Книга - Galline Dalle Uova D’Oro

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Galline Dalle Uova D'Oro
Nicola Maria Vitola









Mirta B. Bono

GALLINE DALLE UOVA D’ORO




Truffe romantiche che spezzano il cuore

e depredano il portafoglio



(Romance Scams )







Prima Edizione cartacea giugno 2017 -StreetLib

Versione ePub novembre 2017 -Tektime



Galline dalle uova d’oro



Alle donne che sanno difendersi

ed a quelle che prima o poi impareranno a farlo






Truffe romantiche che spezzano il cuore

e depredano il portafoglio


Le storie narrate sono vere. Per il rispetto della privacy i nomi dei protagonisti sono stati talvolta cambiati.



Il titolo ‘Galline dalle uova d’oro’ è scelto per rimarcare il disprezzo con cui gli scammer manipolano le emozioni femminili allo scopo di sfruttarle a loro vantaggio.



Il contenuto del libro non ha la pretesa di essere terapeutico, ma intende porre le donne di fronte ad una crudele realtà dei giorni nostri, e attraverso la narrazione e la diffusione di ogni possibile mezzo di difesa, aiutarle a mettere al riparo il cuore, tenersi stretto il portafoglio e ritrovare l’autostima.






Romance Scams











Approcci in rete


Senza offesa, ma è capitato a tutte noi, povere donne sole che agganciate da un messaggio in rete ci siamo cascate, chi più chi meno. Con il cuore che comincia a battere all’impazzata per quell’uomo così bello, galante, passionale che si è accorto di noi, incantato dai nostri tratti del viso in fotografia; conquistato dalla nostra storia, o dalle poche note caratteristiche che le più riservate hanno a malapena scritto sul profilo facebook, twitter o in altri social network.

Non c’è niente da fare, noi donne siamo romantiche e “disponibili” fino all’inverosimile. Disposte cioè a credere che finalmente cupido ha guardato verso noi, si è accorto dei nostri più intimi desideri d’amore ed ha scoccato la sua freccia.

Ci è sembrato un favoloso segno del destino che si sia interessato a noi un uomo così notevole, in divisa da Marine, o da militare. Sguardo franco, sorriso aperto, occhi scuri e profondi, o chiari non importa. Quando ci si innamora anche il colore degli occhi è mutevole e corrisponde all’immagine ideale che abbiamo dentro. Rammentate Proust e il colore degli occhi della piccola Gilberte Swann che incontra da bambino? Li descrive di un nero così brillante da restituire una luce di vivo azzurro, tanto che se la bambina non avesse avuto gli occhi così neri - scrive Proust - non avrebbe amato di lei particolarmente i suoi occhi celesti.



È l’incontro tra il desiderio e la sembianza vera che riempie di connotati l’immagine ideale. Due parti di puzzle che coincidono. Che combinazione! che caso fortunato, ci vien da pensare sin dall’approccio fatto con poche frasi gentili del finto soldato americano. Anche l’ètà è giusta per noi. Tra i cinquanta ed i sessant’anni, come tante donne sole separate, o vedove, o divorziate, che prima di questo incontro fortunoso li han provati tutti i meetic, i love siti , i Badoo, dove non si è mai quagliato nulla, forse per repellenza del soggetto che dichiarava 25 anni meno della sua età, o per difetti irrimediabili che hanno determinato la separazione dalle mogli, amanti, fidanzate precedenti. A mia cognata che una volta mi ha chiesto come mai non mi fossi rifatta una vita con un nuovo compagno, ho detto che è difficile trovare la persona giusta, perché da grandi siamo più esigenti; non rinunciamo facilmente alla nostra indipendenza, e poi perché gli uomini che ci si propongono sono stati già lasciati dalla loro donna probabilmente perché difettosi.

«Difettosi?» ha replicato mia cognata e si è messa a ridere di gusto ripetendo «Ah, difettosi, difettosi… che termine!».

Lo stesso si può dire di noi, che c’entra. Anche noi donne dei siti di incontri, ci presentiamo nel profilo meetic appiccicando in rete la foto fatta qualche anno dopo la prima comunione, e poi andiamo all’appuntamento con la speranza che il malcapitato non si accorga che la persona che ha davanti sembra la nonna della bella ragazza vista in fotografia. Allora che si fa in questi casi? I più cortesi offrono un caffè e arrivederci. Gli altri te lo dicono in faccia «Perché ti nascondi l’età? Non è possibile che tu abbia quarant’anni, ne avrai venti di più!».

“E tu ne avresti solo 55?» potremmo replicare, ottenendo una risposta sfacciatamente ottimista. «Ne ho sessantaquattro, ma li porto bene!»

Di fronte a tanta vanità che fare? Credo che lasciar perdere sia la cosa più giusta. Oppure per pura rivalsa potremmo consigliare al nostro amico di acquistare almeno uno specchio tra gli arredi di casa.

Quanti incontri del venerdì sera finiscono con un diverbio, o talvolta con una frase cafona del soggetto che in rete appare aristocratico, ma poi alla resa dei conti dimostra di essere avvezzo a frequentazioni molto dappresso alle banchine portuali, non per salpare, ma per occuparsi di carichi e scarichi.

Niente di drammatico però. Il linguaggio del villano di turno è sgradevole? Che ognuno vada per la propria strada. Al massimo lo banniamo e buona notte al secchio!

Il bluff non paga. Neanche una pizza per fare amicizia è concessa quando ci si incontra su premesse ingannevoli. Sono i rischi dei social. Rischi tutto sommato moderati fino a qualche tempo fa: una brutta figura, una delusione, un mancato invito a cena. Nient’altro di grave.






Truffe al miele


Niente a che vedere con il nuovo corso degli incontri virtuali online tra signore romantiche e farabutti che lavorano al raggiro della donna matura, con l’unica ambizione di portarle via il piccolo o grande gruzzolo che immaginano una persona prossima alla pensione dovrebbe avere accantonato. Sanno del Tfr gelosamente nascosto in una cassetta di sicurezza, o in casa sotto una mattonella? Sanno tutto di noi! E sono abili ’sti figli di una mignotta. Hanno tecniche raffinate come se davvero fossero i gentiluomini che dichiarano di essere. Loro smontano come mattoncini lego tutte le teorie difensive sull’uomo “difettoso”, perché sono altro da noi, diversi dall’ex marito sfigato della nostra vicina di casa che ci corteggia. I loro (virtuali) punti forti sono il fascino della divisa, una professione qualificante, la condizione di uomo solo senza affetti, l’avventura, il coraggio, la disponibilità economica. Perché una poi due conti se li fa e magari va vedere on line quanto guadagna un ufficiale della marina americana, un aviatore australiano, o un macchinista inglese in navi di lungo corso.

