono sorpreso. Consiste nell’essere ospitati da alcuni tuoi vecchi amici. Pensavo che saresti stata felice di andarci."

Guardai Baker, con il sospetto che mi scorreva dagli occhi. "Quali vecchi amici?"

"La Sicurezza di Justice."

Mi chinai sulla sedia che occupavo, e pensai all'ultima volta che avevo visto Joey Justice e la Sicurezza di Justice. Il cartello messicano della droga guidato dal generale Esteban Fernandez aveva tentato di prendere il controllo del traffico di droga a Chicago. La Sicurezza di Justice era venuta in città e mi aveva arruolato insieme al capitano Baker e Sam Tanner nel tentativo di fermarlo. Poiché si era trattata di una situazione concernente la Sicurezza Nazionale, a nessuno di noi fu permesso parlarne. Avevamo tutti ricevuto encomi presidenziali per l'aiuto... compreso il mio borioso ex-collega, Manny Salazar, cui era successo di salvare la vita di Joey Justice.

Avevo anche conosciuto il capo dell’FBI Marcus Moore, il collegamento dell'FBI con la Sicurezza della Giustizia. Avevamo sviluppato un rapporto particolare al di fuori del caso.

A Baker dissi: "Non verranno di nuovo a Chicago, vero?"

Baker sorrise. "No, grazie a Dio. Tu andrai lì. Su richiesta speciale."

Abboccai l’amo. "Richiesta speciale?"

Baker annuì, sorridendo ancora. "L'e-mail è arrivata stamattina. Richiede che tu e Sam andiate a questo seminario su un argomento top-secret."

Dopo un attimo chiesi: "Chi ha inviato l'e-mail?”

Baker rispose: "Joey Justice."

Merda.

"C'è altro?"

Baker sorrise ancora di più. "Diceva che voi dovete considerarla una richiesta della Sicurezza Nazionale, e di non pensare neanche a rifiutarla."

Joey, bastardo! Pensai tra me e me.

Ad alta voce, dissi: "Quel bastardo!"

***






"Oui, chere. Accetterò la vostra offerta di lavoro. Non c'è niente da fare. Un altro lavoro e me ne vado."

"Bueno. Ma, senor, la prego di ricordare che non sono una persona che accetta il fallimento di buon grado."

La voce al telefono rise. "Chere, io non fallisco mai. Ce n’est rien."

La voce che ne seguì fu fredda. "Forse non è niente per voi, senor, ma è tutto per me." La pausa fu loquace. “E per tutti.”

***






TIRAI VIA SAM DALLA scatola di ciambelle che si era ingoiate e lo trascinai nel mio ufficio. Una volta lì, chiusi la porta.

"Cosa c'è che non va, Mickey?" chiese Sam

Esplosi. "Joey Justice! Ecco cosa c'è che non va!"

Sam trasalì.

Schiaffai diversi dossier sulla mia scrivania. "Abbiamo tutti questi omicidi su cui dobbiamo lavorare, e Justice ci richiama all’ordine! Ci ha ordinato di andare a uno stupido seminario che sta tenendo in quella sua orribile città calda!”

Sam stringeva le labbra per evitare di ridere. Alla fine disse: "Quando si parte?"

"Il maledetto Venerdì!"

Sam mi guardò. "Mickey, andiamo. Sai che sarà divertente."

Guardai il mio partner mentre un sorriso si affacciava agli angoli della mia bocca. “Forse.”

Sam mi sorrise mentre dava un altro morso a una ciambella di gelatina. Il desktop del mio computer segnalò con un "bip" la sua notifica dell’e-mail.

Era da parte di Joey Justice.

Cara Mickey,

ormai il capitano Baker vi avrà parlato del "seminario" al quale voglio che tu e Sam partecipiate.

Scommetto anche che ti stai mangiando le unghie per come ho formulato la richiesta.

Non c'è nessun seminario.

Mi dispiace, ma ho bisogno di voi due qui. Abbiamo intercettato delle chiacchiere. Non posso parlarvene in una mail non protetta. Ovviamente, dovete tenere questo fatto tra te e Sam.

Tony Armstrong verrà a prendervi all'aeroporto venerdì. Sarete nostri ospiti, con le vostre suite al quinto piano, e Sam avrà accesso alla nostra caffetteria. È aperta 24 ore su 24, e può preparargli tutto quello che vuole.

È urgente, Mickey... non ti farei venire qua se non lo fosse.

Il tuo amico,

Joey

Post.Scriptum. Marcus non sa del vostro arrivo. Ho intenzione di sorprenderlo con te. Forse voi due potreste fare qualche “effusione” per conto vostro!

Stavo sorridendo da un orecchio all'altro e lessi l'e-mail a Sam. Tranne che per il P. S., naturalmente. Una signora deve avere qualche segreto, anche per il suo collega.

Sam smaniava. "Che cosa intendeva con tutto quello che voglio?"

“La Sicurezza di Justice ha la sua caffetteria interna," spiegai. “I cuochi lavorano ventiquattro ore il giorno. Il cibo è gratuito per i dipendenti che vogliono mangiare lì. Joey fa in modo che il suo staff non debba mai chiedersi da dove verrà il loro prossimo pasto. A quanto pare, l'ha esteso a te... ma non credo che si renda conto di quello che ha fatto."

Sam sgranò gli occhi, pensando a piatti esotici che non avrebbe mai potuto permettersi di preparare a casa, tanto meno ordinare in un ristorante. Sognante, chiese: "Chissà che tipo di chiacchiere ha sentito che lo portano a fare una cosa del genere?”

Scossi la testa, leggendo di nuovo l'e-mail. "Non ne ho idea, socio. Ma dev'essere una cosa grossa."

***






TRENTAQUATTRO ANNI prima, Lido Bouvier era nato in una zona paludosa (bayou) della Louisiana. Entrambi i suoi genitori erano Cajun, e parlavano più spesso il francese che l'inglese. Lido imparò a parlare fluentemente entrambe le lingue, ma questa fu l'unica cosa positiva della sua infanzia.

La baracca di Bouvier fu costruita su palafitte nel bayou ed era circondata da acqua paludosa. Alcune gobbe erbose di fango si erano fatte strada nell'acqua. Il muschio spagnolo pendeva dagli alberi, e quella parte del bayou era permanentemente nascosta al sole. La baracca non era stabile. Durante le tempeste, Lido si chiedeva spesso se l'intera baracca sarebbe crollata nel bayou.

