Книга - La Fuga Dalla Morte

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La Fuga Dalla Morte
Andrzej Stanislaw Budzinski







Andrzej Stanislaw Budzinski


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Titolo


Andrzej Stanislaw Budzinski

La fuga dalla morte




Introduzione


Il libro che propongo raccoglie le piccole riflessioni e alcune registrazioni pubblicate in Facebook che, nello stesso momento ci offrono saggezza e buonumore. Ci aiutano a riflettere su diversi argomenti e situazioni della vita per poi a metterle in pratica, certamente ognuno secondo le proprie capacità e possibilità. Un libro scritto nel modo più leggero possibile, però, delle cose importanti e non tanto leggeri da digerire. Scritto in modo accettabile e facile da « digerire » , per dare il nutrimento necessario nella crescita personale.

Altra cosa molto importante è lo stile del libro, inventato proprio da me:

« A parte il contenuto che è molto interessante e utile e facile da leggere perché scritto in modo accettabile, colpisce come la pubblicità. Tocca profondamente e fa riflettere non lasciando il lettore indifferente. Interessante e direi anche nuovo e originale, tutto fatto a slogan, con frasi brevi che tendono a colpire il lettore con il detto rapido piuttosto che discorsivo


» .

Il pensiero del libro ci aiuta nel lavoro sulla bellezza interiore e quella esteriore, nel trattamento spirituale e quello fisico. Perché così? Perché l’uomo è composto dall’anima e dal corpo e per tutti e due gli elementi è chiamato ad avere cura. Non si può trascurare né l’uno né l’altro. Ci sono « cosmetici » per l’anima e per il corpo. Purtroppo spesso noi conosciamo meglio i cosmetici per il corpo. Certamente conosciamo meglio quello che ci interessa di più. Perché devo dedicare il mio prezioso tempo per le cose che mi sembrano inutili e non mi interessano? Mi permettete. Mio consiglio: usate tutti e due per piacere! Dovete, però, sapere, che tra l’anima e il corpo esiste una differenza, anche notevole:

l’anima è eterna, cioè non muore,

il corpo è mortale (una piccola consolazione, non per sempre)


.

Il corpo, anche se curato molto bene, non può essere salvato dalla distruzione. L’invecchiamento è un processo comune e tocca noi tutti. Spero di non dover spiegare questo, sarebbe un assurdo. Però, per sicurezza, se per caso qualcuno avesse problemi di accettare la nostra realtà, allora meglio che lo spiego ponendoci qualche domanda: da dove sappiamo che l’invecchiamento esiste? Conoscete una cosa che si chiama tempo? Secondi, minuti, ore, giorni settimane, anni. Conoscete? Conoscete uno strumento che si chiama orologio? Calendario? Sappiamo anche che l’uomo invecchia da un fatto comune che si chiama la morte. Non sei convinto? Allora ti propongo una gita al cimitero. Là ti svaniscono tutti i dubbi, là c’è posto per me e per te, per tutti. Purtroppo finiremo là! Ecco. La nostra meta della vita terrestre! Sono d’accordo, sarebbe molto triste se la nostra vita finisse soltanto nella tomba. Che senso avrebbe? Sarebbe deprimente vivere con una prospettiva tombale. Là si finisce tutto. Sparisco! Che tristezza! Di me non rimane niente!?

Come ho scritto prima l’uomo è composto dal corpo e dall’anima. Il corpo è mortale. L’anima invece è immortale. La nostra vita continua oltre la tomba. Purtroppo tanti di noi non credono in questo e vivono la vita tombale. Gli uomini così si chiamano: Uomini tombali


! Proprio a desso vorrei entrare in discussione con loro, dimostrandoli che questo, in che cosa credono, può essere non vero. Sei sicuro che la vita si finisce là, nella tomba? Tu dici di SI! Io, invece dico di NO!

Allora 50% contro 50%. Chi ha ragione? Tu o io? Purtroppo non bastano le opinioni! Non voglio essere un opinionista che parla delle cose sconosciute e non sperimentate personalmente. Per essere sicuro dobbiamo verificarlo o per negarlo, o per confermarlo. Nel primo o nel secondo caso dobbiamo essere sicuri! Così si comportano gli uomini saggi! Sei saggio/a? Speriamo!

Vi invito a leggere questo libro che, ha uno scopo preciso: può aiutarci ad avvicinarci alla felicità! Siete curiosi e curiose? Allora che cosa aspettate? Prendetelo, leggetelo, meditatelo, divertitevi, piangete, ridete. Però desidero che sappiate una cosa: che vi voglio bene e sarei contentissimo di sapere che queste parole, che sgorgano dal mio cuore di ricercatore della felicità, vi danno un po’ di sollievo e riparo.




La fuga dalla morte


Il titolo di questo capitolo è anche il titolo del libro. Leggendolo capiremo perché. Ecco nuovo pensiero che mi passa nella testa e suscita in me una domanda: Chi di noi non vorrebbe fuggire dalla morte? Io sono primo che dico si, vorrei. Lei, anche lei. Anche tu. Il signore dietro anche. Alla fine tutti avete alzato la mano. Giusto così. Direi giustissimo. Prima di cominciare prego leggere una barzelletta:

« Sai figlio mio, nonostante tutto quello che si sente in giro, a me sembra che i ragazzi di oggi sono educati meglio dei ragazzi dei miei tempi. Quando ero giovane e passavo per la strada, tutti si giravano e mi offrivano proposte immorali. Per questo spesso non avevo voglia di uscire da casa. Adesso invece posso uscire anche dieci volte al giorno e nessuna proposta immorale. Guarda che bravi ragazzi! Sì mamma! Ma sono passati 50 anni » .

Che cosa voglio dirvi con questa barzelletta? Che ognuno di noi ha i suoi cinque minuti! Essi sono pochi e sono diversi.

Sapete quante persone finora sono vissute sulla Terra? Vi siete interessati? Io, sinceramente, non me né sono mai interessato. Proprio adesso, per la prima volta nella mia vita, provo a cercare i dati della popolazione mondiale. Non è difficile trovarli. Ecco


! Secondo Focus (una rivista scientifica), basandosi sugli studi del demografo Jean Bourgeois - Pichat


, si può dire che fino ad oggi hanno abitato il nostro pianeta più o meno ottantacinque miliardi di persone. In questa occasione mi sono posto anche un’altra domanda molto interessante: Quante persone ancora vivranno sulla Terra? Secondo le più recenti stime, aggiornate a luglio 2015, l’Onu prevede:

nell’anno 2030 circa 8,5 miliardi;

nel 2050 9,7 miliardi;

nel 2100 11,2 miliardi.

Incredibile!? Che movimento! Io sono tra di loro. Sembra che non conto niente, ma non è così.