Ma sul calcolo prevale il cuore, e da ignare e romantiche donne sognanti non sappiamo che loro sono davvero altro da noi. Non sono occidentali ma si esercitano per sembrarlo. Apprendono i comportamenti che fanno girare la testa ad una donna. Vedono molti film, leggono romanzi d’amore, e manuali di conquista. Si appropriano di frasi, gentilezze, similitudini, che fanno breccia nel cuore delle signore di mezza età, anche se attente e intelligenti. Anzi. Sembra da uno studio statistico che il fattore intelligenza sia sempre presente nelle donne truffate. [i] (#litres_trial_promo) Ghanesi, nigeriani, o malesiani che siano, gli scammer si avvalgono di ogni strumento che il mondo globalizzato offre loro per conoscere la psicologia, i sogni, il modo di pensare di una donna occidentale. E non è raro che il bell’uomo che ci scrive dall’altra parte del mondo non sia altro che una donna. Probabilmente più giovane di noi, ma sicuramente scaltra e abile. Una professionista organizzatrice di Romance Scams, le affinate e remunerative truffe d’amore.






Storie di donne frodate sul web


Un esempio di frasi appiccicate con il copia-incolla durante i contatti con le donne abbordate in rete:



«Mi manchi così tanto, sei diventata qualcosa di necessario per il mio cuore e la mia anima. Tu sei il mio giorno, la mia notte, la mia luna e il mio sole. Sei l’unica regina del mio cuore. Mi manchi tanto che i giorni diventano tristi. »






Melania




Cosa manca a una donna riminese, ancora giovane e piacente, da indurla, per un’illusione amorosa, a versare bonifici per 24mila [ii] (#litres_trial_promo) euro nel conto di uno sconosciuto?

Melania ha 40 anni, abita in una delle città più ‘aperte’ d’Italia, la località di vacanza più famosa d'Europa; vivace culturalmente, frequentata da turisti, congressisti, uomini d’affari, artisti di ogni specie ed età. Mancano le occasioni a Rimini? Non direi. Eppure Melania trova il suo amore romantico sul web; ma è una trappola di miele, un guaio cibernetico che le causa l’immiserimento delle sue risorse e le infilza una spina nel cuore che per lungo tempo la tormenterà.



Quando Melania legge il messaggio online di John dell’ U.S. Army non chiede come mai l’uomo in divisa si rivolga proprio a lei. Anzi pensa “Potenza di facebook! E quando mai potrei incontrarlo un uomo così se non fossi connessa in rete?”

Non è una sprovveduta Melania, ha quarant’anni, una laurea in biologia, un lavoro in un ente pubblico, un ex marito lasciato per stanchezza e incompatibilità di carattere.

«Ho visto la tua foto - le scrive John - e da due giorni mi sveglio la notte con il tuo viso davanti agli occhi. Mi piace quello che dimostri nel tuo profilo. Penso di te che sei una donna affascinante. Posso chiederti l’amicizia? »

«Perché no - pensa Melania - un modo garbato di proporsi da parte di un uomo con piacevoli qualità è ben accetto ».



L’amicizia inizia il suo corso con lo scambio di messaggi, dapprima quotidiani, poi con cadenza oraria: mattina, pomeriggio, sera.

«Sono un soldato dell’United States Army impegnato da molti anni in Afghanistan». John le racconta le sue giornate, i pericoli che vive, i rimpianti per aver un giorno dovuto divorziare da sua moglie che lo tradiva (la fedifraga). I suoi sogni di avere una famiglia tradizionale, una moglie affettuosa con la quale guardare all’orizzonte. Una vita insieme completa di amore passione, valori, rispetto. E viaggi e divertimenti.

Le chiede poco di sé stranamente John. Sembra non importarle chi sia veramente Melania, come vive, in che cosa crede, quale religione pratica. In questo è molto aperto l’americano. E se dapprima Melania un po’ si stupisce, poi si abitua. Un osservatore esterno avrebbe capito subito che a John (il cosiddetto) non gliene frega niente di Melania, ma lei no. Lei comincia ad essere abbacinata dalle frasi di lui ed a giustificare il suo evidente disinteresse come apertura mentale. In fondo non ci si può aspettare da un uomo americano, un soldato che ha viaggiato per il mondo, la mentalità ristretta di un amante italiano.

A Melania interessa invece molto di lui, quello che ha da dirle, le parole che le scrive:



«È sempre più difficile, darling, addormentarmi la notte nel buio della mia camera senza averti vicina, e stringerti sul mio cuore. Vedere i tuoi meravigliosi occhi socchiudersi per il piacere delle mie carezze, sulla tua pelle morbida, e baciarti per darti felicità ed estasi. Quella felicità che solo due anime gemelle raggiungono quando il destino le fa incontrare. »



«Cosa fai? Come passi le giornate caro John? - chiede Melania. - Cosa ti aspetti da una donna per essere felice? », e lui nel messaggio successivo: «Mi aspetto una donna come te! Ah, Melania, creatura meravigliosa dove eri in tutto questo tempo? Perché non mi hai portato la felicità prima di adesso? Dov’erano i profumi della tua pelle? del tuo corpo, del tuo ventre, i colori dell’eden che vedo nei tuoi occhi. Dov’era la tua bocca che ogni momento sogno di baciare? Quando potrò essere felice e appagato? Non resisto più. Posso chiamarti amore? Non mi dire che corro troppo, ma non mi era mai successo di soffrire ed essere così felice per una donna. Soffro perché ti ho lontana, sono felice perché sei ormai nella mia vita e comunque ti sento vicina. Sei dentro di me. Siamo una cosa sola! ».



Capite che passione riesce a trasmettere il soldato John?

Melania, così cotta a puntino, abbassa sempre più le sue difese, e diminuisce i criteri di giudizio obiettivo. Ormai le importa ben poco del suo lavoro, le amicizie, gli hobby. I messaggi di John, le promesse di John, le prospettive di una vita felice insieme, la portano a intravvedere giorni intensi, pieni di novità, felicità, viaggi negli Usa per conoscere la famiglia di lui, e perché no, raggiungerlo in Afghanistan.

Inizia a fantasticare come un’adolescente in procinto di vivere l’esperienza del primo amore. Progetta di incontrarlo, ed elimina gli ostacoli alla sua felicità prima che si presentino. Per andare a raggiungerlo in Afghanistan può chiedere un’aspettativa.

L’ente pubblico presso cui lavora permette questo tipo di congedo. Già si vede anche lei in tuta mimetica attraversare zone desertiche e impervie all’interno di una Land Rover bianca . Si informa, compra libri, tra cui “Viaggio a Kabul”, dove un nuovo mondo si apre davanti a sé: le montagne innevate dell’Hindukush, il blu cobalto del cielo, il color ocra delle antiche città abbandonate lungo la Via della Seta, e il fragore, i mille colori di Kabul . [iii] . E insieme a tutto questo, il suo fantastico soldato John.

Che cosa può chiederle a questo punto il suo innamorato fasullo? Forse qualsiasi cosa…

I fatti ci insegnano che Melania acconsente a tutte le richieste. Il suo coinvolgimento è così totalizzante che nessun segnale di possibile truffa può farla risvegliare dall’incantesimo. Lei è nelle mani (virtuali) di John, il quale le chiede di pagare con monete (reali) il sogno che le ha regalato.

«Ti ho dato quello che tu volevi! » le dirà lui più tardi vistosi scoperto.








Ma vediamo come prosegue la storia




Mentre lei programma il viaggio a Kabul, lui inizia a concepire un suo giro in Italia. Conoscere Rimini, andare al mare insieme; vedere Roma e Venezia nella loro luna di miele piena di felicità.

