Книга - L’Irlanda E La Sua Storia

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L'Irlanda E La Sua Storia
History Nerds


Uno sguardo breve, divertente e conciso sulla storia dell'Irlanda.

Fin dall'inizio dei tempi, gli Irlandesi hanno sempre affascinato il mondo. Dal loro comportamento allegro e felice ai loro conflitti con l'Inghilterra e la tesa divisione tra Nord e Sud. Entra in questo libro conciso e impara tutto ciò che devi sapere per la tua prossima visita all'Isola di Smeraldo.







History Nerds

Tradotto da Monja Areniello

© 2021 - History Nerds


Introduzione

Hanno cercato più e più volte di conquistare l’Isola Verde: i Vichinghi, i Normanni, i Romani e gli Inglesi. Perché nessuno di loro è riuscito a farlo? I re Enrico II e Enrico VIII dovettero più volte riconquistarla. Invece di unire i due paesi con uguali diritti, i due Enrico considerarono l’Irlanda solo un luogo, dove coltivare i raccolti per i soldati e servire ai bisogni dell’Inghilterra. Per oltre 800 anni è stato così.

L’Irlanda non è mai stata completamente conquistata. Gli Irlandesi sono gente testarda e resistente. Quel popolo ha sofferto duramente per la carestia di patate, nel XIX secolo, ed essenzialmente non ha mai avuto nessun aiuto dalla Gran Bretagna, che in realtà ‘rubava’ i loro raccolti, mentre il popolo irlandese moriva di fame. Fu la carità di altri Paesi che aiutò l’Irlanda a superare la crisi, ma non senza perdere prima un milione di persone.

Perché l’Inghilterra ha lasciato che ciò accadesse? Questo libro ne rivela le ragioni e gli effetti devastanti di ogni fallibile rimedio.

L’Irlanda è sempre stata coinvolta in qualsiasi battaglia. E’ stato un paese continuamente invaso dalle guerre ma, a differenza di altri Paesi, la maggior parte delle guerre furono combattute al suo interno. È un’isola geograficamente intera ma ideologicamente separata. L’Irlanda è stata ed è ancora oggi una terra di divisioni. La leggenda narra che i combattimenti siano iniziati nell’era preistorica delle fate e l’Irlanda non ha mai trovato pace fino ai giorni nostri. Come ha fatto un’isola così piccola ad abituarsi alla divisione?

Era ed è una terra di fate e spiriti e chi racconta storie su di loro, alla gente di oggi, possono ipnotizzare i loro ascoltatori indipendentemente dalla nazionalità. Gli Dei delle fate e gli umani hanno creato i loro confini e oggi questa è una piccola isola con un confine tra il Nord e il Sud. I resti delle barricate e dei confini includono i quartieri dell’Irlanda del Nord. Perché e come si è arrivati a simboleggiare tali differenze politiche?

Nessun paese al mondo, tranne l’Irlanda, farebbe riferimento alle proprie rivoluzioni come “I Problemi”. Le rivoluzioni sono diventate uno stile di vita per quel popolo. Madri terrorizzate pregavano che i loro figli e le loro figlie sarebbero stati al sicuro a casa nei loro letti la mattina. 3.600 di loro non furono così fortunati. È diventato un paese in cui la religione si è evoluta in un mostro, nato nel grembo della divisione, come se fosse nel patrimonio genetico delle persone così concepite.




Capitolo 1: La prima Irlanda

I genetisti credono che le prime persone, che arrivarono in Irlanda, non fossero necessariamente celtiche. Queste persone provenivano dalla steppa Pontiac, cioè dalle terre steppiche intorno alle rive del Mar Nero e del Mar Caspio nell’Europa centro-orientale. I primi ad arrivare, durante il Neolitico, furono contadini. Gli archeologi hanno trovato segni di capanne di legno e pelli di animali di epoca successiva. Il sito mesolitico di Mount Sandel nella contea di Londonderry, nell’Irlanda del Nord, ha restituito manufatti di un piccolo gruppo familiare.