Perché 1+1 fa 2. Senza 1 non sarebbe 2.

Ogni persona che ha vissuto, che vive e che vivrà sulla Terra aveva, ha e avrà i suoi cinque minuti! Preziosi cinque minuti! Preziosi, perché unici e irripetibili e dopo passano lasciando spazio agli altri. Vengono gli altri! Passano anche loro e di nuovo, e così via. Fino alla fine del mondo. Incredibile come gira la ruota nel mondo. Ogni uomo lascia la propria traccia sulla Terra. Io sono tra di loro e adesso tocca a me, e a te. Ho i miei cinque minuti. So quando sono cominciati, ma non so quando finiranno:

tra cinque minuti,

tra un mese,

tra cinque anni,

tra quarant’anni.

Boh? Per fortuna non lo so e meglio non saperlo! Provate a immaginare che conosciamo la data esatta della nostra morte! Contiamo al rovescio: 100 giorni, 99, 66, 14, 7, 3, 2, 1. Domani, morirò domani. Sarebbe un orrore! Sono sicuro che tanti di noi, prima di morire, avrebbero un infarto! L’effetto è lo stesso, ma morire prima dell’arrivo della propria morte? Ma che disgrazia! Morto prima della morte. Provate a immaginare la tensione che cresce fino al massimo. Non voglio pensare. Già mi sento male. Brrrrrrr! Ambulanza! Ambulanza per favore! Ambulanza. Chiamate l’ambulanza! Sto morendo! Lo stesso! Qua ci vuole tripla tisana e una bella e lunga seduta da un buon psicologo!

Tra me e me, sono del parere che è meglio rimanere così come fino a oggi, non sapendo quando arriverà la nostra morte. Meglio così!

Spesso facciamo finta che essa non arriverà mai e neanche la pensiamo. Un grandissimo sbaglio! A questo punto ci vuole un pensiero forte! L’ho trovato, quello di Dalai Lama


, Guru spirituale dei Buddisti:

« Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto » .

Ci fa pensare! Vero? Triste! Se per caso vivo così come dice questo grande uomo, la mia vita non ha tanto senso. Pensiamoci bene la vita è breve, unica e non possiamo permetterci a sprecarla perché è molto preziosa. Più preziosa che possiamo immaginare. Veramente dobbiamo pensare! Per che cosa vivo? Per che cosa muoio? Che cosa cerco?

Ho provato a cercare in internet, adesso il mezzo più veloce, qualche notizia di qualcuno che conosce o conosceva la data della sua morte. Purtroppo non ho trovato niente, o per fortuna. Ho trovato invece, e questo mi ha sorpreso, i siti dove possiamo calcolare la data e la causa del nostro decesso.

Com’è possibile? Vi dico sinceramente Non ho calcolato la mia data. Ma ero tentato farlo, non per curiosità, ma per una prova scientifica, per poi dirvi, vero o falso, naturalmente se si rivelasse vero non vi avrei risposto io di persona, penso che questione è chiara. Il mio necrologio vi avrebbe dato la risposta con una bella foto, con la data del calcolo del giorno della mia morte fatto nel sito. Morto!

Sarebbe interessante, ma non lo faccio. Grazie, però non sono curioso. Se siete curiosi voi, non posso impedirvelo. Se volete fate voi! Aspetto l’esito. Fatemi sapere!

Nella mia ricerca, credetemi, molto approfondita, ma anche senza essa già sapevo risultato. Fino ad oggi ho trovato soltanto una persona sulla Terra la quale sapeva il giorno della sua morte. Sapete chi era? Gesù! Era anche altra persona che era preservata dal peccato e dalla corruzione della morte. Sapete chi era? Maria, sua madre! La tradizione della Chiesa dice che Maria non morì, ma si addormentò e con l’anima e con il copro fu assunta in cielo





. Lei è la prima creatura umana che gode pienamente il cielo, con il corpo e l’anima. Secondo il Vangelo, che è la Buona Notizia di Gesù, anche noi godremo questa pienezza. Però. Dopo la risurrezione dei morti! Noi non sappiamo quando questo succede. Può essere in ogni momento! Dopo la seconda venuta di Gesù sulla Terra come giudice dei vivi e dei morti.

La morte? Bel problema. Che cosa sia? Spiegandola in modo più semplice possibile, possiamo dire che è un passaggio tra l’al di quà verso l’al di là. Ma!? Questa risposta, sinceramente, non mi soddisfa tanto! Nella storia della Chiesa c’era un grande Santo che si chiama Francesco d’Assisi, il quale ha scritto il « Cantico delle creature »


. In quest’inno troviamo una cosa strana. San Francesco chiama la morte, sorella. La morte sorella!? Com’è possibile che san Francesco chiama la morte in modo così gradevole? Sua sorella. Incredibile, ma è vero. Per lui la morte era la sorella.

Sappiamo che la sorella è un nome familiare, vicina, sangue del mio sangue, la conosco bene e lei conosce me, vive con me sotto lo stesso tetto, è figlia di mio padre e di mia mamma, condivido con lei la mia vita, mi aiuta, mi dà consigli, piange con me quando sono triste e ride con me quando sono felice, conosce i miei segreti, gioca con me, con la quale sto volentieri, si preoccupa di me, mi protegge, mangiamo lo stesso cibo, ci divertiamo insieme, mi accarezza, mi abbraccia e mi bacia, voglio stare con lei e quando non c’è mi manca, ho nostalgia di lei. Adesso mi manca soltanto questo: sorella morte ti amo! Ho perso la testa per te. Vado pazzo per te. Fino ad oggi non sapevo che cosa è l’amore! Adesso scherzo. Qualcuno può dirmi esagerato. Sorella morte vuoi sposarmi?

Scusate! forse ho un po’ esagerato, ma non tanto però. Per un attimo mi sentivo come san Francesco d’ Assisi. Sinceramente io a casa mia, con mia sorella non ho mai avuto un rapporto così forte e profondo come san Francesco con la morte, ripeto con la morte. Ti invidio san Francesco!

Perdonami grande santo! Anche voi che leggete queste parole, però!? Tu non sei tanto normale! Sì! Non sei tanto normale! Vero! Tu sei santo! I Santi « non sono tanto normali! » Sono fuori della legge per questo sono Santi. Se san Francesco chiamando la morte sorella pensava tutte queste cose (spero proprio di sì, conoscendolo un po’), allora è una cosa eccezionale e unica al mondo, l’unica in tutto l’Universo. Ecco il testo originale che proviene dal Cantico delle Creature:

« Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale,

da la quale nullu homo vivente pò skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,

ka la morte secunda no ‘l farrà male


» .