Melania dirotta i suoi progetti di escursioni esotiche verso esplorazioni culturali nei musei vaticani e fughe romantiche nelle calli veneziane. Che importa! L’America e l’Asia possono aspettare, l’importante è aver vicino l’amato John!

Il fatto è che poi l’americano comincia ad essere molto entusiasta di poter viaggiare e vivere in Italia, di iniziare nel bel Paese una nuova vita con la sua adorata Melania; stare insieme, amarsi, essere felici, mettere su famiglia. È così coinvolto lui in questa prospettiva di vita a due che diventa decisivo il passo successivo: lasciare l’esercito americano. Dimettersi, congedarsi definitivamente.



«Ma sei sicuro? - chiede lei - La scelta che vuoi fare è per sempre. Non ti pentirai? »

Melania è un po’ preoccupata, ma molto lusingata dal fatto che un uomo così possa stravolgere i suoi piani di vita per lei.

«Pentirmi? » dice John. «Pentirmi di volere una vita con una donna adorabile in un paese meraviglioso come l’Italia? Mi pentirei mille volte, amaramente, se non lo facessi questo passo. Subito. E sono stanco, disgustato dell’arido terreno in cui poggiano i miei scarponi militari. Stanco della guerra, del sangue!

Ho voglia di vedere cieli azzurri, il mare italiano turchese, i tuoi occhi nocciola con pagliuzze dorate, Melania amore mio! ».






La richiesta di denaro




A questo punto, voi che leggete, vi sareste risvegliate dal sogno ad occhi aperti se John vi avesse chiesto del denaro? Melania non si sveglia; ma vediamo il loro scambio di parole in chat:

«Ho inoltrato la domanda di congedo definitivo. Mi hanno detto che l’accetteranno ma ad alcune condizioni. »

«Che condizioni? »

«Vogliono che io paghi una somma. Una specie di penale. »

«Quanto? »

«il corrispettivo di 24 mila euro in dollari. »

«E tu ce li hai, no? »

«Negli stati Uniti ho investito in titoli, in somme vincolate. Qui non ho la cifra che esigono ».

Melania è dispiaciuta per questa richiesta. Non è decoroso che un uomo chieda dei soldi alla propria donna. Lei non vi è abituata, perché dell’ex marito ricorda tante carenze, ma non quella di non aver sempre provveduto a mantenere la famiglia.

Nulla le era mai mancato nulla mentre viveva con il suo primo marito.

C’è un piccolo campanello d’allarme nel suo cervello, che suona debolmente, ma il cuore sovrasta quell’affiorare di dubbi. Anche perché lui è bravo a spazzarli via.

«Non so se riesco a mettere insieme questa cifra,» dice Melania mentre già si pente della sua cautela perché ha dei soldi da parte, una cifra più alta di quella che occorre a John .



«Non farlo se hai problemi, amore mio. Mi sento un vigliacco a rivolgerti questa richiesta. Non è giusto. Io ho abbastanza da parte per tutti e due nei miei conti in Usa. È sempre l’uomo che deve pensare alla sua donna! Dimentica quello che ti ho detto. Troveremo un’altra soluzione. Resterò ancora qui e rimanderemo di un anno il nostro incontro fino a quando potrò prendere un congedo. »

«Un anno? ». Melania è sconcertata dalla prospettiva di attendere un altro anno per poter abbracciare John. No, non può aspettare tanto tempo. Anche perché lui scrive con assiduità intense frasi piene di trasporto. Le dichiara quanto l’ama, come si sente solo nel suo letto ad abbracciare il suo freddo cuscino; ogni notte sogna di baciarla e di fare l’amore con lei, mentre al mattino il risveglio gli lascia l’anima arida e triste.

Melania allora crolla. Mette mano ai suoi risparmi e fa un bonifico con Western Union. John incassa e sparisce. È Finito il grande amore in quattro e quattr’otto.

John di fatto non esiste. L’interlocutore di Melania è un nigeriano di 23 anni. Fa parte di una banda di furfanti che si spartiscono il bottino dopo ogni truffa romantica» [iv] (#litres_trial_promo) .



La polizia a cui si è rivolta Melania le dice che lei è la terza donna derubata a Rimini nel giro di pochi mesi. Ma questo non la consola. Appena può insulta il cosiddetto John (sempre on line) lo chiama ladro, truffatore. Lui le risponde di averle dato quello che lei cercava e le propone di raggiungerlo in Nigeria per “divertirsi” un po’. Melania lo chiama “animale”, e chiude per sempre il contatto con lui.



Un sogno non poteva finire in un modo peggiore. Povera Melania. Soffre per i soldi sì, ma di più per essere caduta in una trappola che, con il senno del poi, le sembra evidente. «Sono una stupida!» si dice ogni mattina guardandosi allo specchio.

È andata in terapia perché non sa che fare. Ha chiuso il suo profilo facebook. Lo psicologo le ha suggerito di evitare il computer e di riprendere le sue belle passeggiate in bicicletta come era avvezza fare da ragazza, di iscriversi ad un club ambientalista, o artistico, o quello che preferisce, per lasciar perdere il virtuale e incontrare gente vera.










Luciana




Quando Luciana legge la richiesta di amicizia su Facebook, pensa incuriosita “Un francese? Però non è mica male!”

L’uomo le dice subito di essere vedovo, come anche Luciana, e le dà appuntamento in chat per la sera successiva.

Vedova lei, vedovo lui. Coetanei 50enni con figli. Inizia così la loro quotidiana frequentazione online. Un appuntamento molto gradito alla donna che si affeziona a Vincent(così si fa chiamare il sedicente vedovo francese).

Secondo quanto racconta Luciana il loro appuntamento serale diviene piacevolmente inderogabile. Lui scrive messaggi sempre molto educati, le manda baci e cuoricini, e spedisce qualche foto con o senza i suoi figli. Luciana fa altrettanto mentre vive un innamoramento adolescenziale.



«Mi sembrava di rivivere le sensazioni ormai dimenticate della mia giovinezza. Lui mi mandava frasi d’amore mai lette neppure sui libri. Alla fine avevo perso la testa al punto da non riuscire più a staccarmi dal telefonino o dal computer » [v] (#litres_trial_promo) .








Partenza in Costa D’Avorio




Teniamo ben presente che la Costa D’Avorio, il Senegal, il Ghana, c’entrano quasi sempre nelle love story fasulle, perché i lestofanti vivono in questi posti ed è lì che devono farsi mandare il denaro. Il caro Vincent avverte Luciana di essere in procinto di partire in Costa D’Avorio per il suo lavoro di commerciante di opere d’arte. Ma è una bella notizia questa per la donna. Lui, terminato il suo giro africano per acquistare maschere intarsiate in legno, rientrerà in Francia, ma non senza aver prima fatto scalo in Italia per abbracciare la sua bella innamorata riminese.

Che gioia! Il sogno si avvera. Luciana comincia a fantasticare sull’incontro in aeroporto. Lei con un cartello sul quale avrebbe scritto a grandi caratteri “ VINCENT”. Lui, elegante, con la valigia etichettata Abidjan, gli occhiali da sole, forse un piccolo souvenir per lei e per il suo bambino.

