Книга - Il Possesso Di Un Guardiano

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Il Possesso Di Un Guardiano
Amy Blankenship


Kyoko si trova nel bel mezzo di una guerra senza tempo tra i potenti Guardiani e il Sommo Guardiano che è diventato il nemico ... un signore dei demoni che ha il potere di distruggerli tutti. I segreti vengono mantenuti e i veri cuori sono nascosti sotto strati di ghiaccio e malvagità. Ancora una volta il Bene e il Male si mescolano ... confondendo il destino di tutti in maniera eccitante e pericolosa. Quando il nemico mostra di avere un cuore e l'amico sembra non averne, questi potenti immortali ingaggiano una battaglia tra di loro per proteggere la sacerdotessa. Lei è il centro del loro interesse e ogni guardiano cerca di trasformarla in ciò che è destinata a diventare ... un proprio possesso.







Il Possesso di un Guardiano

Serie Il Cuore di Cristallo Protettore Volume 5



Amy Blankenship, RK Melton

Traduzione Italiana di Patrizia Barrera



Copyright © 2009 Amy Blankenship

Edizione Inglese a cura di Amy Blankenship

Seconda Edizione pubblicata da TekTime

Tutti I Diritti Riservati




La Leggenda del Cuore del Tempo


I mondi possono cambiare... ma le vere leggende non svaniscono mai.

Luce e oscurità combattono costantemente dalla notte dei tempi. I mondi vengono creati e distrutti dai loro creatori, e il continuo bisogno di bene e male non è mai stato in discussione. Tuttavia, a volte giunge qualcosa di inaspettato... un qualcosa che entrambe le parti vogliono ma che solo una può avere.

Paradossale per natura, il Cuore di Cristallo Protettore è l’unica cosa che entrambe le parti hanno cercato di ottenere lottando. La gemma ha il potere di creare e distruggere l’universo noto e, allo stesso tempo, è in grado di porre fine alle sofferenze e ai conflitti. Alcuni pensano che il cristallo abbia una propria mente pensante... altri dicono che dietro tutto ciò vi siano gli dei.

Ogni volta che il cristallo è apparso, i suoi guardiani sono sempre stati pronti a difenderlo da chi voleva usarlo per puro egoismo. Le identità di questi guardiani rimangono invariate ed essi amano con la stessa ferocia sia il mondo che la dimensione.

Una giovane donna si trova tra questi guardiani ed è oggetto del loro amore. Dentro di sé cela il potere del cristallo. Lei è il custode della gemma e la fonte del suo potere. Le linee spesso si confondono, e proteggere il cristallo si trasforma lentamente nel proteggere la Sacerdotessa dagli altri guardiani.

È la coppa da cui beve il cuore dell’oscurità. È l’opportunità per rendere i guardiani del cristallo deboli e vulnerabili agli attacchi. L’oscurità brama il potere del cristallo e la Sacerdotessa, così come un uomo bramerebbe una donna.

In ognuna di queste dimensioni e realtà c’è un giardino segreto chiamato “Cuore del Tempo”. Lì c’è la statua di una giovane sacerdotessa inginocchiata. Essa è circondata da un’antica magia che tiene nascosto e al sicuro il suo tesoro segreto. Le mani della fanciulla sono protese come in attesa di accogliere qualcosa di prezioso.

Secondo la leggenda, starebbe aspettando che le venga restituita la potente pietra conosciuta come il Cuore di Cristallo Protettore.

Solo i Guardiani conoscono i segreti che si celano dietro la statua e le sue origini.

Prima che i cinque fratelli nascessero, i loro antenati, Tadamichi e il suo gemello Hyakuhei, proteggevano il Cuore del Tempo durante il suo periodo più buio. Per secoli, i gemelli protessero il sigillo che impediva al mondo umano di mescolarsi con quello dei demoni. Questa missione era sacra e le vite degli uomini e dei demoni dovevano essere protette e nascoste le une dalle altre.

Inaspettatamente, durante il loro regno, un gruppo di uomini sconfinò accidentalmente nel mondo dei demoni a causa del sacro cristallo. In un periodo di conflitti, il suo potere causò una rottura del sigillo che separò le dimensioni. Il capo degli umani e Tadamichi si allearono prontamente, stringendo un patto per richiudere il sigillo e mantenere i due mondi separati per sempre.

Ma, durante quel periodo, Hyakuhei e Tadamichi si erano innamorati entrambi della figlia del capo degli umani.

Contro la volontà di Hyakuhei, il sigillo era stato riparato da Tadamichi e dal padre della ragazza. La forza del sigillo fu aumentata di dieci volte, dividendo per sempre quel pericoloso triangolo amoroso. Il cuore di Hyakuhei era spezzato. Pur essendo suo fratello, Tadamichi lo aveva tradito facendo in modo che lui e la Sacerdotessa fossero separati per l’eternità.

L’amore, una volta perso, può trasformarsi nella cosa peggiore. Il cuore spezzato di Hyakuhei si trasformò crudelmente in rabbia e gelosia e provocò un conflitto tra i due gemelli, portando alla morte di Tadamichi e frantumando la sua anima immortale. Quei frammenti immortali diedero vita a cinque nuovi guardiani a difesa del sigillo, per proteggerlo da Hyakuhei, che si era unito ai demoni del regno del male.

Imprigionato nell’oscurità che lui stesso era diventato, Hyakuhei abbandonò il pensiero di proteggere il Cuore del Tempo... e usò, invece, le proprie energie per bandire completamente il sigillo. I suoi capelli neri, lunghi oltre le ginocchia, e il viso più affascinante di tutti, smentivano la reale malvagità celata dal suo aspetto angelico.

All’inizio della guerra tra le forze della luce e del buio, un’accecante bagliore blu erompe dalla statua sacra, segno che la giovane Sacerdotessa è rinata e il cristallo è riemerso dall’altra parte.

Poiché i guardiani erano attratti da lei ed erano i suoi protettori, la battaglia tra il bene e il male comincia sul serio. Da qui, l’ingresso in un altro mondo, in cui l’oscurità predomina sulla luce.

Questa è una delle loro tante epiche avventure...




Capitolo 1 “Piume di Mezzanotte”


Piume scure lasciarono una scia nel cielo notturno, mentre Hyakuhei volava dentro la tempesta furiosa che lui stesso aveva generato ... la sua rabbia ne costituiva il nucleo. Fulmini e tuoni si modellavano sul suo umore, mentre la pioggia celava l’essenza del suo tormento. Il suo potere supremo era di lottare contro tutti i demoni e di assorbirli dentro di sé, facendo propria la loro forza... ma non si sarebbe mai aspettato che quello stesso potere gli si sarebbe ritorto contro con la stessa furia..

Il suo obiettivo era un demone facile da vincere e consumare, nel vuoto che era la sua anima. Ma il demone aveva nascosto un frammento del Cuore di Cristallo Protettore nel profondo della sua mente. Quel potere aveva permesso allo spirito del sogno di sopravvivere dentro di lui e ora stava lottando, per ottenere la sua vendetta.

Gli occhi neri di Hyakuhei divennero ancora più scuri mentre si chiedeva se non fosse quello da sempre il vero intento dello spirito... spezzarlo da dentro. L'umile demone dei sogni pensava di vincerlo con ...degli incubi! Nella sua rabbia, Hyakuhei aveva erroneamente inglobato lo spirito del sogno nel suo corpo per zittirlo per sempre ... e ora questi lo stava consumando dal di dentro.

Lo spirito aveva un potere difficile da controllare e Hyakuhei ne era rimasto sopreso. Conteneva in sé la capacità di vedere il vero passato di cui nemmeno lui era a conoscenza. Cose che erano accadute in un altro tempo e un altro spazio ... dimensioni alternative. Ora che ne aveva inglobato il potere, Hyakuhei si accorse che il demone possedeva uno dei talismani del cristallo sacro.

Ora il maestro dei sogni aveva scelto di tormentarlo con delle visioni, quando chiudeva gli occhi sul mondo circostante ... il sonno era ormai diventato una dimensione ingannevole.

I ricordi indesiderati gli riscaldavano il sangue fino a farlo gridare, e stimolando in lui un desiderio che credeva di aver celato per sempre... la brama di possedere la sacerdotessa dai capelli ramati che non era mai riuscito a fare sua. La fame che adesso provava era insopportabile, un opprimente ricordo del tradimento finale avvenuto nell'ultimo posto che avrebbe mai immaginato ... L’amore può diventare qualcosa di malvagio, quando ti viene strappato dal petto.

I capelli color ebano gli oscuravano il viso angelico, mentre urlava di rabbia.

"Come osi mostrarmi il passato, quando non posso fare nulla per cambiarlo?"

Il suono della sua voce si perse nel tuono che rimbombava attorno a lui. E la suo eco rimbalzò in modo assordante in risposta alla sua angoscia, quasi provocandolo a continuare. Un lampo balenò nel cielo, illuminando brevemente il suo viso, scoprendo i suoi magnifici lineamenti.

Si era svegliato solo un'ora prima per i sudori notturni che accompagnavano i suoi sogni. Una volta era riuscito a tenerla tra le braccia ... a toccarla. I suoi occhi color ebano si strinsero per la rabbia. Aveva lasciato che lui s’innamorasse perdutamente e non se lo ricordava neppure! Già solo questo era molto più doloroso dei sogni, eppure ancora una volta il destino si divertiva a intrecciare le loro vite

I sogni ricorrenti s’interrompevano sempre ... non avevano un vero finale, e ciò lo spingeva a desiderare di torturarsi ancora di più con la loro trama agrodolce. La cosa più malvagia e vendicativa che il demone del sogno avrebbe mai potuto fare era di acuire il suo desiderio per la sacerdotessa. Immaginò che si fosse spinto oltre, che fosse riuscito a farla sua. Anche adesso non osava affrontarlo, per paura di perdersi nella sofferenza della propria anima.

Hyakuhei sentì la sua rabbia lenirsi, mentre ascoltava le voci che sussurravano dentro di lui con malizia. Le innumerevoli entità malvagie che albergavano nel suo animo, demoni che si piegavano volontariamente al suo potere, puntarono uniti contro lo spirito del sogno ... e combatterono una battaglia rapida all’interno del suo cuore.

Il demone del sogno fu costretto a piegarsi alla volontà del suo nuovo padrone, almeno fino a quando le catene invisibili non gli avessero impedito di liberarsi. Hyakuhei sapeva che il demone poteva ancora provocarlo con voci e immagini seducenti, ma sapeva anche che ora poteva usare quel potere per strappargli i ricordi della sacerdotessa.

Le labbra di Hyakuhei si incurvarono leggermente in un sorriso malvagio, quando si accorse che poteva usare il potere dello spirito del sogno a proprio vantaggio. Avrebbe alimentato i sogni della sacerdotessa con ciò che una volta, in un altro tempo, avevano vissuto insieme... entrando nelle allucinazioni notturne di lei e mescolando i ricordi mediante lo strano legame che li teneva avvinti anche nella dimensione in cui stavano separatamente vivendo.

Alzò una mano davanti ai suoi occhi…per raccogliere ciò che lo avrebbe aiutato a farlo. I frammenti del Cuore di Cristallo Protettore che aveva raccolto si accesero, riflettendo la luce del fulmine che vi passò sopra proprio in quell’istante.. Mentre osservava i minuscoli cristalli prendere vita, la sua immagine si rifletté in essi. Il suo sguardo s’inorgoglì,ammirando la morbidezza del proprio viso e il rosso rubino delle labbra carnose. Ora sarebbe diventato un maestro dell'illusione.

"Ti avrò di nuovo!" sussurrò con arroganza, prima che il male tornasse nella sua voce. "Sacerdotessa, entrerò nella tua mente dove non potrai sfuggire a me o ai ricordi del tuo passato ...del nostro passato!"

I frammenti di cristallo risplendevano nel suo palmo, mentre il loro potere ormai contaminato attraversava mondi e dimensioni alla ricerca della sacerdotessa ... mediante i suoi sogni.



*****



Dall'altra parte del Cuore del Tempo, nel suo bel letto caldo, Kyoko giaceva addormentata ... ma la pace del suo sonno fu disturbata da frammenti di immagini e di suoni che la fecero girare e rivoltare nel letto. Si sentì pervadere da uno strano senso di confusione, quando queste sensazioni si mescolarono e si fusero nella sua mente, e infine la trascinarono nello strano incubo.

Cominciò a sudare freddo, mentre il sogno diventava quasi reale ... troppo reale mentre ci finiva dentro.

Kyoko sentì l’urlo disperato del suo nemico mentre lei giaceva svenuta. Aveva fatto tutto quello che poteva. Aveva impedito a Hyakuhei di impadronirsi del Cuore di Cristallo Protettore nell'unico modo che gli era riuscito…distruggendolo, e ora non poteva tornare a casa, nel suo mondo.

Hyakuhei abbassò lo sguardo sulla ragazza che aveva infranto tutti i suoi più accurati disegni. Aveva fatto credere a tutti che fosse morto ... che non costituisse più una minaccia, e poi aveva atteso in silenzio e nell'oscurità.

Sapeva che, finché la sacerdotessa aveva i suoi guardiani intorno, era troppo potente e non gli sarebbe stato possibile avvicinarla. Così si era nascosto e aveva celato il suo potere, fingendosi morto, aspettando che lei commettesse l'errore fatale di rimanere da sola. In quel caso sarebbe stata debole e vulnerabile ... e ciò gli avrebbe permesso di strapparle il Cuore di Cristallo Protettore.

Tutto era andato alla perfezione. Alla fine l’aveva trovata da sola nei giardini del Cuore del Tempo... in attesa di tornare indietro attraverso l’antico portale, convinta che non ci fosse più pericolo, di avere vinto la partita ... che stava giocando da tempo immemorabile senza né vincitori né vinti. Era stato a pochi passi da ciò che desiderava più di ogni altra cosa.

Hyakuhei stava sopra la bellissima sacerdotessa vergine, i suoi capelli corvini che le accarezzavano il corpo come seta e che cadevano giù a sfiorarle le cosce, ancora agitati dal vento generato dalla distruzione del Cuore di Cristallo Protettore.

Era bello come un angelo caduto, ma dentro di lui battevano miriadi di cuori di demoni rabbiosi. Avrebbe voluto uccidere la Sacerdotessa per quello che aveva fatto, ma non riusciva a farlo ... non poteva, mentre i suoi occhi si posavano sul viso che tanto amava. Le strisce di luce stellare che provenivano dalla rottura del Cuore di Cristallo Protettore stavano ancora illuminando il cielo come una pioggia di meteoriti celesti ... ma era troppo tardi.

Hyakuhei sapeva che i guardiani sarebbero arrivati per cercare di salvarla. I figli di suo fratello avrebbero tentato ancora una volta di strapparla a lui ... e la storia si sarebbe ripetuta ancora e ancora. I cieli avevano segnato il loro destino millenni prima ... solo per ripetersi all’infinito, senza che lui potesse fare niente per cambiare il corso degli eventi.

Il suo viso angelico si trasformò in un ghigno. Questa volta i guardiani non avrebbero più trovato la loro sacerdotessa. Rapidamente, cullò quel corpo morbido tra le sue braccia. Nessuno immaginava che fosse ancora vivo e lui avrebbe lasciato che continuassero a crederlo. Non le avrebbe fatto del male ...piuttosto Hyakuhei decise che... questa volta ... lei sarebbe stata sua.

Mascherando di nuovo la sua aura malvagia, usò il suo potere per aprire un piccolo buco nero e vi entrò, portando Kyoko con sé. Il portale si chiuse silenziosamente dietro di loro ... cancellando ogni eventuale indizio. Quando i guardiani sarebbero venuti a prenderla, avrebbero semplicemente creduto che fosse tornata nella sua dimensione, abbandonandoli in quell’orribile inferno.

Kyoko si svegliò di scatto nel letto chiedendosi da dove scaturisse quell'incubo. Si guardò in giro per la stanza con i suoi grandi occhi color smeraldo pieni di terrore, sperando di avere sognato tutto ... che Hyakuhei non fosse lì. Poteva ancora sentire il suo tocco e, stranamente, si accorse che le mancava. Eppure, allo stesso tempo, voleva cancellarne il ricordo. Si rannicchiò spaventata tra le coperte.

Sentendo il silenzio della casa, Kyoko sapeva che non si sarebbe mai riaddormentata, quindi commise l'errore più grande della sua giovane vita ...decise di tornare in un mondo di demoni nel cuore della notte. Stare con i guardiani sarebbe stata l'unica cosa che l'avrebbe fatta sentire di nuovo al sicuro.

Solo un paio di minuti dopo si ritrovò dall'altra parte del Cuore del Tempo, in mezzo alla radura in cui si trovava la statua della fanciulla. Sospirò di sollievo, ora che si trovava il più lontano possibile dal letto in cui aveva appena avuto quel tremendo incubo. Tuttavia, poteva sentire il sogno perseguitarla come se stesse aspettando che tornasse a dormire.

Non faceva che torturare le profondità della sua anima, molestando la sua immaginazione con immagini che erano troppo lascive perché lei le accettasse. Scuotendo la testa, fece un profondo respiro e s’immerse nel paesaggio familiare che la circondava.

Enormi pietre bianche sporgevano dal terreno in ricordo del magnifico castello che un tempo aveva ospitato i giardini conosciuti come Il Cuore del Tempo. Il vento soffiava tra i rami degli alberi circostanti, alleviando col suo dolce suono quella tenue penombra.

Vedendo i fulmini in lontananza, Kyoko rivolse i suoi occhi color smeraldo a est. Rabbrividì chiedendosi come qualcosa di così bello ... potesse essere così pericoloso. Spingendo lo sguardo, poteva scorgere le nuvole che oscuravano le stelle. I fulmini danzavano tra le nuvole come dita tra le ragnatele, conferendo alla tempesta lontana un aspetto sinistro.

Kyoko sbatté le palpebre, quando vide i fulmini convergere in un unico punto tra le nuvole. Le sembrò che avessero formato una minuscola sfera di luce prima di esplodere come una piccola pioggia di stelle. Non fu sorpresa da questo fenomeno ... sapeva che i fulmini potevano creare cose strane. Quello che invece attirò la sua attenzione era che quello strano fenomeno continuava a manifestarsi nello stesso punto.

"Ma che ci faccio qui?" chiese alla statua della sacerdotessa che tanto le somigliava, non aspettandosi risposta. Le nuvole rabbiose della tempesta in arrivo erano ancora lontane, e la luce della luna pioveva sul santuario, illuminandolo a giorno.

Kyoko si avvicinò, per scrutare la statua della fanciulla più da vicino e meravigliandosi per la centesima volta della delicatezza dei suoi dettagli. Erano quasi uguali ... lei e la statua ... ma la statua era stata scolpita più di mille anni prima in questa dimensione... che non era la sua. Ancora una volta, si chiese chi l’avesse scolpita e perché. Come si poteva delineare con tale perfezione il volto di una fanciulla non solo così lontana nello spazio, ma addirittura non ancora nata?

Sospirò di nuovo, chiedendosi cosa stesse facendo. Era quasi mezzanotte e aveva assicurato ai guardiani che non sarebbe tornata fino al mattino. Ma mentre giaceva nel suo letto morbido, nel suo mondo relativamente sicuro, non era più riuscita a chiudere occhio, a causa dell’orribile sensazione che tutto stava per stravolgersi.. Non sapeva se si trattasse di un cambiamento in meglio o in peggio…e di certo quegli incubi non l’aiutavano affatto a capire.

I suoi pensieri si alternavano tra il Cuore del Cristallo Protettore e il talismano che era andato in frantumi. Come sempre, i suoi sogni ad occhi aperti e i suoi incubi si rivolgevano sempre al famoso guardiano di cui non sapeva nulla, e ai pericolosi demoni che si portava dietro.

I suoi pensieri andarono immediatamente a Hyakuhei, il loro nemico comune. Non riusciva a capire come qualcuno così straordinariamente bello potesse essere al contempo tanto perfido e crudele da rappresentare una minaccia. Kyoko scorse un altro lampo fendere il cielo in lontananza. Inarcò un sopracciglio, rammentando a se stessa che la realtà poteva essere ingannevole.

Bello o no ... Hyakuhei era tremendamente pericoloso, proprio come quel fulmine. Lei sapeva che, a mano a mano che riusciva ad impadronirsi dei vari frammenti del talismano, Hyakuhei diventava sempre più forte ... malgrado fosse già estremamente potente di suo. Aveva la capacità di inglobare dentro di sé i demoni più deboli e di bassa nascita, accrescendo così il suo potere oscuro. Poteva anche rilasciare quel potere con effetti devastanti quando era il momento giusto ... ad esempio, in battaglia.

Con un simile potere ... a cosa gli serviva il Cuore di Cristallo Protettore? E che vantaggio avrebbe avuto, raccogliendo i frammenti del talismano? Credeva davvero che il suo potere sarebbe stato assoluto, una volta compiuta l’opera? Si rese conto di starsi facendo di nuovo le solite domande a cui non poteva dare risposta, nell’ansia di risolvere misteri che le sarebbero rimasti ignoti.

Kyoko guardò gli occhi di pietra della fanciulla, chiedendosi quali segreti celassero. Allungando una mano, toccò delicatamente la guancia di marmo e le chiese: "Hyakuhei sembra quasi inarrestabile anche senza l'aiuto dei talismani, quindi perché li sta cercando con tanta furia?" Ma la statua non rispose alla sua domanda.

Rendendosi conto che stava parlando ancora una volta con un oggetto di pietra, Kyoko si zittì, e tenne per sé i suoi pensieri. "Caspita, ho davvero bisogno di una voce amica!” mormorò. Abbassò la mano e, voltò le spalle al santuario che era il portale tra i mondi.

Sprofondando di nuovo nei suoi pensieri, ritornò con la mente al suo affascinante nemico e si morse il labbro, mentre lui prendeva forma nella sua mente. A mano a mano che Hyakuhei raccoglieva i frammenti del talismano, sembrava diventare più potente e più difficile da sconfiggere. Se fosse riuscito a raccoglierli tutti, probabilmente avrebbe potuto infrangere la barriera tra il mondo dei demoni e quello degli umani. Si disse che questa doveva essere l’unica risposta alla sua domanda.

Se ci fosse riuscito, niente e nessuno avrebbe potuto fermare la discesa del mondo umano nella più assoluta oscurità. "Non te lo permetterò, lo sai!" mormorò dentro di sé. Le sue spalle si abbassarono, sotto il peso di quella promessa.

La sua mente tornò al sogno che aveva fatto meno di un'ora prima ... lo stesso sogno che l'aveva scossa a tal punto da farla balzare in piedi sudata e tremante. I suoni e le sensazioni del sogno erano così reali che avrebbe potuto giurare di averlo vissuto davvero. Non era solo spettatrice di quelle visioni: le stava vivendo in prima persona! Di questo ne era sicura.

"Ma è impossibile ... giusto?" chiese di nuovo alla statua, voltandosi a guardarla, mentre l’ansia di quell’incubo invadeva di nuovo la sua mente. Hyakuhei l'aveva fatta davvero prigioniera, malgrado lei avesse combattuto contro di lui. C’era davvero una possibilità che lei potesse vincerlo, una volta per tutte?

Kyoko sbatté le palpebre sperando che il ricordo del sogno sarebbe presto svanito. Non voleva provare di nuovo la tremenda paura che l’aveva invasa, mentre era prigioniera dei suoi ricordi. Ma più guardava la statua della fanciulla che aveva davanti, più non riusciva a scrollarsi di dosso quell’orribile incubo: non riusciva a capire se ciò che aveva sognato si riferisse a un ricordo vero o immaginario…Ciò di cui però era sicura era che si trattasse di ricordi, nel vero senso della parola.