Queste persone vivevano in capanne rotonde ricoperte di canne o pelli di animali, senza dubbio di feroci cinghiali che abitavano le campagne. Le poiane selvatiche gareggiarono con questi primi ominidi, insieme alle più piccole albanelle reali, un rapace dal petto bianco che preferiva i climi più freddi. Si diceva che se un’albanella reale si appollaiava sul tuo tetto, tre persone sarebbero morte! La starna viveva in quelle terre in abbondanza ma ora prospera solo nella palude di Boora nella contea di Offaly, nell’Irlanda centrale, dove dimoravano anche capre selvatiche, tassi e lepri, non toccati dall’insediamento umano. Questi primi Irlandesi erano cacciatori-raccoglitori e soprattutto pescatori. Coloro che cacciavano furono costretti a diventare nomadi inseguendo di continuo gli animali per cibarsene.



Agricoltura durante il Neolitico

I primi Irlandesi non furono in grado di creare insediamenti, fino a quando non riuscirono a coltivare qualcosa. Nella contea di Mayo, nell’Irlanda occidentale, gli archeologi hanno scoperto resti dell’era neolitica a Ceide Fields: una torbiera. A quell’epoca, quel territorio era boscoso. I coloni importarono grano, orzo e bestiame domestico dall’Europa, disboscarono le pinete e crearono fattorie. Confinarono le loro fattorie con muri di pietra. Finché era presente la foresta, la terra rimaneva fertile. Tuttavia, queste persone sapevano poco della gestione del territorio. Continuarono ad abbattere gli alberi per le loro case, lasciando il terreno esposto alla pioggia. Col tempo, l’acqua prosciugò la terra dei suoi nutrienti e niente crebbe più. Alla fine, l’umidità nel terreno creò la torbiera, che le persone iniziarono a bruciare per scaldarsi. Poiché c’era molto ferro nel terreno, in seguito lo usarono come “ferro di palude”, una forma primitiva di ferro. Ciò tornò utile quando gli uomini entrarono nell’Età del Ferro.



Più vecchio di Stonehenge

Molte persone, quando morirono, furono cremate, ma in tutta l’isola furono trovate prove di vari tipi di tombe. Se ne trovarono quattro tipi: tombe con cortile, a portale, a cuneo e con corridoio. Le famiglie che costruirono tombe rettangolari avevano aggiunto un cortile di fronte alla camera di sepoltura. Il cortile era utilizzato per i riti funebri e commemorativi. Le tombe con corridoio, come suggerisce il nome, avevano uno stretto accesso in pietra a più camere sepolcrali, adatte per una famiglia. Le tombe a portale, chiamate anche “Dolmen”, erano costituite da due enormi pietre verticali ricoperte da una pietra orizzontale chiamata “tumulo”. Le tombe a cuneo erano più larghe a un’estremità e finivano a cuneo in un’area interna, dove erano sepolti i resti della persona amata. Le tombe a corridoio erano le più impressionanti.

Nella contea di Meath, nell’Irlanda centro-orientale, il sito di Newgrange, costruito intorno al 3200 a.C., fu senza dubbio eretto per due dignitari dell’antichità. È antecedente a Stonehenge e alle grandi piramidi d’Egitto. Newgrange è enorme. C’è un muro di sostegno in pietra circolare costruito contro una collina quasi rotonda. Al centro si trova il passaggio. L’ingresso di ciottoli è allineato con il Sole che sorge nel solstizio d’inverno. C’è un’apertura sopra la porta, chiamata “box da tetto”, che consente ai raggi del sole di brillare sulla camera interna. Gli oggetti all’interno sembrano essere ricordi in onore del defunto e parti di ossa umane sono state portate alla luce dall’interno. Le pietre hanno intagli accuratamente scolpiti, la maggior parte sono spirali.

Gli antropologi hanno ipotizzato che queste prime persone venerassero i loro antenati. A Newgrange, i resti umani di due individui furono trovati in cisterne.



Il mito di Dowth

Una tomba con corridoio fu costruita a Bru ‘na Boinne comunemente chiamata “Dowth” nella contea di Meath. Le persone avevano voluto creare un tumulo che raggiungesse il cielo. Il loro re, Bressal Bodibad, chiese al popolo: “di costruire una torre a somiglianza della Torre di Nimrod, che potessero arrivare in cielo”. La sorella di Bodibad, che aveva poteri magici, promise di concedere alle persone una giornata senza fine in modo che potessero completare il compito.

Altri miti nacquero in Irlanda dopo questo.