Non sta nella pelle Luciana e organizza nei dettagli l’accoglienza per Vincent. “Farò uno striscione da mettere all’ingresso di casa? Forse no, è banale. ”

Non vuol sembrare troppo presa e trattarlo come se fosse l’unico uomo sulla terra. Meglio pensare a cose più concrete come una cena di quelle speciali, con i suoi cavalli di battaglia: le lasagne allo zafferano, la crostata di mirtilli, un buon vino italiano. Dovrà essere tutto semplice, ma perfetto per accogliere colui che darà un nuovo corso alla sua vita. Luciana non vede l’ora di abbracciarlo. Riprende a fare ginnastica, pranza con insalata e mozzarella. Vuole perdere due-tre chili nel tempo che manca all’incontro con Vincent.

Luciana si fa più bella e lo notano le sue amiche. Ha gli occhi che le brillano mentre racconta la sua storia, la sua fortuna di aver incontrato un uomo speciale su facebook. Qualche amica si lascia scappare un: «Sta’ attenta con i social! Non sempre le cose sono come sembrano! » Ma Luciana non ascolta quasi. Si aspetta tali ammonimenti, e non vi bada. La sua felicità nasce dall’aver incontrato l’uomo giusto della sua vita, e non saranno le chiacchiere delle amiche a turbarla.

Un giorno però arriva una cattiva notizia che smorza la sua contentezza, quel suo sentirsi fortunata, quasi privilegiata dal destino. Vincent le manda un messaggio dalla Costa D’Avorio e le chiede aiuto. È disperato. Gli hanno rubato la valigetta in cui c’era il portafoglio con la carta di credito, il cellulare, e tutto il denaro che aveva portato con sé. I rapinatori, inoltre, lo hanno inseguito con l’automobile e lui per fuggire ha investito un bambino di 8 anni che ha subito gravissime lesioni ed è ricoverato in ospedale. Vincent in questo frangente rischia la galera se non paga subito 2500 euro per cure mediche










La coscienza di Luciana si snebbia




Molte donne avrebbero pagato, come pagano in altre Romance Scams , ma Luciana comincia ad avvertire un piccolo campanello d’allarme, e chiede, chiede, chiede: la foto del bimbo investito, i suoi dati, i recapiti e le coordinate bancarie dell’ospedale a cui versare il bonifico.

Vincent un po’ si offende per la diffidenza. Glielo dice. Poi le spiega che l’ospedale non accetta le transazioni bancarie dall’Europa. L’unico modo per pagare è fare un versamento tramite Money transfert .

La nebbia nel cervello di Luciana si dirada e lei scrive una mail all’ambasciata di Abidjan dove chiede informazioni sul sedicente Vincent, fornisce il suo profilo Fb, e poco altro. Scopre che l’uomo è un impostore conosciuto dalla polizia in quanto fa parte di una banda specializzata in truffe sentimentali.






Il campanello d’allarme




Luciana comincia a sommare le informazioni in suo possesso. Il presunto Vincent si spaccia per francese poiché la Costa d’Avorio, ex colonia, ha il francese come lingua ufficiale. Lui non si è mai mosso da Abidjan, ed ha finto di recarvisi per poter ottenere in patria il versamento in denaro.

Luciana non gli manda il denaro, ed è brava ad accorgersi per tempo della truffa. La richiesta di soldi fa suonare il suo interiore campanello d’allarme. L’intuito e la ragione prevalgono sulle emozioni, e lo scammer perde la partita così laboriosamente giocata.

Ogni donna, ogni persona - alla richiesta di soldi - dovrebbe risvegliarsi dall’obnubilamento amoroso. Dovrebbe scattare una reazione automatica: Soldi = Risveglio!

Poi un bel vaffa al predone senza scrupoli. Ma non è certo facile lasciar crollare un sogno. Luciana piange per giorni, dopo aver sporto denuncia. Dice di essersi sentita una povera stupida, un’idiota.



«Lui ha usato una tale violenza psicologica - spiega Luciana durante un’intervista - da mettermi letteralmente in ginocchio. Si preoccupava persino di chiedermi se avevo riposato bene, se avevo mangiato e di com'era stata la mia giornata al lavoro ! È chiaro che se fossi stata lucida avrei dovuto capire che era impossibile che esistesse un uomo tanto gentile e garbato che si innamorasse di una come me, né bella, né giovane; ma purtroppo l’amore come si suol dire è cieco » [vi] (#litres_trial_promo) .






Mary




La storia di Mary è raccontata da suo figlio Lucien. Brutta storia, ma con un lieto fine, se così si può dire quando si recuperano i propri soldi.

Mary ha appena compiuto 59 anni quando viene contattata da un marinaio americano che le fa gli auguri e le chiede l’amicizia. L’uomo dice di chiamarsi Michael Miller e di avere 53 anni.

Lei vive in Italia da un decennio. È di origine francese, ed è stata sposata con un giornalista italiano da cui ha divorziato. Ha un figlio Lucien, nato dal matrimonio, che insegna matematica alle scuole superiori e vive a Roma, come sua madre.

L’approccio di Michael avviene il giorno del suo compleanno. Lui le chiede l’amicizia, lei accetta. Lui le manda un enorme mazzo di rose rosse (in fotografia) con gli auguri in lingua inglese.

« Come hai passato il tuo compleanno? » gli chiede Michael il giorno seguente, in un italiano sgrammaticato.

« Bene! Sono stata a cena con i miei amici, ed abbiamo trascorso una bella serata. »

«Do you have a lot of friends? who do you like? I'm jealous.»

«Parli il francese? - chiede Mary - l’inglese lo conosco poco.»

« Avez vous beaucoup d'amis? Qui aimez-vous? je suis jaloux, » ripete ammettendo di aver tradotto la frase su google, e prosegue a conversare con il copia-incolla dalle traduzioni on line.

«Allora se usi google scegli pure la lingua italiana - lo esorta Mary - perché in francese mi viene l’impulso di correggerti gli errori.»

« Hai molti amici? chi ti piace? Io sono geloso. »

« Non dire sciocchezze! »

« Io non posso non pensare a te. Ho visto la tua foto un mese fa, ma sono timido e con il tuo compleanno ho trovato il coraggio di affacciarmi a te! »

« Davvero? » chiede Mary lusingata. « E cosa hai trovato di bello in me? Sono una donna normale. »

« Normale? Say normal is false . Dire Normale è falso. Tu sei bella. »

« Quanti anni hai detto di avere? »

« 53 anni, and you? »

« Ho compiuto 59 anni, sono più grande di te. Voi uomini cercate sempre ragazze giovani. Cosa ti attrae in una persona ormai stagionata? »

« La tua foto mi fa vedere una donna elegante, you're a beautiful woman . Mary non deve estimare male Mary. Guarda te con gli occhi dell’amore, come io ti vedo, e ti vedrai bellissima! »

« L’amore? Ma corri troppo! »

« Yes, io corro, ma seguo il mio cuore che corre prima di me! »



Dopo una settimana dal giorno del suo compleanno Mary ha la sensazione di conoscere Michael da molto tempo. Lui la contatta ogni giorno alla stessa ora, e si fa pressante con le richieste di corrisponderle amore. Dice frasi belle, e pur nel suo italiano approssimativo, le confessa di non aver mai provato sentimenti così travolgenti. Ha avuto altre storie, ma di poco conto, perché ha sempre creduto che per costruire un rapporto sincero doveva trovare l’anima gemella. Lui crede che Dio abbia creato una innamorata ideale per ogni essere che vive sulla terra, ed è fortunato chi riesce a trovarla e coronare il sogno.