Sentì le immagini schiantarsi contro di lei, come succede al cervo abbagliato dai fari di una macchina. I suoi occhi si chiusero di nuovo come se una forza ignota le imponesse di ricordare tutto ... a costo di entrare nella mente del nemico. Questa volta, però, le visioni che le si presentarono erano molto diverse da quelle del sogno.

Nell’incubo, era arrivata lì attraverso il Cuore del Tempo: ma ad aspettarla non c’erano i guardiani, bensì il suo nemico... Hyakuhei. Mentre si voltava per fuggire da dove era venuta, lui si era allungato e le aveva afferrato il polso in una stretta mortale per impedirle di volare via. Non importava quanto lei lottasse per sfuggirgli ...anzi più lottava, più lui la imprigionava.

Poi lui aveva usato l'altra mano per afferrarle il mento e costringerla a fissare i propri occhi spaventati nel suo sguardo gelido…e a quel punto lei aveva smesso di lottare. Si accorse che quegli occhi non erano più freddi e oscuri, ma marroni e pieni di calore.

"Bentornata…" le aveva sussurrato dolcemente Hyakuhei, e poi aveva appoggiato le labbra sulle sue.

Kyoko si pizzicò così forte a quel ricordo che il dolore la fece sobbalzare con violenza, e riuscì a cancellare il sogno dalla sua mente, come se avesse spento un interruttore elettrico. Quelle allucinazioni ad occhi aperti e i suoi incubi cercavano di metterla in guardia riguardo un ignoto futuro o le rammentavano errori già fatti in passato? In ogni caso, pregò che la prossima volta che si fosse addormentata, avrebbe fatto dei sogni normali .

"Baciare Hyakuhei ..." pensò. Si mise le mani sui fianchi come per stesse per ammonire se stessa. "Ma cosa diavolo ti passa per la testa, ragazzina?"

Si sentì una traditrice solo per averlo pronunciato ad alta voce.

"Dirlo a voce alta è terribile quasi quanto baciare quel mostro.” provò a convincersi. Sorrise, concludendo che in realtà non era la stessa cosa.

"Se non dormo, prima o poi darò di matto! - rifletté - E continuerò a parlare ad alta voce come fanno i pazzi.” Sospirò, affranta. “Devo proprio prendermi una vacanza."

Ma, per complicare il suo delirio mentale, un’altra immagine prese il sopravvento sulla prima: lei che baciava Kyou. Un'ondata di calore la invase, dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi. Si chiese da dove le venissero quei pensieri. Di nuovo l’immagine sembrò materializzarsi dal nulla e rimbalzarle nella mente, e lei dovette sforzarsi parecchio per cancellarla.

Ormai fuori controllo, la mente di Kyoko passò velocemente dall’uno all’altro dei cinque fratelli che erano stati scelti per farle da guardiani in quel mondo pericoloso ... o almeno così le era stato detto. I suoi pensieri si concentrarono per un momento su Kyou, il più vecchio e potente dei cinque fratelli. Lui le appariva pericoloso e snervante quanto il suo malvagio zio Hyakuhei.

Per tutti, anche per i suoi fratelli, Kyou era un enigma. Aveva la bellezza di un arcangelo, e il potere di contribuire a distruggere o salvare questo mondo devastato dai demoni. Ma, dal suo comportamento freddo e privo di emozioni, era facile intuire che a lui non gliene importava nulla di chi avesse vinto. Era come se fosse intimamente convinto che il suo malvagio zio in realtà non fosse un suo problema.

Kyoko era contenta che Kyou non viaggiasse con gli altri guardiani, ma si tenesse un po’ in disparte da tutti loro. Lei lo aveva visto solo un paio di volte da quando era diventata accidentalmente la loro sacerdotessa, e per lo più solo da lontano ... e ogni volta si era sentita negativamente colpita.

Non sapeva ancora molto di Kyou, ma a volte si chiedeva se era lui che si reputava troppo superiore ai suoi fratelli ... oppure se era lei che cercava di evitarlo a tutti i costi.

Kyoko inarcò un sopracciglio e si mise di nuovo a riflettere ad alta voce.

"Beh, comunque è meglio così, perché ogni volta che lui e Toya si vedono non fanno che litigare ... e per quanto riguarda gli altri fratelli… Kyou in pratica li ignora." Kyoko sospirò. Nei suoi confronti, invece, sembrava nutrire rancore piuttosto che il desiderio di proteggerla.

"Non è che io abbia bisogno del suo aiuto." Il suo pensiero tornò indietro nel tempo. Quando si erano incontrati la prima volta, Kyou l’aveva fissata con freddezza e aveva esclamato che lei non era altro che un debole essere umano e che non era degna della sua protezione. E la volta prima, era stato ancora più odioso.

Quando era capitata per sbaglio nel loro mondo la prima volta… Kyou e Toya avevano cercato di ucciderla, pensando che stesse sconfinando nel Cuore del Tempo con l'aiuto del loro zio. Era stato il Cuore di Cristallo Protettore a difenderla da loro, e da quel momento si era trovata prigioniera di un caos che non sembrava avere fine.

Chissà perché, ma per proteggerla il Cuore di Cristallo Protettore era scoppiato in mille frammenti che si erano dispersi ai quattro venti… attirando i demoni nel mondo degli umani con una frenesia distruttiva. Se i demoni che vagavano in quella dimensione fossero riusciti a raccogliere abbastanza frammenti, allora sarebbero stati così potenti da invadere il mondo terreno e precipitarlo nel caos.

Lei e i guardiani avrebbero dovuto trovare i talismani prima che riuscissero a farlo i demoni, altrimenti non ci sarebbe stata via di scampo.

Da allora, i cinque fratelli guardiani si erano resi conto che lei era la vera sacerdotessa del Cuore di Cristallo Protettore…e quindi avevano giurato di proteggerla. Kyou era l'unico dei guardiani che si teneva a distanza da lei. Le poche volte che si erano incontrati, Kyoko aveva avuto la sensazione che fosse più un nemico che un suo alleato. I suoi occhi dorati sembravano così duri e freddi quando l'aveva guardata ... che lei temette che gli sarebbe piaciuto ucciderla.

Tempo prima, Toya le aveva detto che Kyou era convinto che gli umani fossero una razza inferiore. Questo era un eufemismo. A sentir parlare Toya, Kyou era così prepotente e arrogante che, anche se la sua vita fosse stata in pericolo, non avrebbe mai fatto nulla per salvarla. Ogni tanto Kyoko ricordava queste parole, e non poteva che sorriderne. Per qualche ragione, il comportamento freddo e distaccato di Kyou le sembrava perfino....coerente.

"E di certo lo rende attraente!” esclamò, ad alta voce.

Gli altri quattro fratelli guardiani l'avevano subita presa sotto la loro protezione, almeno fino a quando fossero stati impegnati nella ricerca dei frammenti del talismano e a impedire che i demoni ne accumulassero abbastanza per distruggere il mondo e innescare una guerra.

Toya era quello che si era offerto di proteggerla per primo e che le era sempre stato vicino. Diceva di farlo solo per farsi perdonare di aver tentato di ucciderla, quando lei e Kyou l’avevano scoperta nel loro mondo insieme al Cristallo. Si sentiva ancora in colpa per il fatto che, se lui e Kyou non l’avessero attaccata, il Cuore di Cristallo non sarebbe mai andato in frantumi nel tentativo di proteggerla. Comunque sia, quel guardiano era un tipo strano, e a lei veniva sempre il mal di testa quando si scontrava con il suo brutto carattere…

Toya a volte si comportava come se stentasse a sopportarla, ma in realtà Kyoko era convinta che lui fosse segretamente innamorato di lei. Cercava solo di nasconderlo a se stesso a causa di quell’enorme peso che si portava addosso ...e da cui lei avrebbe desiderato sollevarlo. Forse, in tal modo lui sarebbe stato capace di guardare in faccia i suoi sentimenti…e anche di migliorare quel brutto carattere che aveva.

Sorrise dolcemente al pensiero di lui. Toya stava rapidamente diventando il suo migliore amico, e forse qualcosa di più. Kyoko arrossì leggermente: lui le aveva salvato la vita tantissime volte, dal giorno in cui aveva tentato di ucciderla!

Ora tra i due c’era un legame fortissimo, che assomigliava molto a un amore profondo, anche se si beccavano spesso... Era come se il cristallo conoscesse i sentimenti che nutrivano l’uno per l’altra, e avesse scelto appositamente lui per seguirla anche quando fosse tornata nella sua dimensione…cosa che gli altri guardiani non avrebbero mai potuto fare. Ciò aveva ingenerato tra i fratelli alcune discussioni piuttosto animate, e Kyoko era convinta che lo facessero solo per farla sorridere.

Anche gli altri tre fratelli Shinbe, Kamui e Kotaro avevano trovato posto nel suo cuore. Kyoko sorrise, al loro pensiero. Ed ora eccola lì, tutta sola, nel cuore della notte, in una terra dove i demoni vagavano liberamente. A volte si chiedeva se non avesse bisogno di farsi curare la testa.

“Forse, dovrebbero rinchiudermi in una cella con le pareti imbottite, da qualche parte nel mondo!” pensò divertita. Non volendo ancora disturbare i guardiani, Kyoko si afferrò a una pianta di vite e la usò per aiutarsi a sedere su una delle rocce bianche circostanti.

Solo perché lei non riusciva a dormire non significava che i guardiani dovesse interrompere il loro sonno. Era troppo tardi per rimettersi a dormire e troppo presto per dire ai guardiani di raggiungerla. Alzò lo sguardo verso il cielo notturno, e rimase seduta lì, a godersi la vista dei fulmini che sembravano ancora molto lontani.

Le dita di Kyoko andarono a fermarsi sul minuscolo sacchetto che portava al collo, dove lei aveva riposto alcuni frammenti del talismano che era riuscita a raccogliere. Non si accorse che, toccandolo, una morbida luce blu fluorescente si irradiò da esso, e che la fresca brezza che soffiava intorno iniziò rapidamente a cambiare direzione.



*****



Non lontano da lei, Kyou sollevò il capo, quando un profumo perverso, portato dal vento della tempesta in avvicinamento, arrivò alle sue narici. Hyakuhei era vicino. Strinse gli occhi dorati mentre la brezza si spostava, e che adesso sembrava provenire dalla radura del Cuore del Tempo. E quest’altro profumo… Strinse i denti: la sacerdotessa e il potere del Cuore di Cristallo Protettore!

Le sue mani si strinsero involontariamente a pugno, e sul suo viso apparve un’espressione di rabbia. Ringhiò, scuotendo il silenzio della foresta che lo circondava: era sola e indifesa! Che ci faceva, davanti al Santuario a quell’ora della notte? Perché gli altri guardiani non erano con lei? Kyou respirò profondamente l’odore della sacerdotessa-bambina che si trovava nella dimensione lontana insieme ai suoi fratelli.

Nella sua mente, potè vedere l’immagine della ragazza: capelli ramati, meravigliosi occhi color smeraldo… era come se la stessa statua avesse preso vita e colore. Non sarebbe mai dovuta giungere lì! Né lei né il Cuore di Cristallo Protettore! Non appartenevano a quella dimensione.

Se avesse potuto, l'avrebbe ricacciata indietro attraverso il portale e avrebbe distrutto la statua… ma se lo avesse fatto avrebbe fatalmente indebolito la barriera che suo padre Tadamichi aveva costruito a protezione di quel mondo. Nonostante bramasse dalla voglia di farlo, Kyou si sforzò di trattenersi.

Il suo pericolosissimo zio continuava ad accumulare potere per colpa di quella stupida ragazza: ma non capiva cosa stava provocando? Se era davvero una sacerdotessa, avrebbe dovuto sapere che doveva starsene ben lontana da quel mondo di demoni! Suo padre si era lasciato uccidere, pur di chiudere il portale del tempo, e invece quella stupida ragazzina umana aveva annullato il suo sacrificio, rendendolo completamente inutile.

Tadamichi aveva cercato di proteggere gli umani ... tutti quanti. Ma perché? Perché proteggere una razza così stupida da riaprire il portale che divideva i loro due mondi? Cosa aveva spinto suo padre a sacrificare la sua vita per loro?

Kyou aveva cercato di spaventarla e di rimandarla, urlante, nel suo mondo. Ma con sua grande sorpresa lei era tornata ... doveva essere l'unica donna che sembrava non temerlo per più di pochi secondi. Quando l'aveva incontrata per la prima volta, non molto tempo prima, lei era rimasta lì a fissarlo, con il mento sollevato in atto di sfida, puntando un dardo spirituale verso di lui come se lei, una semplice umana, potesse combatterlo ... e vincerlo.

Aveva giurato di proteggere il Cuore di Cristallo Protettore e il portale del tempo, ma mai una piccola ragazza umana. I suoi fratelli potevano piegarsi a una cosa del genere, ma lui no. Gli umani erano creature deboli e sciocche, e lo temevano. Perché lei era così diversa? Perché non aveva paura di lui? Perché se la trovava continuamente tra i piedi, quasi tornasse costantemente a provocarlo?

Kyou saltò dall'albero in cui era seduto e si drizzò in tutta la sua altezza. Poteva sentire il suo cuore battere all’impazzata e il sangue defluirgli nelle vene ... il suo sangue da guardiano che gli imponeva di andare da lei. Succedeva ogni volta che la sentiva vicina e ciò lo faceva infuriare ancora di più. Il suo istinto protettivo era mille volte più forte della sua volontà.

Era il coraggio indomito di quella ragazzina ad attrarlo, e negli ultimi tempi la sua immagine era costantemente viva nei suoi pensieri ... e nei suoi sogni. Era rimasto lontano dal gruppo solo per questo motivo. Come osava quella ragazza prendere possesso della sua mente? Le avrebbe insegnato a non ammaliarlo con la sua insolenza e umanità. Non era niente per lui tranne la sacerdotessa del cristallo ... non c’era nient’altro che la legasse a lei.

Il corpo di Kyou si irrigidì quando sentì il cambiamento nell'equilibrio tra il Bene e il Male, pericolosamente vicino all'ignara sacerdotessa. Il suo viso era tranquillo... come la calma prima della tempesta. I suoi capelli argentati ondeggiavano nella brezza , mentre i suoi sensi percepivano il pericolo che stava per abbattersi su di lei.



*****



Hyakuhei inclinò la testa all'indietro, lasciando che la tempesta che aveva generato si scatenasse intorno a lui. Il vento gli turbinava intorno, sollevando il lembo dei suoi vestiti e gettandogli sul suo bellissimo viso i capelli color mezzanotte. I suoi occhi color rubino si spalancarono, quando il vento gli portò alle narici un profumo che non veniva dalla pioggia o dal cielo.

Un'espressione di euforia gli si disegnò in faccia, e lui diede un potente colpo con le sue ali di ebano per guadagnare quota. Diresse lo sguardo verso la radura del Cuore del Tempo, mentre un sorriso malvagio gli apparve lentamente sulle sue labbra. Era qui ... la sacerdotessa che non faceva che tormentarlo.

"Ah, sacerdotessa, quindi sei sola e senza difese! - sussurrò al vento - Aspettami, mia amata, vengo a prenderti."

I demoni iniziarono a riversarsi a frotte dal corpo di Hyakuhei, per eseguire i suoi ordini. Una risata maniacale gli sfuggì dalle labbra morbide e lui sbarrò gli occhi, che splendettero alla luce della sua strana follia. Il cielo divenne nero di demoni, che correvano all’impazzata verso la statua della fanciulla…e della sua sosia umana, così fresca e pura all’interno dei meravigliosi giardini.



*****



I demoni di bassa nascita erano già stati attratti da lei e dal profumo che emanava. Erano solo insignificanti schiavi inviati da Hyakuhei per impedirle di fuggire, e Kyou poteva sentire la presenza di suo zio non lontano da loro. Hyakuhei aveva scoperto che lei era lì inerme e stava andando a prenderla. Ma lui non poteva permetterlo.

Kyou alzò lo sguardo, quando un'ombra attraversò la luce della luna annunciando il loro arrivo. I suoni della notte zittirono, quando sulla sua schiena apparvero due maestose ali nere, che sparsero sulla radura una miriade di piume dorate, proprio lì dove lui atterrò in silenzio. I suoi lunghi capelli argentei ondeggiarono al vento, mentre si preparava per l’imminente battaglia.

"Così sia." mormorò, in risposta ai suoi tormentati pensieri.

La sacerdotessa si era messa di nuovo in pericolo e questo non gli lasciava scelta. Decise che se i suoi fratelli non erano capaci di fare il proprio dovere, allora ci avrebbe pensato lui, e avrebbe portato la fanciulla con sé. Se questo era il loro concetto di protezione, allora era giusto che lo facesse. Ma prima ... avrebbe distrutto il male che continuava a perseguitarla.




Capitolo 2. “Impavida”


Ignara che la tempesta si stesse avvicinando, Kyoko sentì la brezza rinfrescare la sua pelle sudata e la accolse con un dolce sorriso. Chiudendo gli occhi color smeraldo, si godette la solitudine della notte prima di dirigersi da Sennin e unirsi ai guardiani che dormivano da lei.

La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.

Kyoko sorrise pensando a Suki e all'unico guardiano che non si era mai allontanato da lei ... Shinbe. Era uno dei cinque fratelli guardiani. Ma non era forte come loro e inoltre era innamorato di Suki. Segretamente attratta dai suoi capelli blu notte e gli occhi color ametista, Suki faceva di tutto per non cedere alle sue avances.

Sorrise dentro di sé, quando si trovò a chiedersi per quanto tempo Suki avrebbe potuto resistere. La sua amica era una ragazza testarda, ma Kyoko sapeva quanto potesse essere deciso un guardiano, una volta che aveva puntato la sua preda.

Kyoko e il guardiano più giovane, Kamui, spesso scoppiavano a ridere mentre Suki cercava di negarsi a Shinbe senza voler ammettere che, in fondo un fondo, lui le piaceva. Kamui aveva un grande senso dell'umorismo e Kyoko l’amava teneramente. Il colore dei suoi occhi mutava a seconda del suo umore, e la ragazza era convinta che nessun altro se ne fosse accorto, tranne lei.

Quando Kamui sorrideva sprizzava felicità, ed era difficile resistergli. Ma nel profondo della sua anima, Kyoko aveva percepito di lui qualcos’altro ... qualcosa che lui teneva celato... anche a se stesso. A volte negli occhi di Kamui si nascondevano segreti e conoscenze che lei non avrebbe mai potuto comprendere. Era un puro di cuore, eppure le sembrava che si portasse sulle spalle il peso dell'intero universo. Le faceva desiderare di proteggerlo, tanto quanto lui desiderava difenderla, anche se non era affatto una persona debole.

Cercando di scrollarsi il pensiero di Kamui dalla mente, Kyoko passò a Kotaro, il più vivace del gruppo e rivale dichiarato di Toya. Kotaro aveva rivendicato Kyoko per sé, e non faceva che dire agli altri che erano fidanzati. Ciò scatenava la gelosia di Toya, al di là se fosse vero o meno. Tutti sapevano che Kotaro scherzava, ma a Toya quel gioco non piaceva.

Con i capelli bruni costantemente arruffati e gli occhi blu ghiaccio, Kotaro era un vero spasso. Si rivolgeva sempre a lei come “la sua Kyoko” anche se lei gli diceva di smetterla. Era un principe di quelle terre e vi trascorreva la maggior parte del tempo, a difesa dai demoni che premevano dall’esterno. Bastava che lui facesse brillare quei suoi luminosi occhi blu, che Kyoko si sentiva sciogliere ed era pronta ad accontentarlo.

Lui sapeva quali fili tirare per averla sempre al suo fianco. A volte Kyoko si chiedeva se Kotaro, in un modo o nell’altro, non facesse lo stesso anche con tutti i guardiani. Il gruppo però lo vedeva molto raramente. I suoi pensieri tornarono all’immagine di Kyou.

"Kyou…" mormorò, e quasi rabbrividì a pronunciare quel nome. Lui continuava a non piacerle…qualsiasi cosa facesse. Spesso si comportava più come un nemico che come un fratello, con Toya. La parola ”rivalità” non riusciva a rendere a sufficienza lo strano rapporto che c’era tra loro. Dei cinque fratelli, Kyou era quello più strano, da tenere decisamente alla larga... Sembrava molto più pericoloso di quella terra infestata dai demoni.

Tornando alla realtà, Kyoko aprì i suoi occhi color smeraldo e scivolò giù dalla pietra…ma si fermò di colpo. Là, a meno di sei metri da lei, c'era Kyou. Sembrava un angelo, tranne per l'espressione malefica che leggeva nei suoi occhi dorati.

'Parlando del diavolo…” scherzò tra sé e sé.

L'oscurità che li circondava sembrava illuminare il corpo del guardiano ... conferendogli un aspetto quasi spettrale. Perfino il suo silenzio gridava. Sembrava che avesse un’idea fissa in mente e Kyoko ebbe la netta sensazione che, qualsiasi cosa fosse, non le sarebbe piaciuta.

Kyou vide l’umana impallidire per il terrore e assaporò il suo profumo inebriante. Almeno per una volta sembrava aver paura di lui. Avrebbe dovuto temere di più i demoni che lui aveva appena ucciso per proteggerla. La fissò intensamente, mentre cercava di ricordare ognuno dei mostri che aveva appena eliminato: se fossero arrivati a lei…

Kyou sentì i muscoli della mascella irrigidirsi, al solo pensiero di quello che le avrebbero fatto i demoni, se fossero riusciti a toccarla. Eppure lei se ne stava lì, placida e tranquilla in mezzo al pericolo…e lo temeva. Avrebbe urlato se, piuttosto che vedersi davanti lui, si fosse trovata Hyakuhei? IL suo coraggio assomigliava tanto all’incoscienza. Quando arrivò a formulare questi pensieri, il fatto che la ragazza fosse tanto coraggiosa acuì il suo desiderio per lei…un misto di rabbia e passione che provava da sempre per la giovane sacerdotessa.

Kyoko rimase completamente immobile. Non sapeva come comportarsi davanti a quel demone bello come un dio. Si sentiva paralizzata dalla paura e non osava emettere un suono, per il timore di aggravare la sua situazione. Temeva che lui fosse irato perché lei aveva riportato in quella dimensione il Cuore di Cristallo Protettore.

Un brivido di paura le scivolò giù per la schiena, si approfondì fino alla nuca e l’afferrò come una morsa, obbligandola a non muoversi. Fece prima un passo indietro, poi un altro, senza nemmeno accorgersene. Non riusciva a controllarsi, anche se suo nonno le aveva insegnato che indietreggiare davanti al nemico significava ammettere di avere paura di lui.

Le parole del nonno le tornarono alla mente: "Se mostri di avere paura, sei perduta.”

Cercando di combattere il terrore, Kyoko chiuse gli occhi per un secondo. Ma quando li riaprì, Kyou era sparito, e allora ebbe ancora più paura. Di nuovo, le parole del nonno le rimbombarono nella mente: "Non perdere mai di vista il nemico o non lo vedrai attaccare.”

"Kyou?" sussurrò il suo nome con terrore. Poi se lo sentì alle spalle che le respirava sul collo, e lo sentì inspirare a lungo e lentamente, come se stesse inalando il suo profumo.

Lentamente, con gli occhi sbarrati, in attesa del colpo che l’avrebbe uccisa, Kyoko girò la testa e si scontrò con la guancia morbida di Kyou. Ansimò e cercò di lanciarsi in avanti, ma fu bloccata dal braccio del guardiano che l’attirò a sé, e lei poté sentire la sua schiena poggiare contro il corpo caldo di lui.

Era così terrorizzata che il respiro le si bloccò in gola. Era la prima volta che provava un vero attacco di panico, e temette di andare in iperventilazione. Kyou era l’unica persona che temeva più di Hyakuhei, anche se nessuno poteva immaginarlo. Non era mai stata così vicina a lui ... e la cosa le piaceva immensamente.