Veramente sono rimasto senza parole! Che godimento pensare di san Francesco e del suo rapporto con la morte, è un banchetto del cibo celeste. Spero tanto che anche voi abbiate la stessa sensazione. Dopo tutti questi pensieri si vorrebbe dire:

« Vieni mia sorella morte

E prendimi il più presto possibile!

Maranatha!

Vieni sorella morte!

Maranatha!

Ti aspetto con nostalgia!

Portami da Gesù!

Maranatha!

Vieni mia sorella morte!

Maranatha! »

Adesso torniamo alla realtà! Almeno proviamo. Il mio rapporto con la morte? Che rapporto ho con la morte? Anche per me è sorella?

Sono un insegnante di religione. Spesso mi capita di affrontare insieme con i bambini della Scuola Elementare i problemi importanti. Tra questi c’è anche la morte. Come spiegare ai bambini, così piccoli, che cos’è la morte? Purtroppo dovevo affrontare questo problema! Come? Adesso vi spiego che illuminazione ho avuto.

Un giorno a scuola, durante la lezione, ho notato una bambina che non era tanto felice. Normalmente era quasi sempre gioiosa. Sembrava un po’ persa, con la testa tra le nuvole. La osservavo e pensavo, che cosa sarà successo? Ho notato anche che ogni tanto asciugava le lacrime. Capite che non potevo rimanere indifferente! Dovevo fare qualcosa! Mentre i bambini facevano dei lavoretti, mi sono avvicinato a lei e domandò: Cosa è successo? Dimmi! Perché piangi? Mi ha guardato negli occhi con un grande dolore. È morta mia nonna! Mi ha risposto. Mi manca! Adesso ho capito tutto! Come aiutarla!? Di fronte alla morte cosa possiamo dire? Niente! Semplicemente dobbiamo essere vicini alle persone in lutto. Un dolore cosi grande non può sparire improvvisamente! Ci vuole tempo. Questo tempo del lutto dura un anno e anche di più. Dipende certamente dalla persona. Il lutto è il tempo necessario per risanare la perdita. Mi sentivo impotente! Però semplicemente ho fatto la domanda ai bambini: Sapete cosa è successo alla vostra amica? Qualcuno lo sapeva e altri no. È morta sua nonna, per questo oggi è così triste. Allora adesso vi racconto che cosa è la morte! Dio ha creato tantissimi Angeli. Sono creature buonissime e il loro compito è servire il Buon Dio e aiutare gli uomini. Sempre sono pronti ad aiutarci. Sapete bene che ognuno di noi ha il suo Angelo Custode. Provate a immaginare che adesso qui noi non siamo soltanto 25 persone, ma 50, perché vicino a ciascuno di noi è il suo l’Angelo. Lui è sempre con noi. Non ci lascia neanche per un secondo. Caro il nostro Angelo. Dio ha creato anche altri Angeli più importanti, sono gli Arcangeli. Tra questi migliaia di migliaia di Angeli, ce n’è uno molto speciale, il più buono di tutti. Il suo compito è accompagnare le persone che finiscono la vita sulla Terra. Sapete come si chiama? L’angelo della morte! La verità è questa, che gli uomini non muoiono, ma dopo la morte vivono in un altro modo, al di là in cielo. Là, sono molto felici. L’uomini quando finiscono la vita sulla Terra, li aspetta un lungo direi lunghissimo viaggio verso il cielo e hanno bisogno di qualcuno che li accompagni e mostri loro la strada. Che li consoli, li accarezzi e dia loro coraggio. Perché le anime dopo la morte si sentono un po’ spaesate in una nuova situazione. Allora in questo momento entra in scena un angelo simpaticissimo, ma veramente simpaticissimo. L’angelo della morte. Tante persone hanno paura di Lui, perché non Lo conoscono. Sbagliano comportandosi così, sbagliano tanto perché non si deve avere paura di Lui. Lui ci vuole tanto bene. Quando la persona muore sulla Terra e improvvisamente si trova in una situazione nuova, si sente spaesata un po’ persa e da sola. Allora cosa fa l’Angelo della morte? Prima la saluta con un grande e cordiale sorriso. Si avvicina e la abbraccia forte forte forte, così come le piace. Prende l’anima sulle braccia. Canta la ninna nana. L’accarezza. Piano piano porta l’anima verso il cielo da Gesù. Quando arrivano al cielo la lascia, le apre la porta e la fa entrare dentro, dove l’anima trova la felicità eterna. Una cosa molto importante è che all’entrata del paradiso l’anima incontra tutte le persone care che sono morte prima di lei e si comincia una grande festa. Una festa che non finisce mai, direi una festone. Ecco la morte! Ci spaventa un po’, però alla fine è bella. Così mi sono rivolto alla bambina. Sai!? Tua nonna non è morta veramente, ma vive in un posto bellissimo e ti guarda con grande amore e puoi essere sicura che la incontrerai ancora. Devi avere un po’ di pazienza. Anche adesso puoi parlare con tua nonna. Lei ti sente e ti ascolta. Sicuramente a tua nonna non piacerebbe vederti trista. Sorprendente! Sapete che cosa è successo? Non mi aspettavo questo. Ho visto un grande sorriso sulla faccia della bambina. Si è alzata ed è corsa verso di me. Mi ha abbracciato fortissimo, mi ha dato un grande bacione sulla guancia e mi ha ringraziato. La sua tristezza è sparita. È stato uno dei più belli giorni della mia vita!

Adesso vi dirò una cosa sorprendente. Sapete che dalla morte non si può scappare. Proprio impossibile. Dobbiamo morire. Io vi propongo morire prima di morire però per vivere pienamente già sulla Terra! Come è possibile? Morire vivo, quando sto bene e pieno della vita. Come vi sembra? Bella proposta! Ma sapete che scopo ha la nostra morte? La vita!

Come vede la morte la Chiesa Cattolica? Ecco vi propongo leggere cosa ci dice Catechismo:

« 1006 In faccia alla morte lenigma della condizione umana diventa sommo





. Per un verso la morte corporale è naturale, ma per la fede essa in realtà è salario del peccato (Rm 6,23)


. E per coloro che muoiono nella grazia di Cristo, è una partecipazione alla morte del Signore, per poter partecipare anche alla sua risurrezione


.

1007 La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della Terra, la morte appare come la fine normale della vita. Questo aspetto della morte comporta un'urgenza per le nostre vite: infatti il far memoria della nostra mortalità serve anche a ricordarci che abbiamo soltanto un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza. «Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza [...] prima che ritorni la polvere alla Terra, com'era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato » (Qo 12,1.7).

1008 La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazioni della Sacra Scrittura





e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell’uomo


. Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato


. La morte corporale, dalla quale l’uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato


, è pertanto l’ultimo nemico (1 Cor 15,26) dell'uomo a dover essere vinto.