Vivere insieme, maritarsi e giacere uniti uno con l’altra in un corpo solo; è questa la felicità umana. Non c’è niente di più bello!

Mary è inebriata da queste parole, dalle attenzioni di Michael, che la inonda di immagini con bellissimi paesaggi al tramonto, fiori, per lo più rose rosse, con la scritta « Je t’aime, » oppure « Je t’aime beaucoup, » o in alternativa a « I love you. »

Non gli manda stranamente fotografie di lui in altre pose o circostanze della sua quotidianità. Mary ha solo due immagini di Michael, una in primo piano ed un’altra a figura intera. Tutte e due le foto sono in divisa e mostrano un uomo piacente, con la fronte alta, lo sguardo fiero, ed un accenno di sorriso. Un po’ poco per innamorarsi. Tuttavia Mary è così rapita dalle frasi, le promesse, le allusioni ad una perfetta felicità sentimentale e sessuale, che non chiede di più. Condividere il sogno dell’anima gemella è ciò che anche lei desidera. Ci crede. Non vuole altro. Le parole di Michael sono una dose quotidiana di piacere, un’intuizione narrata e virtuale che è premessa al vero incontro, che avverrà presto. Lo vuole Michael, lo vuole Mary, specie dopo i messaggi di questo tipo:



« Darling mi manchi così tanto che sei diventata necessaria per la mia anima, per il mio cuore. Tu sei il giorno e la notte.

Per me tu sei il sole e la luna. Tu sei la mia regina. Mi manchi così tanto che i giorni che mi separano da te sono troppo lunghi e crudeli. Ah, come vorrei tagliare il nastro che scorre del tempo che ci separa prima del nostro incontro! Amami Mary! Rendimi felice e non tradire mail nostro sogno ! ».






Finalmente l’appuntamento, ma prima vado ad Abidjan!




Strane le coincidenze della vita, perché anche la storia di Mary passa dalla Costa D’Avorio. E guarda caso, proprio Abidjan è il posto dove deve recarsi Michael per concludere un affare. Lui intende congedarsi dai marine, e progetta di iniziare, con la sua liquidazione, un’attività export-import di diamanti.

In Costa D’Avorio si estraggono diamanti per un milione di carati all’anno! Allora Michael, che sta pianificando un futuro di affari e di successo, si recherà ad un appuntamento con un dirigente delle miniere che gli prospetterà i quantitativi di pietre preziose da esportare, i prezzi d’acquisto e quelli di vendita nei mercati europei.

La previsione è di guadagni enormi, tanto che il Marine ha messo insieme tutti i suoi risparmi per accumulare la cifra da dare come anticipo, allo scopo di iniziare l’attività export verso l’Europa. Lui ha tanti soldi da parte dato che guadagna più di ottomila dollari al mese. E il saldo contrattuale lo darà al dirigente delle miniere con la liquidazione del servizio militare.

Attenzione però! La parte più entusiasmante del progetto, narrato da Michael, è che il suo viaggio verso l’Europa avrà inizio dall’Italia, da Roma, dove lui si recherà per abbracciare Mary, e pianificare con lei il futuro; per coronare il sogno di un’unione felice, ed in prospettiva - perché no - anche convolare a nozze.



Trascorsa un’altra settimana di appuntamenti in chat, con le consuete affettuose attenzioni di Michael, arriva il momento della partenza per la Costa D’Avorio.

L’uomo la chiama appena arrivato ad Abidjan e le dice che il viaggio è andato bene. Si ritroveranno il giorno dopo per un nuovo incontro on line.

Trascorrono invece tre lunghi giorni e nessun segnale arriva da Michael. Mary si preoccupa, non sa a cosa attribuire questo silenzio. È in ansia. Poi finalmente riceve una chiamata dalla Costa D’Avorio. Chi la contatta è il medico di una clinica che l’avverte che Michael è grave. Lo hanno ricoverato dopo un’aggressione da parte di tre malviventi. Sta subendo un intervento alla milza. Michael stesso ha implorato il dottore di contattarla, perché prima di andare sotto i ferri, (ferito molto gravemente pover’uomo) ha pensato a Mary che stava in ansia, ed ha chiesto (immaginiamo con un fil di voce) di avvisare la sua donna.

Il dottore si dilunga un bel po’ a conversare con Mary (quasi a sembrare uno che abbia poco da fare) e conclude la sua telefonata annunciandole che probabilmente il giorno dopo, Michael stesso sarà in grado di telefonarle.

Mary preoccupatissima gli manda dei messaggi, senza esito. Poi il giorno dopo lo vede in una foto inviatale con lo smartphone. È gonfio in volto, ha un aspetto dolorante. L’intervento è andato bene lui spiega, parlando piano e con sofferenza. Gli hanno asportato la milza. Dovrà restare a riposo fino alla guarigione.

Le dice che gli aggressori gli hanno rapinato 90 mila dollari. Non ha più nulla fino a quando potrà prendere la sua liquidazione. Non ha nemmeno i soldi per pagare la clinica. Inoltre ha firmato il contratto con il dirigente della miniera e deve dare copertura ad un assegno versato a garanzia. Non vorrebbe per nessuna cosa al mondo chiedere aiuto a lei, ma è disperato!

Mary non capisce bene il perché lui sia andato in giro con tanti contanti e glielo chiede. Michael spiega che stava per depositarli in banca ad Abidjan, per coprire l’assegno di 50 mila dollari per l’anticipo del contratto di spedizione dei diamanti. Le spiega accorato la sua situazione e si tormenta perché sa che non è normale rivolgersi a lei per chiedere aiuto. Piuttosto preferirebbe morire, ma è angosciato! Deve trovare una soluzione perché se non copre la cifra dell’assegno l’affare sfuma e dovrà anche pagare una penale.

Il resto della storia come potete immaginare è purtroppo un impoverirsi della povera Mary a favore del farabutto, che non si chiama Michael, ma è un giovane africano componente di una banda specializzata in truffe al miele.








Il racconto di Lucien




« Mia madre aveva inviato a Michael, in Costa D’Avorio, diverse rimesse in denaro e per diversi motivi. Ha iniziato con 50 mila dollari con Western Union ‎ e Money Gram, perché era commossa per le gravi condizioni e l’aggressione subita dall’uomo di cui si era innamorata. Ha dato fondo a tutti i suoi risparmi per aiutarlo, anche perché lui le diceva che avrebbe restituito il prestito una volta ristabilitosi in salute.

Iniziate le spedizioni per la vendita dei diamanti sarebbe venuto personalmente a Roma a portarle l’assegno e dare avvio al loro futuro insieme. Ma di obblighi economici ne aveva tanti l’uomo in quel triste frangente. Si sa i costi della clinica, la riabilitazione, le spese di alloggio in hotel, e la seconda tranche societaria per l’import-export.