La madre di Lido, Josephine, aveva perso la bellezza che possedeva per i demoni dell'alcol e per l’assiduità metodica di pugni da parte del marito. Si prendeva cura del suo piccolo figlio come meglio poteva, attraverso la foschia alcolica, con gli occhi spesso gonfi e occasionalmente le ossa rotte.

Anche il padre di Lido era un alcolizzato. Produceva vino, whisky e birra fatti in casa, ma non ne vendette mai - tra quel che ne bevevano i genitori di Lido, non ne rimaneva abbastanza da vendere. Il nome del padre di Lido era Pierre. Cacciava nel bayou, e per lo più cacciava alligatori. A quel tempo la caccia agli alligatori era illegale. Questo non fermò Pierre. Aveva un compratore amico che incontrava in un luogo tranquillo nel bayou, e Pierre gli vendeva tutte le pelli di alligatore, carne di alligatore essiccata e le altre pelli di animali che aveva messo insieme.

Josephine e Lido non furono mai invitati a questi viaggi. E il compratore non fu mai invitato alla baracca.

Madre e figlio non erano mai stati visti da altre persone. Erano isolati in mezzo al bayou, e Pierre si assicurò che nessuno sapesse di loro. Pierre aveva sposato Josephine sull'isola caraibica della Martinica, e l'aveva fatta entrare di nascosto negli Stati Uniti da New Orleans e poi nel bayou. Nessuno tranne Pierre sapeva che era negli Stati Uniti.

Lido era nato nella baracca. Josephine non ebbe anestesia epidurale, non ebbe assistenza e non ebbe un medico. L'unico anestetico era stato del whisky al 50% di alcol. Quando Lido fece la sua apparizione, Pierre aveva colpito il bambino sul sedere... o ne ebbe l'intenzione. Pierre era troppo ubriaco per colpire il bersaglio e diede uno schiaffo al bambino sulla faccia. Il risultato era stato lo stesso, però - il bambino aveva iniziato a piangere con tutte le sue forze.

Schiaffeggiare il figlio in faccia fu un’abitudine che Pierre aveva continuato per anni.

Josephine chiamò suo figlio "Lido", come una spiaggia in Italia che aveva visitato da bambina.

Quando Pierre festeggiava una grande vendita di pelli di alligatore e pellicce di animali, di solito diventava molto ubriaco. Durante queste sbronze, usava sua moglie, e a volte suo figlio, come sacchi da boxe. Josephine di solito sopportava il peso di queste violente percosse, ma, talvolta, se Josephine era troppo ubriaca o troppo ferita per proteggere il bambino, Pierre colpiva Lido allo stomaco o al viso. I pugni erano abbastanza forti da far cadere il bambino piccolo e sbatterlo contro il muro. Pierre lo trovava molto divertente, e spesso rideva alla vista fino a svenire da quanto aveva bevuto.

Lido aveva otto anni quando sua madre morì. Era andato a svegliarla per colazione, ma non si svegliò. Suo padre era svenuto sul vecchio divano malconcio nella cucina/soggiorno. Lido aveva scosso suo padre, terrorizzato dall'umore in cui Pierre avrebbe potuto svegliarsi. Quando suo padre si era svegliato, Lido disse: "Non riesco a svegliare Maman."

Pierre disse al ragazzo di ripetere due volte la sua affermazione prima di memorizzare le parole. Pierre si alzò, si strofinò le mani sul viso due volte come se lo stesse sciacquando, e si alzò. "Fammi vedere."

Lido condusse Pierre da Josephine, che era morta. Non era stata picchiata da quasi due settimane, e non aveva bevuto la sera prima. A quanto pare, era morta per cause naturali.

Lido non poteva essere sicuro se fosse una lacrima sulla guancia di suo padre, o semplicemente una goccia di sudore per l'umidità.

“Lei è morta. Tu resta qui, garcon.” Pierre prese sua moglie tra le braccia e si mise in piedi. “Seppellirò la tua maman e poi parleremo, no?”

“Sì, Papa,” rispose Lido.

Pierre mise Josephine sulla sua spalla come un pompiere, e scese dalla scala fino alla larga barca a fondo piatto. L’ultima volta che Lido vide sua madre, lei giaceva sul fondo della barca, mentre Pierre spingeva la barca in profondità nel bayou.

In tarda serata, Pierre ritornò, portando tranquillamente la barca presso la scala. Mise giù il palo, legò la barca a uno dei pilastri e si arrampicò nella baracca.

Lido sedeva tranquillamente al tavolino in cucina.

Pierre era sobrio... per ora.

"Hai mangiato qualcosa?"

Lido scosse la testa.

Pierre aprì senza parole un armadietto e tirò fuori due mele. Le porse al ragazzo.

"Mangia queste e vai a letto."

Mentre Lido dava un morso, suo padre disse: "Domani imparerai a cacciare alligatori, no?"

***






“OH, È COSÌ GRANDE! ”disse la donna bionda stando a gambe divaricate sul grembo di Manny Salazar.

Manny, che stava esaminando i seni nudi della signora, distrattamente disse: "Davvero?"

"Oh, sì! Non ho mai visto una finestra così grande in un ufficio così piccolo!"

Manny, che era nudo, scivolò più in basso sulla sedia della sua scrivania in modo di potersi muovere con un po' più di energia. Naturalmente, anche la giovane donna a cavallo del suo grembo era nuda, e stava usando parte del suo corpo per avvolgere parte del corpo di Manny. Con grande piacere di Manny, muoveva lentamente i suoi fianchi su e giù lungo il suo pene.

La testa di Manny scese sotto la parte superiore della sedia della scrivania, proprio mentre la testa della donna s’innalzava.

Manny sentì un TINK! che diede l’impressione di un vetro che si rompeva. Notò che un piccolo buco rotondo era apparso sulla fronte della donna, e un grosso pezzo del suo cranio e del suo cervello era schizzato sulla sua scrivania, e sul muro di fronte alla scrivania.

La donna era diventata un peso morto.

Manny eiaculò involontariamente.

***






IL MIO TELEFONO STAVA squillando.

Avevo appena dato un morso enorme a un panino con salciccia italiana di Lucky, quindi non potei rispondere subito.