1009 La morte è trasformata da Cristo. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subìto la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa


, egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L'obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione


.

Il senso della morte cristiana

1010 Grazie a Cristo, la morte cristiana ha un significato positivo. Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno (Fil 1,21). Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui (2 Tm 2,11). Qui sta la novità essenziale della morte cristiana: mediante il Battesimo, il cristiano è già sacramentalmente morto con Cristo, per vivere di una vita nuova; e se noi moriamo nella grazia di Cristo, la morte fisica consuma questo « morire con Cristo e compie così la nostra incorporazione a lui nel suo atto redentore:

Per me è meglio morire per (ϵἰς) Γϵσ ρισνο, ηϵ ϵσσϵρϵ ρϵ φινο αι ονφινι δελλα τϵρρα. Ιο ερο ολυι ηε μορ περ νοι; ιο ψογλιο ολυι ηε μορ περ νοι ρισυσιτ. Ιλ παρτο ιμμινεντε. Λασιατε ηε ιο ραγγιυνγα λα πυρα λυε; γιυντο λ, σαρ ψεραμεντε υν υομο


.

1011 Nella morte, Dio chiama a sé l'uomo. Per questo il cristiano può provare nei riguardi della morte un desiderio simile a quello di san Paolo: il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo (Fil 1,23); e può trasformare la sua propria morte in un atto di obbedienza e di amore verso il Padre, sull'esempio di Cristo


: Ogni mio desiderio terreno è crocifisso; [.] un’acqua viva mormora dentro di me e interiormente mi dice: Vieni al Padre!


. Voglio vedere Dio, ma per vederlo bisogna morire


. Non muoio, entro nella vita


.

1012 La visione cristiana della morte





è espressa in modo impareggiabile nella liturgia della Chiesa: Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un'abitazione eterna nel cielo


.

1013 La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell'uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo. Quando è finito l’unico corso della nostra vita terrena


, noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. È stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta (Eb 9,27). Non c’è reincarnazione dopo la morte.

1014 La Chiesa ci incoraggia a prepararci all’ora della nostra morte (Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore »: antiche Litanie dei santi), a chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi nell’ora della nostra morte (Ave Maria) e ad affidarci a san Giuseppe, patrono della buona morte: In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; se avrai la coscienza retta, non avrai molta paura di morire. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che fuggire la morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani?




L audato si', mi' Signore,

per sora nostra morte corporale,

da la quale nullo homo vivente pò skappare.

Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,

ka la morte secunda nol farà male


.

1015 La carne è il cardine della salvezza


. Noi crediamo in Dio che è il Creatore della carne; crediamo nel Verbo fatto carne per riscattare la carne; crediamo nella risurrezione della carne, compimento della creazione e della redenzione della carne.

1016 Con la morte l'anima viene separata dal corpo, ma nella risurrezione Dio tornerà a dare la vita incorruttibile al nostro corpo trasformato, riunendolo alla nostra anima. Come Cristo è risorto e vive per sempre, così tutti noi risusciteremo nell'ultimo giorno.

1017 Crediamo [...] nella vera risurrezione della carne che abbiamo ora


. Mentre, tuttavia, si semina nella tomba un corpo corruttibile, risuscita un corpo incorruttibile


, un corpo spirituale (1 Cor 15,44).

1018 In conseguenza del peccato originale, l’uomo deve subire la morte corporale, dalla quale sarebbe stato esentato se non avesse peccato


.

1019 Gesù, il Figlio di Dio, ha liberamente subìto la morte per noi in una sottomissione totale e libera alla volontà di Dio, suo Padre. Con la sua morte ha vinto la morte, aprendo così a tutti gli uomini la possibilità della salvezza »


.

Scusate che mi sono permesso farvi leggere così tanto dal Catechismo della Chiesa Cattolica, ma spero che no siete pentiti. Valeva la pena. Non ho trovato la miglior spiegazione della morte.




Salve a tutti e tutte coloro che vogliono essere felici!


La prima domanda che desidero proporre è: Chi di noi non e essere felice? La risposta è molto facile: Tutti quanti vogliamo essere felici! Provate, per favore, a trovare una persona che non vuole essere felice. Penso, e almeno spero, che non ne esiste nel mondo neanche una. Tutti, in modo fai da te, cioè personalizzato, la cerchiamo e troviamo tante, o meglio dire, tantissime proposte di essa. Sorprendente quante. Più o meno otto miliardi! Il numero delle persone che oggi vivono sulla pianeta Terra. Sorprendente!? Interessante, nonostante tutto, che siamo così tanti non siamo capaci trovare una soluzione perfetta che soddisfarebbe tutti quanti. No! Impossibile! Il motivo? Molto semplice. Ognuno di noi è diverso, allora pensando logicamente, ognuno di noi la vede un po’ in altro modo, dipinta con le altre sfumature e colori. Questo che da felicità a me per forza non deve dare a te e viceversa. Si potrebbe dire che tutti e ciascuno potremmo presentare la propria ricetta della felicità. Chissà, potrebbe essere interessante e, cosa strana, tutte avranno qualcosa dalla verità. Una ricetta di più e un’altra di meno, ma forse messe tutte insieme possono rispecchiare la vera felicità come i puzzle costruiti da tantissimi pezzi. Ogni elemento da solo non ci dice niente, ma messi tutti insieme creano un bellissimo quadro e se manca un pezzo, l'immagine non è completa. Si vede un buco. Si vede vuoto. Ci vogliono tutti per creare la felicità sulla Terra, non deve mancare nessuno. Altra cosa molto importane. Il mondo dove viviamo ci propone le diverse soluzioni della felicità. Siamo bombardati dalle proposte. Sono così tante che creano in noi la confusione e in qualche maniera ci cancellano da vista la vera felicità, oppure meglio dire, che ci disturbano di seguirla e di realizzarla. Purtroppo volendo o non, sentiamo queste proposte, perché sono dappertutto e dimostrate in modi diversi. In TV, in radio, in internet, per la strada, sulle vetrine, nei giornali, in modo cartaceo ed elettronico. Siamo circondati e bombardati dalle proposte.

Pubblicità! Ecco, un vero problema. Tutte le aziende lo fanno! noi? Stiamo in mezzo, soffocati e direi stufi. Dobbiamo sapere, però, che loro non ci propongono la vera felicità. Nel suo posto ci propongono i surrogati che ci ingannano cambiando la vera felicità in piacere e godere. In questo modo ci distraggono dalla vera felicità spostando la nostra attenzione verso le cose che non hanno niente da fare con essa. In questo modo diventiamo gli uomini anestetizzati, insensibili alla felicità vera. Concentrati su se stessi, sul proprio piacere e nella ricerca continua e infinita delle sensazioni che non possono mai saziare la nostra fame della felicità. Perché questi surrogati che ci propone il mondo di oggi sono come un miraggio


nel deserto, cioè una illusione che porta in direzione della delusione più profonda, verso la tristezza e svuotamento interiore e alla fine alla perdita dell’identità.