Il suo profumo ora lo circondava, inebriandolo. Kyou poteva sentire il profumo incontaminato di Kyoko che si colorava di paura, e diventare più intenso e penetrante mentre la teneva imprigionata contro di sé. Alla fine ... potè percepire il terrore che provava la piccola umana, ma lei non gridò. Il suo primo errore era stato indietreggiare: era bastato quel piccolo segno di paura a riscaldare il suo sangue da guardiano, così come non gli succedeva da tempo.

I suoi occhi dorati si chiusero per un istante, mentre lui lasciava che le immagini di lei che urlava, per paura o per chissà cos’altro, gli balenassero davanti troppo velocemente per poterle distinguere. Ma non voleva ascoltare quel terribile suono…

O forse sì….Forse aveva bisogno di sentirla gridare, per liberarsi dall’incantesimo che lei gli aveva fatto. Ma che importava, alla fine? Nel profondo del suo cuore di guardiano, Kyou sapeva di desiderarla e lui non era tipo da negare la realtà delle cose. Un sorriso malefico gli si disegnò sul volto, mentre la sentiva divincolarsi tra le sue braccia. Le strinse leggermente il polso, e lei sussultò.

Kyou le strofinò il naso sul collo e inalò il suo respiro, mentre lei cercava convulsamente di liberarsi dalla sua presa.. "Mi stai eccitando…" ringhiò a bassa voce, e sfiorò le labbra contro la carne delicata del suo collo. Il suo sangue caldo lo incitò a farla sua.

Kyoko non poté reprimere i brividi di desiderio che il tocco delle sue labbra avevano scatenato in lei. Stava cercando di sedurla o alla fine l'avrebbe uccisa comunque? Smise di lottare e cercò di mostrarsi impavida, ma tremò alle parole che lui le aveva appena detto. Non voleva farlo infuriare, eppure era sicura che lui stesse solo cercando di spaventarla.

"Che ragazza intelligente…" mormorò Kyou tra sé: lei non aveva ancora cominciato ad urlare mentre la la teneva prigioniera…eppure la stretta si stava allentando, fino a trasformarsi in un caldo abbraccio. Kyoko si girò a guardarlo, mentre provava sempre meno paura di lui.

Kyou fissò il suo sguardo negli occhi color smeraldo di lei e ciò che vi lesse lo spaventò: lo stava guardando come si guarda un umano, non un guardiano! Quella ragazzina non aveva paura di lui e ciò lo fece tremendamente infuriare: in definitiva era stato il suo stupido coraggio a metterla in pericolo, quella sera!

Era anche per questo che Hyakuhei era volato da lei, con l’intenzione di trascinarla via con sé nel cuore della notte. Anche a quella enorme distanza ... poteva sentire il desiderio rapace del suo perfido zio. Grazie al suo sensibilissimo udito poteva quasi sentire la brezza lenire le piume delle sue ali nere. Lei doveva avere paura di quel mostro…e non solo.

La paura, il terrore puro ... avrebbe potuto insegnarglielo, però.

Sì, le avrebbe insegnato il terrore per la realtà che la circondava, e alla fine quella stupida avrebbe capito perché doveva evitare quel luogo. I guardiani, i suoi fratelli ... i suoi protettori ... non erano lì a salvarla, in quel momento. Le avrebbe insegnato in vari modi cos’era la paura. I suoi occhi dorati brillarono con malvagità alla luce della luna calante, quando pensò a cosa fare.

Kyou spinse il suo corpo contro quello della fanciulla fino quasi a schiacciarlo, poi allungò una mano lungo la coscia di lei e l’accarezzo con movimento languido e infine si fermò all’orlo della sua gonna. Si approfondì sotto il vestito e poté sentire il suo umido calore riscaldargli la mano.

Il corpo di lei si ritrasse a quel contatto e la ragazza provò a liberarsi dalla sua presa possente, ma lui la strinse ancora più forte. Le fece scivolare l'altra mano sul seno acerbo, intendendo solo farle capire cosa sarebbe successo se i demoni l’avessero trovata da sola e senza protezione, e finalmente avrebbe preso coscienza del pericolo che aveva corso.

Ma ancora una volta il suo istinto prese il sopravvento e annientò la sua volontà: qualcosa in lei lo chiamava, spingendolo a desiderare di prenderla. Kyou poteva sentire il calore che si irradiava da lei e il suo sangue nobile cominciò ad agitarsi, sfuggendo al suo controllo. Quel desiderio lo confuse a tal punto che all’improvviso non ebbe più voglia di lasciarla andare.

Non capì mai che cosa lo spinse a pronunciare quella parola, se avesse più paura per lei o per se stesso; ma a un tratto le sussurrò all’orecchio: “Scappa!” e allentò la presa.



Nella mente di Kyoko, la paura cedette il passo al panico quando le braccia di Kyou si aprirono per lasciarla andare. Se c’era una sola possibilità di salvarsi quello era il momento e lei non perdette tempo: obbedì al suo ordine e cominciò a correre. Dentro si sé non faceva che urlare il nome di Toya, ma non ebbe il coraggio di gridarlo. Quel suono le rimase bloccato sulle labbra e lei potè udirlo solo nella sua mente.

Se fosse riuscita ad arrivare al villaggio e a rifugiarsi tra le braccia di Toya, sarebbe stata salva da quel suo pericoloso fratello...Si augurò che tutto ciò fosse solo un altro dei suoi terribili incubi, anche se sapeva che ciò che stava vivendo non era affatto un sogno.

Quasi gridò, quando una goccia di pioggia la colpì con violenza, confermandole che aveva ragione ... non era un sogno, quello, e la tempesta l’aveva ormai raggiunta. Lanciò uno sguardo indietro e cadde rovinosamente a terra, inciampando in un vecchio pezzo di muro.

Aveva intravisto un lembo di camicia bianca svolazzare a un passo da lei, e pensò che si trattasse di Hyakuhei che l’aveva già trovata. Allora si alzò e si rimise a correre come una disperata verso il villaggio, sperando che almeno i guardiani potessero salvarla da quel mostro. Sapeva che Hyakuhei era stato un guardiano, e che per qualche ragione era diventato il principe dei demoni contro cui una volta combatteva…diventando a sua volta parte dei nemici.. Kyoko si chiese se a Kyou non fosse successa la stessa cosa, senza che nessuno se ne fosse accorto.

Vide la camicia bianca spostarsi alla sua destra e la paura si fece strada nella sua mente: quasi disperava di arrivare dai guardiani, ormai. Si sentiva battere il cuore nelle orecchie così forte che quasi impazzì. Gli dei si stavano divertendo con lei, e le avevano gettato addosso una tempesta di proporzioni gigantesche: in lontananza Kyoko potè sentire il fragore di un tuono e la pioggia martellante aumentare d’intensità.

Perché? Perché le aveva fatto questo? Perché non l'aveva semplicemente uccisa invece di torturarla? Sapeva di non avere alcuna possibilità di fuggire da lui. Era sempre più convinta che Kyou l’avesse fatta scappare solo per imprigionarla con più gusto, ma comunque continuò a correre per mettersi in salvo.

Kyou la guardò avvicinarsi al villaggio e decise di farle credere che non l’avrebbe inseguita. Sarebbe stato più eccitante raggiungerla quando ormai credeva di essere in salvo! Stava per mettersi a correre…quando un altro odore colpì il suo olfatto da guardiano: suo fratello, Toya! No! Non lo avrebbe permesso! Non erano riusciti a proteggerla e per questo lei sarebbe stata sua, qualunque cosa fosse successa dopo. Il suo sangue nobile lo pretendeva!

Kyoko percepì il cambiamento improvviso in lui. Sentì l'aura di Kyou piombarle addosso come una freccia e questa volta urlò, incapace di controllarsi. Il suo grido risuonò come quello di una campana a morto per tutta la foresta, quando una mano le tappò la bocca e un braccio le circondò la vita stringendola così forte da impedirle quasi di respirare, mentre Kyou la imprigionava sul suo petto. Poi i piedi di Kyoko si sollevarono a un paio di centimetri da terra.



*****



Toya alzò lo sguardo al cielo notturno che si oscurava mentre cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia. Quella sarebbe stata una terribile notte ... poteva sentirlo chiaramente nell’anima. I suoi occhi divennero del colore del fulmine che danzava nell'oscurità, mentre la tempesta si avvicinava pericolosamente.

Incapace di dormire senza la sua Kyoko accanto, Toya si era arrampicato su uno degli altissimi alberi alla periferia del villaggio per fare la guardia. Tutto quello che poteva fare era attendere l'alba per poi riabbracciarla nei giardini del Cuore del Tempo. Se avesse potuto fare a modo suo ... non le avrebbe mai permesso di ritornare a casa, innanzitutto.

Il suolo tremò per il rombo del tuono ma gli occhi di Toya si spalancarono ... il suo udito finissimo distinse un urlo terrorizzato nella tempesta. Quell'urlo gli aveva tolto il fiato. "Kyoko?" Che ci faceva lì a quell’ora di notte senza averlo avvisato?

I suoi occhi si trasformarono immediatamente in argento fuso, mentre il suo istinto protettivo di guardiano gli ordinò di agire. Non l'aveva mai sentita così spaventata, nemmeno durante la battaglia. Il cuore quasi gli balzò in gola, mentre le sue ali argentate presero vita, e lui volò via troppo velocemente perché l'occhio umano potesse vederlo.

"Kyoko!" urlò spaventato, nel cuore della tempesta.



*****



Shinbe era fuori della capanna di Suki, e anche lui non riusciva a dormire. I suoi incubi non glielo permettevano. Il suo sguardo ametista si fissò sulla foresta dove si trovava il portale del Cuore del Tempo. Qualcosa non andava, poteva sentirlo ... e la tremenda tempesta che ora infuriava nel bosco non c’entrava nulla...

"Kyou?" Cosa ci faceva Kyou così vicino? Per un lunghissimo istante Shinbe dimenticò di respirare e il cuore gli si bloccò nel petto, mentre aguzzava lo sguardo per guardare lontano. La sentiva ... Kyoko era tornata. I suoi capelli blu notte ondeggiarono, al vento di tempesta che gli portava il profumo della rabbia di suo fratello, e allora serrò i pugni: non era sola ... c’era Kyou con lei!

Afferrò il bastone che aveva appoggiato allo stipite della porta. Shinbe sapeva che non c’era bisogno di dare la sveglia ai suoi fratelli, poteva già sentirli in piedi dietro di lui. Due ali traslucide color ametista gli si allargarono dietro la schiena e si alzò immediatamente in volo. Kamui lo seguì a ruota, lasciando una scia di polvere multicolore al suo passaggio. Kaen afferrò Suki per la vita e insieme si alzarono in volo, per unirsi al gruppo.



*****



"No!" La voce di Kyou era dura come se la stesse rimproverando. Ma questa volta no. Non se lo sarebbe negato. Avrebbe voluto toccarla prima, durante il frastuono della battaglia, ma non l'aveva mai fatto. Qualcosa lo aveva avvertito che toccarla sarebbe stato pericoloso per entrambi, quindi si era trattenuto.

Ma questa volta avrebbe placato il suol sangue. La sua anima lo aveva tormentato già troppo a lungo. Era l'unico essere umano che lo avesse mai affrontato in battaglia o altrove e non avesse tremato di paura dinanzi a lui. Si strinse nelle braccia per placare il suo tormento.

Sapeva che i suoi fratelli adoravano quella ragazzina ... che Toya era innamorata di lei, della sacerdotessa. Lo faceva infuriare il fatto che suo fratello potesse starle vicino e lui no. Non riusciva ancora a capire perché Toya non l’avesse ancora presa, e invece l’avesse lasciata andare. Non si era reso conto che il nemico poteva strappargliela? Il solo pensiero che Toya la rivendicasse come sua gli fece salire il sangue al cervello per l’ira.

Kyou sapeva che Toya l'aveva sentita gridare aiuto. Poteva sentire il guardiano d'argento avvicinarsi a una velocità allarmante. Non solo le avrebbe insegnato a non vagare da sola la notte ... avrebbe anche impartito al suo ingenuo fratello una lezione che non avrebbe dimenticato.

Con la forza della mente, creò davanti a sé uno scudo protettivo che il fratello non avrebbe mai potuto scalfire. Posò lo sguardo sulla ragazza, che ora aveva gli occhi color smeraldo sbarrati per la paura. Kyou le tolse la mano dalla bocca solo per sostituirla con le sue labbra ... interrompendo il suo grido. Cercò freneticamente la sua bocca in un bacio affamato e impetuoso. Nel momento stesso in cui l’aveva baciata, capì che non avrebbe più potuto fare a meno di lei.

Kyoko prese subito a lottare contro di lui, senza fiato. Cosa stava facendo? Non era mai stata baciata prima e quello non era il bacio che aveva sempre sognato! Gridò contro le sue labbra… e lui la penetrò con la sua lingua.

Kyou cominciò a scavarle dentro tenendole stretto il viso tra le mani, le dita intrecciate nei suoi morbidi capelli ramati. Poi, con una mano scivolò di nuovo sotto la sua gonna, e accarezzò la sua pelle liscia spingendosi sempre più su, fino a toccare il lembo delle sue mutandine di cotone.

La guardò con lascivia, mentre i bellissimi occhi di lei si chiudevano, e la ragazza gemette al suo bacio. Kyou poteva quasi percepire la voglia della fanciulla che lui continuasse a toccarla per scatenarle dentro quelle sensazioni meravigliose che non aveva mai provato…insieme alla sua paura. Le avrebbe insegnato tanto, quella notte.

I suoi occhi dorati brillarono di una luce perversa e un'ondata di desiderio incandescente lo attraversò e gli penetrò i lombi, mentre si premeva contro la morbida rotondità dei suoi fianchi. Non voleva arrivare a tanto ... cosa stava facendo?

L’ira spingeva Toya ad una velocità folle e gli aguzzò la vista a tal punto che ben presto potè scorgere da lontano il debole bagliore blu nascosto nelle profondità della foresta. Atterrò velocemente, e quasi cadde a faccia in giù per l’impatto. Una barriera blu fluorescente circondava Kyou e la sua prigoniera, crepitando di energia pericolosa. Ciò che vide lo folgorò e ingigantì la sua rabbia.

"Kyou!" ruggì Toya. Spinse le mani verso il basso e due lucenti pugnali gli apparvero nel pugno. Afferrò saldamente quelle armi sacre e incrociò le lame scintillanti. Il potere all'interno dei pugnali gemelli pulsò di vita provocando un'onda d'urto intorno a lui ... spingendo violentemente i suoi capelli indietro e rivelando la rabbia che deformava il suo volto.

Si lanciò con forza contro la barriera cercando di infilzarvi i pugnali, ma fu spinto violentemente all’indietro da un’ondata di energia luminosa. Andò a sbattere contro il tronco di un enorme albero, e lì si fermò. Ringhiò, mentre scivolava lungo la ruvida corteccia.

Rialzandosi da terra, Toya potè vedere suo fratello dall’altra parte della barriera che baciava Kyoko. Poi vide il gesto furtivo della mano di Kyou che s’intrufolava sotto la gonna di lei. La rabbia lo assalì con una forza devastante: Kyou la stava toccando! Sentì i muscoli della mascella contrarsi e poi chiudersi di scatto in un colpo secco, mentre cercava di gridare con tutto il suo impeto il dolce nome della sacerdotessa.

"Kyoko!" urlò Toya, mentre percepiva con i suoi sensi da guardiano l’eccitazione che faceva ribollire il sangue di suo fratello. Kyoko era sua e non avrebbe permesso a Kyou di toccarla a quel modo!

"Maledetto bastardo!" Ancora una volta un'onda di energia si diffuse intorno a lui, mandando in frantumi pezzi dell’albero che aveva alle spalle e facendoli vorticare in aria.

Kyoko, intanto, si sentiva completamente frastornata al vedere che il corpo la tradiva... Picchiò disperatamente i suoi piccoli pugni sul petto di Kyou per costringerlo a lasciarla andare…ma sentì le ginocchia cedere e le forze abbandonarla. Si spinse disperatamente contro il petto del guardiano per liberarsi, ma riuscì solo a eccitarlo di più e a rendere il suo bacio ancora più penetrante.

Sentì Toya urlare il suo nome e sapeva che lui la stava guardando, ma Kyou non voleva saperne di allentare la sua presa. Il bacio si approfondì e divenne più esigente, e i gemiti di Kyoko più intensi. Lei provò a prenderlo a calci, ma Kyou intrappolò la sua coscia tra le gambe; al culmine della frustrazione la ragazza provò a dargli un morso, ma nemmeno quell’espediente funzionò.

Non le stava facendo del male. Anzi, quello che le faceva era…piacevole. Ora la stava tenendo imprigionata tra le sue gambe e si muoveva ritmicamente contro di lei come se…Kyoko stesse cavalcando la sua mano. Era una tortura terribile…ingiusta. Non aveva mai provato quelle strane…sensazioni, prima. Non aveva mai pensato che Kyou fosse capace di baciare qualcuno…tantomeno che potesse toccarla così. Ma le piaceva, le piaceva tanto…Provò a scuotersi da quel piacere, a liberarsi ancora di lui, mentre il suo corpo e la sua mente ingaggiavano una lotta sena quartiere nelle profondità del suo cuore

Kyou era eccitatissimo dalla determinazione di quella ragazzina, che continuava a combatterlo anche se avrebbe voluto cedere al suo bacio e lasciarsi andare al piacere che lui le stava dando. La sentiva, poteva scavare indisturbato dentro di lei e fare sue le sensazioni che lei provava in quel momento. Il suo corpo verginale lo desiderava disperatamente, anche se si sforzava di combatterlo. E il fatto che Toya potesse vederli al di là della barriera, accresceva il suo piacere.

La sentiva cedere ogni istante di più tra le sue braccia, e quasi gemette quando pensò di avere vinto. I gemiti della ragazza crebbero d’intensità mentre la sua anima da sacerdotessa prendeva vita... quell’essenza eterea che solo i guardiani potevano percepire. Non si era arresa. Lo combatteva ancora, ma non contava più, perché la sua anima sacra aveva fatto la scelta. Ormai Kyou si era spinto troppo oltre perché fosse possibile tornare indietro.

Lo sguardo di Kyou si fissò in quello di Toya, suo fratello, desiderando che lui vedesse, che lo guardasse risvegliare la passione selvaggia della sacerdotessa. L'espressione sul viso di Toya ... lo sguardo che vide riflesso nei suoi occhi in quel momento… Sì, ora l’ingenuo fratello sapeva il prezzo che era stato costretto a pagare per aver distolto lo sguardo da chi invece avrebbe dovuto proteggere. Lui stesso era stato artefice del danno che aveva arrecato Kyou alla sua amata.

I sussulti di piacere della ragazza gli fecero quasi perdere del tutto il controllo: era a un passo dal prenderla, ormai. Moriva dalla voglia di farlo. Toya avrebbe saputo cosa si provava a desiderare disperatamente qualcosa che suo fratello gli aveva rubato, e che lui non avrebbe mai potuto avere.

Kyou poteva sentire la lotta disperata della sacerdotessa indebolirsi sempre più mentre cresceva in lei la voglia di spingersi sulla mano sotto le sue gonne, che le dava quell’immenso piacere. Un umido calore le si riversò sulle cosce, la schiena le s’inarcò e, con gli occhi chiusi, lasciò che le sue guance si facessero cremisi per il piacere. Proprio quando stava per raggiungere la vetta della montagna su cui lui l'aveva costretta a salire, staccò la bocca da quella di Kyou e gridò per l’orgasmo. Il viso di Kyou non cambiò espressione ma i suoi occhi scintillarono mentre la guardava venire, sentendo il suo corpo caldo stretta contro a lui. E l'aveva solo toccata ... Che immane lascivia si nascondeva nell’anima della sacerdotessa!

Kyoko sentì il suo clitoride pulsare impazzito contro la mano di lui, e tornò in sé. Lo guardò…e lo trovò immensamente bello. Sembrava così angelico, malgrado la cattiva azione che aveva appena fatto… Non era migliore di suo zio Hyakuhei. Si sentì invadere dalla rabbia, più ancora che dalla paura, per ciò che lui le aveva fatto.. Alzò la mano e lo colpì forte sulla guancia, poi si fermò quando si rese conto che probabilmente aveva appena firmato la sua condanna a morte.

Quando il suono dello schiaffo svanì, Kyoko alzò il mento in segno di sfida mentre la pioggia scrosciava contro la barriera invisibile. "Ti odio!" sibilò, mentre lacrime di frustrazione le scendevano giù per le guance.

Kyou non si sentì minimamente toccato da quelle lacrime e non allentò la presa, ma fissò lo sguardo su di lei e si soprese di leggervi rabbia, oltre che paura... Che le piacesse o no, il suo sangue di guardiano l'aveva scelta e per questo ... erano entrambi condannati. A Kyou piaceva l'odore della sua rabbia. Era come un afrodisiaco per lui, ma sentì il coltello caldo della gelosia squarciargli il petto, mentre lei si voltava a guardare smarrita suo fratello, al di là della barriera.

Gli occhi di Toya erano ora nascosti dietro la frangia dei suoi capelli color mezzanotte striati d'argento, mentre li guardava. Sapeva di non poter rompere la barriera che Kyou aveva creato, ma aveva sentito il grido di Kyoko. Capì che lei odiava il fratello e spettava a lui, adesso, liberarla dalla sua schiavitù.

"Kyou!" gridò Toya, fissando Kyou con occhi rabbiosi. "Siamo i suoi protettori ... i suoi guardiani! Restituiscila subito! Dammela!” La sua voce era aspra e stridente come lo scroscio furioso della pioggia.

Kyou continuava a guardare Kyoko. Le carezzò dolcemente una guancia, e la guardò fisso coi suoi occhi dorati. "Così possessivo…" sussurrò, come se stesse parlando a se stesso, e resistendo alla minaccia riflessa nello sguardo furente di Toya. Il fatto che Kyoko avesse ancora meno paura di lui perché era furiosa, lo divertiva.

Spostando di nuovo lo sguardo su quello del fratello, gli occhi di Kyou fiammeggiarono, ma la sua voce rimase fredda e priva di emozioni. "È troppo tardi. Sei stato troppo negligente, e non hai impedito che si trovasse qui, nel cuore della notte, da sola, di fronte al Santuario.”

Kyoko cercò di liberarsi di lui, ma Kyou la strinse ancora più forte. “Lasciami andare, mostro!" gridò. Si voltò a guardare Toya e stava quasi per urlargli di venire a salvarla…ma le sue labbra rimasero chiuse: non voleva che i due fratelli si ammazzassero a causa sua. Sapeva che Kyou era forte ma sapeva anche che, se era pazzo di rabbia, la forza di Toya poteva crescere a dismisura e divenire quasi indistruttibile. Una battaglia tra loro sarebbe stata all’ultimo sangue. Ma non potè fare a meno di guardarlo con quegli occhi imploranti…uno sguardo che da solo era una silenziosa richiesta di aiuto.

Come se potesse leggerle nella mente, Kyou l’afferrò violentemente per il mento, forzandola a distogliere lo sguardo da Toya. "Non farlo!” ringhiò, e godette della paura che le vide riflessa negli occhi. Poi, le mise le dita affusolate su un punto preciso del collo e premette leggermente, fino a farla svenire tra le sue braccia. Si pentì quasi subito di averla tramortita…ma era necessario.

Toya sapeva che suo fratello era più forte di lui, ma comunque ... non aveva il diritto di prenderla. Lesse un perverso desiderio negli occhi di Kyou, mentre guardava Kyoko. "Cosa credi di fare? Dannazione! Restituiscila a me ... l'ho sempre protetta." sibilò, fissando torvo Kyou, in attesa della sua risposta.