Borbottai qualcosa a Sam.

Lui sorrise. "Vuoi che risponda io, Mickey?"

Annuii in modo bizzarro.

Ridacchiando tra se, Sam spinse il pulsante. “Polizia di Chicago, detective Tanner.” Pausa. “Aspetta, cosa?” Pausa. “Oh, merda. E deve andarci lei?” Pausa.

A questo punto, avevo già masticato il pezzo di panino che mi riempiva la bocca. “Sam, cosa c’è?”

Sam mise la mano sulla cornetta e disse: “È un poliziotto di pattuglia. Dice di essere stato chiamato al servizio di emergenza 9-1-1 dall’ufficio di qualche investigatore privato. Hanno sparato a una ragazza. Il proiettile è entrato dalla finestra."

Avevo una brutta sensazione. Avevo paura di esprimere il pensiero di chi pensavo fosse l'investigatore privato.

“Era Manny.”

Oh, merda. Certo che lo era

“Lei e Manny erano...el flagrante delicto.” Al telefono, Sam disse, “Niente scherzi.” A me, disse: “Lui eiaculò quando le è esplosa la parte posteriore della testa. Poi, si gettò a terra.”

Scossi la testa. Poteva andare peggio di così?

Afferrai la mia borsa e il mio cappotto. "Di’ loro che stiamo arrivando."

***






“Bon sang!” Il fucile era stato smontato e riposto nella sua valigetta. Mentre lasciava l'edificio di fronte all'ufficio di Manny, l'assassino si scrollò le spalle. “Malchance. Ma, forse, la mia fortuna cambierà!"

***






POTEI SENTIRE MANNY non appena uscii dall’ascensore.

“Come diavolo faccio a saperlo? Non ho avuto nessun caso da quando lasciai la polizia che potesse finire con qualcuno che mi voleva morto!”

Manny mi vide mentre percorrevo il corridoio verso il suo ufficio. “Mickey! Diglielo! La maggior parte della gente mi ama!” Allargò le mani mentre diceva questo.

Indossava un asciugamano intorno alla vita.

Scossi la testa. "Manny, cosa hai fatto?"

I suoi occhi si sgranarono per la sorpresa. "Mickey, lo sai bene!"

Mentre venivamo qua, Sam mi chiese cosa fosse successo veramente quando Manny lasciò la polizia. Manny ed io eravamo stati partner per anni - Sam lo sapeva. E sapeva che Manny aveva lasciato la polizia con disonore, a causa di uno scandalo. Sam ed io eravamo partner da quattro anni... da quando ero diventata tenente.

Sapevo che sarebbe arrivato il giorno in cui Sam me l’avrebbe chiesto. Era oggi, a quanto pare.

Feci un bel respiro. “Manny ed io eravamo stati assegnati a un caso di rapimento di bambini. Stavamo lavorando al caso nel miglior modo possibile. I Federali avevano dei limiti su questo caso perché era all’interno della città, e sai quanto bene i poliziotti locali lavorano con i federali.”

Sam sbuffò. "Sì. In concreto per niente. Salvo che non si sia arruolati, come lo siamo stati noi con Justice."

Annuii e sorrisi. “ Hai ragione. Beh, il giorno in cui successe era il mio giorno libero. Mi ero messa in pantaloncini, con una maglietta, e i capelli a coda di cavallo e un cappellino dei Cubs, e mi diressi in fondo alla strada verso Wrigley Credo che i Cubs stessero giocando ad Atlanta o qualcosa del genere... non ricordo bene. So che non avevo il cellulare Avevo dimenticato quel dannato coso - di proposito - e non seppi nulla di tutto questo fino a quando non tornai a casa tardi quella sera.” Guidai per un po'. “Arrivò una soffiata sulla localizzazione della bambina. Manny rispose alla chiamata. Cercò di contattarmi, ma..." Scrollai le spalle. “Così, si diresse a controllare il luogo - era sul lato est, vicino al lago. Ma, ebbe un'improvvisa chiamata per una scopata veloce. Aveva una vecchia fidanzata che viveva nella stessa zona, così fermò per occuparsi della richiesta sessuale." Presi un bel respiro. “La bambina fu uccisa. Il medico legale fissò l’ora negli stessi momenti in cui Manny si stava sbaciucchiando con la sua vecchia ragazza."

Presi respiro per un po'. "Il capitano Baker era furioso. Si scambiarono parole molto dure, e Manny alzò le mani e se ne andò. All’istante." Svoltai lungo la strada di Manny. "Quando lo trovai, ero disgustata. Da allora sono rimasta disgustata da Manny." Diedi un'occhiata a Sam. "Manny era un buon poliziotto. Normalmente, si sarebbe occupato del lavoro prima del piacere, soprattutto se ero con lui. . . ma non questa volta. E ciò gli si ritorse contro."

Sam annuì mentre parcheggiavo il Maggiolino e abbassò la visiera in modo che la placca "Detective in servizio" apparisse attraverso il parabrezza. "Non ho mai pensato che fosse un cattivo poliziotto, perché sapevo che non saresti rimasta in coppia con lui se lo fosse stato."

Mentre uscivamo, dissi: "Manny non riusciva proprio a tenerselo nei pantaloni." Feci un gesto verso il suo palazzo. "Un esempio calzante.”

Ora, guardai Manny. "Sì, Manny, ti conosco bene. Ho sentito che... hai completato le cose... dopo la morte della ragazza."

"Non ho potuto evitarlo! Non l'ho fatto apposta, dannazione!"

Mi divertivo guardando Manny agitarsi. Neanch'io potevo farne a meno. C'era qualcosa... di karmico... in Manny che cercava di giustificare l'eiaculazione dentro una ragazza morta.

Pensai che fosse stato molestato abbastanza al riguardo. A Sam, dissi: "Diamo un'occhiata."

Sam ed io passammo oltre gli agenti davanti alla porta dell'ufficio di Manny. Manny ci seguì, per una volta tenendo la bocca chiusa. Un giovane detective era dentro, si guardava intorno e studiava la disposizione dell'omicidio. Alzò lo sguardo quando entrammo.

Mi avvicinai a lui e porsi la mano. "Tenente Mickey Rooney. Questo è il mio partner, Sam Tanner."

Il giovane mi strinse la mano. "Detective di Terzo grado Bryan McGee, signora." Fece un cenno con la testa a Sam, che rispose con un cenno.