L’Irlanda dell’Età del Rame e del Bronzo

A differenza di altre culture di quel periodo, l’Età del Rame e del Bronzo arrivò più tardi in Irlanda. Durò circa dal 2500 al 600 a.C. durante il quale le persone impararono ad utilizzare le risorse naturali a loro disposizione. Trovarono il rame e questi primi uomini scoprirono che - una volta che il rame veniva riscaldato e combinato con lo stagno - poteva essere modellato più facilmente della pietra. Il rame fu trovato nelle contee di Kerry e Cork. A Mount Gabriel, nella contea di Cork, furono scoperte delle miniere. Lo stagno era meno comune e gran parte di esso veniva importato dalla Cornovaglia o dalla Francia, una volta che le persone impararono la tecnica per creare il bronzo. La scarsità di stagno potrebbe spiegare il ritardo dell’arrivo dell’Età del Bronzo. Sono stati, infatti, trovati artefatti datati al carbonio fino al 2000 a.C. La maggior parte di essi erano armi da caccia. Oltre a spade e giavellotti, sono stati trovati anche trombe, asce, calderoni, secchi e recipienti per bere.

In Irlanda, fu scoperto anche l’oro durante l’Età del Bronzo. S’indossavano collane, orecchini, braccialetti, attraenti anelli d’oro intrecciati e simili. Alcuni di essi furono scambiati in Europa come valuta.

Ai primi Irlandesi piaceva costruire isole artificiali, chiamate Crannogs. Di solito veniva costruita una passerella di legno per la struttura e la casa stessa era in legno. Assomigliava a un resort di abitazioni singole sopra un lago, dove le persone potevano rilassarsi e godersi il sole in un ambiente privato. I Crannogs erano ritiri per signori e re o per i contadini più ricchi. Tuttavia, la realtà potrebbe essere più oscura. È stato anche teorizzato che fossero usati per scopi difensivi.



I corpi della palude: brutali sacrifici umani?

Poiché l’Irlanda ha una grande quantità di umidità nel suo suolo, ci sono aree in cui c’è un’elevata acidità e la terra non è ben ossigenata. L’accumulo di terreno è prodotto da sostanze vegetali marce. I corpi, che sono stati sepolti o scaricati in quei luoghi, sono stati in qualche modo conservati per migliaia di anni a causa della mancanza di ossigeno. Molte di quelle vittime furono uccise, non in battaglia, ma deliberatamente come sacrifici umani.

Il vecchio Croghnan della contea di Offaly è stato datato, con il carbonio, al 2.300 a.C. Era stato ucciso da colpi d’ascia alla testa e da una coltellata al petto. Era stato decapitato e i suoi capezzoli erano stati tagliati: s’ipotizza fosse stato un omicidio sadico o il corpo di un uomo, massacrato in un rituale. Se i raccolti andavano male, era il re ad essere incolpato, quindi forse era stato uno dei primissimi re che rimarrà per sempre senza nome.

Cashel Man fu trovato nella contea di Laois, nell’Irlanda centro-meridionale. Il suo corpo risale al 2000 a.C. Aveva una ferita non letale al braccio e la sua schiena era stata rotta in due punti. Quel corpo aveva con sé due pali di legno e gli esperti hanno dichiarato che si è trattato di un sacrificio rituale.

Clonycavan Man fu scoperto nella contea di Meath. Era un uomo giovane, ma probabilmente ricco, per via delle prove riscontrate su di lui: cosmetici e gel per capelli! Lo sfortunato uomo aveva circa vent’anni e morì tra il 392 e il 201 a.C.. La causa della morte fu un forte colpo alla testa e aveva una sgorbia in mezzo agli occhi. Anche il suo stomaco fu squarciato. Come il vecchio Croghnan, i suoi capezzoli erano stati rimossi e anche lui fu sadicamente sventrato.



L’Età del Ferro e l’arrivo dei Celti

L’Età del Ferro iniziò intorno al 600 a.C.. Il ferro era di gran lunga migliore del bronzo per fabbricare utensili, spade, calderoni e stoviglie. Il bronzo, sebbene più attraente, poteva rompersi e piegarsi, difficilmente adatto per un’arma affidabile.

I focolari erano molto caldi e avevano bisogno di un metallo forte che non si sciogliesse. Il calore doveva essere estremamente caldo per estrarre il ferro. La tecnica, creata da “Le Tene Culture”, fu utilizzata in tutta Europa e in Irlanda. La cultura “Le Tene” si fuse con la cultura “La Tene Hallstatt Culture”. Questi stili furono trovati sui vasi e sulle statuette con motivi geometrici. Gli scudi avevano “scatole scudo” - forme circolari sporgenti. Il ferro fu anche usato per creare gioielli, come spille e montature per anelli. La spada celtica, invece, era una spada lunga e forte con un’elsa ornamentale. Le catene erano fatte di maglie di ferro. Il ferro fu utilizzato anche per i foderi. L’Età del Ferro coincise con una grande trasformazione culturale in Irlanda.