Kyou percepiva ciò che suo fratello ancora ignorava: il male si stava avvicinando sotto le sembianze di Hyakuhei e dei suoi demoni di bassa lega. Ciò che stava facendo sarebbe stata un’ottima lezione per Toya.

Toya era furente. Aveva le mani strette a pugno e quasi tremava dalla rabbia.

"Cosa ti passa per la mente, Kyou? Lei è la nostra sacerdotessa!" Non ottenendo ancora risposta, aggiunse: “Hai sempre detto che gli umani sono una razza inferiore. Che te ne fai, di lei?”

Il viso di Kyou rimase inespressivo e il suo tono di voce sembrava quasi dolce, quando si degnò di rispondere al suo fratello minore, come si fa con un bambino capriccioso. "Se non la proteggi, ti verrà tolta. E’ questa la legge per noi custodi, fratello. Te ne sei dimenticato?”

Toya stava fissando la dolce ragazza mollemente addormentata tra le braccia di Kyou: aveva capito tutto. Kyou non l’avrebbe mai confessato, ma era innamorato della sacerdotessa! Ironia della sorte. E lui stesso amava suo fratello…ma amava anche la sacerdotessa e la voleva per sé. E se la sarebbe ripresa…a qualsiasi costo.

Gli occhi dorati di Kyou si fissarono con durezza in quelli di Toya. "Hyakuhei è vicino ... non riesci a sentirlo? Lei era in pericolo. L'hai lasciata intatta, non marchiata e sola…una facile preda per il nemico. Io non farò lo stesso errore."

Toya rimase immobile, mentre l'ombra delle ali dorate di Kyou prendeva vita, distruggendo la barriera invisibile e riducendola in frantumi con un semplice tocco. Urlò di disperazione, quando Kyou scomparve con Kyoko stretta tra le braccia. Il suono di quel grido rimbombò nell’aria, lasciando dietro di sé solo il fragore della tempesta che stava scuotendo la radura.

Sapeva che suo fratello aveva ragione, che lui aveva tradito la sua sacerdotessa, ma avrebbe trovata un modo per liberarla da Kyou e riaverla con sé. Era vero, aveva fallito, non l’aveva protetta e l’aveva messa in pericolo…ma baciarla, toccarla a quel modo, rapirla…Chi era Kyou per permettersi questo?

Il sangue di Toya ribollì, mentre l'eco della minaccia di Kyou risuonava nella sua mente. "Perché non l’hai marchiata?" Pregò che Kyou non intendesse marchiare Kyoko solo per proteggerla. Ringhiò, al solo pensiero.

"Non puoi farlo!" urlò al vuoto davanti a sé.. C’era stato sempre lui al fianco di Kyoko, non suo fratello! Kyou aveva sempre odiato gli umani e non aveva mai mostrato interesse per la sacerdotessa! Perché all'improvviso aveva cambiato idea? Cosa lo aveva spinto a fare tutto ciò? L’aria che aveva intorno ribollì di rabbia, mentre l’ira accresceva smisuratamente i suoi poteri di guardiano.

“Che tu sia maledetto, Kyou! Non te lo permetterò!” E il fragore della sua voce rimbombò come un tuono per tutta la foresta.




Capitolo 3 “Calano le tenebre”


Shinbe atterrò dietro Toya proprio mentre Kyou e Kyoko svanivano. Gli altri atterrarono dietro di lui e rimasero a guardare la potente aura di Toya allargarsi intorno a lui in onde blu fluorescenti.

Kamui era spaventato per la potenza dell’evento a cui stava assistendo, mentre i suoi selvaggi capelli viola ondeggiavano al vento causato dalla rottura della barriera. I suoi occhi sembravano mutare colore a ogni battito del suo cuore impazzito. "Kyoko?" riuscì a chiedere, con voce rabbiosa e tremante. Una scintillante polvere multicolore si disperse nella radura, mentre lui apriva le ali e si alzava in volo al disperato inseguimento di Kyoko e del suo rapitore.

Un lampo lontano sembrò indicare a Kamui la strada. Quando arrivò davanti a Hyakuhei i lunghi capelli del sommo guardiano si agitarono, scossi dall’impeto della sua discesa. Gli occhi color ebano di Hyakuhei si fissarono un attimo in quelli di Kamui, e la rabbia che vi lesse dentro lo fece quasi arretrare di un passo.

"Povero bambino ... hai perso qualcosa?" La voce di Hyakuhei sembrava carezzevole, ma le profondità del suo sguardo rivelavano le sue intenzioni malvagie. Prima si alzarsi di nuovo in volo allungò una mano a carezzargli la pallida guancia, e scoppiò in una risata demoniaca quando il giovane guardiano schizzò all’indietro per sottrarsi al suo tocco.

"Sempre così scontroso." Approfittò della sua confusione per muoversi minaccioso contro di lui. "Vieni da me Kamui, vieni a battermi ... ma come farai senza la tua sacerdotessa?" Conosceva le paure del ragazzo meglio di chiunque altro. Le sue labbra accennarono un sorriso sadico. Dopo tutto ... era lui che aveva inculcato nel ragazzo tutte quelle paure.

Kamui quasi soffocò per il panico che ora sembrava invaderlo. Vedere il mostro di fronte a lui era tremendo quanto percepire il demone che si teneva nascosto dentro ...lo spirito dei sogni. Poteva percepirlo là dentro, nascosto dietro le sembianze di Hyakuhei, che gli scagliava addosso i tremendi ricordi che lui pensava sepolti da tempo e che ora si agitavano vivi nella sua mente: provò l’impulso irrefrenabile di fuggire davanti al suo nemico...

Percependo il terrore di Kamui che invadeva la radura, Shinbe gridò: "Lascialo in pace, traditore!" Alzando il suo bastone, usò il potere telecinetico per frantumare alcune rocce che si trovavano nei pressi e farle rotolare ai piedi dell’odiato zio, al fine di spezzare l’incanto che teneva avvinto Kamui e permettergli di scappare.

Con un semplice gesto della mano, Hyakuhei creò una barriera per difendersi dai frammenti di pietra che vagavano nell’aria dritti verso di lui; poi rivolse di nuovo lo sguardo sul giovane guardiano dagli occhi color ametista: "Non ingerirti in segreti che non conosci, caro nipote.” sibilò.

Kamui cadde a terra, oppresso dalla potenza dei ricordi oscuri che pensava di avere strappato dalla sua mente. Erano ancora dentro di lui e doveva lottare per celargli agli altri. Kamui sbatté le palpebre ... i suoi occhi tornarono alla loro luce normale. Non avrebbe mai ricordato quello che Hyakuhei lo aveva sfidato a ricordare ...Lanciò un'occhiata agli altri guardiani sperando che non avessero capito che cos’era successo.

Toya aveva visto abbastanza e scattò. Alla velocità della luce, invisibile a occhio umano, scomparve e subito riapparve alle spalle di Hyakuhei. Gli strinse un braccio intorno al collo in una presa mortale e ringhiò: "E ora, cosa diavolo pensi di fare ... caro zio?"

Gli occhi di Hyakuhei divennero fessure quando si rese conto che la rabbia di Toya aveva ingigantito il suo potere, che ora era pari al suo. Rendendosi conto che Kamui era fuori dalla sua fascinazione, sorrise in modo ingannevole. "Come pretendi di combattere contro di me, quando non sei capace di proteggere una piccola umana? Hai già fallito una volta!”

Sapeva di essere in grado di tenere avvinta a sé la sacerdotessa con la malia del demone dei sogni. Lo spirito avrebbe mantenuto saldo il loro legame. Prima o poi ... lei si sarebbe offerta volontariamente a lui. Kyou non l'avrebbe posseduta a lungo. Anche in quel momento poteva percepire ciò che stava sognando… Ben presto si sarebbe unito a lei nel sogno.

Con una risata malvagia, il corpo di Hyakuhei svanì, lasciando Toya a urlare ancora una volta di rabbia.



*****



L'oscurità avvolse Kyoko e lei in qualche modo capì che si trovava nella dimensione dei sogni. La realtà intorno a lei svanì sullo sfondo e lei venne ingoiata dalle profondità della sua anima, di nuovo catapultata nell’incubo di prima che aveva ripreso a tormentarla. Provò a combatterlo ... a svegliarsi, in modo da sottrarsi al suo fascino, ma la potenza del sogno era troppo forte.

Il tempo e lo spazio si annullarono, quando rimase prigioniera del suo incubo. Kyoko si sentiva calda, troppo calda, e questa sensazione le rendeva difficile svegliarsi. Lottò freneticamente per uscire da quella oscurità, che la rendeva tanto debole e fragile. Muovendo le dita intorno, sentì sotto di sé una morbida pelliccia: evidentemente, giaceva su un tappeto, che le faceva da letto..

Aprì gli occhi, e vide sopra di lei un lungo soffitto di pietra; lasciò che il suo sguardo vagasse intorno e capì di trovarsi in una sorta di grotta. Sulle pareti di roccia tremolavano delle ombre, generate da un fuoco acceso a qualche metro di distanza da lei. Era tutto meraviglioso, caldo, invitante…come accade nei sogni.

Cercò di mettersi a sedere, ma immediatamente se ne pentì e si stese di nuovo: la testa le doleva terribilmente e si sentiva debolissima…come se fosse stata svuotata di tutte le sue forze. Che cos'era successo?

Le sue labbra si schiusero in un grido silenzioso, iniziando a ricordare. Questa volta ignorò il dolore e schizzò nuovamente a sedere, ma dovette tenersi la testa con le mani quando si sentì girare tutto attorno e le ombre balzarono confuse davanti ai suoi occhi.

Le sembrò di trovarsi al centro della terra, perché qua e là intravide delle grandi stalattiti e dei cristalli di ghiaccio che pendevano dal soffitto. La grotta era piccola, con una minuscola apertura sul davanti, e per questo era così calda: il fuoco riusciva a riscaldarla tutta. Tremò al pensiero di quanto dovesse essere gelida e mortale, senza quelle fiamme…

Chiudendo di nuovo gli occhi e massaggiandosi le tempie cercò di pensare razionalmente. Il Cuore di Cristallo Protettore ... L'aveva frantumato per impedire a Hyakuhei di impossessarsene. Quella era l'ultima cosa che ricordava. Riaprì gli occhi, per poter dare un’occhiata migliore all’ambiente che la circondava.

Guardando sotto di lei, si rese conto di essere sdraiata su una pelliccia di color mezzanotte. Kyoko gemette ... Hyakuhei l'aveva presa, lo sapeva! Atrimenti perché si era ritrovata distesa su quello che sembrava essere un sudario di pelliccia nera e in un buco scavato nelle profondità della terra, come una bara? Solo Hyakuhei poteva essere così sadico.

Avrebbe voluto piangere, ma si trattenne per non cedere alla paura, altrimenti…il suo pianto sarebbe durato in eterno... Si mise a ispezionare il suo corpo, per capire se aveva delle ferite, ma soprattutto per tenere occupata la mente. Quando si avvide che era tutto a posto si sentì un po’ più sollevata. Se Hyakuhei avesse voluto ucciderla lo avrebbe già fatto…o no? Rabbrividì, quando la domanda le galleggiò nella mente…senza trovare risposta.

Kyoko rivolse la sua attenzione all'apertura della grotta. Mentre l'interno della caverna era tutto illuminato, dall’altro lato sembrava terribilmente buio. Si avvicinò all'uscita, quasi spaventata da ciò che avrebbe trovato dall'altra parte.

Sentì la differenza di temperatura quando raggiunse l'apertura. Poteva persino percepire l’aria gelida che penetrava nella grotta e quasi desiderò il calore della pelliccia nera su cui prima era sdraiata. Guardandosi alle spalle, pensò di tornare indietro al calore, ma scacciò rapidamente quel pensiero.

"No!" si disse ostinatamente, massaggiandosi le braccia per tenerle al caldo. Era arrivata così lontano, non aveva intenzione di voltarsi e tornare indietro. Inoltre ... quella era la tana di Hyakuhei e sentirne il bisogno sarebbe stato un errore. Lui era il nemico!

Fece un altro passo e uscì dalla grotta, piombando in un buio senza fine. Kyoko alzò gli occhi e scorse un piccolo raggio di luce filtrare dall'alto. Ma la luce sembrava molto lontana. Tenendo gli occhi fissi su quella luce per orientarsi nel buio capì che doveva essere quasi l’alba.

Trattenendo a fatica un gemito, si chiese da quanto tempo si trovasse lì. Si morse il labbro, sperando di non aver dormito per giorni o qualcosa del genere. Il pensiero di essere sola a un miglio sotto terra la terrorizzava, e la possibilità che Hyakuhei fosse accanto a lei nei pressi le faceva accapponare la pelle per il terrore.

Pensò tra tra sé e sé: "Dovrò lottare contro di lui per impedirgli di gettarmi nel fuoco." Inspirando profondamente, cercò di calmarsi, sapendo di non avere altre alternative ... ma come faceva a tornare in superficie?

Kyoko fece un altro passo nell'oscurità, sperando di scorgere qualcosa, e quello che vide le tolse il fiato. Non riuscì nemmeno a urlare. Non c'era pavimento sotto i suoi piedi! Perse l’equilibrio e cominciò a cadere: senza cacciare un urlo, vide il piccolo raggio di luce su cui aveva posato gli occhi allontanarsi rapidamente e scomparire.

Chiudendo gli occhi, Kyoko si aspettò l’impatto, bramando disperatamente la luce mentre precipitava. Dall'oscurità, calde braccia l’avvolsero per rallentare la sua caduta. Non le importava chi fosse, l’importante era dare fine a quella caduta che sembrava non finire mai. Gridò, e il suono soffocato rimbalzò sui muri di pietra che aveva intorno, mentre si aggrappava saldamente alle spalle muscolose che ora la tenevano: si sentì invadere dal panico, pensando che era stata a un passo dalla morte.

Sentì il calore delle possenti braccia che la tenevano al sicuro, e il contatto con un ampio petto muscoloso. Percepì qualcosa che le sembrarono morbide ali, ed ebbe la sensazione di alzarsi in volo. Capì che la stavano riportando nella caverna da dove era caduta e combatté l’impulso di aggrapparsi con forza al corpo che la teneva. Si concentrò sui muri di pietra, che le apparivano sempre più nitidi a mano a mano che risaliva.

Quando tornò alla luce, Kyoko era troppo spaventata per alzare lo sguardo, intuendo chi era stato a salvarla, ma alla fine la sua innata curiosità la spinse a fissare con gli occhi color smeraldo il suo salvatore. Tremò, quando vide confermarsi le sue paure, e si trovò davanti quel viso perfetto incorniciato da lunghi capelli scuri che sembravano ondeggiare al vento. Se il male aveva un nome…quella era la sua incarnazione perfetta.

"Hyakuhei…" mormorò, e la sua voce era densa di paura e gratitudine allo stesso tempo. Era certo colpa sua se si trovava lì, ... eppure lui l’aveva salvata quando era caduta nel vuoto. Perché l'aveva fatto? Che mistero celava quel demone? Una leggera brezza la investì sulla schiena, e lei si rese conto di essere tornata alla grotta. A che profondità era caduta, se il volo era durato così tanto?

Rimase in silenzio anche quando i suoi piedi toccarono il suolo e lui la riportò al suo giaciglio di pelliccia, ora più simile a un talamo nuziale che a un sudario di pelle nera. Hyakuhei le si sedette di fronte.

I nervi di Kyoko erano tesi come corde di violino. A nulla giovava il fatto che il guardiano sembrasse non guardarla, immerso com’era nei suoi pensieri. Si morse il labbro, sapendo che era inutile cercare di fuggire da lui.

Lo fissò, provando a studiarlo. Se non avesse saputo quanto era malvagio, lo avrebbe trovato incredibilmente bello, quasi quanto Kyou ... anche se Kyou non era scuro come lui. Sembravano l’uno il negativo dell’altro: quanto Kyou era chiaro tanto Hyakuhei era scuro. Quanto Kyou era benefico, tanto Hyakuhei era malefico. Entrambi godevano dello stesso immane potere e un solo loro sguardo era in grado di uccidere…un destino forse migliore per l’eventuale vittima, piuttosto che rimanere soggiogata dalla loro fatale bellezza.

Decise di non mostrare paura, davanti al suo nemico. Provò a calmarsi, alzò il mento verso di lui con aria di sfida e lo guardò fisso negli occhi. "Non ho più il cristallo, con me; quindi perché mi hai portato qui?" Era contenta che la sua voce suonasse ferma e decisa, e si sentì meno impaurita.

Hyakuhei ignorò la sua domanda, limitandosi a fissarla a sua volta. Quella ragazza era decisamente interessante. Sapeva che aveva un grande potere, ma lei ne era completamente all’oscuro. Non si era nemmeno accorta che la sua caduta aveva cominciato a rallentare già prima che lui la prendesse tra le braccia. Anche se non l’avesse salvata, sarebbe atterrata dolcemente in pedi senza farsi un graffio.

Il suo potere era cresciuto, dall'ultima volta che si erano trovati faccia a faccia. Questa volta trovare il Cuore di Cristallo Protettore sarebbe stato più facile, perché sarebbe stata proprio lei ad aiutarlo a trovare i frammenti. In passato si era sentito erroneamente ossessionato solo dalla loro ricerca. Adesso voleva entrambi: il cristallo e…la sacerdotessa.

"Perché mi temi?" le sussurrò dolcemente Hyakuhei, alzando una mano a carezzarle la guancia, e rimase sorpreso quando lei sussultò appena. Voleva convincerlo di non aver paura di lui, ma non si rendeva conto che lui poteva percepire il suo terrore solo toccandola. Aveva ragione ad essere così spaventata, ma lui le avrebbe fatto dimenticare la paura.

Attraverso il contatto con la sua pelle ed eccitato da quegli occhi spalancati che fissavano i suoi, Hyakuhei entrò nella mente di Kyoko, infondendole una sensazione di conforto e sicurezza. Le aveva già lanciato degli incantesimi, prima, ma lei era sempre riuscita ad infrangerli. Questa volta le avrebbe lanciato un sortilegio che non l’avrebbe fatta sentire prigioniera e non l’avrebbe stimolata a lottare contro di lui. Se avesse voluto liberarsi, lei ci sarebbe riuscita comunque, data l’immensità del potere di cui era ignara. L’affascinò con l’ombra di un demone vampiro che aveva recentemente inglobato nella sua anima.

Gli angoli delle sue labbra sensuali si sollevarono in un accenno di sorriso, al vederla quasi incuriosita da ciò che le stava facendo. Ogni residuo di paura scomparve dalla mente di Kyoko.

Avrebbe dovuto saperlo, che era meglio non lasciarsi toccare da Hyakuheii, ma non si era sottratta al suo tocco perché voleva dimostragli di non avere paura. Tuttavia, dopo quella carezza, il cuore cominciò a rimbombarle nelle orecchie e si sentì strana... Si aspettava che lui la ferisse o la imprigionasse…ma non era affatto questo che lui le stava facendo… Nel suo cuore si fece strada una sensazione di calore, e si sentì pervadere dal sonno. Lasciò che lui le continuasse a carezzarle la guancia e chiuse gli occhi.

“Hyakuhei…” sussurrò, felice di non essere più sola in quella caverna.

Vedendo che stava per addormentarsi, lui le si avvicinò e l’adagiò delicatamente sulla morbida pelliccia scura. Salì sul suo corpo addormentato, le si mise a cavalcioni, rimanendo a contemplare la bellissima ragazza prigioniera sotto di lui.

"Sono io l’uomo che amerai, Kyoko ... il mio tocco, la mia voce ... i miei baci." Abbassò le labbra sulle sue mentre lei era ancora inerme... Stanotte avrebbe lasciato che il suo corpo rimanesse addormentato, ma sarebbe penetrato con violenza nella sua mente per rafforzare il legame che stava nascendo tra loro…che l’avrebbe resa sua schiava. L'avrebbe indotta a desiderarlo fino al punto di soffrire tremendamente della sua mancanza, così non avrebbe avuto altra scelta che cercarlo e implorargli di farla sua.

Si sdraiò accanto a lei, la strinse tra le braccia e aspirò il suo profumo. Sorrise a se stesso, sapendo che era ancora così innocente ... una donna in boccio, in realtà. Per quella notte l’avrebbe lasciata così. Si premette contro il corpo di lei, con possessività. Era pura, e ignara del fatto che era completamente in suo potere…Dormiva, e lui poteva penetrare nella sua mente: era sua, ormai!

A diverse miglia di distanza Hyakuhei si agitò e si rivoltò, mentre faceva lo stesso sogno di Kyoko ... Lo spirito dei sogni ora li aveva in pugno entrambi, e nessuno dei due poteva immaginarlo. Il demone rise silenziosamente del caos che aveva creato. Oh, lei era senza dubbio sotto il controllo di Hyakuhei, ma la sua mente no. Quella era sotto il proprio potere! Come quella di Hyakuhei. Ora li possedeva entrambi.

Il frammento del cristallo che lo spirito dei sogni celava dentro di sé gli permise di guardare a fondo nella malvagia anima del Guardiano ... così a fondo che poté oltrepassare il Cuore del Tempo ed entrare in un'altra dimensione. Se si trattasse di un mondo passato o futuro ... non importava: era la sua essenza che cercava. E ora che l’aveva trovata, l’avrebbe usata contro il mostro malvagio che lo aveva incatenato a sé.

Avrebbe alimentato i ricordi di Hyakuhei e della sacerdotessa in modo che conoscessero la sconfitta non una ... ma due volte. Il cuore di Hyakuhei era ormai la terra dei demoni; e i demoni, si sa, vincono sempre.



*****



Kyou stringeva Kyoko, addormentata tra le sue braccia. Chiaramente, nella realtà non erano così vicini ma Hyakuhei l’aveva privato della sua sacerdotessa. Il suo sangue da guardiano ruggì di frustrazione, e lui la strinse ancora di più con possessività.

Alzò una mano per accarezzarle la guancia, ma percepì uno strano calore irradiarsi da lei quando si avvicinò al suo viso. I suoi occhi dorati si fecero cattivi, quando la sentì sussurrare teneramente un nome nel sonno: era quello del suo nemico!

Con un ringhio di rabbia, Kyou cercò di invadere la mente della ragazza e frugare nel suo sogno, ma si trovò davanti una impenetrabile barriera. Strinse gli occhi con diffidenza: era una barriera...onirica? Come osava Hyakuhei creare un legame con Kyoko usando un umile demone del sonno? Le sue labbra si assottigliarono, perché comprendeva la potenza della fascinazione nei sogni.

Sollevandosi a mezz'aria, Kyou inviò un'ondata di potere psichico direttamente contro la barriera e sorrise con perfidia, quando sentì il debole grido del demone dei sogni che fuggiva dalla mente di Kyooko. Poteva percepire anche lo stupore di Hyakuhei, costretto ad abbandonare la dimensione onirica e il suo legame con la sacerdotessa. Si augurò che Hyakuhei fosse ora completamente sveglio, in un mare di sudore freddo ... e di tormenti.

Kyou la spostò più vicino al suo viso, in modo da poterla guardare mentre volava verso la barriera velata che nascondeva il suo castello a tutti. Altri avrebbero visto solo una foresta desolata coperta di rampicanti macerati dalla pioggia, ma lui sapeva vedere al di là dell’illusione dei sogni.

Chiudendo gli occhi, sussurrò parole segrete e il paesaggio oscuro mutò forma, aprendo un varco per lasciarlo passare, e che si richiuse immediatamente alle sue spalle. Il potere delle parole sacre aveva protetto ancora una volta la sua casa dall’irrequieto mondo dei demoni.