“Cos'ha per me, detective?" Chiesi.

"Ho guardato la traiettoria del colpo, e credo che sia stato sparato dal tetto dall'altra parte della strada." Ci mostrò il punto in cui il proiettile era entrato dalla finestra. Stranamente, aveva lasciato solo un piccolo buco, invece di frantumare l'intera finestra. McGee usò un metro per mostrare il percorso del proiettile. L'angolo era di circa trentacinque gradi. Continuò: "Ora, se ci fate caso, è entrato lì, ha colpito la vittima e si è conficcato nel muro." Puntualizzò. "Da quanto ho capito dal signor Salazar, e a giudicare dalla traiettoria del colpo, non credo che la donna fosse il bersaglio designato." McGee fece una pausa. "Credo che il colpo fosse destinato al signor Salazar."

***






IL PADRE DI LIDO PRESE Lido con forza a calci nella gamba.

"Svegliati, garçon! Oggi impari a cacciare l'alligatore!"

Lido si sedette a letto, strofinandosi gli occhi. Non era ancora l'alba.

"Vestiti! Dobbiamo essere sul bayou prima che sorga il sole!"

Lido si vestì. Andò in cucina.

Suo padre gli diede un biscotto raffermo piuttosto grande. "Mangialo. Conserva le briciole se vuoi le dejeuner!"

"Sì, Papa."

Scesero la scala per entrare nella barca. Pierre teneva in mano una lampada a cherosene per illuminare la strada. Gli animali che risiedevano nel bayou facevano molti rumori mentre i due Bouvier iniziarono il loro viaggio nel profondo del bayou.

"Papa?"

"Sì?"

"Dove sono le altre persone?"

Pierre sbuffò. "Perché hai bisogno di altre persone? Hai me, e hai il bayou. Di cos'altro hai bisogno?"

Lido rimase tranquillo.

Pierre infine diede un’occhiata al ragazzo, e poi si girò. "Le altre persone, sono fuori dal bayou. Non abbiamo bisogno di loro. Qui abbiamo tutto quello che ci serve." Si voltò verso Lido. "Basta chiacchiere, eh? Siamo vicini agli alligatori."

Lido si guardò intorno, ma non vide alcun alligatore. Vide diversi tronchi galleggiare nell'acqua torbida. Guardandosi intorno, vide una camicia rossa su un ciuffo d'erba. Sembrava identica a quella che indossava sua madre l'ultima volta che la vide.

"Papa! Guarda! È la camicia di Maman!" Lido la indicava in modo frenetico.

Pierre rapidamente schiaffeggiò il ragazzo sulla bocca. "Calme, garcon!" sibilò Pierre, ” Gli alligatori... sono tutti intorno a noi!"

"Ma, Papa...!"

"Sì, è la camicia di tua maman!" Pierre indicò i tronchi galleggianti. "Fa da esca! Questi alligatori, non vengono mica quando fischi!"

Lido non avrebbe potuto essere più scioccato. Suo padre aveva usato il corpo della madre per attirare gli alligatori!

Pierre impugnò un fucile. “Ora guarda, garcon, e vedrai come si spara all’alligatore!” Cominciò a sparare.

Con orrore crescente, Lido assistette al tentativo di fuga degli alligatori, ma suo padre era troppo veloce per loro. Il fucile continuava a rimbombare, e il suono era un rumore continuo.

Infine, Pierre posò il fucile. Rideva. "Ne abbiamo almeno dieci! Ora siamo a posto!"














Capitolo Due







Manny cominciò a balbettare.

Il mio cellulare iniziò a squillare.

Lasciai Manny con Sam e uscii nel corridoio per rispondere al telefono.

“Rooney.”

“Ciao, Mickey!”

Ci vollero un paio di secondi per riconoscere la voce. "Joey Justice! Che diavolo vuoi adesso?"

"Meno chiacchiere, Mickey. Ho appena parlato al telefono con il tuo capitano Baker. Il tuo volo parte appena puoi arrivare all'aeroporto O'Hare. È l'aereo privato della Sicurezza di Justice ed ecco cosa dovete fare..." Il Capitano ha chiarito tutte le informazioni pertinenti all’ingresso riservato. "E, ascolta... porta Manny! Lui è parte della faccenda!"

"Buffo che tu abbia nominato Manny. Siamo a..."

Joey m’interruppe. "Non importa dove siete! Non su una linea telefonica non protetta! Non usare nemmeno il tuo Maggiolino per andare all'aeroporto. Se una pattuglia non può accompagnarvi, prendete un taxi. Vi rimborserò. Ma, andatevene subito!"

Stavo fremendo di rabbia. “Voglio sapere..."

Justice m’interruppe di nuovo. Niente di buono. “So che lo vuoi sapere, e so che sei arrabbiata, Mickey. Diciamo solo che ho raccolto un po' di chiacchiere, e che siamo tutti in pericolo. Prima arrivate qua, meglio è per tutti noi." Fece una pausa. “Mickey, per favore. Possiamo discutere quando arrivi qua, ok? Ma, fidati quando ti dico che è urgente! Parti subito!”

Finalmente compresi la paura di Joey. Rasentava il panico. "Stiamo arrivando, Joey." Riattaccai.

Tornai nell'ufficio di Manny. "Sam! Dobbiamo andarcene subito!" Indicai Manny. "Vieni anche tu! Adesso!"

"Dammi il tempo di vestirmi..." iniziò Manny.

Lo interruppi. "No. Adesso." Indicai uno degli agenti a guardia della porta. "Prendi la tua auto di pattuglia. Ci devi portare all'O'Hare il più' velocemente possibile! Passa col rosso!"

***






IL MATTINO SEGUENTE, Lido fu svegliato da un pugno secco allo stomaco.

“Svegliati, garcon! Tu ed io, dobbiamo prendere più alligatori!” Pierre era ancora ubriaco dalla festa della notte precedente e, a quanto pare, non era andato a letto.

Questa constatazione gelò Lido. Era allora che suo padre era più pericoloso.

Lido si vestì velocemente, e afferrò due mele dalla cucina. Scese la scala fino alla barca a fondo piatto il più velocemente possibile.

"Afferra il palo! Andiamo, presto!" disse Pierre.