La lavorazione del ferro coincise con l’arrivo dei Celti. I Celti provenivano dalla Germania e dalla Gallia. Molti dei Celti giunti in Irlanda migrarono verso nord dalla Spagna. Si dice anche che molti della tribù chiamata Cantabria, nel nord della Spagna, migrarono verso il nord in Irlanda. Erano di origine celtica.

La loro lingua era conosciuta come “celtico insulare” e nota come gaelico o bretone. Il gaelico è la lingua originale parlata dai Celti in Irlanda. L’altra branca della lingua, il bretone, venne parlata in Britannia.



Le roccaforti ad anello

A partire dall’Età del Bronzo e per tutta l’Età del Ferro, e anche nel primo Medioevo, furono costruite le roccaforti ad anello. Erano costituite da enormi muri di pietra di circa 1 metro di larghezza e circa 3 metri di altezza e poste ad anello. I loro scopi erano molteplici: un contadino li poteva usare come confine per la fattoria, con vari scomparti interni ad anelli per la conservazione del grano e simili. Le roccaforti ad anello erano utilizzate per allevare bestiame e animali. Erano molto grandi e utilizzate per circondare le comunità. Di quelle abitazioni rimangono solo prove molto suggestive, in quanto composte da materiale, che alla fine si è consumato nel tempo. Un altro scopo delle roccaforti, come suggerisce il nome, era la difesa. Un tipico esempio è il Caherconnell Stone Fort nella contea di Clare.



Irlanda come partner commerciale

L’antico geografo, Pomponius Mela, una volta disse: “L’Irlanda è così rigogliosa di erba - abbondante e dolce - che il bestiame si riempie in una frazione di giornata”. L’Impero Romano a quel tempo era impegnato a divorare nazione dopo nazione. Nel 43 d.C., l’imperatore Claudio invase la Britannia, ma l’Irlanda fu invece percepita come un buon partner commerciale. Era, infatti, una delle poche nazioni in Europa che Roma non conquistò.




Capitolo 2: Tuatha de Danann e la mitologia irlandese

La favola dei due mondi

Di solito c’è del vero nelle leggende, ma, nella migliore delle ipotesi, la verità è oscura, persa nella nebbia della tradizione orale. Molti storici che hanno studiato il periodo antico e altomedievale dell’Irlanda premettono i loro tomi con un disclaimer che afferma che nessuno sa, se ciò che viene detto e scritto, sia reale o leggendario.

Nell’antica poesia, Lebor Gabala Erenn, si racconta che, nelle storie sui primi re d’Irlanda, “... la verità non era conosciuta sotto il cielo delle stelle, se erano di cielo o di terra”. Ovvero, la dicotomia tra storico e leggendario.

“Tuath” è il termine irlandese per “popolo, tribù o nazione”. La razza di queste persone si chiama Tuath de Danann. I Tuath De sono arrivati su nuvole scure da quattro città mitiche dell’Irlanda del Nord: Gorias, Murias, Falias e Finias. I Tuath De erano terrestri e insegnarono alla loro gente le scienze, l’architettura, la letteratura, le arti, la magia e la negromanzia. La negromanzia è la pratica di comunicare con i morti e include l’apprendimento delle abilità di alchimia, predizione del futuro e guarigione.

Quando i Tuatha (plurale per Tuath) arrivarono sull’isola, questa era già abitata dalla popolazione dei Fir Bolg. Il re dei Tuath, Nuada, entrò in contatto con i Fir Bolg e chiese metà dell’isola su cui stabilirsi. Come ci si aspetterebbe, i Fir Bolg rifiutarono.

Si dice che il Tuath de Danann fosse l’alba dell’umanità. Tuttavia, come i vecchi Irlandesi informeranno il lettore, non continuarono a vivere nel mondo corporeo. Ci sono molte saghe che raccontano come sia successo.