Mia madre - dice Lucien - per stare dietro alle continue richieste di quell’uomo che la convinceva con giustificazioni false, urgenti e inderogabili, ha persino venduto il suo appartamento. Quando ha capito di essere stata truffata è caduta in depressione. Triste e senza più risorse economiche si è tormentata tutti i giorni per essere stata una stupida che avrebbe dovuto accorgersi dell’imbroglio e chiedere consiglio. Ma non l’ha fatto.

Ho mandato mia madre in terapia per risollevarla dal suo disorientamento morale. Ma ferite così alla sua età sono difficili da rimarginare ».






Le provvidenziali ricevute di bonifici




Mary per fortuna ha conservato le ricevute di Western Union ‎ eMoney Gram . Inoltre ha mantenuto i contatti con il suo truffatore, mentre il figlio Lucien ha cercato informazioni tra gli amici giornalisti, ed è arrivato a consultare una filiale Interpol in cui un agente si è dato da fare con le indagini, ed ha fatto arrestare i componenti della banda.

Successivamente il ministero degli affari esteri ivoriano, una volta ricevuti i riscontri delle somme spedite, si è attivato per restituirle i soldi.

Tuttavia il dolore di Mary per essere stata così colpita nei sentimenti durerà ancora a lungo. Ogni tanto lei si sveglia di soprassalto la notte perché sogna che qualcuno le porta via una borsa piena di diamanti. Grida aiuto e vede un uomo in divisa da Marine che ride beffardo.

Mary si addolora ad ogni risveglio e ripensa a Michael. Lo immagina così come era nelle foto su cui tante volte si è soffermata. Quasi non riesce a credere che Michael non esiste; che le parole d’amore erano frasi scopiazzate da testi romantici, o inventati al momento per attirarla in una trappola sentimentale.

Il computer in casa sua è ora un attrezzo sempre spento, che lei non riesce nemmeno a spolverare senza provare disagio. Internet è un luogo di morte e sofferenza. Non vorrebbe entrare in un sito social per nessun motivo al mondo.










Silvia




La protagonista di questa storia non vuole dire il suo vero nome. È una giovane donna di 32 anni che nella primavera del 2016 riceve una richiesta di amicizia da un quarantenne francese, un bell’uomo che le dice di chiamarsi Henry Dupont. A lei diamo il nome di Silvia.



« Subito mi invia messaggi su Messenger - racconta Silvia - dicendomi che sono il suo tipo e che si è innamorato di me. Mi mette i cuoricini e i baci, mi scrive parole dolci. Io un po’ mi sento a disagio, perché il suo trasporto mi sembra eccessivo, dato che lo conosco appena. Anzi non lo conosco ma l’ho visto solo in un’immagine, che pur bella, non è per me molto significativa di chi sia questa persona.

Per un paio di giorni lo lascio perdere. Non voglio essere così invasa nella mia sfera privata da affettuosità non richieste.

Henry mi ricontatta spesso, io rispondo per educazione. Leggo le sue frasi amorevoli e nel frattempo penso che forse sto commettendo una scorrettezza nei confronti di Gianni, il mio compagno con cui ultimamente non vado molto d’accordo. Litighiamo per ogni sciocchezza e usciamo meno spesso.»



Ogni sera Henry si ripresenta on line, conversa con Silvia e le racconta la sua vita. Le dice di essere vedovo con due figli, un maschietto e una bambina. Poi tocca l’argomento molto triste della morte di sua moglie avvenuto già da alcuni anni. Le parla della sua solitudine, con due bambini piccoli da crescere senza la mamma. Le invia le toccanti foto dei piccoli insieme al loro papa (uomo triste e sconsolato!). Silvia correttamente lo informa di avere già un compagno e di non essere interessata ad altre storie, specie con persone che non conosce direttamente. Ma Henry non demorde, le manda ancora immagini con fiori, cuori palpitanti, pupazzetti affettuosi e frasi piene di tenerezza.

Silvia è prudente e lo si evince dalle sue parole. Non è certamente una donna abituata a prendere decisioni a cuor leggero. Se lo facesse si sentirebbe in colpa verso il suo compagno perché, pur vivendo una storia un po’ difficile, è consapevole lui non meriti di essere messo da parte.

Le resistenze della donna verso Henry sono efficaci, tuttavia l’interesse un po’ larvato dell’inizio aumenta in lei giorno dopo giorno. In fin dei conti è insolito sentirsi oggetto di tante attenzioni e affettuosità. C’è di che esserne lusingata.



Una sera Henry le scrive che il giorno dopo prenderà l’aereo per andare in Costa D’Avorio, dove la sua famiglia ha un’attività immobiliare. Silvia gli augura buon viaggio.

Per due giorni l’uomo non si fa vivo. Poi ricomincia a scriverle per passare un po’ di tempo con lei in chat. Le dice che quei momenti sono gli unici sereni della giornata. Lui non vive bene l’ambiente che lo circonda. Infatti non esce la sera, non frequenta nessuno e soprattutto non si fida perché il posto in cui si trova è pericoloso. Le strade sono percorse da donne di malaffare, rapinatori, scippatori.

Una sera le racconta di aver chattato con la figliola. Lei gli ha mandato un bacio scrivendo a grandi caratteri: “SMACK !”. Silvia si intenerisce e sorride. Gli dice che è bello avere dei bambini così affettuosi.










Dopo le rose e fiori attendiamoci l’evento nefasto




I contatti tra Henry e Silvia si interrompono per circa dieci giorni. Lei non lo cerca. Tutto sommato, a parte le lusinganti dichiarazioni d’amore, non è molto interessata a lui. O almeno non interessata al punto di cercarlo o farsi un cruccio della sua assenza.

Henry si fa risentire improvvisamente dicendole che lo hanno rapinato poco prima di rientrare a casa. Senza tanti preamboli le chiede un aiuto in denaro perché è rimasto a secco. Non ha nulla. Le racconta i dettagli della rapina a mano armata che ha subito da due malviventi. Con la paura di essere ucciso Henry ha dato loro tutto quello che aveva: il portafoglio, la carta di credito, l’orologio d’oro.

Silvia gli risponde di essere dispiaciuta. Henry insiste nel chiederle un invio di denaro. Lei non ha denaro e glielo dice, ma Henry prosegue a spiegare le sue tribolazioni. Dice di non avere nulla, neanche il minimo per mangiare. Silvia gli consiglia di fare una denuncia alle forze dell’ordine. Lui risponde di averla già fatta, ma che comunque si trova senza risorse. Solo lei può aiutarlo.

« No.» replica Silvia. « Non ho soldi da dare a nessuno. A malapena mi arrabatto con le mie spese! »

« Sei senza cuore! » inveisce l’uomo, « Mi servono i soldi per i miei figli! »

Allora lei passa a fare domande. Le comuni domande che verrebbero in mente ad ognuno di noi. Gli chiede dove sono i suoi parenti degli affari immobiliari. Vuole che lui le spieghi come mai i figli si trovano in costa D’Avorio e non in Francia.