L'uomo e il ragazzo spinsero la barca a fondo piatto in profondità nel bayou. Infine si fermarono. L'acqua era profonda meno di un metro e mezzo e intorno a loro c'erano diversi piccoli dossi ricoperti di muschio.

Pierre prese un pezzo di corda e barcollò mentre si girava di fronte a Lido.

"Tu vieni qua."

Lido si mosse finché non si mise davanti a suo padre.

Pierre legò saldamente la corda intorno alla vita di Lido. Il nodo era forte.

Ondeggiando sul suo sedile, Pierre disse: "Entra in acqua."

Gli occhi di Lido si spalancarono. "Ma, papa...!"

Pierre diede un manrovescio al ragazzo sulla bocca. "Entra in acqua!"

Col labbro sanguinante, Lido terrorizzato scavalcò il fianco della barca. L'acqua gli arrivava alle spalle. Le mani afferrarono il fianco così forte che le nocche diventarono bianche.

Pierre disse: "Ora, vai a fare un giro. Ti tirerò indietro prima che l'alligatore ti morda."

Il terrore del ragazzo lo bloccò quasi sul posto. Alla fine lasciò andare il fianco della barca e iniziò ad allontanarsi. Quando si trovava a circa venticinque metri di distanza, suo padre lo chiamò.

"Va bene, garçon... fermati lì."

Lido si fermò. I suoi occhi, spalancati per il terrore, cercarono di scrutare ovunque. Non si fidava che suo padre tempestivamente lo portasse in salvo, ma sentiva di non avere scelta. Aveva paura di finire come sua madre, fatto a pezzi e dato in pasto agli alligatori affamati.

Per qualche minuto, Lido non aveva visto nessun alligatore. Si rilassò... un po'.

Lido guardò verso suo padre, seduto sulla barca e che si muoveva da un lato all'altro. Non sentì né vide l'alligatore di sei metri che si era appoggiato su un poggio coperto d'erba scivolare in acqua. L'alligatore nuotava tranquillamente verso il Lido.

***






NOI QUATTRO CI STIPAMMO nell'auto della polizia. Io mi sedetti davanti con l'agente. Sam si sedette sul sedile posteriore con Manny.

Manny si lamentava ancora.

"Senti, Mickey, so che abbiamo avuto i nostri problemi, ma sono decisamente contrario a essere trascinato via senza vestiti!”

"Hai una coperta alla moda lì... sono sicura che le signore ne rimarranno adeguatamente impressionate."

"Oh, certo, scherza, Mickey! Non saresti così pronta a scherzare se fossi tu quella della coperta!" Si fermò mentre un sorriso malizioso si diffondeva sulla sua faccia. "Sei mai stata tra le coperte, Michelle?" chiese, usando il mio nome di battesimo.

"Un’altra battuta, Manny, e ti butto fuori dalla macchina!"

"Sì, e non sei stata neppure tu quella cui hanno sparato!" Manny replicò, proprio mentre il parabrezza posteriore esplodeva.

“GUIDA!” Gridai all’agente di polizia attonito. “SUBITO!”

A suo onore, il poliziotto di pattuglia - Eric Limbird – decollò come un fulmine, con luci e sirene al massimo. Al momento in cui mi ero accertata che nessuno si fosse fatto male, eravamo a metà strada verso l'aeroporto.

***






LIDO NON SAPEVA QUALE sesto senso l’avesse fatto guardare indietro. Non aveva sentito nulla che l’avesse fatto voltare.

Il bambino di otto anni urinò involontariamente.

Cercò di chiamare suo padre, ma Lido non riuscì a far sentire la sua voce. Ogni volta che cercava di urlare, la sua voce si strozzava in gola. Il suo panico ora cresceva in modo esponenziale.

Quando l'alligatore fu a sei metri di distanza, Lido fece un respiro profondo e finalmente poté gridare: "PAPA! PAPA!"

Pierre si agitò, vide l'alligatore avvicinarsi al figlio e cominciò a tirare la corda verso la barca. Un tiro dopo l’altro, sembrava che l'uomo tenesse a malapena il ragazzo davanti all'alligatore.

Ora che Lido aveva ritrovato la sua voce, non riuscì a smettere di urlare il suo terrore.

Senza alcun timore, il rettile nuotante continuò con la sua costante nuotata verso il ragazzo.

Infine, Pierre diede alla corda un grande strattone e tirò il ragazzo per più di un metro e mezzo. Diede un altro grande strattone, e Lido si arrampicò sul fianco della barca.

Pierre afferrò il suo fucile e sparò all'alligatore che inseguiva in mezzo agli occhi.

Lido giaceva in preda al panico e respirava a pieni polmoni.

Pierre sorrise al ragazzo. "Vedi, garçon? Nulla da preoccuparsi!".

Lido guardò suo padre con odio nascente e seppe che un giorno avrebbe ucciso quest'uomo.

***






MENTRE L'AGENTE LIMBIRD guidava l'auto della polizia in modo rapido e senza difficoltà nel traffico, presi contatto via radio con la polizia aeroportuale, spiegando esattamente di cosa avevo bisogno da loro. Mi dissero quale entrata avrebbe usato il jet privato, e che l’aereo sarebbe atterrato entro i successivi venti minuti.

Questo ci diede un sacco di tempo per trovare l’entrata.

Sam era di nuovo seduto con la schiena dritta sul sedile posteriore.

Manny era ancora rannicchiato sul pavimento. "Oh, Dio, chi sta cercando di uccidermi? Perché stanno cercando di uccidermi? Che diavolo sta succedendo?"

Sam disse: "Manny, stai zitto. Ho la sensazione che chiunque ci stia sparando stia cercando di ucciderci tutti e tre."

Manny stette tranquillo per un minuto. "Ne sei sicuro?" Alzò lo sguardo verso Sam e si mise in ginocchio per guardare me. "Che ne sapete? Sputate il rospo, ragazzi!"

Io guardai indietro a Manny. "Più tardi, Manny. Dopo, ok?" Guardai Limbird. "Stai bene, Limbird?"

Limbird sorrise. “Ah, certo. Questa è la cosa più emozionante che mi sia mai capitata sul lavoro finora!”

Scossi la testa incredula. A quanto pare, al giovane agente di polizia non avevano sparato abbastanza in vita sua.

Guardai fuori. Ci stavamo accostando al terminal principale. Limbird spense le luci e la sirena e disse: "Che cosa metto nel rapporto, tenente?"