Illusione = Delusione !

Volendo o non volendo, consapevolmente o inconsapevolmente siamo coinvolti. Una cosa triste: se vogliamo vivere in questa società purtroppo non possiamo scappare dalle pubblicità.

Certo! Bella domanda! Come possiamo sfuggire da questo bombardamento? Si! La soluzione esiste! Isolamento totale! Un po’ in maniera di Robinson Crusoe





sull’isola, da solo, senza i mezzi di comunicazione. In questo modo saremmo fuori dalla società e finalmente potremmo godere la nostra felicità. Si è vero saremmo protetti dal bombardamento della pubblicità illusoria, ma purtroppo anche privi della possibilità di agire per migliorare la società. Intuiamo che questa idea è quasi impossibile da realizzare.

Conoscete sindrome dello struzzo? Quando lo struzzo sente la paura, oppure quando è in pericolo, nasconde la testa nella sabbia. In questo modo si sente al sicuro e tranquillo. Che ingenuità e stupidità. Perché facendo così diventa la preda molto facile da catturare, altro che protetto e al sicuro. Noi comportandosi così sicuramente non ci salviamo. Non possiamo scappare tutti. In questo caso la fuga non è una buona soluzione. Perché non possiamo essere veramente felici sapendo che nel mondo vivono le persone infelici, per un semplice motivo, la vera felicità non è un godimento personale e isolato, ma una condivisione con gli altri. La vera felicità desidera essere condivisa.

Un esempio perfetto per noi, come sempre è Gesù. Lui è venuto sulla Terra portandoci il cielo, il Regno di Dio. Ha lasciato il cielo, posto della vera e infinita felicità ed è venuto qui, sulla Terra. Sappiamo che la Terra non è un posto tanto felice. Perché ha fatto questo? Per portarci la felicità. Per portarci il Regno di Dio. I Vangeli ci dimostrano Gesù che cammina verso Gerusalemme (cfr. Mt 16,21)


.

Sapiamo che cosa lo aspettava in questa città. La morte sulla croce! Però Gesù non fugge, ma va ad affrontare la realtà che lo aspetta. Anche Lui doveva vincere la paura della sofferenza e della morte. Però non sfugge. Rimane e affronta con coraggio il suo destino! Perché Gesù fa questo? Perché desidera la nostra felicità! Facile è sfuggire e lavare le mani dalla responsabilità. Facile è essere indifferenti alla infelicità altrui. Però la verità è, che impossibile essere felici sapendo che milioni di persone nel mondo sono infelici, che soffrono. Impossibile! Se riusciremo essere « felici » vedendo l’infelicità degli altri è una cosa molto triste e significa, che già siamo diventati le persone anestetizzate e insensibili alla sofferenza. Purtroppo lo scopo dei «mentori » di oggi, di questo mondo è preciso - anestetizzarci alla infelicità degli altri. Come lo fanno? Lo vediamo e sperimentiamo ogni giorno davanti alla TV. Ci proiettano le scene reali, le immagini orribili delle sofferenze altrui creando dentro di noi l’abitudine e piano anche l’insensibilità. Tanti di noi purtroppo guardano queste scene della sofferenza reale come un film, oppure uno spettacolo. Dove vogliono portarci? All’epoca dell’Impero Romano nei tempi delle persecuzioni dei cristiani? Dove la folla, negli anfiteatri, affamata di sangue guardava con l’entusiasmo l’omicidio delle persone. Più sanguinose scene erano, applaudivano di più. Pazzia! Pura pazzia! Pazzia disumana! Purtroppo noi oggi partecipiamo queste scenate orrende, certamente in modo diverso, moderno, seduti comodi sui divani davanti alla TV mangiando popcorn o patatine e bevendo coca cola. Cosa vi pare? Non è vero? Noi stiamo bene! La nostra reazione? Ecco un bel problema da analizzare. Come è la nostra reazione vedendo queste scene? Adesso propongo un piccolo intervallo per rilassarci un po’. Provate rispondere alla domanda, certamente ognuno di noi personalmente: Come mi sento vedendo in TV le scene delle sofferenze?

Mi toccano?

Sono scioccato?

Mi fanno star male?

Sono dispiaciuto?

Sono indifferente?

Creano in me le emozioni?

Non riesco a guardarle?

Sono insensibile?

Provate rispondervi come vi sentite vedendo le scene orrendi nell’arena moderna del ventunesimo secolo davanti al TV o in internet?

Una necessità urgente è il cambiamento della mentalità della società, non fuga da essa, ma rimanere e cominciare a cambiarla cominciando da se stesso. Se io divento diverso, migliore, anche la società si migliorerà. Se lo stesso faranno gli altri allora in questo modo insieme possiamo cambiare il mondo. Dobbiamo rimanere! Dobbiamo affrontare bombardamento! Dobbiamo cambiare lo stile di vita! Non dobbiamo accettare tutto che ci propongono! Però! Insieme e uniti! Questa è proprio una parola magica e significa collaborare per il bene comune. Ripeto ancora una volta, la fuga non è la migliore soluzione per risolvere i problemi del mondo. Guardiamo Gesù, il suo atteggiamento. Lui ci dà non soltanto un esempio, ma anche ci avverte:

« Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9,23-26) » .

Per Gesù non esiste la diplomazia o mediazione per soddisfare avversari, ritirandosi in dietro, per lasciarli lo spazio. La regola è chiara, non si discute con il male. No, e ancora No! O tutto, o niente! Non ci sono compromessi. Purtroppo tanti di noi fanno finta che tutto è ok. Chiudono un occhio, spesso anche due. Si può fare anche così, ma dobbiamo sapere che il tale comportamento non elimina i problemi e nemmeno li risolve. Li lascia come erano prima permettendoli allo sviluppo. Non vediamo i problemi! Non vogliamo vederli! Questo, però, non cambia la realtà che problemi esistono. Vi dico esistono e come. Si sviluppano. Si rinforzano. Diventano sempre più difficili da sradicare. Ai problemi piace che non li vediamo, oppure fingiamo che non esistono. Comunque, a parte di tutto questo discorso, ognuno di noi cerca la felicità in modo suo, sbagliato o meno sbagliato. Però la cerca e direi che questo è molto positivo. Allora? Gesù, ci insegna:

« Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto (Mt 7,8) » .