Henry si altera, le dice che non ha capito niente di quello che le ha raccontato. Trova scuse alle sue contraddizioni. Poi abbassa i toni e le chiede ancora una cifra più bassa. Mille euro possono bastare. « Che mandi quello che può! Le ridarà ogni centesimo. »

Silvia interrompo il contatto. Amareggiata fa delle ricerche e scopre che si tratta di un truffatore.

Ci stava per cascare anche lei, ma in questo caso ha mantenuto sempre una buona dose di concretezza. Non si è lasciata incantare, un po’ per carattere, un po’ perché in fondo quell’uomo sconosciuto non l’ha mai convinta del tutto. Diciamo, per essere precisi, che il miele da pare di lui era finto, da parte di lei non c’è mai stato.










Daria




« È successo anche a me. Due mesi di lettere tenerissime e frasi dolci che ogni donna vorrebbe sentirsi dire. »



Così inizia il racconto di Daria che chiama losco individuo colui che l’ha truffata. Dice che pensava che queste cose capitassero ai vecchi pensionati o alle donnette ingenue e sole, e usa apposta frasi sprezzanti per definire i soggetti della vicenda, in quanto ha spregio per se stessa. Si sente una stupida senza scusanti, una donna misera e debole. Daria scrive la sua storia sul blog di Massimo Cappanera, lo psicologo clinico esperto di truffe sul web che invita le persone a raccontare cosa è loro accaduto per far sì che chi legge venga avvertito e non caschi nella stessa trappola . [vii] (#litres_trial_promo)






Ho vissuto due mesi sospesa tra le nuvole


Marcello dice di essere italiano durante l’approccio con Daria. Ma si capisce da come si esprime che non lo è. Lei gli fa notare che non si esprime bene in italiano e lui si giustifica spiegando che è nato in Italia, ma sua madre è tedesca. È orfano di padre. Da bambino, alla morte del genitore, la madre si è trasferita in Inghilterra dove hanno vissuto per molti anni.



Daria parla molte lingue e gli dice di scegliere quale preferisce: spagnolo, inglese, tedesco.

« Sono vedovo, ed ho una figlia di dodici anni - spiega lui - e viaggio molto per affari internazionali. Porto con me la bambina e la baby sitter perché non mi piace lasciare mia figlia da sola. Siamo solo noi due al mondo.»

Al che Daria inizia a nutrire compassione e comprensione per quest’uomo vedovo con una dolce figlioletta sempre appresso.

« La mia base di lavoro e a Bristol - prosegue Marcello - ma gli affari mi portano dovunque. Faccio dei contratti di appalto alquanto onerosi. »

« È un lavoro impegnativo! », osserva Daria.

« Sì ma sono abituato al lavoro, ai viaggi. Mi sento soddisfatto di come vanno gli affari. L’unica cosa che manca nella mia vita è una donna che mi faccia perdere la testa. Ora sono contento perché l’ho trovata, ma la mia felicità sarà completa quando potrò abbracciarti. »

« Arriverà presto quel giorno? »

« Prima di quanto credi!», assicura Marcello con enfasi.

« Quando? »

« Odio parlare di cifre ma a te lo posso dire. Ho scelto l’appalto di 7,5 milioni al posto di quello da 12 perché il primo è più breve e possiamo vederci più presto. Non vedo l’ora di incontrarti. Tu così bella, amabile (l’uomo inizia ad elencare le sue doti e i sentimenti che prova per lei). Dolce Daria non faccio che pensare a te! »

Marcello prosegue a spiegarle il progetto del loro incontro che avverrà al rientro da un viaggio in nave a Cipro dove sta per andare per comprare l’attrezzatura che servirà alla costruzione di un ponte.



« Tutto fila meravigliosamente bene - racconta Daria - anche se c’è nelle sue parole qualche piccola contraddizione che però io, avendo decisamente scelto di appendere il cervello a un chiodo, non colgo. »






Ed ecco i risvolti rocamboleschi della storia




Marcello parla spesso della dimensione mistica del loro incontro, certamente deciso da Dio. È la predestinazione di due cuori che si assomigliano e si cercano per raggiungere la felicità. Si trovano con l’intercessione divina, e si amano per tutta la vita.

Tutto bene, quindi! Ma anche qui - come da sceneggiatura sperimentata - accade una catastrofe. Daria viene avvertita di qualcosa di inaspettato e insolito. Marcello si trova nel porto di Cipro quando i pirati assaltano una nave partita prima della loro. Il capitano è morto ammazzato, mentre gli spari colpiscono all’impazzata, e il sangue scorre dappertutto. I pirati prendono alcuni ostaggi. Marcello ha un contenitore pieno di soldi in contanti, e i preziosi documenti dei suoi contratti.

« Amore mio - le dice - tu sai che sono solo al mondo senza di te. Solo di te mi fido. Fammi l’immenso favore di tenere, fino al mio arrivo in Italia, il pacco che sono riuscito a nascondere.»

« Va bene,» risponde Daria.

«Dammi il tuo indirizzo!» chiede Marcello.

Daria gli trasmette l’indirizzo e il numero di telefono. Lui chiarisce di aver già pagato ottomila euro per il trasporto e che occorre una piccola cifra per le tasse nazionali che la ditta non può stimare prima dell’arrivo del pacco a destinazione.



La donna trascorre due giorni angosciosi e lunghi senza quasi dormire per l’ansia che tale imprevista situazione le procura. Pensa alla sicurezza di Marcello, alla sua incolumità. Ha paura. Non sa che fare nell’attesa, fino a che di notte le arriva per email la bolla di consegna della ditta di trasporto denominata Turkiye Diplomatic Security Compan y. La bolla è piena di timbri ed ha l’aspetto di qualcosa di molto importante ed ufficiale. Manca però un particolare per effettuare la consegna. Affinché gli agenti di sicurezza della ditta consegnino il pacco a casa di Daria occorre pagare 2500 euro di tasse nazionali e IVA. La somma è da versare con accredito bancario prima della consegna. Daria, terrorizzata dal peso della responsabilità, non sa che decisione prendere. Chiama Marcello al telefono, ma lui non risponde. Prova allora a chiamare la sua ditta e anche lì nessuno risponde. Cerca poi la ditta in Internet e non la trova. Allora davvero vive uno stato di ansia conflittuale. È tentata di versare il denaro, ma non ne ha a sufficienza. Le viene in mente di chiedere aiuto a sua sorella. Va da lei. « Ho un grave problema,» le dice concitata, «Mi servono con urgenza 2500 euro! »

« Cosa? »

« Sì mi servono per sbloccare una spedizione! »

« Siediti un attimo e spiegami tutto dall’inizio, » le impone la sorella.

« Ecco, ho conosciuto Marcello in chat. Lui è un uomo che fa affari…»

Daria parla alla sorella e si accorge, mentre narra quei fatti incredibili, che il suo cervello appannato comincia a schiarirsi.



«Si è fatta la luce da sola! - dice - Mentre parlo e mi ascolto e non credo alle mie stesse parole.»



La vicenda di Daria finisce qui. Con la sorella che per fortuna l’ha aiutata ad aprire gli occhi e l’ha un po’ consolata dal dispiacere.