"Mettici quel che è successo, e fa riferimento a me o al detective Tanner per ogni problema."

"Sì, signora."

Un paio di poliziotti dell'aeroporto si avvicinarono all'auto di pattuglia e uno di loro mi aprì la porta. L'altro aprì la portiera posteriore dell'auto per Manny e Sam.

Scendemmo, ringraziai Limbird, e la polizia aeroportuale ci scortò all’entrata del jet privato. Nessun controllo cui sottostare per noi, il che fu un bene. Manny avrebbe parecchio sconvolto un agente della sicurezza se avesse aperto la sua coperta per una perquisizione.

I due agenti dell'aeroporto erano fuori dalla porta che conduce all’entrata. Avevo dato loro istruzioni di non far entrare nessuno nell'area di attesa fino a quando non fossimo partiti.

Sam aveva colto la mia preoccupazione. "Joey sa chi sta facendo questo?"

Manny sentì questo, e subito disse: "Joey? Vuoi dire Joey Justice? In che cosa ci ha trascinato quello stronzo adesso?"

Diedi a Sam uno sguardo che diceva: "Perché hai aperto la tua boccaccia?" Sam aveva un'aria imbarazzata, mentre io rispondevo alla domanda di Manny come meglio potevo. "Non lo sappiamo ancora, Manny. Sappiamo solo che ci chiamò per farci venire alla Sicurezza di Justice. Sam ed io dovevamo portarti. All'inizio, solo Sam ed io ci saremmo andati venerdì, ma a quanto pare è diventato più urgente dopo che la tua ragazza è stata uccisa. È stato allora che ci è stato detto di portarti con noi."

Vedemmo un jet privato marrone bicolore parcheggiato all’entrata.

“Lo sapevo. Sapevo già, dal momento in cui incontrai Justice, che sarebbe stato la mia morte."

"Oh, stai zitto e vieni."

Ci alzammo, e camminammo lungo il ponte sospeso fino alla porta aperta del jet. Una signora attraente, circa della mia età, ci aspettava.

"Salve, sono il capitano Gena Trotter, della Sicurezza di Justice. Oggi sarò il vostro pilota. Purtroppo non ho avuto abbastanza tempo da ottenere un copilota, né uno steward né una hostess, ma spero che mi perdonerete."

Sorrisi e feci le presentazioni. Quando arrivai a Manny, spiegai cosa era successo, tranne l’eiaculazione, e chiesi se c'erano dei vestiti a bordo.

"No, mi spiace, non ci sono. Non è una cosa che programmiamo... almeno, con regolarità."

Salimmo a bordo e occupammo i posti.

Il capitano Trotter indicò il monitor montato sulla parete nella parte anteriore dell'aereo. "Appena saremo in volo, io farò il collegamento. Joey sta aspettando sull’altra estremità. È una linea protetta, e lui vi dirà cosa sta succedendo."

Annuì in segno di ringraziamento.

Il pilota indicò la parte posteriore dell'aereo. "Le bevande sono lì dietro, insieme a frutta, formaggio e altri spuntini. Prego, servitevi da soli, ed io mi metterò in viaggio."

Non appena Trotter aveva detto "bevande", Manny stava già tornando. Tornò con una bottiglia di Jack Daniels Tennessee Whiskey.

Manny alzò la bottiglia verso me e mi disse: " È bello rivedere un vecchio amico al bar." Bevve un lungo sorso dalla bottiglia.

Anche Sam aveva approfittato del rinfresco. Tornò con un piatto riempito di tre pasticcini e un assortimento di fette di formaggio. Su un lato del piatto c'era una piccola banana solitaria.

Trovai del caffè già pronto in tazze dell’ammiraglio. Poiché presi il mio nero, non ebbi bisogno di cercare panna o zucchero.

L'aereo iniziò a rullare su una pista. La voce del capitano Trotter arrivò dall'interfono della cabina.

"Per favore, sedetevi e allacciate le cinture, gente. Tenete stretto il vostro rinfresco - sarà una salita rapida, e un volo veloce verso sud."

Ci sedemmo tutti, ci allacciammo le cinture e guardammo fuori dai finestrini mentre Chicago era lasciata velocemente alle spalle.

***






QUANDO LIDO BOUVIER compì dodici anni, suo padre si rese conto che non poteva più usare suo figlio come esca per gli alligatori. Il ragazzo era alto come suo padre, ed era troppo pesante per allontanarlo dagli alligatori affamati usando la corda.

Lido chiese al padre di insegnargli a usare il fucile.

Pierre guardò da ubriaco suo figlio. "Perché vuoi usare il fucile, ragazzo?"

Lido aveva ormai sviluppato una faccia impenetrabile. Non mostrava alcuna emozione che suo padre potesse interpretare. Rispose: "Posso essere d'aiuto, Papa."

Pierre studiò suo figlio come meglio poteva attraverso una nebbia alcolica. Alla fine annuì. "Cominceremo domani, oui?"

Lido annuì. "Oui, Papa."

***






DOPO CHE AVEVAMO RAGGIUNTO l’assetto di volo, il capitano Trotter nuovamente annunciò: "Ok, le cinture di sicurezza possono essere sganciate. Joey Justice sta arrivando sul monitor. Sarà in grado di vedervi e sentirvi, quindi non esitate a parlare come volete.”

Il grande monitor prese vita, e c'era Joey Justice. Un altro uomo, piccolo di statura, era seduto accanto a lui. L'uomo aveva lineamenti da topo, e sembrava nervoso.

Joey mi sorrise.

"Ciao, Mickey."

"Ciao anche a te."

Gli occhi di Joey rivolsero a Sam. "Ciao, Sam! Ho già messo in guardia la caffetteria per te. Si stanno preparando ora."

Il volto di Sam diventò estasiato. "Ahhhhhh... grazie, Joey!"

Joey guardò Manny. "Manny... l'uomo che mi salvò la vita. Sono così felice che ti abbiamo raggiunto in tempo."

Manny agitò la bottiglia di whisky come saluto a Joey. "Coglione."

Joey rise. "Ora che siamo qui, devo dirvi cosa sta succedendo."

Gli lanciai delle occhiatacce. "Sarà la prima volta. Ho solo una domanda, Joey - è di nuovo Fernandez?"