La barriera stessa era stata un colpo di genio di suo padre Tadamichi, si diceva per impedire ai nemici di espugnarla. Ma Kyou aveva sviscerato la vera natura di quel muro: era sorto per impedire a Hyakuhei di tornare nella propria dimensione. Era una punizione ideata tanto tempo prima, in ere precedenti, ma ancora così resistente alla magia del nemico. Kyou aveva visto suo zio tante volte dietro quella barriera senza riuscire ad oltrepassarla… Se ci fosse riuscito avrebbe potuto appropriarsi del potere atavico di Tadamichi.



Volò sui giardini lussureggianti che circondavano il suo palazzo, sgusciò attraverso una finestra aperta in uno dei piani superiori, e atterrò silenziosamente sul pavimento di marmo all'interno del palazzo. Si spostò silenziosamente e con grazia in una enorme stanza, in cui si trovava un letto tanto grande da poter accogliere una dozzina di persone.

Kyou si chinò e appoggiò sui morbidi, cuscini la sacerdotessa, che aveva ancora tra le braccia; poi si mise a fissarla intensamente. “Perché l'ho rapita?” si chiese. Ma conosceva già la risposta: “Perché la desidero!” si disse, rabbioso.

Sapeva che Kyoko lo avrebbe odiato, una volta sveglia, e Kyou non voleva che succedesse. Ancora una volta si costrinse a chiedersi perché gli importava tanto cosa provasse Kyoko per lui: da quando avevano importanza i sentimenti degli umani? E di una ragazzina che era già sua, poi!

Ringhiò sommessamente al caos dei suoi pensieri. Come poteva convincerla ad accettare volontariamente di rimanere con lui, senza che lei lo combattesse di continuo? Era un bel problema, per il signore del regno dei demoni.

Se fosse stato qualcun altro a mostrare una tale perseveranza nel combatterlo, non avrebbe perso tempo e lo avrebbe immediatamente distrutto. Ma lei…era la loro sacerdotessa... e lui uno dei suoi guardiani! Non desiderava farle del male, tantomeno ucciderla. Voleva solo tenerla per sé. Questo pensiero lo folgorò.

Avrebbe fatto un patto con lei. Sì, le avrebbe svelato ciò che lei ardeva di conoscere. Solo allora l'avrebbe lasciata andare ... A quel punto, se lei avesse desiderato legarsi definitivamente a lui, non glielo avrebbe permesso. Era stato il pericolo di Hyakuhei che lo aveva costretto a rapirla.

La sua unica preoccupazione a questo punto era il potere del demone dei sogni ... Era abbastanza forte da infrangere la barriera che circondava la sua casa? L'antica magia sarebbe bastata a proteggerla? Non aveva idea di quanto fosse pericoloso, quello spirito. Gli occhi dorati di Kyou si spostarono sul viso di Kyoko, quando percepì i battiti del suo cuore aumentare d’intensità: si stava svegliando!

Si sedette sul cuscino accanto a lei e attese. Per prima cosa, avrebbe cercato di infrangere le sue paure. Soltanto allora sarebbe passato alla fase successiva... legarla a lui per sempre, a qualunque costo.

Kyoko si sentiva come su una nuvola e molto confusa. La sua mano toccò qualcosa di morbido e lei si chiese se stesse sognando di nuovo ... Hyakuhei l'aveva baciata così dolcemente. Perché l'aveva baciata? I suoi occhi si spalancarono, e la prima cosa che vide fu Kyou seduto accanto a lei, con l'espressione di un angelo sconfitto a cui avessero tagliato le ali.

Gli occhi dorati e impassibili del guardiano la stavano fissando. La realtà era così simile ai suoi incubi, che lei ne rimase sconcertata.

Si guardò rapidamente intorno, e vide il pavimento di marmo nero e le pareti di pietra. Il suo primo pensiero fu che quella era proprio la grotta del suo sogno, ma molto più curata. Le ricordava ciò che aveva sempre immaginato dell’interno dei castelli. Grandi arazzi ricoprivano le pareti, concedendo all’ambiente un tocco di raffinatezza, e il cuscino nero e oro su cui stava sdraiata le sembrò addirittura regale.

La sua attenzione tornò su Kyou, che non aveva mosso un muscolo. Ancora una volta i pensieri che aveva espresso nel suo incubo le tornarono alla mente: 'È pericoloso quanto Hyakuhei! Come può essere così bello e tanto malvagio?” Il buio della stanza faceva risplendere la sua aura in modo inquietante, come se lui potesse leggerle dentro e ridere di lei.

Provò lo stesso senso di nausea che l’aveva tormentata nel sogno. Si strinse al cuscino e chiuse gli occhi, pregando che quello fosse solo un altro incubo ... e che presto si sarebbe risvegliata ai piedi della statua della fanciulla, con Toya che la sgridava per la sua incoscienza, di uscire di casa nel cuore della notte. Quando i suoi occhi si riaprirono, deglutì spaventata, perché capì che invece era sveglia e che quella era la dura realtà.

Quando riuscì a spiccicare parola, il suono della sua voce la spaventò. I suoi occhi color smeraldo si spalancarono, perché ancora una volta non riusciva a nascondere la sua paura a Kyou… non poteva mostrarsi così debole, ai suoi occhi.

"Non ti farò del male ... se farai la brava." le disse Kyou, fissandola con insistenza, per vedere le sue reazioni. Sorrise dentro di sé, quando lei lo fissò. "Bene." esclamò. Non sembrava aver voglia di gridare. Era ancora troppo arrabbiata. Il guardiano sorrise con malvagità.

Kyoko lo guardò con odio, al ricordo di quello che lui le aveva fatto ... e proprio lì, di fronte a Toya. Come si era permesso? Sollevando il mento con aria di sfida, Kyoko sibilò: "E cosa ti fa pensare che voglia fare la brava…con te?”

Kyou quasi rimase affascinato, dall’impertinenza di quella risposta. Per gli dei, era davvero dura, quella ragazzina! Malgrado lo odiasse, avrebbe finito per capire che lui non voleva affatto ucciderla, ma proteggerla. Se l’avesse voluta vedere morta, l’avrebbe già fatto, e dal loro primo incontro. Ma l’aria di sfida che le leggeva sulla faccia era così eccitante… e gli stava riscaldando nuovamente il sangue. Dovette fare un vero sforzo per non saltarle addosso.

Kyoko abbassò lo sguardo: non riusciva a tenerlo fisso negli occhi di Kyou. Lui era troppo forte. Non poteva competere col suo potere, non ora. Non con il cuore che le batteva nelle tempie a quel modo. Ciò che aveva letto negli occhi di Kyou l’aveva atterrita…più del pensiero di Hyakuhei.

"Invece dovrai essere brava, se vorrai tornare dai tuoi amati guardiani.” rispose Kyou, con durezza. Si stizzì, quando la vide alzare di nuovo lo sguardo su di lui. Pensava davvero di poter scendere a patti con lui? Di poterlo combattere? Si augurò che fosse così, che quella ragazzina fosse tanto ostinata da farlo. In tal caso…davvero non avrebbe mai più rivisto Toya.

"Chi ti credi di essere? - esclamò Kyoko, con petlulanza - Chi ti ha dato il permesso di toccarmi in quel modo, di abusare di me? Non voglio rimanere con te, ti odio! Riportami subito da Toya…mostro!”

Kyou si lanciò contro di lei e la schiacciò sui morbidi cuscini con tutta la sua forza, poi inalò eccitato il profumo della sua paura… e del suo coraggio.

“Invece rimarrai qui finché lo vorrò io! Se i tuoi amati guardiani non sono in grado di proteggerti, sarò costretto a tenerti con me…per sempre!”

Kyou si sentì invadere dalla rabbia, ripensando al pericolo mortale che aveva corso quando i demoni l’avevano fiutata: quella stupida umana non capiva quanto fosse stata vicina alla morte! Lui l’aveva catturata per il suo bene. Se non l’avesse fatto, ora si sarebbe ritrovata con Hyakuhei…come sua schiava.

Le labbra di Kyoko si aprirono, confuse. "Ma perché vuoi che rimanga qui con te?" Fu allora che si rese conto di quanto i loro corpi fossero pericolosamente a contatto. Lo guardò respirare con eccitazione, e quasi le parve che la sua camicia divenisse trasparente alla luce. Scuotendosi da quell’allucinazione lo guardò, in attesa della sua risposta.

Prima che Kyou potesse rispondere, la porta della stanza si aprì e due bambinetti corsero dentro, ridacchiando. Potevano avere circa sei anni. Entrambi avevano i capelli biondi lunghi fino alle spalle e sembravano identici: probabilmente erano gemelli.

Kyou balzò in piedi, con la strana espressione di un bambino colto in fragrante a rubare biscotti. Kyoko rimase esterrefatta: mai avrebbe pensato di vedere sul viso del guardiano una simile espressione! Cavolo, quando serviva NON C’ERA MAI una telecamera a portata di mano!

Inclinò la testa di lato, fissando i bambini dichiaratamente umani. Che ci facevano lì? E che volevano da Kyou?

"Kyou, sei tornato!" gridarono, correndo verso di lui. Non appena notarono Kyoko, si fermarono indecisi.

"Kyou, lei resta qui?" chiesero all’unisono, spalancando i loro enormi occhi azzurri. Kyou non li guardò nemmeno.

"Hiroki, Hiraru…" li riprese, con voce incolore.

"Sì?" risposero i bimbi.

"Lei resta con noi. Ora lasciateci soli, per favore." La voce fredda e calma di Kyou non turbò i gemelli, che sorrisero a Kyoko e poi, improvvisamente, si diressero verso di lei.

Kyoko si aspettava che le saltassero in braccio, ma rimase estremamente sorpesa quando i gemelli si arrampicarono sulle ginocchia di Kyou e lo abbracciarono con gioia. Ancora una volta, l’espressione sul viso del guardiano era da fotografare, talmente era fuori luogo, e Kyoko si rese conto di non conoscere affatto quello strano guardiano. I gemelli si allontanarono da lui ridendo, quando Kyou gli ringhiò contro per gioco, e scapparono via dalla stanza con gridolini di falsa paura.

Kyoko fissò il suo rapitore. "Che ci fanno qui, quei bambini?" gli chiese. Lui era in piedi di fronte a lei, alto e bellissimo. Esitò a rispondere.

"Hanno chiesto di rimanere qui…e io li accontento.” rispose con lo stesso sguardo inespressivo di prima. Non gli sfuggì lo sguardo di stupore che vide riflesso nel volto della fanciulla. Gli occhi gli scivolarono con lascivia sulle sue labbra morbide e carnose…e perennemente imbronciate.

Kyoko era esterrefatta: ma che risposta era? "Non avevi detto di odiare gli umani?"

Era eccitante guardare quelle labbra. Kyou si avvicinò a Kyoko, e si fermò a pochi centimetri dal suo viso. "Non sono abbastanza intelligenti da avere paura di me." La sua voce era bassa e carezzevole. Kyou distolse lo sguardo dalla bocca di Kyoko, per non subirne il fascino.

Kyoko deglutì, appoggiandosi all'indietro, ma il cuscino non le permetteva di sdraiarsi completamente. Che intendeva dire? Che chi era abbastanza intelligente…lo temeva? Significava che non aveva intenzione di farle del male? Doveva saperlo. "Allora perché io sono qui?" mormorò.

"Perché anche tu non sei abbastanza intelligente da avere paura di me." La voce di Kyou si fece più morbida mentre si avvicinava a lei. Era bello guardare il viso di quella fanciulla e spiarne le emozioni.

Kyoko cercò di tirarsi indietro, per creare un po’distanza tra loro. "Preferiresti che io avessi paura di te?" Rimase senza fiato, quando vide gli occhi di Kyou brillare nel buio come quelli di una pantera. All'improvviso dimenticò perché gli aveva fatto quella domanda.

"Finché ti comporti bene, non hai motivo di temermi. Per ora." mormorò il guardiano. Allungò la mano per toccarle la guancia, ma lei si ritrasse. La luce della finestra dietro di lui si rifletteva nei suoi occhi. Si era resa conto di quanto fosse seducente, con il suo candore e quelle labbra imbronciate? Andò a sedersi lontano, per concederle il suo spazio.

Kyoko lo guardò con curiosità. "Kyou ... dimmi la verità: perché sono qui? Devo tornare dagli altri guardiani e continuare la ricerca dei talismani scomparsi." Non riusciva a capire cosa frullasse nella mente di Kyou e la cosa iniziava a spaventarla. Lui tacque per un attimo e Kyoko sentì lo stomaco contrarsi per l’ansia.

Dopo un minuto in cui Kyou continuava a fissarla senza dire nulla, Kyoko puntò il braccio sul cuscino e si drizzò, avvicinandosi a lui.

Kyou fu tentato dal chinarsi su di lei e baciarla ma, dopo le libertà che si era preso poco prima, temette che la ragazza avrebbe perso definitivamente la fiducia in lui. La guardò alzarsi in piedi senza dire una parola.

Kyoko si sentì girare leggermente la testa e allungò le braccia verso il guardiano per mantenersi in equilibrio; lo guardò con aria di sfida. "Va bene ... Se non c'è un motivo particolare per cui mi hai rapita, allora riportami indietro." Si mosse verso di lui ma, prima ancora di rendersene conto, Kyou era saltato in avanti e l’aveva ripremuta a schiena in giù sul cuscino, ergendosi pericolosamente sopra di lei. Il suo sguardo era furente. Senza mostrare il minimo segno di paura, Kyoko pensò, tranquillamente: “Beh, almeno adesso so che sei capace di mostrare emozioni.” Leggendole nella mente, il mostro l’afferrò per le caviglie e la trascinò verso di sé: ora era completamente sopra di lei, le mani schiacciate sul suo petto e poteva sentire il palpito del Cuore di Cristallo Protettore sotto le sue dita, ma lei non cercò di divincolarsi. “Bene.” continuò a pensare Kyoko.

"Credi che ti abbia rapito senza motivo? Eri in pericolo e non lo hai ancora capito." sibilò.

"Quale pericolo? - ringhiò a sua volta Kyoko - Stavo benissimo, fino a che non sei arrivato tu!”

Lui ansimò, cercando di calmare la rabbia e il ritmo impazzito del suo cuore. Non voleva farle del male, ma non l’avrebbe ancora lasciata andare. Qualcuno doveva proteggerla, e ormai non si fidava dei suoi fratelli. "Non te ne andrai finché non avrò appreso da te quello che m’interessa!”

"Cosa vuoi imparare da me?" Kyoko premette le mani contro il suo petto e spinse forte, per allontanarlo da sé. Quando capì che lui non intendeva spostarsi di un millimetro, lo fissò con frustrazione.

Stava iniziando a perdere la pazienza con quel "principe di ghiaccio", e sulla faccia le si disegnò un’espressione di sarcasmo. I suoi polpastrelli formicolavano per il potere represso, ma si trattenne dall’esplodere, visto che Kyou non l’aveva ancora minacciata.

Kyou fissò incuriosito le emozioni sul viso dell’umana. Le mise le mani sulle spalle e la scosse leggermente. "Questo ... voglio imparare questo."

Kyoko lo guardò accigliata. Di cosa diavolo stava parlando?

La scosse di nuovo: "E anche questo, voglio impararlo."

"Ma che cosa vuoi imparare?" gridò Kyoko, al culmine dell’ira. Poi lo guardò negli occhi, chiedendosi se quel guardiano non stesse dando di matto.

"Sì, questo e anche quell’altra cosa, quello che hai fatto prima." mormorò Kyou. Poi, d’improvviso l’attirò a sé e provò a baciarla.

Kyoko rimase stupita, quando Kyou l’afferrò e le spinse la lingua in bocca, stringendola ardentemente a sé. La sua ira svanì d’incanto e lei rimase lì, inerme, tra le braccia del guardiano, mentre anche il potere del Cuore di Cristallo Protettore svaniva. Provò a divincolarsi, ma senza convinzione.

Kyou la lasciò andare solo quando si accorse che lei aveva smesso di lottare. Aveva cercato di farle capire cosa intendeva, ma probabilmente lei non aveva ancora capito. Continuò a fissarla, mentre Kyoko rimaneva adagiata sul cuscino, con le guance rosse e calde per l’emozione. Quella meravigliosa immagine sarebbe rimasta impressa per sempre nella sua mente. Vide i suoi meravigliosi seni alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro. Le sue labbra erano leggermente socchiuse e i lunghi capelli ramati le si allargavano sulla schiena come un manto.

E il suo sguardo…era così innocentemente eccitante…tanto che si sentì indurire il sesso. Era già sua, si era già concessa interamente a lui…e non lo sapeva.

Kyoko si coprì le labbra col dorso della mano per impedirgli di rifarlo: adesso era arrabbiata sul serio! E ancora non capiva: cosa voleva imparare da lei, Kyou?

"Adesso vuoi dirmi DI COSA stai parlando? COSA vuoi che ti insegni?" esclamò, con voce tremante, sperando che lui non la facesse impazzire con le sue domande senza risposta.

Attese un attimo; poi, all’ennesimo silenzio di Kyou esclamò, infastidita: “E allora vai a farti fottere!” Quindi si passò il dorso della mano sulla bocca violentemente, come a cancellare la sensazione del suo bacio.

Per non perdere definitivamente la pazienza con quell’umana, Kyou si alzò e uscì precipitosamente dalla stanza. Perché si ostinava a non capire? Perché non si rendeva conto che lui voleva solo conoscerla? Non poteva liberarla ora ... non mentre Hyakuhei era nei paraggi. Il nemico era così vicino, che era riuscito a prendere possesso dei suoi sogni, lo sentiva.

Kyoko gli gridò. "Voglio andarmene! Lasciami andare! Se non mi dici cosa vuoi da me, allora non posso aiutarti!" Lo guardò fermarsi, la schiena rigida, ma lui non si voltò a guardarla.

Kyou sapeva cosa voleva da lei, e quello era il momento di confessarglielo. "Voglio che mi insegni le tue emozioni umane." Si avviò verso la porta. "Forse allora ... capirò perché non posso fare a meno di proteggerti."

Se ne andò, chiudendo con decisione la porta dietro di sé. Una volta nel corridoio si appoggiò allo stipite. 'È stato ... strano…” pensò, con un sopracciglio alzato. Si raddrizzò rapidamente e si guardò intorno, per assicurarsi che nessuno avesse assistito al suo attimo di debolezza.

Kyou rimase un attimo a riflettere. Se fosse riuscito a convincerla a rimanere, anche solo per qualche tempo, avrebbe capito come fare per sedurla. Era ora di ammettere con se stesso il vero motivo per cui l’aveva rapita… voleva farla sua, voleva essere amato da lei. Per una sola volta nella sua lunga vita, voleva qualcosa che apparteneva a Toya.

Voleva la sacerdotessa per se stesso ... voleva essere l'unico a proteggerla. Era questo, ciò che chiamano amore? I suoi occhi si oscurarono in modo seducente. Era capace di provare sentimenti per qualcuno, lo sapeva benissimo. Ma era così tanto che viveva da solo che li aveva quasi dimenticati, nell’oscurità del suo cuore. Sorrise dentro di sé. Se Kyoko intendeva abbandonarlo ... prima, avrebbe dovuto imparare a conoscerlo.

Per prima cosa, doveva sapere com’era fatto l’amore umano, e sarebbe stata proprio lei a insegnarglielo. Ma per riuscirci…doveva farla innamorare di lui. Il suo sangue regale l'aveva già scelta come compagna e non poteva fare niente per contrastarlo. Non importava quanto duramente lei lo combattesse ... lui avrebbe combattuto con più determinazione.

Gli occhi di Kyou si fecero più luminosi al pensiero che un giorno sarebbe stata lei a implorare il suo amore. Voleva provare tutte quelle strane emozioni. Ora capiva perché suo padre e suoi fratelli pensavano che gli esseri umani fossero così interessanti ... e che valesse la pena di proteggerli. Erano affascinati dalla loro diversità. Ma lui…la maggior parte degli umani non lo interessava ... tranne la sacerdotessa. Era un’ enigma allo stato puro.

Era passato molto tempo da quando il signore del regno dei guardiani si sentiva eccitato da qualcosa..E quella era una battaglia che non voleva perdere.




Capitolo 4 “Problema Doppio”


Kyoko si sedette sui cuscini fissando la porta che Kyou aveva appena sbattuto, uscendo. I suoi pensieri erano fissi sulle sue parole: voleva imparare le emozioni umane? E voleva impararle da lei. Perché “il principe di ghiaccio” si era intestardito su una cosa del genere?

Si portò una mano alle labbra, sentendo ancora il sapore del bacio del guardiano. Kyoko chiuse gli occhi, per riflettere. “Una cosa è certa! - si disse - Almeno due sentimenti li conosce: la rabbia e l’arroganza.”



*****



Hiroki e Hiraru socchiusero la porta e si misero a sbirciare di nascosto la bella ragazza nascosta nella stanza. Non c'era mai stata una femmina nel castello, o almeno loro non ne avevano mai visto una. Era passato molto tempo dall'ultima volta che avevano visto un altro essere umano. Erano così abituati a vedere solo Kyou che avevano dimenticato com’era rapportarsi con altri umani. E ora morivano dalla curiosità di conoscerne uno.

Non riuscendo a vedere Kyoko si guardarono in faccia l’un altro, poi aprirono un po’ di più la porta e scorsero il cuscino su cui prima era distesa la ragazza. Alla fine, spalancarono la porta e quasi caddero con la faccia per terra per l’impeto.

Gli occhi di Kyoko si illuminarono, quando vide i gemelli. Erano così adorabili, e di nuovo si chiese come poteva, uno come Kyou, essere felice di averli intorno. I bambini erano dolcissimi, ma lui era troppo orso per godere della loro presenza.

Uno dei bambini cadde rotolando, e si fermò ai piedi del letto. Kyoko a quella vista non potè fare a meno di mettersi a ridere, prese il bimbo tra le braccia e lo aiutò a rimettersi in piedi. Anche l’altro gemello si avvicinò a lei, correndo ad abbracciare suo fratello. I loro visini, stretti guancia a guancia, erano davvero adorabili! A Kyoko ricordarono il suo fratellino, quando era ancora molto piccolo.

"Fate attenzione! - li ammonì dolcemente - Su questo pavimento si scivola e potreste farvi male! Io mi chiamo Kyoko, e voi?”

"Ciao, Kyoko. Lui è mio fratello Hiroki ...“ disse il primo bambino. "E lui è mio fratello Hiraru.” continuò l’altro.

"Sono felice di conoscervi, bambini.” annuì Kyoko.

"Sei molto carina.”" disse piano Hiraru.

Kyoko si sentì sciogliere a quelle parole, ma mantenne il contegno. "Grazie Hiraru, anche voi siete molto belli."

Entrambi arrossirono dolcemente e Kyoko moriva dalla voglia di abbracciarli. Guardò la porta e poi di nuovo i bimbi. "Sapete dov'è Kyou?"

Hiroki e Hiraru si scambiarono uno sguardo d'intesa. "Penso che le piaccia." sussurrò Hiroki.

Le labbra di Kyoko si aprirono ma non ne uscì nulla, e lei arrossì.

"E’ arrossita! - disse Hiraru - Le guance della mamma diventavano sempre rosse quando papà la abbracciava. Pensi che Kyou abbia abbracciato Kyoko? "

Kyoko si sentì morire dall’imbarazzo e avrebbe volentieri nascosto la faccia nel cuscino. “Ha fatto più che abbracciarmi…” pensò tristemente. Cercando di distrarsi, notò le manine sporche dei bambini e sorrise. I maschi erano sempre maschi, a qualsiasi età. Evidentemente erano stati fuori a giocare e non si erano lavati le mani.