Guardate, gli credo e propongo anche a Voi: Credeteci. Cercate e bussate. Allora!? Cosa sta succedendo!? Perché ancora non l’abbiamo trovata? Rispondetemi. No. Perdonatemi. Non rispondete a me, per carità, ma a voi stessi! Perché ancora non l’abbiamo trovata!? Però, per favore sul serio, almeno una volta. Facciamo i seri. Qui si tratta della nostra vita e della nostra felicità. Spero che sentite che si tratta di una cosa seria e molto importante. Cosa dico, serissima. Stra-serissima! Personalmente non voglio aspettare il cielo per essere felice. Vorrei essere felice già qui, sulla Terra. Non voglio aspettare il cielo per goderla. Voglio assaggiarla già qui. Gesù ci dice: « Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: Eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi! (Lc 7,21) » . Che cosa è questo Regno? Ditemi per favore!

La croce?

L’ultimo posto?

L’umiliazione?

La persecuzione?

Stare zitti?

Accettare tutto?

Soltanto questo? Perdonatemi, ma non ci credo! Qui sulla Terra deve essere qualcosa di più bello! Mi sentite!? Grido, sono stufo! Voglio essere felice già qua, in ogni posto dove sono, sulla Terra. Mi sentite!? Grido! Grido ancora di più e non smetto, finché tutti mi sentano. Cosa me interessa! Sono sicuro che anche voi avete lo stesso desiderio. Mica siete diversi da me! Vogliamo essere felici! Dai gridiamo insieme. Gridiamo per la felicità. Basta fare finta che tutto va bene. Basta nascondere la verità sotto le coperte e ridere quando abbiamo voglia di piangere. Sei soddisfatto/a pienamente della tua vita? Sei felice? Se

sì! Fermo/a! Dico fermo, non muoverti. Pian pianino, prendi questo libretto e buttalo giù dalla finestra. Tu sei a posto, non hai bisogno. Sai, forse cadendo dalla finestra, questo libretto, colpisce qualcuno che ha bisogno della felicità. Su coraggio. Buttalo, puoi fare un favore a qualcun altro. Lo hai già buttato? Allora adesso godi la tua felicità - auguri! Ci vediamo più tardi. Se no! Rilassati. Prepara la tisana. Siediti sulla poltrona. Sdraia le gambe. Respira profondamen te. Chiudi gli occhi. Stai tranquillo e beato. Conta fino a cento. Bravo/a. Già hai fatto il primo passo. Hai detto la verità, e come ci dice il caro Gesù: «la verità vi farà liberi (Gv 8,32)».

Anche tu hai detto la verità e questo è il primo passo. Già l’hai fatto. Questo momento è il più felice della tua vita. Hai detto la verità. Godi questo momento. Non sono pienamente felice! Non sono soddisfatto pienamente della mia vita! Non sono pienamente felice! Bravo/a, complimenti! Adesso vorrei e proprio lo desidero, perché vi voglio tanto bene, raccontarvi una storia, inventata, ma saggia:

«Un vecchio contadino e suo figlio abitavano in un piccolo villaggio. Per vivere, entrambi lavoravano duramente tutto il giorno un pezzo di terra, avendo a disposizione solo un cavallo per tirare l’aratro. Un giorno il cavallo scappò su per le colline e ai vicini che consolavano il vecchio contadino per la sua sfortuna, questi rispondeva: Sfortuna, fortuna, chi lo sa?. Dopo una settimana il cavallo tornò portando con sé dalle colline una mandria di cavalli selvatici, e questa volta i vicini si congratulavano con il contadino per la sua fortuna. Ma la sua risposta fu: Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa?. Poi accadde che suo figlio, mentre cercava di domare uno dei cavalli selvatici, cadde, rompendosi malamente una gamba. Tutti pensarono che si trattasse veramente di una grande sfortuna. Non il contadino, la cui unica reazione fu: Sfortuna? Fortuna? Chi lo sa? Qualche settimana più tardi, l'esercito entrò nel villaggio, imponendo a tutti i giovani abili la coscrizione obbligatoria: quando videro il figlio del contadino con la sua gamba rotta lo lasciarono stare. Questa fu una fortuna? Una sfortuna? Chi lo sa?


»




Questo racconto si potrebbe continuare all’infinito e anche facilmente applicare nelle nostre vite. Significato? Dal male può uscire il bene e dal bene il male. Bene e male, spero lo sappiate, sono due fratelli che camminano insieme. In breve. Non tutto è oro quello che luccica! Aggiungerei anche il mio centesimo: Non tutto quello che non luccica non ha valore.

Caro Gesù, senza di Te tante cose non sarebbero chiare. Tu dalla morte sulla croce, quando non potevi né muoverti né difenderti, hai tirato fuori la cosa più preziosa - la salvezza.

Vero è questo: Dio permette il male perché da esso può

tirare fuori il bene. Eccome! Gesù ha ricevuto il male e ci ha restituito il bene come un filtro che pulisce dalla sporcizia.




Dove possiamo trovare la felicità vera?


Sicuramente per trovarla non si deve andare da nessuna parte, ma abbiamo bisogno di un « movimento » molto intenso però immobile. Boh? Movimento immobile? Fammi pensare? Significa, se non sbaglio, fare tanta strada senza spostarmi? Mi piace idea! Perché non mi stanco! Non devo muovermi! Attenzione! Forse la cosa più difficile è proprio in questo movimento immobile è proprio rimanere immobili! Perché noi siamo abituati muoverci, abbiamo sempre da fare, sempre corriamo pieni di ansia e tu ci proponi!? Movimento immobile! Non sono così sicuro di riuscire a rimanere fermo, troppo difficile!

Adesso vi invito, seguitemi un passo dopo altro e così per l’eternità che è senza inizio e senza fine. Già potete intuire qualcosa, è un viaggio molto profondo e lungo, praticamente non si finisce mai. Viaggio eterno come va lontano. Il passo deve essere moderato. Ricordatevi abbiamo tutta l’eternità. Non c’è fretta. Non si finisce mai. Allora mi domando: Che senso ha fare qualcosa che non riesco a finire mai? Sembra che non ha senso, ma io ti dico che è soltanto apparenza. Invece ha senso eccome. All’inizio provate a immaginare che stiamo costruendo o ricostruendo una casa. Spero che avete più o meno l’idea di come si fa. Intorno a noi vediamo tanti cantieri. Secondo voi che cosa è più importante della casa: La facciata? L’elevazione? Quello che è fuori della casa o quello che è dentro di essa? Qualcuno può dirmi: tutto è importante. Confermo e dico, hai ragione, ma come sapete bene, nella vita tutti dobbiamo fare la scala dell’importanza. Anche in questo caso proviamo a ragionare: se la casa esteriormente è completa e ben rifinita, tutti vedendola dicono: che bella! Perché da fuori sembra così, m se dentro è inabitabile, perché non c’è niente, nessun servizio. Ditemi per piacere! A cosa serve questa casa, è inutile o sbaglio? Sapete bene, meglio di me che non sbaglio. Secondo me, se anche la casa non è finita perfettamente fuori, ma è abitabile dentro, ci sono tutte le comodità e i servizi necessari per vivere possiamo Abitare in essa senza problemi. Vero, fuori non è perfetta, ma è funzionante. Io e la mia famiglia possiamo stare dentro. Abbiamo la casa. Siamo felici. Dentro c’è tutto e di più. È abitabile. Prego! Entrate! Guardate! Dentro è bellissima! Da fuori non sembrava così bella. Sorprendente. Quando ci siamo dentro non pensiamo che fuori sono ancora tante cose da sistemare. Pian piano o veloce sistemeremo tutto.