Joey inclinò la testa e poi la riportò su. "In parte. Fernandez ha assunto un sicario per farne fuori almeno tre di noi, se non tutti e quattro."

Guardammo tutti il monitor.

Joey disse: " È Lido Bouvier."

"Oh, merda," borbottai.

***






CON GRANDE SORPRESA del padre, Lido si dimostrò molto abile con il fucile. Da allora non sbagliò più un colpo.

Al suo quindicesimo compleanno, Lido e Pierre uscirono di nuovo in barca, per andare a caccia di altri alligatori.

Il padre di Lido aveva smesso di sottoporlo a violenze da quando il ragazzo era diventato alto come lui. Pierre aveva notato i muscoli giovanili, e aveva visto l'odio ogni volta che aveva colpito Lido, e temeva che il ragazzo avrebbe reagito.

Pierre aveva ragione.

Questo fu l'ultimo viaggio in barca per la coppia, anche se Pierre non lo sapeva al momento.

Pierre era ubriaco. Sembrava che essere ubriaco fosse diventato il suo stato normale. Di conseguenza, era invecchiato terribilmente.

Quando la barca si spinse in profondità nel bayou, Lido disse: “Papa.”

Pierre si voltò verso il Lido, barcollando mentre si girava. "Oui, garcon."

Il Lido tirò fuori un pezzo di fune. "Lega questo intorno alla vita."

Gli occhi di Pierre si sgranarono a quest’ordine. "Non farò nulla del genere!”

Lido sollevò il fucile. Era puntato alla testa di Pierre. "Allora sparerò. Non m'importa a chi."

Pierre avvertì la verità negli occhi del giovane. Lentamente, si legò la corda intorno alla vita.

"Entra in acqua Papa."

Pierre, barcollando, guardò da Lido verso l'acqua, e poi guardò tutto intorno alla zona in cui si erano fermati. Diversi alligatori si appoggiavano su piccoli dossi e alberi caduti.

"Qui ci sono gli alligatori, garçon."

"Oui. E tu sarai un'esca per loro." Lido sorrideva con un sorriso privo di piacere. "Non preoccuparti, Papa. Tirerò la corda prima che l'alligatore ti morda."

Pierre scavalcò con calma il fianco della barca, cercando di non fare rumore. Afferrò il fianco della barca così forte che le sue nocche diventarono bianche.

"Ora, allontanati dalla barca,"disse Lido. "Ti dico io quando basta."

Pierre si allontanò lentamente. La sua paura quasi lo impietriva. Non sapeva più cosa temere di più: gli alligatori, o suo figlio.

A circa otto metri di distanza, accanto a Pierre esplose una spruzzata enorme. Si voltò verso Lido e vide il giovane sorridere.

"Sono stato io. Ho lanciato un sasso."

Gli alligatori si erano tutti rivolti verso il suono, e videro l'uomo nell'acqua. Molti scivolarono lentamente dai loro luoghi di riposo, e cominciarono a nuotare verso di lui.

Pierre lo chiamò "Stai pronto con quella corda, Lido!" Quando diede un'occhiata a Lido, Lido sollevò i rotoli rimanenti della corda e li gettò nella palude.

"Beh, guarda un po'! Papa, mi è caduta la corda! Ops!"

Pierre non riusciva a credere a quello che vedeva. Cominciò a cercare di correre nell'acqua fino alla vita, mentre gli alligatori si avvicinavano. Diede un ultimo sguardo a Lido.

Lido aveva il fucile puntato su Pierre. Disse: "Questo è per Maman, vous connard (coglione)!"

Lido premette il grilletto, e la testa di Pierre esplose... proprio mentre gli alligatori lo raggiungevano per il loro pasto.

Lido con calma diresse l’imbarcazione verso la baracca.

Lido aveva sentito suo padre parlare di come uscire dalla palude. Aveva anche sentito suo padre parlare dei battelli a vapore sul grande fiume a sud-est del bayou. Mormorava mentre era ubriaco, ma Lido coglieva ogni parola.

Lido rifletté su quel poco che suo padre gli aveva insegnato, oltre a sparare con il fucile. Sapeva come combattere con un coltello – aveva ancora la cicatrice sulle costole che suo padre gli aveva procurato. Sapeva contare e fare un po' di matematica. Poteva leggere e scrivere. Giocava a tutti i tipi di poker, e poteva tirare i dadi con grande abilità.

Gli fu anche insegnato che la vita valeva solo il denaro che poteva ottenere in cambio.

Il cuore di ghiaccio di Lido, e la volontà – quasi una gioia – di uccidere, avrebbero determinato il resto della sua vita.

Questo, e un bisogno travolgente di scommettere.

E quando Lido arrivò al grande fiume, si accorse di aver perso il battello per quel giorno, ma che ce ne sarebbe stato un altro tra due giorni.

Ma perse solo quello. Si guardò intorno e assorbì tutto quello che vide. Fu loquace con le persone che incontrò, e fece sapere che gli piaceva giocare a carte per soldi.

A Lido fu dato l'indirizzo di un posto, dove poteva giocare a poker per soldi. Aveva dei soldi, rimasti nei barattoli di sottaceti da un gallone che suo padre aveva nascosto sotto la baracca.

Lido vinse un sacco di soldi.

Quando gli altri giocatori si opposero al fatto che Lido avesse vinto tutti i loro soldi, furono estratti i coltelli.

Lido lasciò gli altri morti e sanguinanti sul pavimento. Sottrasse anche i soldi rimanenti che non aveva ancora vinto. Non aveva senso lasciarli.

A poco a poco Lido fece sapere in giro che sarebbe stato disposto a eliminare esseri umani scomodi... a un prezzo, naturalmente.

Lido divenne noto in certi ambienti come "Lido Shuffle"... e come uno dei migliori sicari del settore.

Divenne un uomo allegro, usando il suo ambiente Cajun per nascondere il suo modo freddo e calcolatore di guadagnarsi da vivere.

Divenne anche noto come giocatore d'azzardo, e divenne dipendente. Non solo delle carte o dei dadi, ma anche dei Banditi con un braccio solo. Quando Lido giocava a questi, lo chiamava "afferrare il manico". A volte vinceva, e vinceva alla grande. Il più delle volte, perdeva tutto per causa loro.