Battaglia di Magh Tuiredh

Il re e campione dei Tuatha, Nuada, sfidò in battaglia l’eroe del popolo dei Fir Bolg. Streng era il campione dei Fir Bolg. Combatté con una mazza di ferro, facendola oscillare in alto e, in modo abbastanza sicuro, scese su Nuada. Tuttavia, quando Nuada perse un braccio nella battaglia, dovette essere sostituito dal mezzo Fomori Bres. “Fomori” si riferisce alla razza soprannaturale irlandese - divinità, in altre parole. A quei tempi, come in tutte le battaglie cavalleresche del Medioevo, il campione doveva combattere fino alla morte. Non gli era permesso arrendersi, ma poteva essere sostituito. Dopo il suo infortunio, Nuada fu portato fuori dal campo sotto la protezione di Dagda, un Dio celtico, e un druido.

Bres combatté con il suo pesante spadone, affilato su entrambi i lati. I due combattenti attaccarono e oscillarono, dapprima selvaggiamente, poi con colpi decisi. Dopo che la dura battaglia fu disputata, fu Bres, il mezzo Fomori, ad uscirne vittorioso.

Ora, è ben noto nelle leggende irlandesi che i Fomori sono esseri mostruosi, che provengono dalle profondità del mare. Sono crudeli e spietati. Come re, Bres fu un tiranno che il popolo rifiutò. Dian Cecht, il Dio della guarigione, guarì il braccio di Nuada e fu reintegrato come re. Bres se ne risentì e si lamentò; le sue lamentele raggiunsero Balor, il Dio supremo dei Fomori. Balor fece un malocchio portando distruzione su uomini e animali. Un’altra battaglia fu combattuta e Nuada fu ucciso dal malocchio di Balor. Egli, a sua volta, morì per mano del successivo campione di Tuath De, Lugh. Lugh era il Dio dei guerrieri e degli artigiani.

Quelle battaglie vennero disputate tra gli Dei. In seguito, arrivarono gli invasori umani dell’Irlanda: i Milesi, chiamati anche figli mortali di Mil Espaine. Si credeva che i Milesi fossero persone originarie dell’Iberia (l’attuale Spagna). Ci fu bisogno di un’altra battaglia per vedere quale razza avrebbe dominato? I Tuatha de Danann erano arrabbiati per quell’intrusione inaspettata e cercarono di ingannare gli umani inviando una tempesta in mare. Tuttavia, il poeta milesiano, Amergin, recitò un verso per calmare il mare. “Io sono la brezza marina; io sono l’onda dell’oceano; sono il cervo dei sette tempi ... Sono il Dio che ti ha dato il fuoco; chi capisce i cicli della luna …”. Ora, tutti sanno che le lune controllano le maree e i mari si calmarono al suo cenno. I Milesiani furono così in grado di sbarcare sull’isola e affrontare i Tuatha de Danann.

Piuttosto che combattere, Amergin fu chiamato a dividere il territorio dell’isola tra i Tuatha de Danann e i Milesiani. Abilmente, designò che l’area sopra il suolo era per i Milesiani e l’area sotto terra - il mondo sotterraneo - divenne poi il regno dei Tuatha de Danann.

I miti irlandesi raccontano oggi molte storie sulle esperienze che gli antichi Irlandesi avevano avuto con le persone degli Inferi, che furono così audaci da visitarli in tempi propizi e minacciosi. Essi sono i folletti, i troll, le banshee, i “randagi” poco conosciuti e gli spiriti che camminano con gli umani, soprattutto al crepuscolo. Il crepuscolo è il momento delicato di ogni giorno, tenuemente sospeso tra il giorno e la notte.



I quattro tesori dei Tuatha De Danann

Tutt’oggi si crede che i primi pochi re d’Irlanda fossero dei Tuatha de Danann. Anche se non erano veramente malvagi, come i Fomori, essi erano imperfetti. Così, lasciarono agli umani dell’isola quattro tesori, di cui uno esiste ancora in forma solida. Gli altri tre potrebbero esistere nell’Isola di Smeraldo, ma nessuno li ha ancora trovati. I regali furono:

Calderone di Dagda - un piatto che lascia tutti soddisfatti.

La lancia di Lugh - come racconta il Lebor Gabala Erenn, era la lancia di Lugh che uccise la mostruosa bestia dei Fomori, Balor, il loro capo. Lugh è il patrono degli artigiani irlandesi.

Il Claiomh Solais - la spada di luce, che rappresenta il ritrovamento di una donna da parte di un eroe.

The Lia Fail - Questo è il monumento in pietra verticale affusolato trovato sulla collina di Tara nella contea di Meath. Era il monumento dell’incoronazione di Nuada, il primo re dei Tuatha de Danann. Quando un legittimo re o sovrano ci mette le mani sopra, la pietra canta il suo nome con gioia. Esiste ancora oggi.