Adesso vi invito, seguitemi un passo dopo altro e così per l’eternità che è senza inizio e senza fine. Già potete intuire qualcosa, è un viaggio molto profondo e lungo, praticamente non si finisce mai. Viaggio eterno verso Dio.

Attenzione non fare passi più lunghi della gamba. Camminate piano. Chi va piano, va lontano. Il passo deve essere moderato. Ricordatevi abbiamo tutta l’eternità. Non c’è fretta. Non si finisce mai. Allora mi domando: Che senso ha fare qualcosa che non riesco a finire mai? Sembra che non ha senso, ma questo vi dico e l'apparenza. Invece ha senso eccome. All’inizio provate a immaginare che stiamo costruendo o ricostruendo una casa. Spero che avete più o meno l’idea di come si fa. Intorno a noi vediamo tanti cantieri. Secondo voi che cosa è più importante della casa: La facciata? L’elevazione? Quello che è fuori della casa o quello che è dentro in essa? Qualcuno può dirmi: tutto è importante. Confermo e dico, hai ragione, ma come sapete bene, nella vita tutti dobbiamo fare la scala dell’importanza. Anche in questo caso proviamo a ragionare: se la casa esteriormente è completa e ben rifinita, tutti vedendola dicono: Che bella! Perché da fuori sembra così, ma Se dentro è inabitabile, perché non c’è niente, nessun servizio. Ditemi per piacere! A cosa serve questa casa, è inutile o sbaglio? Sapete bene, meglio di me che non sbaglio. Secondo me, se anche la casa non è finita perfettamente fuori, ma è abitabile dentro, ci sono tutte le comodità e i servizi necessari per vivere possiamo vivere in essa senza proble mi. Vero, fuori non è perfetta, può non piacere, ma è funzionante. Io e la mia famiglia possiamo stare dentro. Abbiamo la casa. Siamo felici. Dentro c’è tutto e di più. È abitabile. Prego! Entrate! Guardate! Dentro è bellissima! Da fuori non sembrava così bella. Sorprendente. Quando ci siamo dentro non pensiamo che fuori sono ancora tante cose da sistemare. Pian piano o veloce veloce sistemeremo tutto.

Quante, ma dico quante persone pensano in modo diverso? Conta per loro ciò che è esteriore! Come si chiama questo! Apparenza? Si, proprio così! Caro Gesù, sei sempre un grandissimo educatore, senza apparenze, dici la verità. Ma?! No! Assolutamente No! Non posso dire questo. Troppo duro. Ok! Dico, ma la responsabilità è tua Gesù. Tu hai detto queste parole, io soltanto le ripeto dopo di te, consapevole che sono anche per me dure, contro di me:

« Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’aneto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità » (Mt 23,27-28) .

Adesso capisco perché ti hanno crocifisso. Hai rotto le scatole. Ogni tanto anche a me viene la voglia di condannarti, quando mi dici le verità troppo dure e inaccettabili. Le verità inaccettabili! Eh si, eh già che ci scuotano le coscienze! Però scusatemi. Spero che non avete niente contro di me. Le parole non sono mie. Sono di Gesù. Altra cosa, toccano anche me. Anche a me fanno star male.

Scherzando e non scherzando, siamo arrivati a buon punto! Spero tanto che sappiamo che cosa significa la vera bellezza. Perché sapendolo possiamo trovare la strada verso la vera felicità. No! Non vi credo! Ancora non lo sapete? Prendete mi in giro? Allora seguitemi! Però precisamente! Per favore! Tutti eseguono l’esercizio. Anche tu. Si, tu dietro. Non nasconderti dietro le spalle! Ti chiami? Dimmi! Allora? Spero che tutti già siano pronti! Cominciamo. Il braccio in avanti, dritto. Adesso, prego, raddrizzare il dito. Tu cosa fai? Non il terzo, ma dove siamo? Guardate! Questo - l’indice. Lui indica. Finalmente, bene! Siete bravi e brave, non posso dire niente! Adesso attenzione! Piano piano piegate il braccio verso il petto. Più o men dieci centimetri sopra l’ombelico, Bravi! Finalmente siete arrivati.

Complimenti, ecco il posto dove si trova la vera bellezza. Il posto si chiama. Si chiama? Dimmi tu. Dai. Non è vero. Non è difficile. Non puoi sbagliare. Impossibile sbagliare. Non sai? Chi sa? Nessuno? Come mai? Allora vi aiuto io. Ho un’idea geniale. Giochiamo. Giochiamo all’impiccato. Ecco la prima e l'ultima lettera. C ...E! No, Z non c’è. Ne anche, no, W non c’è. Ok! Ho capito. Vi lascio da soli. Pensate. Io vado a bere un caffè. Sorprendente come è difficile arrivare a una verità così facile! Viene da ridere? No, da piangere. Piango, rido. Rido, piango. Scusate! Sono sicuro che non dovrei farvi ancora una volta questa domanda, ma per essere sicuro ve la faccio: Avete trovato la soluzione della parola dell’impiccato? C...E! Sì!

Hai ragione. Sei sulla strada giusta. Questa parola è legata alla bellezza. Allora. Coraggio! No, ma no. No! Non è CREME!

CUORE!

Adesso vorrei cambiare un po’ discorso. Però sempre siamo più o meno sulla stessa strada. Per me una cosa è molto difficile da capire, non dico inaccettabile, perché ogni persona è libera di scegliere quello che le sembra migliore. Non si può costringere nessuno fare questo che non gli piace. Boh? Ma!?

Però! Sono perplesso. Anche un po’ dispiaciuto. Questa cosa riguarda prima di tutto le donne


le quali, in versione natural ecobio, sono belle e sembrano le muse (non sbagliare con le musse che in dialetto veneto significa asine). Belle, hanno tutto a posto, soltanto pensare a loro fa venire « la fame » . Però fame, fame. Esempio?! Esempio?! Ce l’ho. Sono tante queste donne però ce l’ho. Ecco, non posso dirvi il nome, perché se per caso questo libro diventerà famoso e questa signora lo leggerà. Allora guai. Però posso fare una cosa. Come al solito possiamo giocare all’impiccato, ecco:

B _ _ _ N!