Ma Lido non riusciva a smettere. Alla fine, l'uomo mise da parte dalla sua attività una piccola fortuna. Rimase lontano dal gioco d'azzardo, e aveva raggiunto quasi la somma di cui aveva bisogno per realizzare di raggiungere il suo obiettivo di ritirarsi dall'attività.

Gli serviva solo un altro lavoro. Un altro lavoro sarebbe dovuto bastare.

Poi, Esteban Fernandez chiamò.

***






"DUNQUE, SUPPONGO CHE tu abbia sentito parlare di Bouvier?" chiese Joey.

" Lido Shuffle," risposi.

"Cos'è Lido Shuffle?" chiese Manny.

"Bouvier è noto per spostarsi da un posto all'altro mentre bracca le sue vittime. Egli 'miscela' i suoi posti per nascondersi, e i suoi metodi di uccisione, e si sposta da un posto all'altro per eseguire le sue uccisioni," risposi. “Ha usato pistole, coltelli e garrote. Le sue uccisioni possono essere macabre o pulite."

"Quindi è piuttosto bravo nel suo lavoro?"

"Manny, ti avrebbe fatto fuori stamattina se non ti fossi accucciato sulla sedia al momento giusto," gli dissi. E a Joey dissi: "Come l'hai scoperto?"

"Sono contento che tu l'abbia chiesto." Joey fece un gesto all'uomo accanto a lui. "Vorrei presentarti Snickers. Snickers è... beh, nei computer. Ed è una fonte primaria d’informazioni clandestine. Di solito riesce a scoprire tutto quello che c'è da sapere sulle attività criminali."

Sorrisi. "Ciao, Snickers."

Sam disse: "Piacere di conoscerti."

Manny, attaccato alla bottiglia di whisky, borbottò: "Come butta?"

"Piacere di conoscervi, ragazzi. Sapete, ho sentito parlare molto di voi," disse Snickers.

Sbuffai. "Ci scommetto!"

Sam ridacchiava mentre Joey cercava di sembrare offeso.

"Non cercare di negare nulla, Joey Justice!" Dissi. "Mi hai fatto saltare in aria, ricordi?"

"No. Fu la porta che ci sbatté contro il muro!"

"La stessa dannata cosa! Ci colpì a causa dell'esplosione!"

Joey rise. "Almeno ci siamo divertiti."

Cercai di non sorridere. "Stai zitto. Snickers, per favore, dicci come l’hai scoperto?"

"Beh, ero, sapete, in città per salutare, sapete, Dexter, e..."

"Aspetta, cosa? Cos'è successo a Dexter?"

"Oh, doveva, sapete, andare a rimettersi in sesto, sparire, sapete, Megan e tutto il resto."

"Megan? Che diavolo è successo a Megan?" Sperai di non sembrare così sbalordita come mi sentivo.

Joey disse: "È una lunga storia, Mickey. Ti racconterò tutto qui."

"Sarà meglio per te!"

Dopo pochi secondi, Snickers continuò. "Allora, capitai, avete presente, da McFeelme, e. . . "

"McDove?" Dissi.

"Da McFeelme. . . oh. Il vero nome del bar è, sapete, McFeely, ma è, sapete, su Hooker Hollow, in altre parole la Valle delle puttane, così il suo soprannome è diventato, sapete. . . "

"McFeelme (Mctoccami)," terminai.

"Coglione." Manny riuscì a dirlo senza farfugliare.

"Così, io, sapete, andai al bar, e diedi una mancia a un tizio che non vedevo, sapete, da un po' di tempo. Mi chiese se ero ancora interessato a qualcosa, sapete, su Fernandez. Gli risposi di sì, e mi disse che, sapete, correva voce che, sapete, Fernandez avesse assunto questo killer." Snickers agitava la mano. "Gli chiesi chi aveva assunto, sapete, e il tipo disse che era, sapete, Lido Shuffle."

L'uomo prese un sorso d'acqua da una bottiglia che aveva sul tavolo davanti a sé e continuò. "Io, sapete, chiesi chi fosse l’obiettivo, e il tipo rise, sapete, e ha detto che forse stavo cercando, sapete, di rubargli il lavoro. Gli dissi, sapete, fanculo, no, non stavo rubando nessun lavoro, e lui rise e, avete presente, mi disse che si trattava di quattro persone. Alcune erano, avete presente, a Chicago, e l’altra era, sapete, Joey. Tornai a riferirlo a Joey il prima possibile.”

"Joey Jushtish è un idiota." Manny era sul punto di svenire. Non posso dire di averlo sul serio biasimato. Se mi avessero appena sparato e fossi venuta dentro a una donna morta, mi sarei ubriacata anch'io.

"Perché Manny è così ubriaco?" chiese Joey.

Così, spiegai a Joey cosa era accaduto a Manny quella mattina, la sua eiaculazione accidentale e il colpo che frantumò il finestrino dell'auto di pattuglia.

"Oh, non vedo l'ora di dirlo a Louie! Manny non avrà mai un attimo di pace!"

Ops, pensai, e sorrisi.





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Esteban Fernandez ha ingaggiato Lido Bouvier, un brutale assassino Cajun, per eliminare il Tenente Mickey Rooney e Joey Justice in questo emozionante tredicesimo romanzo sulla Sicurezza di Justice!

In questa tredicesima storia sulla Sicurezza di Justice, ritorna il tenente Michelle (Mickey) Rooney del Dipartimento di Polizia di Chicago, insieme al detective Sam Tanner e all'ex poliziotto Manny Salazar. Questa volta, due di loro hanno una taglia sulla testa, con Joey Justice della Sicurezza di Justice. La taglia è stata posta su di loro dal folle capo del cartello della droga messicano Esteban Fernandez. Fernandez ha ingaggiato Lido Bouvier, un brutale assassino Cajun, per eliminarli tutti e tre. Bouvier è noto nel mondo clandestino come Lido Shuffle per il suo ”rimescolamento” di tecniche di omicidio… e per la sua abilità nello sfuggire alla cattura. Joey porta Mickey Rooney, Sam Tanner e Manny Salazar nella sua città del Sud per proteggerli meglio da Bouvier… ma chi proteggerà Joey e la Sicurezza di Justice? Scopritelo nella storia di T. M. Bilderback ”Buon tredicesimo” Il ballo di Lido, storia della Sicurezza di Justice – Un romanzo della Sicurezza di Justice!

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