Il mondo sommerso

Quando i Tuatha de Danann si ritirarono negli Inferi, continuarono a vivere come razza soprannaturale chiamata “aos si” o “sidhe”, con molti altri esseri spirituali e divinità della natura. Alcuni dicono che vivono ancora oggi in un mondo parallelo, che condividono con gli umani. Sono le fate. Per quelli che sanno, sono appunto chiamati “il popolo fatato”. Tuttavia, proteggono ferocemente i loro tumuli e i loro “anelli fatati”.



Gli anelli fatati: la reale spiegazione

“Gli anelli fatati” sono stati osservati a lungo sull’Isola di Smeraldo. La scienza botanica ha trovato una spiegazione plausibile per questi anelli, che si manifestano come un cerchio di funghi che cresce in un luogo favorevole e fertile. I funghi si riproducono tramite radici molli sotterranee chiamate rizomi e si diffondono verso l’esterno a spirale. Quando il cerchio interno del fungo esaurisce i nutrienti della terra, scompare. Quindi, l’anello fatato si svuota e un anello più grande cresce attorno alla terra abbandonata.

Un anello fatato trovato in Francia ha 700 anni e ha 2000 piedi di diametro. La leggenda vuole che le fate ballino e suonino all’interno degli anelli. Tuttavia, se un essere umano dovesse entrare, potrebbe perdersi per settimane o forse anche essere trascinato via dalla musica incantevole nel mondo delle fate. Ci sono state tante variazioni su questa storia. Un anello di erbacce o cespugli può bastare come anello fatato. Coloro che vagano all’interno dell’anello possono essere risucchiati negli Inferi. Altri possono rimanere nell’anello per ore e forse giorni perché inspiegabilmente si confondono o si perdono.



Enbarr

Enbarr è un cavallo con la velocità del vento che può attraversare sia la terra sia il mare. Chiamato anche “Manannan”, è un Dio del mare. Manannan è il re guerriero degli Inferi, che usa un mantello dell’invisibilità per mascherare le dimore terrene del popolo fatato e del piccolo popolo, cioè i “folletti”. Nella contea di Londonderry, nell’Irlanda del Nord, c’è una statua che commemora la sua presenza.



Failinis

Failinis è un cane magico. Presumibilmente, era invincibile e poteva rintracciare e catturare qualsiasi altro animale nella foresta. Si dice anche che avesse la capacità di trasformare l’acqua in vino, anche se è più probabile che potesse scoprire sorgenti naturali.



Glas Gaibhnenn: la reale spiegazione

Il Glas Gaibhnenn è una mucca magica che dà molto latte. A volte è descritta di colore verde, macchiata o bianca. Nell’esaminare le variazioni dell’etimologia del termine, alcuni hanno indicato che significa semplicemente una vacca con un vitello di un anno che non ha partorito nell’anno in corso. Si chiamano “vacche da parto”. Il termine “parto” si riferisce anche ai piccoli suini.

La mucca magica ha dato vita a una miriade di leggende, la maggior parte delle quali la legano a leggende su Balor, la divinità del malocchio.



La Banshee

È presagio di morte imminente, di solito di un membro della famiglia o di un parente stretto. Sebbene sia spesso raffigurata come una donna anziana con un lungo mantello di garza fluente, un’orribile espressione facciale di dolore e gli occhi rossi per il pianto continuo, alcuni, che l’hanno vista (e l’hanno fatto!), l’hanno descritta come una dolce fanciulla, con lunghi capelli biondi fluenti. Può correre intorno alla propria residenza piangendo tristemente e poi scomparire nella nebbia.



Il “Randagio”

Uno spirito poco celebrato dell’antica isola è il “Randagio”. I randagi si nascondono negli anelli fatati, per lo più invisibili, e quegli anelli sono nei boschi. Possono trovarsi in periferia, dove le strade s’incontrano in modo tale da avere uno schema circolare, anche irregolare. Prova di questo è il fatto curioso che chi parla del loro potere ipnotico non dovrebbe mai guidare. Ogni volta, le persone si perdono, anche in quartieri familiari.



Lepricano

Il termine “lepricano” deriva dall’irlandese medio “luchorpan-lu”. “Lu” significa “piccolo”, “chor” o “corp” significa corpo. Sono i banchieri del mondo fatato ed è per questo che hanno accesso alle monete d’oro che potete trovare alla fine degli arcobaleni.