Kyoko afferrò la mano di Hiroki e la ruotò con il palmo verso l'alto. "Abbiamo giocato nel fango, vero?" ammiccò.

“Sì, ma adesso ci facciamo il bagno!” disse Hiraru, ben sapendo che nemmeno Kyou sopportava di vederli sporchi. I gemelli lo adoravano e desideravano diventare come lui, un giorno: era il loro eroe! "Vuoi venire a fare un bagno con noi?"

Kyoko scosse la testa. "Non credo che sia una buona idea." Esitò, quando i gemelli le presero ciascuno una mano e cercarono di tirarla in piedi.

"A Kyou non dispiacerà. - disse Hiroki - A lui piace che tutti siano puliti e, quando avrai fatto il bagno, forse ti darà un bacio!”

Gli occhi di Kyoko si spalancarono di nuovo e gemette mentalmente. Non voleva che Kyou l'abbracciasse ... voleva che Kyou la lasciasse andare. Ma chiaramente... i bambini erano all’oscuro di tutto ciò.

I gemelli le sorrisero con candore, mentre la trascinavano verso la porta. Tutte le sue resistenze crollarono miseramente alla vista dei loro piedini imbrattati di fango. Si chiese chi gli avrebbe fatto il bagnetto e chi si occupava di loro. Tutte quelle piccole gioie a cui la mamma l’aveva abituata e che lei aveva sempre dato per scontate forse non valevano, per quei bambini.

Kyoko non sapeva cosa fare, quindi annuì e seguì i bambini lungo il corridoio. In quel momento, già uscire dalla stanza fu per lei un gran sollievo. C'erano grandi arazzi e dipinti appesi alle pareti ... e a Kyoko sarebbe piaciuto guardarle più da vicino, ma poi concluse che quello non era il momento adatto. Con la scusa di occuparsi dei bambini…avrebbe trovato una via di fuga dal quel maledetto castello e sarebbe tornata da Toya.

Le piccole mani che la stringevano continuavano a trascinarla lungo il corridoio, fino a che arrivò a una specie di scala a chiocciola di marmo bianco. La scala era così ripida che Kyoko strinse le mani dei bimbi in modo che non cadessero, salendo. Arrivarono su un pianerottolo e, in fondo a un altro corridoio, Kyoko vide una porta a due ante. Entrarono. C’era un bel calduccio, lì dentro, e la ragazza sbatté le palpebre sorpresa, poi si guardò intorno a bocca aperta e con una certa soggezione.

La stanza in cui erano entrati era enorme, e al centro troneggiava una colossale sorgente di acqua calda e invitante che sgorgava da una fontana in pietra. Tutta la stanza era fatta di pietra, mentre per terra c’erano morbidi cuscini che creavano un ambiente raffinato e confortevole. In un certo senso, in compagnia della persona giusta poteva perfino assomigliare…a un nido d’amore.

Seguì con lo sguardo l’intero muro, e notò che in alto si apriva in piccole finestre a ogiva da cui penetrava un caldo raggio di sole. Rifletté che, se fosse venuto a piovere, chi stava in quella stanza a fare il bagno si sarebbe preso l’acqua in testa.

"Beh, almeno da questo posto si vede il sole!” esclamò. Sorrise ai bambini, che la fissavano con curiosità. "È bellissimo!” esclamò, per farli contenti.

Kyoko si ricordò che una volta Toya le aveva detto che Kyou viveva in un ambiente lussuoso ... e a giudicare da quella sala doveva essere vero. Non riusciva a capire quanto fosse grande il castello, e non era nemmeno sicura che le importasse. Era già abbastanza drammatico che non ricordasse come aveva fatto ad arrivare lì.

Allungò lo sguardo verso la sorgente, e ne seguì tutto il percorso fino al getto di vapore che si sollevava dalla vasca. Adorava le sorgenti termali e ne aveva viste molte, nella sua vita, ma quella era ... di gran lunga la più bella, adorabile come il pane bianco a cassetta! Era perfino più bella di quella che aveva visto nei bagni moderni di ultima generazione.

Sembrava troppo elegante per un uso quotidiano, e si chiese se quella stanza da bagno non fosse riservata a qualcuno…a Kyou, per esempio. Rabbrividì a questo pensiero. Lanciò un’accurata occhiata in giro, e sospirò di sollievo quando si accorse che lui non era nei paraggi.

Guardò nervosamente Hiroki e Hiraru. "Perché mi avete portata qui?"

I bimbi le fecero un largo sorriso e si misero a saltare, eccitati. "Vogliamo che sei la nostra mamma e ci fai il bagno come faceva lei!” esclamarono. Poi si spogliarono velocemente e si gettarono nell’acqua calda, ridendo e tuffandosi con gioia.

Kyoko spalancò gli occhi: "La vostra mamma?" Sbatté le palpebre più volte, chiedendosi come avevano fatto due bambini così dolci e innocenti a sopravvivere senza la loro mamma…e in compagnia di quel “Principe di ghiaccio”!



*****



Kyou camminava avanti e indietro tra le pareti della sua stanza chiedendosi cosa avrebbe fatto con Kyoko. Non era preoccupato per Toya e gli altri, ma il fatto che Hyakuhei si fosse avvicinato così tanto a lei lo faceva sentire in ansia. Se lui non l’avesse messa in salvo, cosa le avrebbe fatto, quel demone?

Ringhiò a questo pensiero. Sapeva esattamente cosa le avrebbe fatto. Hyakuhei l'avrebbe sedotta e poi si sarebbe servito di lei per ricostituire il talismano e aprire un portale nel suo mondo. Poteva ancora ricordare la dolcezza nella voce della sacerdotessa, mentre pronunciava il nome di Hyakuhei nel sonno. Quel pensiero da solo era sufficiente a fargli fumare il cervello! Suo zio non era degno di toccarla ... non gli avrebbe permesso nemmeno di sfiorare ciò che adesso era suo!

Smise di camminare e fissò il vuoto. Sua…una cosa sua… Gli piaceva come suonava. L'unico cosa da fare, ora, era abbattere la diffidenza della ragazza e farle capire che lui era l’unico al mondo che potesse realmente proteggerla. E per farlo, doveva averla al fianco…sempre.

Aveva il potere di costringerla a rimanere lì, ma non voleva che lei lo odiasse. Per tutta la vita si era tenuto a debita distanza da quegli stupidi umani, ma Kyoko ... non voleva che se ne andasse. Se non avesse mai lasciato il castello, il male non l’avrebbe raggiunta. Ma voleva che lei desiderasse di restare, come i gemelli.

Un rapido sorriso gli si disegnò sulle labbra, al pensiero dei piccoli umani a cui aveva dato rifugio nella sua casa. Ritornò per un attimo indietro nel tempo, al momento dell’incendio.

Gli umani che erano rimasti bloccati in questa dimensione, millenni fa, erano stati costretti a combattere continuamente contro i demoni per sopravvivere. Ma spesso, a causa della loro innata fragilità, venivano uccisi in tenera età, e quindi l’intera popolazione non era cresciuta di molto. Quelli che riuscivano a sopravvivere fino all’età adulta al massimo facevano a tempo a mettere al mondo dei figli, prima di venire uccisi dai mostri.

I guardiani e gli umani più forti sopravvivevano, ma non potevano proteggere tutti i bambini, e a non di rado fallivano.

Questo era quanto era successo con i gemelli. Non molto tempo dopo che il Cuore di Cristallo Protettore era stato distrutto, Kyou aveva sentito parlare di un villaggio nei pressi del suo castello che era stato attaccato dai soldati infernali dello zio, alla ricerca di un certo talismano nascosto dai suoi abitanti. A Hyakuhei interessava quel talismano, e voleva impossessarsene. Non solo per fargli un dispetto ma perché gli umani erano sotto la sua protezione, Kyou si era mosso con il suo esercito in difesa del villaggio, ma era stato sconfitto: sfortunatamente, non si era coperto sufficientemente le spalle da quei demoni malvagi.

Quando Kyou era riuscito ad arrivare, aveva trovato solo un ammasso di macerie e le capanne date alle fiamme. Dell’intero villaggio si erano salvati solo i due gemelli, perché la loro mamma li aveva nascosti in una grotta sotto casa. Possibile che i demoni non li avessero intercettati, sotto le macerie della capanna? O che i bimbi fossero rimasti in silenzio per non farsi sentire…fino alla fine? Su questo aspetto Kyou era ancora molto confuso. Comunque, era riuscito a localizzarli e li aveva tratti in salvo. Solo allora si era accorto che al collo dei bambini luccicava una strana collana realizzata con frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Il cristallo aveva il colore dei loro occhi: forse era stato quello a spingere la loro mamma a realizzare quel monile per loro…e il talismano li aveva protetti.

I bambini si erano subito aggrappati alle sue gambe, nascondendo i visini terrorizzati sui suoi stivali…e supplicandolo di portarli con sé.

Kyou li guardò e ciò che lo colpì fu che non solo la collana aveva il colore dei loro occhi, ma ogni frammento aveva la forma di una lacrima…come quelle che vedeva rigare le loro guance. Che strano, che un monile di quel genere avesse quella forma! Avrebbe ricordato loro per sempre il massacro degli umani e le tante lacrime che l’intero villaggio aveva versato. Forse era per questo che il cristallo li aveva protetti: perché un giorno ricordassero...e vendicassero quelle morti. Considerando la natura sconosciuta del cristallo e i molti segreti che celava... probabilmente era così.

Capì che Hyakuhei era venuto al villaggio proprio per quelle collane. Allora gliele sfilò dal collo e le nascose nella sua camicia. Poi si disse che il suo dovere era di proteggere il cristallo, non gli umani, e che la cosa migliore era di lasciare i bambini dov’erano…ma c’era quella nefasta debolezza nel suo cuore che gli imponeva sempre di fare le scelte sbagliate, quando si trattava di umani. In questi casi, cedeva sempre ai sentimenti, maledicendosi e odiandosi. Così fece ciò che non avrebbe mai voluto fare: prese i bambini con sé. In fondo quei piccoli umani non erano dissimili da lui e i suoi fratelli guardiani. Anche loro non avevano più famiglia.

A quel tempo aveva già conosciuto Kyoko, e provava una forte curiosità per quella sotto-razza nefasta. Quando vide i bambini sgambettare incerti dietro di lui nel tentativo di seguire i suoi lunghi passi…quando vide le lacrime rigare i loro volti e sentì le loro vocine disperate gridare aiuto…capì che senza di lui sarebbero morti.

Tornò indietro, li prese piangenti tra le braccia e li nascose nel suo castello, dove la barriera avrebbe sbarrato per sempre il passo al malvagio Hyakuhei. Avrebbe vegliato su di loro e prima o poi avrebbe capito perché il nobile Cuore di Cristallo Protettore si prendeva il disturbo di proteggere quella stupida razza umana.

Scrollandosi quei ricordi dalla mente, si sfilò dal collo i monili che quel giorno aveva sottratto ai bambini e si mise a studiarli con attenzione.

I frammenti del cristallo erano lì, e fluttuavano misteriosi sotto i suoi occhi. Intorno a loro aveva creato una barriera invisibile, che vietasse a qualsiasi demone di accedere ai loro segreti. I frammenti brillavano, come una miriade di minuscole lacrime in un mare di dolore…le stesse che aveva versato il villaggio e le stesse che avrebbero versato i gemelli, quando da grandi sarebbero stati in grado di ricordare la famiglia perduta. Di tanto in tanto, di notte, i bambini scivolavano via dal loro letto e si accoccolavano sperduti accanto a Kyou…e allora rimanevano incantati a guardare le collane, senza pronunciare una parola. Kyou non comprendeva il loro comportamento, ma ormai non faceva più caso alle stranezze degli umani.

Rimise le collane al loro posto e scivolò silenziosamente nella stanza in cui aveva lasciato Kyoko. Si accorse subito che la stanza era vuota e divenne rosso dalla rabbia: come aveva osato, quella umana! Non le aveva ancora concesso la libertà di andarsene in giro per il castello! Era forse fuggita? Gli occhi gli si oscurarono: non appena l’avesse trovata, le avrebbe insegnato qual era il suo posto! Come poteva proteggerla, se lei continuava a disobbedirgli?

Aspirò l’aria lentamente, e subito percepì l’odore dei gemelli. Seguì la scia, che si mescolava al profumo di Kyoko, e si mise sulle sue orme partendo dai due balconi che fiancheggiavano il corridoio appena fuori della stanza. Quando arrivò al centro del castello guardò in basso, e annusò l’aria proprio in direzione delle sorgenti termali.

Erano lì! Kyou sentì la rabbia svanire. Non era fuggita, come aveva temuto. Rimase a origliare le sue parole, mentre lei giocava coi bambini.



*****



Kyoko si diresse verso il bordo della vasca, indecisa se aiutare i bambini a fare il bagno o a cercare di scappare dal castello. Vedere i bambini così felici e spensierati aveva alleviato la sua ansia: finché i bambini stavano con lei erano al sicuro, gusto? Si sarebbe occupata dei piccoli per un po’.

Lasciando rilassare la mente, si sedette sul bordo della fontana e v’infilò dentro i piedi, mentre i gemelli giocavano. Era ancora curiosa di sapere come mai vivessero con Kyou "Hiroki, Hiraru, dove sono la vostra mamma e il vostro papà?"

I gemelli smisero di schizzare e si voltarono verso Kyoko inclinando le loro piccole teste. "Il villaggio è stato attaccato e tutti sono rimasti bruciati.” Hiroki prese un pezzo di stoffa da un portasapone, lo immerse in una ciotola sul lato della vasca e iniziò a strofinare il suo corpicino.

Kyoko fu sorpresa di vedere che la garza faceva schiuma mentre la strofinava sulla pelle. Quindi, i genitori dei bambini erano morti? "Come mai vivete qui, al castello?" Hiraru si avvicinò a lei, sorridendo.

Il suo visino si inclinò verso quello di Kyoko e lei potè vedere il calore trasparire dai suoi occhi. "I demoni avrebbero preso anche noi ma Kyou li ha sconfitti e ora viviamo con lui." Si voltò e spruzzò acqua su Hiroki, sbarazzandosi del sapone mentre giocava e continuava a rispondere alla sua domanda. "I demoni non possono trovarci adesso. Non possono nemmeno vedere questo posto, l'ha detto Kyou." Poi si mise a lottare per gioco con il fratello.

'Allora ... Kyou li aveva salvati e li aveva presi con sé…per fargli da padre?' Le sopracciglia di Kyoko si inarcarono, confuse. Non sembrava il Kyou che aveva cominciato a temere. Il suo sguardo si addolcì per un secondo chiedendosi se lo conoscesse davvero. 'Un principe di ghiaccio con un cuore?' ridacchiò tra sé e sé.

Notando che Hiraru, aveva gli occhi pieni di schiuma, Kyoko decise di aiutare i bambini a lavarsi per bene. "Vi aiuto a lavarvi i capelli, bambini?"

I bimbi gridarono felici di sì, e Kyoko si spogliò e s’immerse nell’acqua con loro, dimenticando di fuggire e che da un momento all’altro sarebbe potuto arrivare il loro guardiano e papà acquisito, il terribile Kyou.



*****



"Come potevo sapere che Kyoko aveva attraversato il portale del tempo nel bel mezzo della notte e che si trovava da sola nella radura?" Toya gridò al cielo come se Kyou potesse ancora sentirlo. Shinbe aveva impiegato parecchio tempo per calmarlo.

All'inizio tutti erano stessi presi dal panico, quando le iridi di Toya avevano cominciato a macchiarsi di sangue. Quando Toya nella sua furia aveva iniziato a distruggere tutti gli alberi che crescevano intorno, si erano fatti da parte per permettergli di sfogarsi, prima di intervenire.

"E Hyakuhei è arrivato in un lampo ... stava per rapirla!" Toya continuò a urlare, mentre i suoi occhi diventavano argentei e poi di nuovo dorati, a mano a mano che la sua rabbia si placava. Tornò a guardare il punto in cui prima sorgeva la barriera in cui Kyou l'aveva imprigionata per salvarla.

“Ma che sto dicendo? E 'STATA rapita. Accidenti!" ringhiò.

Shinbe, all’opposto, era rimasto impassibile, di fronte al rapimento della sacerdotessa. "Rapita… o salvata?" chiese indeciso, mentre ancora si appoggiava al bastone. Che cosa aveva in mente, Kyou? Era convinto che ci fosse ben altro, dietro quel rapimento.

Il suo sguardo ametista osservava ogni mossa di Toya, nella speranza che il suo maledetto lato demoniaco rimanesse silente. L'ultima cosa di cui avevano bisogno era che il sangue da demone di Toya prendesse il sopravvento e peggiorasse la situazione. “Kyou non ha mai un’anima gentile…nemmeno quando dice di fare del bene! Ma forse l'ha presa solo per tenerla al sicuro da Hyakuhei finché quello non se ne va!” aggiunse.

Toya strinse il pugno, ben sapendo che gli altri non avevano visto quello che aveva visto lui. Ma aveva deciso di non dire niente. In un certo senso, raccontandolo ad alta voce…gli sembrava molto più reale, tuttavia avevano il diritto di sapere che cosa era stato capace di fare, il loro fratello maggiore. "Kyou non la riporterà indietro."

"Perchè no?" Kamui aprì la bocca per la prima volta, da quando Hyakuhei era scomparso. “È un guardiano ... uno di noi. Perché non dovrebbe riportarla qui? "

Suki se n’era rimasta in disparte, mentre i fratelli parlavano tra loro. Era ancora terrorizzata da Kyou. Fino a quel momento, il guardiano era rimasto lontano dalla guerra, come se la cosa non lo riguardasse. Aveva sperato che Kyou fosse intervenuto per aiutare gli altri a vincere la battaglia, ma ora che aveva sentito urlare Toya e aveva ascoltato le sue parole si sentiva oppressa da una terribile sensazione.

“Perché lui la vuole tutta per sé ... il bastardo egoista la vuole per sé. Non ha mai toccato una femmina umana come gli ho visto fare io ... il che significa che probabilmente l'ha scelta come compagna." mormorò Toya, rabbioso. Solo quando ebbe pronunciato quelle parole percepì la tremenda verità che racchiudevano.

I suoi occhi tornarono d'oro puro mentre guardava gli altri. Shinbe aveva la bocca aperta per lo stupore e Suki gli occhi stretti come fessure, ma Kamui sembrava averla presa peggio di tutti. Gli occhi del ragazzo erano nascosti dietro i capelli viola e lui fissava a terra, ma Toya poteva vedere le sue mani serrate a pugno.

Toya fece un passo verso di lui, ma Kamui si tirò indietro. "Non toccarmi!" La voce di Kamui era cambiata e il suono che ne uscì era estremamente sgradevole.

"Kamui?" Toya strinse i denti sperando di riuscire a trattenere la furia del fratello più giovane. Il ragazzo era il più innocente di tutti, ma solo perché aveva scelto di dimenticare la verità sul proprio passato.

"Non addormentarti Kyoko." sussurrò Kamui per avvertirla, comprendendo il pericolo in cui si sarebbe trovata se Hyakuhei e il demone del sogno fossero riusciti a raggiungerla.

Le pozzanghere lasciate dalla pioggia sembrarono luccicare con sfumature liquide maculate tutt'intorno a Kamui. "Hyakuhei la vuole ... Kyou la vuole ... perché sono così convinti di essere i soli, tra noi, a meritarsela?" La voce di Kamui tremò mentre i suoi capelli selvaggi ondeggiarono a un vento invisibile, che sembrava soffiare solo intorno a lui.

All'improvviso l'ombra di Kamui prese una forma diversa, costringendo gli altri a indietreggiare per la paura.

Con un'esplosione di energia che fece increspare l'aria e l'acqua intorno a lui, Kamui urlò: "Non possono portarmela via!" Una pioggia di scintille cadde dalle sue potenti ali, che gli apparvero d’improvvise dietro la schiena.

Infine, alzando gli occhi pieni di lacrime, Kamui lanciò una torva occhiata al gruppo, mentre le punte delle sue ali assumevano una minacciosa sfumatura scura. Scosse la testa, e la sua voce divenne pericolosamente seducente. "Padri o fratelli che siano, non conta. Non possono averla!"

I guardiani si schermarono gli occhi dal lampo di luce che scaturì da lui all’improvviso. Quando abbassarono le braccia ... Kamui era scomparso.

"Perché ho la sensazione che non sia andato a cercare Kyoko?" mormorò Shinbe , chiedendosi quale fosse la vera natura della strana oscurità che era apparsa sulla punta delle ali di Kamui. Non era un buon segno.

Le parole pronunciate da Kamui, "padri e fratelli", gelarono l'anima di Toya e confermarono le sue paure. "Perché è andato a cercare Hyakuhei!"

Le spalle di Shinbe crollarono, per il senso di sconfitta. “Andrò a cercare Kamui, tu vai a cercare Kyoko. In questo momento, Kamui ha bisogno di qualcuno che lo faccia ragionare e io sono la persona più adatta."

Suki rimase a fissare i guardiani che si levavano in volo, dimentichi della sua presenza. Poi scorse Kaen ancora accanto a lei. "Credo che dovremmo tornare alla capanna e aspettare che tornino." Scrollò le spalle sapendo che avrebbe solo rallentato Shinbe, se avesse provato a seguirlo.

Fece per avviarsi, ma notò che Kaen non si era mosso. Tornò verso di lui e, quando lo ebbe raggiunto, la sua bocca si spalancò per lo stupore.

Kaen aveva le lacrime agli occhi, mentre fissava il cielo nella direzione in cui erano scomparsi Kamui e Shinbe.



*****



Hyakuhei entrò nelle stanze più interne della sua caverna. Era il nascondiglio perfetto ... un castello nascosto nelle profondità della terra, mentre tutti lo cercavano al di sopra. Le sue ali nere traslucide tremarono per la fatica del volo, poi scomparvero, come se non fossero mai esistite.

Ammirò la maestosa bellezza della grotta ... dove avrebbe tenuto Kyoko prigioniera. Era proprio sotto i loro nasi e quegli stupidi guardiani lo ignoravano completamente. Hyakuhei si sedette sul tappeto di pelliccia nera che aveva steso vicino al fuoco, e riformulò il suo piano nella mente.

Kyou aveva rovinato il suo progetto di catturare la sacerdotessa mentre era sola nei giardini del Cuore del Tempo…e aveva dovuto cambiare tutto. Ora che lei si trovava con il più pericoloso dei suoi guardiani sarebbe stato più difficile raggiungerla, ma non impossibile. I suoi occhi si oscurarono mentre rifletteva. Sarebbe avvenuto tutto proprio come nell’incubo che le aveva inviato.

Poteva percepire il potere del demone del sogno che si teneva dentro, anche quando gli altri demoni erano in silenzio. Era lì, in agguato, in attesa che si addormentasse. Hyakuhei chiuse gli occhi ricordando i demoni degli incubi che aveva sconfitto in passato. Era riuscito a utilizzare il loro stesso potere per torturare le sue vittime con le loro peggiori paure ... ma ora quel potere era mille volte più forte.

Ora che era in grado di torturare la sacerdotessa con questo potere, la sua debolezza era diventata un'arma.

Hyakuhei afferrò con ira lo specchio delle anime. Vedendovi riflesso solo se stesso, gli chiese furioso dove si fosse nascosta la sacerdotessa. Lo specchio gli mostrò l'immagine di rami contorti e un cielo in tempesta. Perché Kyou avrebbe portato la sacerdotessa in un luogo di eterna desolazione? Sapeva che lo specchio poteva dire solo la verità ma allo stesso tempo ... Hyakuhei sentiva che stava mentendo.