Ma lei vuole concludere il suo racconto così:



« Per finire, a caldo vi dico che queste cose, anche se siamo persone intelligenti e sveglie, possono capitare. Una cosa molto importante è non tenerci tutto dentro. Entriamo in un tunnel dove la realtà si confonde facilmente con la fantasia se non la condividiamo con qualcuno. Spero di non avervi annoiato con questo lungo racconto, e spero anche di essere stata di aiuto a qualcuno, come voi lo siete stati per me, grazie » [viii] (#litres_trial_promo) .








Serena


Questa è la storia di Serena, liberamente tratta dal blog World Romance Scam [ix] . Il sito raccoglie innumerevoli testimonianze da parte di chi intende divulgare la propria esperienza in aiuto di altre donne, prima che caschino nella rete delle truffe affettive, o dopo la delusione subita, per indicare un percorso di riconquista dell’autostima.



«Mi chiamo Serena e ho 31 anni, un giorno conosco su facebook un uomo molto bello e galante che mi chiede l’amicizia. Non ho mai saputo dell'esistenza dei fake e quindi gli do fiducia. Lui è educato, romantico, attento; spesso dice che ringrazia Dio per averci fatto incontrare. Io non ci trovo nulla di male e continuo. Mi racconta cosa fa; si trova su una nave petrolifera. È vedovo con una figlia. Pian piano mi infatuo di lui e chiedo di vederlo. Lui dice che non può sbarcare ma lo farà appena possibile.

Un giorno mi scrive che la nave ha una falla e devono attraccare. Mi racconta che hanno problemi con l'assicurazione che non copre i danni e stanno rischiando tutti il posto di lavoro. Mi chiede di aiutarlo mandandogli cinquemila euro. Io ci credo e lo faccio. Poi mi chiede altri soldi per altri trattamenti alla nave. Spiega che stanno facendo una colletta e che gli occorrono altri cinquemila euro. Glieli mando. Comincio a spendere troppo per le mie finanze e per caso su Fb vedo la promozione dell’associazione “World Romance Scam”. Mi ci aggrappo. Scrivo. La dottoressa Ansaldi mi risponde di chiamarla al telefono. Da allora lei mi segue. Mi aiuta a capire in che guaio mi sono messa, e mi invia le foto del truffatore dimostrandomi che quel soggetto ha già colpito altre donne.

Seguo ciecamente i suggerimenti della dottoressa per percorrere il tunnel del ritorno alla realtà. Blocco il contatto con lui. Non rispondo più alle sue chiamate; piango, non dormo, sto male ma so che ci devo riuscire e la dottoressa mi sta sempre vicino. Alla fine lui sparisce e per me finisce un incubo che avrebbe potuto fare molti più danni se non avessi conosciuto “Worldromancescam.org”. Oggi so cosa sono i fake, e sono vaccinata. Volevo che tutti sapessero che si può guarire da tali dipendenze e io ne sono la testimonianza. ».








Le associazioni, i media, le istituzioni che si occupano di questo problema ormai diffuso oltre ogni previsione


L’associazione World Romance Scam fa un buon lavoro divulgativo e di prevenzione. Sul sito web e nella relativa pagina facebook, vi interagiscono le donne che hanno subito truffe romantiche e intendono svolgere un’attività di salvaguardia e aiuto. La loro presentazione sulla home page del sito è questa:



«Associazione contro le truffe sentimentali assistenza e consulenza alle vittime; indagini, informazione, prevenzione; segnalazione secondo la legge del Cybercrime di Budapest del 23/04/2001 e ulteriori aggiornamenti».



Osservando i post pubblicati sulla loro pagina facebook si notano un’infinità di immagini rivelate come fake. In una c’è un avvertimento:

« Questo è altro fake con foto di un modello italiano si fa chiamare Jean Marck Venus » .

La risposta di una iscritta al sito è questa: « A me si è presentato con il nome Oliver Perret! »

Scorrendo la pagina sono tanti i personaggi clonati dai truffatori. C’è l’immagine di un pluridecorato quanto inconsapevole ufficiale di marina, dal volto volitivo e interessante e il nome fittizio di Ken Scaparotti. Più giù un video con l’avviso: « Nuovo fake che si fa chiamare Miguel Pazamini o Jean Marc Riviet. »

Il commento che segue è di una certa Marta: « Questo soggetto ad aprile scorso era Sebastien Perrot! ».



Così prosegue nel sito la ricerca della vera identità dei truffatori e la esposizione delle foto a cui si collegano le balle che gli scammer raccontano su di sé. Sono immagini di tanti i tipi diversi, uomini belli, meno belli ma interessanti, sportivi in abbigliamento moderno, ufficiali in alta uniforme, insegnanti, medici.

Proseguendo ad esaminare i post si trovano foto di donne, per lo più giovani (anche loro cloni inconsapevoli) che sono inserite negli spazi social con profili falsi e poche informazioni inventate allo scopo di attivare - come un’esca in mare aperto - proficue truffe romantiche. Obiettivo unico: spillare quattrini a malcapitati incrociati sul web.

Le fotografie sono tutte vere, ma usurpate a uomini e donne ignari di essere così amati per la le loro fattezze reali e per una finta storia personale interpretata con impegno da ladri matricolati.






Rossana


Anche Rossana svela la sua vicenda sul blog di Cappanera. Scrive che trova utilissime le testimonianze delle altre donne ed i consigli sul web


(#litres_trial_promo) . Intende parlarne per aiutare a sua volta chi legge a non cadere nella trappola:



« Da poco ho iniziato a fare web marketing per la mia attività e cercando contatti ed amicizie su facebook mi imbatto in quest’uomo… Notare che l’amicizia l’ho chiesta io tra molte altre che ho inviato. Dopo poco lui mi contatta tramite la chat di facebook.





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Le truffe al miele, o del “principe azzurro”, aumentano in maniera esponenziale e dilagano in ogni continente. Dagli Stati Uniti all’Australia, dall’Europa all’Asia. Ad ogni donna, anche se intelligente e moderna, può succedere di cadere nella rete degli scammer che le organizzano cercando sui social persone vulnerabili da poter sfruttare.

Le truffe al miele, o del “principe azzurro”, aumentano in maniera esponenziale e dilagano in ogni continente. Dagli Stati uniti all’Australia, dall’Europa all’asia. Ad ogni donna può succedere di essere contattata on line sui social da improbabili personaggi che dopo due giorni si innamorano, e dopo tre chiedono una rimessa in denaro per risolvere un imprevisto e grave problema. Fra le truffe perpetrate in Internet, quella al miele è la più remunerativa e sicura per i furfanti del web. Apparentemente semplice e ripetitiva, può avere sfaccettature le più diverse, perché con il tempo si è evoluta e raffinata nel metodo. Lo scopo è sempre il medesimo. Spillare soldi alle donne puntando su una fase di innamoramento indotto, con foto clonate, poesie scopiazzate, e informazioni fasulle. La procedura può essere talvolta addirittura tanto banale da palesare l’imbroglio, tuttavia, essendo le Romance Scams truffe molto remunerative, i criminali hanno affinato il sistema per riuscire a gabbare la persona presa di mira con probabilità molto alte.

Così ogni donna potrebbe essere contattata da adulatori maldestri, come invece potrebbe incappare in abili tessitori di emozioni in grado di modellare il corteggiamento come un vestito di sartoria cucito addosso alla vittima.

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