All’inizio, l’Irlanda era una monarchia. Nei tempi antichi, avevano i Sacri Re o gli “Alti Re”. Secondo la leggenda ispirata ai lepricani, Fergus mac Leti era il re dell’Ulster, o nei nomi delle antiche dinastie, un contemporaneo del re di Ulaid. Per detronizzare Fergus, il suo nemico, Congal Clairingnech, cospirò con gli spiriti dell’acqua (lepricani) che lo trascinarono in mare. I lepricani gli concessero un desiderio che fu, prevedibilmente, la capacità di respirare sott’acqua. Tuttavia, nel mondo sottomarino incontrò Muirdris, un mostro sottomarino. Lui sconfisse il mostro, ma nella battaglia, il suo viso fu paralizzato in un’espressione di terrore. Come indicato in precedenza, non era permesso avere un re deturpato.

Quando Fergus tornò, il popolo dell’Ulster lo voleva come re e nascose tutti gli specchi nel suo palazzo in modo che non vedesse la sua deturpazione. Quando lo scoprì, Fergus tornò e uccise il mostro, colorando di rosso il mare. Poi morì di sfinimento.

Ci sono, come il lettore può immaginare, molte varianti differenti della leggenda.



I primi Celti

Dopo che i Tuatha de Danann furono espulsi dalla terra dell’umanità, subentrarono i Milesiani. Gli storici hanno classificato i primi Re Supremi come leggendari, poiché non ci sono documenti scritti per verificarne la loro successione. Il primo dei re milesi, come ho già affermato, proveniva dall’Hispania. C’erano parti della popolazione di Hispania che erano di origine celtica e quelle persone portarono con sé l’antica lingua celtica, che in seguito si evolse nella lingua “goidelica”, o lingua gaelica.



Tuathal Techtmar

Le prime province d’Irlanda registrate furono: Ulaid, Northern Ui Neill, Airgialla, Breifne, Southern Ui Neill, Leinster, Osraige, Munster e Connacht. Sebbene gli storici non nominino Techtmar, uno dei leggendari Re Supremi d’Irlanda, ammettono che potrebbe essere stato un re storico. Negli antichi registri sopravvivono solo tre date: quella del suo esilio nel 56 d.C., il suo ritorno nel 76 d.C. e la sua morte nel 106 d.C. Le ragioni del suo esilio non sono chiare.

I re d’Irlanda erano governanti meschini di piccoli regni e guerreggiavano costantemente tra di loro. Nel II


secolo d.C., Elim Mac Conrach, il re dell’Ulster (Ulaid) rovesciò l’Alto Re, Fiachu Finnolach. I nobili del regno furono massacrati, ma tre regine incinte fuggirono in Britannia. Una delle donne era la regina Eithne e diede alla luce Tuathal Techtmar.

Secondo uno storico antico, lo statista e militare romano Gnaeus Julius Agricola portò con sé un principe irlandese esiliato nelle sue campagne. Anche se le storie irlandesi dicono che i Romani non sono mai entrati in Irlanda, gli archeologi hanno scoperto manufatti romano-britannici vicino alle rovine di Drumanagh, un antico forte irlandese su un promontorio che si affaccia sulla costa occidentale britannica. Techtmar, si dice, tornò in Irlanda dopo il suo esilio per reclamare il suo trono. È stato ipotizzato che altri manufatti romano-britannici trovati a Tara nella contea di Meath potessero essere stati vicino al sito in cui Techtmar combatté contro l’usurpatore di suo padre, Elim. Gli antichi raccontano che Techtmar sbarcò a Inber Domnainn, marciò verso Tara e combatté con Elim sulla collina di Achall vicino a Tara. Elim fu massacrato e Techtmar fu rimesso sul trono. Pertanto, potrebbe essere del tutto vero che il romano Agricola non fosse mai entrato in Irlanda ma Techtmar avrebbe potuto portare con sé alcuni oggetti britannici.

Techtmar e i suoi alleati irlandesi combatterono venticinque battaglie contro Leinster, due contro Connacht, venticinque contro Ulster e trentacinque contro Munster. La data storica ipotizzata dai ricercatori risale al 76 o all’80 d.C.







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    3★
    21.08.2023
  • константин александрович обрезанов:
    3.1★
    11.08.2023
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