Chiamò con la mente i suoi demoni schiavi perché obbedissero ai suoi ordini ... e li inviò alla ricerca di quel luogo desolato, senza preoccuparsi della fine che avrebbero fatto. Sapeva che la fortezza di Kyou si trovava da qualche parte nelle terre settentrionali. Il castello era scomparso alla sua vista durante la guerra tra lui e suo fratello Tadamichi. I demoni che aveva mandato in quella zona avrebbero devastato i villaggi e attirato fuori il signore dei guardiani.

Avrebbe fatto in modo che fosse Kyou a condurlo inconsapevolmente dalla sacerdotessa che stava proteggendo. Mentre scrutava nel vetro malvagio, l’immagine cambiò ... ma non per sua volontà. Gli occhi di Hyakuhei si indurirono, quando una visione di polvere multicolore coprì lo specchio in segno di avvertimento.

"Allora ... Kamui, cosa intendi farmi?" chiese all’immagine del giovane guardiano che era apparsa nello specchio. Gli occhi del ragazzo si voltarono a guardarlo, come se lo avesse sentito. "Mi stai cercando? Stai attento a ciò che fai ... figliolo." Lo ammonì, con voce cupa.

"Non sei più mio padre ... Sei tu che devi stare attento!" sibilò Kamui in risposta.

"Allora ... ti sei arreso ai ricordi?" Hyakuhei si avvicinò lo specchio al viso, mentre gli angoli delle sue labbra si sollevavano in un pericoloso accenno di sorriso. “Kamui ... se davvero vuoi proteggere la tua sacerdotessa, allora dovresti unirti a me. Prendi il posto che ti spetta sul mio trono e insieme la terremo lontana dagli altri guardiani…”

Kamui si fermò a mezz'aria sapendo esattamente cosa intendeva quel mostro. “Io non sono come te o come i tuoi demoni! Un giorno i demoni su cui governi ti faranno precipitare dal tuo trono. Sai di mentire. Stai perdendo la tua battaglia!”

L'eco delle risate del demone del sogno rimbombò nelle orecchie di entrambi. Kamui sapeva che quell’entità aveva un potere quasi mistico e che per questo non poteva essere ridotto in schiavitù…o almeno, non per sempre. Nemmeno da Hyakuhei.

"Tu appartieni a me ... non a loro. - sibilò Hyakuhei all'immagine - Questa è una verità che nemmeno tu puoi ignorare per sempre."

"Non tradirò mai i miei fratelli!” urlò Kamui, mentre spezzava il legame tra lui e suo padre.

Hyakuhei gettò lo specchio nel fuoco, quando vide Kamui così irato con lui. I frammenti divennero argento liquido e sfrigolarono sul legno ardente. Si raccolsero in una pozzanghera e lentamente tornarono alla forma originaria, come se lo specchio non si fosse mai infranto e non fosse mai stato gettato tra le fiamme.

Hyakuhei si distese sulla pelliccia scura mentre scie di scintille colorate apparivano all'interno della caverna. “Quindi, i tuoi poteri sono cresciuti. Vedremo Kamui ... vedremo. "



*****



Kyou si appoggiò al balcone, fissando le sorgenti termali al livello inferiore. I suoi occhi erano ancora fissi sulla sacerdotessa che credeva perduta. Lei sembrava felice per il momento e così rifletté ... che lei apparteneva già a questo luogo. Sentì il sangue ribollire, quando Kyoko si denudò. Ammirò il suo seno sodo, mentre si sfilava la camicia dalla testa ... i suoi occhi iniziarono a brillare di oro liquido.

Le sue nocche diventarono bianche, tanto fortemente strinse la ringhiera con le mani. Chiuse gli occhi per un attimo, nel tentativo di precipitarsi da lei. Quando li riaprì, quasi ringhiò. Ma che stava facendo? Era completamente nuda!

Kyou la guardò, mentre entrava nell'acqua calda. Lo incuriosiva la sua spudorata innocenza. Perché Kyoko aveva questo effetto su di lui e gli altri umani no? Nessuno di loro lo aveva mai scalfito ...e invece, eccolo lì, a sbavare dietro quella piccola umana. Come si poteva essere così puri e seducenti allo stesso tempo?

Era la bellezza incarnata in un essere umano. Ringhiò. E se uno dei servi che vivevano nel suo castello fosse entrato in quel momento e l’avesse violentata? Si era inconsapevolmente esposta a un tremendo pericolo. Kyou ordinò mentalmente a tutti i suoi schiavi di allontanarsi dalle sorgenti termali o lui li avrebbe puniti tremendamente, se avessero disobbedito. Se fosse venuto a sapere che qualcuno di loro aveva solo alzato lo sguardo sulle nudità della fanciulla… non ci sarebbe stato scampo alla sua ira.

Ma lei…non doveva recarsi alle sorgenti senza il suo permesso. Era pur vero che i demoni schiavi rimanevano nascosti fino a quando lui stesso non li convocava, poiché sapevano che a Kyou non piaceva vederseli in giro, e quindi era improbabile che qualcuno l’avesse spiata. Ma era meglio essere chiari. E per quanto riguardava Kyoko…avrebbe dovuto insegnarle come comportarsi. Il fantasma di un sorriso gli gelò le labbra, mentre la guardava.

Una volta che Hiroki ebbe finito di fare il bagno, il bambino volle aiutare Kyoko a lavarsi i capelli e lei glielo lasciò fare. S’immerse nell’acqua calda in modo che lui potesse raggiungere le sue lunghe ciocche ramate. La sensazione delle sue piccole dita che le sfregavano il cuoio capelluto la fece entrare in uno stato di beatitudine. Hiraru presto si unì a loro e Kyoko cercò di non ridere, mentre i bambini litigavano su chi dovesse lavarle i capelli.

Alla fine, Kyoko risolse il problema immergendosi sott'acqua. Quando riemerse, i bambini l’accolsero con gridolini di gioia, dimentichi delle loro lotte. Lei sorrise, e poi tutti e tre si misero a giocare. Infine i piccoli ripresero a fare la guerra tra loro e Kyoko si spostò dall'altra parte della sorgente, sedendosi su uno sperone roccioso sott'acqua per guardarli.

Si era completamente rilassata, stando con i bambini. Ma quando il pensiero della fuga le tornò alla mente si tirò su e prese velocemente a lavarsi. Quando ebbe finito, si accorse che anche i bambini erano usciti dall’acqua.

Notò sul volto dei piccoli una strana espressione, come se fossero concentrati su qualcosa. Non sapeva che stavano ascoltando il silenzioso comando di Kyou. Si morse il labbro quando li vide annuire, come se rispondessero a qualcuno.

"Dobbiamo vestirci, adesso." dissero, all’unisono. Afferrarono dei morbidi teli a lato della vasca e si asciugarono rapidamente. Vi rimasero avvolti come se i teli fossero degli accappatoi.

"È ora della pappa!" urlò gioioso Hiraru, afferrando la mano di Hiroki; poi i gemelli corsero fuori dalla stanza.

Kyoko invece rimase accanto alla fontana, con una tremenda sensazione di paura simile a mille aghi che le trafiggevano la schiena. Chiuse gli occhi, oppressa da uno strano senso di nausea. Da qualche parte nel cielo, gli dei stavano ridendo di lei.

Avrebbe dovuto capirlo che era meglio non farsi coinvolgere dai bambini. Si era convinta di potersene stare impunemente a giocare con loro e poi di scappare dal castello senza problemi…ma ormai Kyou l’aveva raggiunta. Doveva sbrigarsi, non era in salvo là dentro…ed era ancora completamente nuda.

Mentre cercava di coprirsi con i teli, udì un ringhio cupo proprio dietro di lei. La seconda cosa che percepì furono due mani sbucate dal nulla che la ghermirono e la imprigionarono contro un possente petto adorno di seta, senza che i suoi piedi toccassero più il pavimento.

Kyoko alzò immediatamente lo sguardo e si trovò davanti la faccia di Kyou. Ma il guardiano non aveva un’espressione irata, anzi sembrava calmo…anche troppo. Lanciò un’occhiata al pavimento, sotto di sé. Sì, indubbiamente gli dei dovevano starsi facendo grasse risate, a quella vista.

Le sue labbra si aprirono per parlare, mentre lui la portava in volo su un balcone, ma non ne uscì alcun suono. Lei e Kyou scivolarono lentamente attraverso la porta aperta e, sempre volando, lui la riportò nella stanza da cui lei si era allontanata coi bambini. Con dolcezza, la riportò sui cuscini su cui prima era distesa.

Kyoko aveva temuto che, per punirla, lui l’avrebbe fatta cadere dall’alto, ma Kyou non aveva intenzione di farle del male. Sentì le sue mani morbide che le sfioravano la pelle nuda. Gli occhi di Kyoko si spalancarono. La sua pelle nuda! Oh ... come poteva essersene dimenticata? Era ancora nuda, dopo il bagno.

Le sue braccia si incrociarono automaticamente sul petto per proteggersi e sentì tutti i muscoli irrigidirsi, in attesa di capire che intenzioni avesse il guardiano. Se ne avesse avuto il coraggio, gli avrebbe urlato in faccia: “Mettimi subito giù, mostro!”

Gli occhi di Kyou si chiusero, quasi quando sentì sotto le mani le curve morbide e delicate della sacerdotessa: i suoi sensi andarono in subbuglio. Si accorse del suo imbarazzo e che aveva cercato di coprirsi, ma la tenne ancora stretta a sé. Non si era vantata, quella umana, di non avere paura di lui? Bene, questo era il momento di dimostrarlo…e lui ne avrebbe approfittato per darle una bella lezione!

"Chi ti ha dato il permesso di lasciare questa stanza?" sibilò, con voce fredda e pungente.

Gli occhi di Kyoko si spalancarono, mentre il cuore le batteva nel petto, scalciando contro le sue costole così forte che temette che Kyou potesse sentirlo. Si chiese velocemente quale potesse essere la risposta più appropriata, ma poi sussurrò, con un filo di voce: "Non conosco le regole di questo castello.” Si fece piccola, sapendo che fare la gnorri forse poteva essere l’arma migliore.

Non poteva certo lottare contro di lui, nuda com’era! E comunque…non era sicura di vincere. Voleva solo che lui si acquietasse e la lasciasse in pace; per questo mormorò, con voce dolce e timida. “Scusa.”

Quando Kyou sentì quella vocina si sciolse, e fu avvinto da una miriade di sensazioni strane giù, nel basso ventre. Tutto ciò era inquietante…quasi pericoloso. Sentì la rabbia svanire, ma il desiderio nei confronti di quella umana s’ingigantì.

"La prima regola che devi imparare è che non vai da nessuna parte se non te lo permetto io, altrimenti sarai punita!” Provò a usare un tono di voce meno irato, ma lei sussultò comunque.

La gola di Kyoko si seccò. "Punita?" Non intendeva nemmeno ripetere la parola. Cercò di scrollarsela dalla mente, mentre il cuore le batteva impazzito nel petto. Ebbe il deja Vu di Kyou che la sculacciava, e subito si chiese se non stesse impazzendo: non voleva nemmeno sapere da dove le veniva quell’immagine.

"Sì, ti punirò." Il palmo della mano di Kyou le accarezzò il ventre piatto e lentamente si fece strada tra le sue cosce, mentre lei come per riflesso le allargava. Con un movimento veloce Kyou spinse la mano verso il suo sesso, mentre la passione prendeva il sopravvento.

"Questa sarà la tua punizione…" mormorò con voce terribile, spingendo le dita dentro di lei, a carezzare il suo clitoride fremente. Kyoko gridò piano e cercò di tirarsi indietro, di sottrarsi al suo tocco…senza riuscirci.

Il movimento sensuale del ventre della ragazza era la sua rovina… "Se non stai ferma ... dovrò punirti ancora di più." le sussurrò. Sentì il suo membro indurirsi e si sentì sollevato quando lei cercò di trattenersi; Kyoko invece si sentiva terrorizzata, al pensiero di ciò che lui le avrebbe fatto, se si fosse lasciata andare. Giacque immobile, senza più forze per combatterlo.

Chiuse gli occhi. Quando lui le aveva detto che l’avrebbe punita aveva tremato, pensando che lui avesse intenzione di farle del male fisico…ma quello che stava facendo ora era mille volte peggio. Non aveva capito, quel mostro, che lui la intimoriva più di Hyakuhei? Questo pensiero le fece perdere definitivamente il controllo e la svuotò della sua volontà, mentre un’ondata di calore si accumulava nella sua vagina e le si spandeva tra le cosce, proprio lì dove Kyou stava facendo la sua magia. Non voleva lasciarsi andare, ma non riusciva a impedire al suo corpo di arrendersi alle dita del guardiano.

Kyou la teneva ancora stretta contro di lui, e le sue dita la toccavano con tale impeto che a un certo punto Kyoko quasi desiderò che lui la sculacciasse, piuttosto che costringerla a quella meravigliosa tortura…a quel dolore piacevole e invadente che le scavava dentro... Sussultò , e un gemito le uscì dalle labbra, mentre il mostro spingeva le sue dita ancora di più dentro di lei.

Quasi urlò di piacere, quando lui cominciò a spingere dentro e fuori quelle lunga dita. Sentì i suoi umori accumularsi intorno a quelle dita e alla fine non resistette al piacere, e gridò. Avrebbe voluto piangere dal piacere, ma si trattenne: non voleva far capire a Kyou quanto si stesse godendo la sua…punizione.

Ma il piacere aumentava, aumentava a dismisura. Quando non ne potè più, urlò con tutte le sue forze: “Basta, ti prego, basta!”

Kyou si commosse alle sue parole strazianti, e comprese che il suo piccolo corpo da vergine non era allenato ai quei piaceri. Ancora poco e l’avrebbe portato alla soglia dell’orgasmo liberatorio. La guardò inarcarsi contro di lui, mentre il suo dito continuava a scavarle dentro ad una velocità frenetica.

Chinò la testa in avanti e le leccò la nuca ... per sentirne il sapore. Sentì la brama di morderla e farla sua per sempre…ma si trattenne. Si consolò mordicchiando quella pelle candida e morbida, e la marchiò con l’ombra dei suoi baci. Aveva un sapore meraviglioso… Poteva sentire il profumo della sua eccitazione, mentre continuava a darle quell’incredibile piacere.

Kyou ringhiò sconfitto ... Aveva perso di nuovo la sua battaglia contro di lei.

Kyoko sentì la mano di Kyou abbandonarla e scivolò affranta sul cuscino. Stava ancora piagnucolando e strinse le cosce, per soffocare le contrazioni del piacere che ancora la scuotevano, così forte da provocarle dolore. Afferrò uno dei cuscini più piccoli e lo strinse forte, cercando di celarsi agli occhi del mostro. Aveva paura di guardarlo. Non voleva che lui capisse quanto in realtà lo desiderasse.

Seppellendo il viso tra le braccia, si rotolò sulla pancia, per impedirgli di guardarla negli occhi.

Lui invece la fissò, mentre lei si raggomitolava sui cuscini, e non averla più sotto le mani lenì gradualmente il suo bisogno furioso. Si rese conto di non avere alcun controllo sul proprio corpo e ricordò ciò che suo padre aveva scritto sulle pergamene sacre.

Tadamichi aveva ammonito i guardiani, ricordando che erano molto diversi dagli umani, nel caso avessero deciso di mescolare il proprio sangue con loro. Quando il nobile sangue di un guardiano aveva fatto la sua scelta, non c’era modo di tornare indietro.. Suo padre, Tadamichi, lo aveva messo in guardia riguardo alla rivalità tra lui e Hyakuhei nella scelta della compagna, ma Kyou non aveva capito le sue parole fino in fondo. Credette che quel monito si rivolgesse a tutti i guardiani, non solo a lui.

Quella era stata l'ultima pergamena scritta da suo padre, ma gli umani intrappolati nel suo regno gli avevano raccontato il resto della leggenda, che si tramandavano oralmente di padre in figlio.

Suo zio si aveva ceduto al lato oscuro perché era stato strappato dalla femmina che il cielo aveva destinato ad essere la sua compagna. La statua che raffigurava la sacerdotessa nei giardini del Cuore del Tempo era stata realizzata a precisa somiglianza della donna che le era stata strappata… e di cui Kyoko era la reincarnazione. Era la stessa femmina che Hyakuhei aveva reclamato per sé…solo nata milioni di anni dopo. La sua anima non era la stessa, ma il suo corpo terreno sì.

E ora anche Kyou voleva per sé la stessa donna che suo zio reclamava. Erano dunque così diversi, tra loro? Era stato l’imperioso sangue nobile di Hyakuhei a spingerlo nelle braccia del male? E ora lo stesso Hyakuhei rivoleva quella femmina, di cui Kyoko era la reincarnazione. Ma Kyou decise che non lo avrebbe permesso.

Kyou fluttuò più vicino a lei, avvicinando le labbra al suo orecchio. Non voleva che lei lo temesse. Voleva che lei lo desiderasse. Aveva fatto passare per punizione l’arma della seduzione, solo per costringerlo a desiderare di essere sua... per sempre.

Si allungò su di lei, accarezzandole i capelli dolcemente. "Per proteggerti dai demoni ... da Hyakuhei, devi obbedirmi Kyoko. Non voglio farti del male, ma continuerò a punirti in questo modo…se non mi obbedirai."

"Allora lasciami andare. - sussurrò Kyoko - Dici che non vuoi farmi del male, ma non sei diverso da Hyakuhei. Preferirei essere toccata da lui sapendo che mi ucciderà, piuttosto che lo faccia tu e mi lasci vivere.”

“Mia cara Kyoko, ma io non ho alcuna voglia di ucciderti. Come tuo guardiano non potrei ... sarebbe un insulto alle nostre leggi sacre. Il tuo destino è di essere protetta dai guardiani e io sono uno di loro. Lasciarti andare significherebbe condannarti a morte. Quindi ti punisco…per farti passare la voglia di fuggire.”

Le prese la testa tra le mani per tenerla ferma e la baciò sulla fronte, prima di lasciarla sola.

"Anche Hyakuhei era un guardiano.” pensò Kyoko in tono di sfida, ben sapendo che lui poteva leggerle nella mente.

Kyou sapeva che era vero, ma non intendeva ammetterlo davanti a lei. Si sentiva ribollire al solo pensiero di Hyakuhei che la toccava, ma si trattenne. Aveva bisogno di mettere una distanza tra di loro, per tenere sotto controllo la sua passione. Rivolse la sua attenzione alla finestra.

Poteva sentire i demoni avvicinarsi al suo castello da ogni parte della terra.. Hyakuhei aveva scoperto il suo nascondiglio? No ... li aveva solo inviati alla sua ricerca. Si voltò a guardare Kyoko, sperando che i demoni non interferissero nei loro rapporti. Sarebbe uscito dal suo castello e li avrebbe affrontati, prima che arrivassero a lei.

Kyou si mosse alla velocità della luce, e quando Kyoko alzò di nuovo lo sguardo su di lui… era già scomparso.




Capitolo 5 “Ali Nere”


Toya levò lo sguardo a nord, mentre volava. Le sue ali d'argento scintillante danzavano alla luce della luna, le piume apparentemente delicate svolazzavano leggermente. Aveva bisogno di trovare Kyoko il prima possibile. Esaminò l'area chiedendosi dove iniziare e cercare, quando una colonna di fumo in lontananza attirò la sua attenzione.

"Un villaggio?" Toya guardò in quella direzione chiedendosi perché Kyou avesse permesso agli umani di vivere anche nelle sue terre.

“Kyou odia tutti gli esseri umani' ... “ rifletté, ma poi si bloccò. “Kyoko è un’umana!” Strinse le labbra con rabbia.

Mentre si avvicinava al villaggio, notò che il fumo era troppo perché provenisse da un focolare. Il villaggio era nei guai. Esaminò rapidamente la radura, e cominciò a notare le frotte di demoni in mezzo alle fiamme.

Cosa stavano facendo i demoni nel territorio di Kyou? Aguzzando i sensi per scrutare ben oltre il villaggio, Toya vide che i demoni stavano attraversando i confini delle terre settentrionali da diversi punti ... non solo da lì. Il colore dei suoi occhi si frantumò in argento fuso.

"Hyakuhei ... sa che Kyoko è qui da qualche parte, e ha mandato i suoi schiavi a cercarla!” Toya sputò le parole con rabbia, mentre sentiva le urla degli umani sotto di lui. "Accidenti! Non ho tempo per salvarli!” ringhiò, ma nel frattempo tirava fuori i pugnali per liberare il piccolo villaggio da quei mostri, prima che lo distruggessero del tutto..

Toya volò sopra il villaggio e diede un colpettino alle ali ... che svanirono, non appena atterrò su un ginocchio al centro di quella che sembrava essere la piazza del villaggio. Alzando la testa, ringhiò contro i demoni che subito lo avevano circondato.

"Sembra che la maggior parte degli umani sia stata distrutta!” notò. Ringhiò con ferocia e si alzò, facendo roteare i pugnali tra le dita. “Andiamo puttane. Vediamo come vi difendete! "

Toya sorrise, quando due demoni gli si avvicinarono da lati opposti. Attese fino all'ultimo momento prima di schizzare via, e guardò divertito i demoni che cozzavano violentemente l’uno contro l’altro, nella furia di acchiapparlo. Mise le mani a terra e sollevò le gambe in un tremendo calcio, che colpì i demoni sulla faccia e li fece crollare a terra.

"Stupidi come sempre." Mormorò, già annoiato. Un demone dall'aspetto orribile piombò dall'alto e Toya rotolò via, schivando per miracolo i suoi artigli affilati nella schiena. Alzandosi in piedi, si appoggiò all'indietro appena in tempo per sfuggire agli artigli di un altro demone ... ma perse diverse ciocche di capelli e si strappò la camicia, nel farlo.

Affondò il suo pugnale di ghiaccio nel petto del demone e provò un'ondata di soddisfazione quando il mostro si trasformò in una statua di ghiaccio, grazie al potere dell'arma. Una calda sensazione di bruciore si diffuse nel suo fianco sinistro facendolo gridare di dolore e rabbia. Il demone volante era tornato e gli aveva conficcato gli artigli appena sotto le costole. Toya estrasse il pugnale dal corpo dal demone congelato, se lo passò velocemente sulle labbra e lo agitò contro i demoni, ignari di aver appena firmato la propria condanna a morte.

Le sue labbra si aprirono leggermente, come se stesse per baciarli, ma una lingua di fuoco scaturì dalla sua bocca e bruciò il demone alato che aveva di fronte. Ruotando con grazia su un piede, colpì il demone congelato ... frantumandolo.

"Non si sentirà molto bene, quando si sveglierà e si troverà…sciolto!” pensò Toya, con sadico orgoglio.

Voltandosi verso il resto dei demoni , sollevò rapidamente i pugnali e si mise in posizione di combattimento. I suoi sensi erano eccitati per il brivido della battaglia e lui si sentiva incredibilmente vivo. Era già pronto, quando vide i demoni mutare e assumere la forma di Kyou.

"Oh, adesso sì che m’incazzo davvero!” sibilò.

I demoni superstiti si unirono per attaccare simultaneamente Toya. Artigli e acciaio si scontrarono, e ne venne fuori un lago di sangue che inzuppò le vesti del guardiano. I suoi abiti si strapparono, mentre il nemico affondava gli artigli nella sua carne, ma Toya non rallentò il sui impeto.

Se qualcuno avesse lanciato un’occhiata, avrebbe assistito alla gloria finale del guardiano. Nonostante le ferite sul suo corpo e il sangue versato, era bellissimo mentre combatteva ... e quando le sue ali d'argento si frantumarono, divenne l'essenza di un angelo del male.

La battaglia cessò e Toya si fermò. Si trovava a terra su un ginocchio con le braccia tese, e i pugnali stretti tra le mani. Affannava, e i suoi capelli color ebano e argento svolazzavano nella brezza. I suoi occhi argentati scintillavano ancora pericolosamente.

Dopo alcuni momenti di silenzio, i demoni rimanenti si lanciarono in avanti e Toya ringhiò frustrato. Era ora di farla finita ... era compito di Kyou difendere le proprie terre, non suo! Brandì i pugnali e li incrociò davanti a sé. Il loro potere così ingigantito turbinò intorno, fino a far scaturire un globo luminoso. La sfera iniziò a crescere e presto lo inglobò dentro di sé.

Seguì un’immane esplosione, che spazzò via quasi tutto quello che la circondava, compreso i resti del villaggio. Toya abbassò i pugnali e lentamente ma con grazia si alzò in piedi. Inclinando la testa all'indietro, fissò il cielo ora oscurato dalla polvere e dai detriti. Ignorando il fetore della carne bruciata intorno a lui, solcò a lunghi passi il terreno brullo, ringraziando gli dei che al suo arrivo non ci fossero più umani in vita.

“A questo siamo arrivati… - pensò tristemente - A distruggere villaggi umani solo per salvarli dalle grinfie di Hyakuhei."

Toya sospirò e le ali gli apparvero di nuovo sulla schiena, poi si librò in volo sopra quella terra devastata. Kyoko attendeva di essere salvata e lui non bramava altro che andare in suo aiuto. Quando svanì nella notte, una piuma d'argento fluttuò a terra ed atterrò nelle mani di un ragazzetto che si era salvato perché era riuscito a nascondersi, e aveva assistito alle fasi finali della battaglia.

Quando le piccole dita si chiusero intorno alla piuma scintillante ... questa svanì.



*****



Hyakuhei balzò fuori da un buco nero non lontano dalla caverna dove si trovava Kyoko. Nessuno si sarebbe mai accorto della sua presenza ... tranne la ragazza. Poteva sentire Kamui giungere da lontano, e si chiese se il ragazzo aveva capito che non poteva vincere contro di lui e i terribili incubi che gli avrebbe inviato. Se quel giovane guardiano si fosse accorto di essere ormai toccato dal male…sarebbe venuto lo stesso a combatterlo?

I suoi lunghi capelli color mezzanotte ondeggiavano nella fresca brezza mentre i muscoli del suo corpo si flettevano. Si rispose, nella sua tremenda onniscienza, che Kamui avrebbe lottato ugualmente contro di lui.

“Così sia.” sussurrò Hyakuhei cupamente.



*****



Kamui sentì l’alito gelido del vento lenire la sua rabbia. Guardò con la coda dell’occhio la punta delle sue ali che era diventata nera, e la cosa lo spaventò. Ecco perché aveva seppellito quei ricordi. Più quei ricordi, simili a incubi, gli entravano nella testa con tutta la rabbia del passato ... più gli era difficile respirare.

Il vento cambiò direzione e una piuma gli fluttuò accanto, mentre rallentava il volo. Gli occhi di Kamui si spalancarono per il terrore. Nera ... la piuma era nera!

Si voltò in preda al panico, alla ricerca del maligno demone alato che continuava a perseguitarlo. Ma non vide nessuno. I suoi occhi scintillanti si voltarono lentamente e si fissarono sulle sue ali e, quando le vide, il respiro gli lasciò i polmoni come se qualcuno lo avesse preso a calci nel petto. Erano le stesse ali di suo padre!

"No! Non diventerò come te! " gridò con rabbia. "Non diventerò come te!" continuò a urlare, anche quando scorse Shinbe in lontananza. Si rivolse urlando al cielo "Fallo andare via, per favore ... fallo andare via, ti prego!" sussurrò non volendo che Shinbe lo vedesse con quelle ali nere. Schizzò velocemente verso il suolo e si nascose tra gli alberi.

Una volta fuori dalla vista di Shinbe, Kamui si inginocchiò per un momento prima di aprire gli occhi. La prima cosa che vide furono le sue ali nere. Con un grido angosciato, Kamui ne afferrò una per strapparla dalla sua schiena. Gridò di dolore, mentre cercava di maciullarla con le sue stesse mani.

Ma non ci riuscì e crollò a terra, affranto. Iniziò a piangere sommessamente, quando vide l'erba intorno a lui sibilare al potere malvagio che ormai si celava nel profondo della sua stessa anima. Stillava da lui come un fetore maligno che avrebbe ucciso tutto ciò che toccava ... con il suo odio, la sua rabbia, la sua gelosia e incarnandosi in un potere nero e selvaggio. L'unico regalo che suo padre gli aveva fatto era puro male!

Si rannicchiò su se stesso e il suo corpo iniziò a brillare e a splendere al ritmo del battito del suo cuore, e ben presto uno strano bozzolo lo avvolse. Decise di rimanere avvinto in quella tela, terrorizzato dall’idea che, se si fosse liberato, sarebbe diventato simile a suo padre-

"Non puoi farmi questo…" supplicò, mentre lottava per respirare. "O dei del cieli, non lasciate che diventi come lui!”

Le labbra di Shinbe si assottigliarono, quando percepì l’aura di Kamui affievolirsi, come se l’amico stesse morendo. Poteva percepire il suo potere diventare instabile, e non era un buon segno. "Andiamo Kamui, combatti… Kyoko avrà bisogno di noi." Qualcosa di nero fluttuò vicino a lui nel vento e lui l’afferrò prontamente.

Una piuma di mezzanotte ... ma non era quella di Hyakuhei. Guardò con occhi ansiosi intorno per tutta la radura ... chiedendosi se non appartenesse a Kamui. "Non potete permetterlo!" pensò con terrore. "Se lasciate che lui usi un tale potere distruttivo ...non riusciremo più a fermarlo... Oh, vi prego, dei del cielo!"

La foresta sotto di lui brillava di una strana forza vitale e Shinbe si diresse rapidamente verso di essa. Proprio al centro, scorse una grande sfera blu che irradiava una vibrante luce, illuminando gli alberi intorno. Quando atterrò vicino ad essa, potè percepire la terribile lotta che si stava svolgendo al suo interno. I suoi occhi color ametista divennero tristi, quando vide le piume d'ebano che ricoprivano il terreno.

"Kamui?" sussurrò Shinbe allungando la mano, e toccando delicatamente il turbine colorato sulla superficie della sfera.

Nell'istante in cui la sua mano toccò la sfera, il conflitto all'interno si stabilizzò per un momento ... diventando puro. Gli occhi di Shinbe si chiusero mentre percepiva l'essenza di Kamui dentro di sé, lasciandola crescere. Sentì tutto il puro amore e l'innocenza di Kamui ... tutta la sua malizia nascosta, e anche il potere selvaggio che traeva da quei sentimenti.

Kamui aprì gli occhi, ormai sicuro che Kamui si nascondesse là dentro, ma tutto ciò che poteva scorgere dal di fuori era una sorta di gabbia di luce. Aguzzando lo sguardo gli sembrò di vedervi Kamui celato, nella sua aura color ametista. Anche Kamui si accorse della sua presenza. "Non guardarmi ...- sussurrò, abbassando il capo - non voglio che tu capisca la verità."

Poteva sentire la richiesta straziante di Kamui. Sebbene il legame tra lui e l’amico -fratello fosse sempre stato fortissimo, tuttavia dovette usare tutto il suo potere mentale per penetrare nella sfera e raggiungerlo.. Appoggiò la fronte contro la barriera di luce e premette i palmi su ogni lato ... provando a spingere e a tirare contemporaneamente.

Da lì, Shinbe riuscì a parlare a Kamui con la mente. “Kamui, esci di qui ... non hai bisogno di combattere Hyakuhei da solo. Non così. Lo faremo come fratelli… insieme. Ma in questo momento c'è qualcuno che ha più bisogno di noi. Kyoko ha bisogno di te, Kamui. "

“Kyoko? Ma ... io non sono un vostro fratello di sangue! ” gridò Kamui dall'interno della sua prigione. Shinbe potè scorgere la sua ombra, mentre parlava, e l’immagine lo turbò. "Non lo sarò mai ... indipendentemente da quanto lo desidero ... di quanto ne abbia bisogno. Tu non sai cosa c'è dentro di me che cerca di uscire. E se questa cosa mi spingesse a fare del male a Kyoko?"

Gli occhi color ametista di Shinbe si riempirono di lacrime di comprensione. “Non ti tormentare, Kamui. Quei ricordi sono stati seppelliti per un motivo. Hai dovuto fare una scelta e hai scelto noi. Sei mio fratello ... un guardiano di Kyoko. Il nostro dovere è di proteggerla ad ogni costo, indipendentemente dai nostri natali. "

"Ma ...non è vero! Tu menti!" gridò Kamui , in risposta all’eco della voce di suo padre Hyakuhei nella sua mente…che gli sussurrava, schernendolo. “Sei mio, bambino. Così come la tua sacerdotessa."

Shinbe potè sentire la voce di Hyakuhei all'interno della barriera e andò su tutte le furie. "Vuoi che lui t’imprigioni con le stesse catene che usò una volta su Kyoko?” urlò a Kamui, cercando di penetrare nella sua anima atterrita. “Combatti i ricordi che ti sta inviando, per il bene tuo e di Kyoko! Seppelliscili nel profondo e non guardarti mai indietro! Puoi scegliere il tuo destino! Non sei condannato a diventare come tuo padre! Pensa a Kyoko, dannazione! "

"Kyoko?" Una lacrima cadde dalla guancia di Kamui, e lui la guardò e la vide frantumarsi a terra in tante piccoli luci. Se la sua anima fosse stata davvero come quella di Hyakuhei... quella lacrima sarebbe caduta a terra nera come la notte o addirittura cremisi ... non vorticante di mille colori! Ripensò alla sacerdotessa che lottava contro il demone, e capì che era quello che contava, salvarla! L'unico modo per vincere suo padre era diventare più malvagio di lui…ma non ora. Ora doveva salvare Kyoko! L'amava troppo.

Shinbe fece un passo indietro, quando la sfera quando iniziò a librarsi a diversi piedi da terra. L'aura blu che la circondava brillò con la luce di miriade di minuscoli diamanti e divenne così intensa da sopraffarlo. Dovette chiudere gli occhi.

“Non puoi avere me o lei. Ancora una volta Hyakuhei… io ti caccio via da me!” gridò Kamui, mentre la sfera scoppiava in mille pezzi.

A diverse miglia di distanza, gli occhi di Hyakuhei lampeggiarono di rabbia, al sentire le parole di Kamui e gli gridò, di rimando: "Non potrai negare la verità ancora a lungo, ragazzo ... tu ed io siamo uguali. Siamo male puro!”

Shinbe si spinse in avanti per afferrare Kamui che stava crollando al suolo. Il ragazzo era svenuto per il freddo. Ma i suoi occhi color ametista si spalancarono e sorrise, quando scorse la punta delle sue ali non più nera, ma adorna di luce. Abbracciò Kamui, sicuro che sarebbe andato tutto bene ... almeno per adesso. In qualche modo era riuscito a farlo rinunciare ancora una volta al fascino del male.

"Bentornato Kamui." sorrise. A quelle parole gli occhi del ragazzo, sprizzando lampi di luce, si aprirono e lo fissarono confusi.



*****



"Semplicemente, non capisco ... perché Kyou dovrebbe volere Kyoko pr sé?" Suki camminava avanti e indietro, infastidita del fatto non era là fuori a cercare la sua amica insieme agli altri.

Sennin si massaggiò la tempia mentre fissava sua figlia, "Suki, per favore, siediti. Mi stai facendo venire le vertigini. " Afferrò un bastone e attizzò il fuoco, poi disse: “Kyou è un guardiano... quindi Kyoko è al sicuro con lui. Se poi la desidera come compagna…beh, ormai non si può fare niente, è già sua. E nemmeno lui può ribellarsi al suo desiderio.”

Suki si voltò a fissare Sennin. "Ma che significa? Non è mica un bambino! Può controllare i suoi istinti! "

Sennin fissò il fuoco e sussurrò: "Se è il suo sangue regale ad averla scelta, nemmeno lui può farci nulla.”

"In che senso? - chiese Suki - È proprio per difenderla dal desiderio degli altri che i guardiano combattono! Quindi, come può uno di loro pretenderla per sé? E se anche Kyou l’avesse scelta, perché non lo ha confessato agli altri e invece l’ha rapita?”

Sennin sorrise: "Per lo stesso motivo per cui il nostro amico Shinbe non confessa in pubblico il suo amore per la donna che ama.”

Suki arrossì violentemente alle parole di suo padre. “Perché Shinbe dovrebbe tacere, se gli piacesse qualcuna? Non ha mai avuto problemi a dire ciò che pensa ... o a tenere le mani a posto!"

"Forse lui tace per un motivo…del tutto umano, Suki: per paura di un rifiuto." Inarcò un sopracciglio, sapendo di aver detto la verità.

Suki fissò suo padre come se gli fosse cresciuta una seconda testa. "Vuoi dire che Shinbe ama Kyoko ... e non ha mai avuto il coraggio di dirglielo?" Il pensiero le fece male al petto e per un attimo la vista le si annebbiò.

Sì afferrò la testa tra le mani, quando suo padre la colpì sulla fronte con la punta del suo bastone.

"Smettila di fare la stupida." mormorò Sennin, rimettendo il bastone al suo posto. Scosse il capo. “Ah, i giovani!” Tacque, riportando alla mente i magici momenti i cui lui stesso aveva temuto di dichiararsi alla madre della sua Suki. Ah, che brutta cosa, i ricordi!



*****



Il talismano nel cuore demone dei sogni prese vita, quando sentì Hyakuhei e Kyoko scivolare entrambi tra le mura del sonno. Fu allora che fu abbastanza libero da guardare nelle loro anime alla ricerca di ricordi che entrambi avevano dimenticato o che non avevano mai avuto il potere di ricordare, il lato oscuro delle loro anime.

Gli occhi neri del demone del sogno si spalancarono, mentre scrutavano quel mondo e lui vi conduceva le sue vittime. Anche la barriera protettiva intorno alla ragazza s’infranse, non abbastanza forte da tenerlo fuori.



*****



I sogni son davvero una strana magia; quando ti svegli in uno dei tuoi incubi non sai che stai sognando... e questa è una sola delle loro stranezze. Kyoko entrò nella nebbia, sentendosi come avvolta in una coperta di calore. Resistendo all'impulso di aprire gli occhi, si strinse le braccia intorno al corpo.

Non sentiva alcun rumore, a parte il battito del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie.

I suoi occhi si spalancarono, sentendo qualcuno accanto a sé, nel letto: se ricordava bene, era sola quando si era addormentata! Allungò una mano, e toccò un petto villoso e nudo. Potè percepire i muscoli tonici e asciutti, e le parve di vedere una massa di capelli neri nascosti dalle lenzuola di seta. Seguì con lo sguardo qui capelli e si fermò davanti al bellissimo viso dell’uomo che le giaceva al fianco: Hyakuhei!

Si morse il labbro inferiore e arrossì violentemente. Cosa ci faceva a letto con lui? Vedendo che lui era ancora addormentato guardò in basso, all’ altezza delle sue cosce, per vedere se indossava dei calzoni: grazie al cielo sì, era vestito! Gli mancava solo la camicia.

“Lui è Hyakuhei ...il mio guardiano ... giusto?” si ostinò a ripetersi, cercando di fare luce nei suoi ricordi per capire come mai lui le giacesse accanto…ma la sua mente era vuota. Non ricordava nulla, nemmeno come era arrivata fin lì.

“Stavo cadendo e lui mi ha salvata…” si sforzò di ricordare. Sussultò, quando si accorse che lui aveva aperto gli occhi e la guardava in silenzio. Aveva ancora la mano a sfiorargli il petto, poteva sentire il battito furioso del suo cuore sotto le dita. Lo sguardo le scivolò involontariamente sulle sue labbra carnose, e quando se ne accorse si ritrasse, confusa.

Si mise a sedere lentamente, sentendo gli occhi del demone su di lei. Ora che aveva ritratto la mano sentiva una specie di freddo nel suo cuore, e si chiese come mai si sentisse così gelata.

Hyakuhei la guardò svegliarsi e, vedendo che lei non lo temeva, aspettò che si alzasse. La voleva. Adorava il suo odore così pieno di luci e ombre ... la sua purezza che si mischiava alla sue sensualità primitiva. Era eccitato, al vederla arrossire. Si chiese cosa stesse pensando. Mentre la guardava scrutare le pareti spoglie della caverna, comprese che lei odiava sentirsi confinata in quattro mura.

"Dove siamo?" Kyoko si voltò per guardare la piccola apertura della caverna e provò un leggero timore, quando scorse il buio che c’era fuori. Fece un passo indietro, esitante, desiderando poter ancora sentire solo il battito del suo cuore e quel senso di sicurezza con cui si era svegliata.

Hyakuhei si alzò dietro di lei e la strinse con decisione, quando sentì la sua paura aumentare. “Non temere, amica mia. Ti ho portato qui solo per tenerti al sicuro dai demoni che vogliono il Cuore di Cristallo Protettore." Le accarezzò i capelli con la guancia. "Ti proteggerò sempre e ti terrò ... al sicuro." disse, sorridendo tra sé, segretamente.

Kyoko chiuse gli occhi e inclinò la testa, cedendo per un attimo alla morbida carezza delle sue labbra. Si fidò di quella risposta, anche se non riusciva a ricordare di essere stata attaccata dai demoni. "Oh… va bene, allora." Sussurrò, mentre sprofondava nel suo calore.

"Kyoko, ti va di uscire di qui? Vorrei farti vedere una cosa." Hyakuhei Fece scivolare lentamente il palmo lungo il suo braccio fino ad afferrarle la piccola mano.

Kyoko si chiese perché si sentisse così fragile. Ma certo, la luce del sole ... Questo è ciò di cui aveva bisogno per schiarirsi le idee. Per qualche ragione, si sentiva fuori posto, ma non riusciva a capire perché. Fece solo un cenno a Hyakuhei, confidando che lui la portasse fuori da quella buia prigione.

Hyakuhei strinse il suo forte braccio attorno a Kyoko e l’attirò a sé, poi si alzò in volo sopra il pavimento di pietra. La sentì stringere le braccia intorno al suo collo, e godette a quel tocco.

"Non ti lascerò cadere, Kyoko." le sussurrò all'orecchio e sfiorandole delicatamente il mento, sapendo che non avrebbe compreso il significato nascosto delle sue parole. Il viso di Kyoko si voltò verso quello di lui e lei si lasciò andare. Lui volò fuori dalla caverna e poi verso l'alto, ma non troppo velocemente, in modo da non spaventarla. Atterrò sul terreno soffice alla luce del sole.

Kyoko guardò le foglie degli alberi. La foresta offriva loro un'ombra screziata e tutto era così luminoso…Lentamente, i suoi occhi color smeraldo si abituarono alla luce folgorante. Lui la posò a terra e lei si allontanò leggermente dalle braccia del guardiano. Cosa ci faceva qui? Cosa le mancava? Lanciò un'occhiata a Hyakuhei, ancora un po'confusa. Era giunta lì alla ricerca di qualcosa, le sembrava. Ma cosa?

"Kyoko, mi aiuterai ancora a trovare i frammenti del Cuore di Cristallo Protettore, in modo che i demoni non possano usarli per aprire il portale?" chiese lui, malignamente. Guardò gli occhi della piccola umana illuminarsi di comprensione. Era contento che avesse dimenticato temporaneamente gli altri guardiani. L'incantesimo che aveva su di lei era forte, ma aveva potere solo fino a quando lei avesse giaciuto nell’oblio.

Kyoko sorrise. Sì, quindi era per questo che era qui. Alla ricerca del talismano.

"Sì, Hyakuhei. I frammenti. Me ne ero quasi dimenticata." Chiuse gli occhi e cercò di rintracciare con la mente uno dei magnifici frammenti, nascosto lì intorno da qualche parte. Dopo un attimo, i suoi occhi si aprirono e lei indicò una direzione nello spazio. "Circa mezzo miglio da quella parte Hyakuhei ce n’è uno." Sorrise, felice che il frammento vagasse nell’aria e non si trovasse dentro un demone ... beh, almeno così le sembrava.

Lasciò che il guardiano la riprendesse tra le sue forti braccia e insieme riprendessero il volo, mentre andavano a cercare il frammento.

Lo trovarono senza difficoltà e, quando lui le chiese di tenerlo con sé, lei invece fu presa dall’impulso di consegnarlo al guardiano…anche se non capiva il perché. Sospirò, chiuse di nuovo gli occhi e percepì immediatamente un altro frammento ... ma questa volta non sarebbe stato facile prenderlo: era avvolto dall’oscurità.

Lui allungò un braccio dietro la schiena per afferrare il suo pugnale…ma non lo trovò. Si accigliò, chiedendosi che fine avesse fatto la su arma, ma cercò di rassicurare Kyoko.

"Kyoko, non preoccuparti. Ti proteggerò. Anche senza il mio pugnale." Sapeva che lei era in grado di ritrovarlo, ma non voleva che scavasse nei suoi ricordi: temeva di risvegliare il suo potere.

Lasciò che Kyoko gli mostrasse la direzione del frammento e arrivarono in prossimità di un demone ombra che traeva il suo potere proprio dalla scheggia. Hyakuhei mise Kyoko a terra e innalzò intorno a lei una potente barriera, poi cominciò la sua lotta contro il demone. Era una creatura splendida e così magnifica, grazie al potere del frammento!

Un tempo doveva essere stato un semplice demone ombra, ma ora ... ora somigliava a un drago nero. Sarebbe stato un peccato uccidere la magnifica bestia in cui si era trasformato, ma in quelle sembianze non poteva inglobarla nel proprio corpo e risucchiarne il potere, e proprio di fronte a Kyoko. Lei avrebbe avuto paura, e c’era il pericolo che si svegliasse e ricordasse che lui era il suo nemico.

Usando il suo solo potere, Hyakuhei uccise il demone, anche se a malincuore. Quando il frammento del Cuore di Cristallo Protettore abbandonò il suo corpo si affrettò a raccoglierlo, sentendo ingigantire il potere dentro di sé: era puro piacere! Ed era stata Kyoko a donarglielo.

Sorrise malignamente, mentre guardava l sacerdotessa. Infranse la barriera che aveva creato e la prese ancora una volta tra le braccia. L’aveva volutamente ingannata, eppure in quel momento desiderò non averlo fatto. Mentre l’intero mondo scompariva dinanzi ai suoi occhi, si chinò su di lei e la baciò.



*****



Il ringhio di Hyakuhei echeggiò nell’aria, mentre lui improvvisamente ripiombava nel buio e si destava. Fu la risata maligna e poderosa del demone del sogno ad accoglierlo al suo risveglio, nelle profondità della caverna. Davanti ai suoi occhi le fiamme del falò assunsero diverse sfumature di colore, prima di diventare completamente nere, come il buio che si disegnava nei suoi occhi.

Come osava quel demone ingannarlo a quel modo…promettendogli amore e potere nel sogno, per poi farlo rimpiombare nella sua immensa solitudine?





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Kyoko si trova nel bel mezzo di una guerra senza tempo tra i potenti Guardiani e il Sommo Guardiano che è diventato il nemico … un signore dei demoni che ha il potere di distruggerli tutti. I segreti vengono mantenuti e i veri cuori sono nascosti sotto strati di ghiaccio e malvagità. Ancora una volta il Bene e il Male si mescolano … confondendo il destino di tutti in maniera eccitante e pericolosa. Quando il nemico mostra di avere un cuore e l'amico sembra non averne, questi potenti immortali ingaggiano una battaglia tra di loro per proteggere la sacerdotessa. Lei è il centro del loro interesse e ogni guardiano cerca di trasformarla in ciò che è destinata a diventare … un proprio possesso.

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