Si, E c’è. No Z non c’è. Si, L c’è.

Guardandola viene la domanda: Incredibile. Che cosa vuole questa ragazza? Le mancava qualcosa? Bella come il sole! Bella come un fiore! Bella come una bambola! Quante donne « comuni » . Forse meglio dire donne non VIP, vorrebbero soltanto il 50%, cosa dico, basterebbe il 10% della sua bellezza, per essere contente. Cosa dico contente? Contentissime. Farebbero salti di gioia fino al cielo. Quanti uomini si accontentano delle mogli « belle in modo diverso » ? Stop! Non è finita. Quante donne si accontentano dei mariti « belli in modo diverso » ?

Se non puoi avere questo che ti piace devi accontentarti di questo che hai. Questa è una regola comune e quasi tutti la seguiamo e ci accontentiamo! Cosa puoi fare? Fine alla morte resistiamo e dopo si vedrà. Chi vivrà vedrà.

In Polonia (che è il mio paese nativo) durante il regime comunista si rispondeva alla domanda: Come stai? Nel modo astuto: « Non ci si può lamentare » Questa risposta si poteva capire in modo ambiguo. Così bene che veramente non ci si poteva lamentare. Oppure. La gente aveva paura di dire la verità. In questa concreta situazione, che riguarda le nostre mogli e mariti non VIP, e dobbiamo accontentarci di loro, perché non possiamo avere quello che ci piacerebbe avere, rispondiamo nello stesso modo. « Non ci si può lamentare » ! Ma nel caso in cui peggio non può essere? Ma?! Se si potesse cambiare? Chissà?

Guardate, è una cosa molto strana, perché questi uomini e donne, cosiddetti VIP ( Very Important Person), si comportano in modo strano. Preferiscono tutto bio ed eco, tutto natura si:

ginnastica,

integratori,

ambiente,

vestiti,

cibo,

medicina,

amanti,

personal trainer, e così via...

Permettono nei loro corpi applicare i protesi e siliconi! Tutto intorno alle loro vite è bio a parte loro stessi. Assurdo! Vero assurdo! Bellezza artificiale. Bellezza gonfiabile. Bellezza truccabile. Bellezza struccabile.

Perdonatemi! O sono scemo io o qualcun altro. Questa, credetemi, non è bellezza ma schifezza! Mi domando: Perché fanno queste cose? Che né so io? Io sono semplice uomo. Forse non piace loro come sono stati creati dal Buon Creatore e vogliono correggerlo? Forse non amano loro stessi? Forse non accettano loro stessi? Forse, forse, forse. Non lo so cosa dirvi? Boh?

Appello caldissimo! Cari specialisti degli impianti estetici del silicone vi chiedo gentilmente. Se per caso a me capitasse, perché nella vita non si sa, e mai dire mai. Allora se mi capitasse incontrare (certamente senza consapevolezza) una donna o, nel caso delle donne, un uomo attrezzato con impianti estetici artificiali di silicone. Vi chiedo, e penso che non è troppo: allegate le istruzioni d’uso!

La resistenza alla pressione.

Quanti movimenti al minuto.

Il peso massimo.

La temperatura massima del riscaldamento, e così via.

L’assicurazione da firmare.

Per proteggermi da guai se per caso dovesse succedere qualcosa. Che so io? Per esempio perdita del silicone o gonfiore. Povero me. Non lo so cosa può succedere?

Per favore! Penso di non chiedere troppo? Scrivete anche il numero d’emergenza! A parte gli scherzi ragazzi/e, è una cosa seria. State attenti. Mi raccomando domandate prima:

Fumi – No.

Russi – No.

Scoregge – Sì.

Silicone?

Assicurata/o?

Ecco, fate sempre queste domande. Vi prego. Meglio evitare guai. Cosa pensate? Non ho ragione? Guardate questo sito


.

Mi seguite? Ancora non ho finito! Provate, per favore a seguirmi! Pazienza! Andiamo avanti! Provate a immaginare un incontro dei VIP. Non è difficile. Si incontrano spesso. Lo vediamo in TV. Fanno le sfilate, tutti belli, direi perfetti. Veramente ci fanno impressione. Ci tolgono il fiato. Guardando loro, per un attimo, possiamo dimenticare la nostra realtà sfigata. Tanti di noi pensano così. Adesso attenzione! Provate a immaginare. Penso che fantasia non vi manca. In un certo momento dell’incontro, quando tutti già sono rilassati e felici. Si comincia improvvisamente, sembra un film dell’orrore. Plaf. Puf. Plaf. La garanzia del silicone scade e si sente dappertutto Plaf. Puf. Plaf. Paf. I nostri VIP perdono silicone. Un diluvio del silicone. Si salvi chi può! Dov’è Noè e la sua arca? Si sente la voce - già è partita! Tutti i VIP che scappano dalla porta della servitù per non essere visti in una realtà reale, da noi mortali comuni. Scappano per nascondere la verità di loro stessi. Cosa mi dite? Interessante?

Attenzione! Mariti e mogli non VIP. Comuni mortali! In questo momento, finalmente, avreste apprezzato le vostre mogli bio e i vostri mariti ecobio. Viva bio! Che sollievo! Sono fortunato/a, Svanisce il mito del VIP e rimane l’immagine della mussa - musa? Poca differenza! In questo momento nasce un nuovo gruppo sociale: Mussovip! Bello! Mi piace! Sembra una bevanda! Io invece rimango soddisfatto! Alla fine ho capito che io sono bello. Non loro!




Non ci sono non belli e non belle


I difetti fisici, in genere, è impossibile eliminarli. La perfezione sulla Terra, e in questo momento devo deludervi, non esiste. Se vuoi essere pienamente perfetto/a, mi dispiace, hai sbagliato il posto. Però non saprei dove potresti andare. Non c’è scelta. Devi rimanere sulla Terra per forza, ti piace o no. Ecco per forza devi anche accettare anche questo, la perfezione sulla Terra non esiste, e anche tu non sei perfetto ne fisicamente ne spiritualmente! Punto e basta! Credetemi, tra noi uomini non ce neanche uno perfetto. Da un lato questa notizia può essere triste. Ma?! Dall’altro lato, e questo è più importante, ci da un po’ di sollievo e ci toglie l’ansia! Che bello! Vivere senza l’ansia! Però, con la determinazione, verso la perfezione! Non devo essere perfetto. Basta che sono capace di vivere con le mie mancanze, sapendo come gestirle. Loro possono diventare per me una buona occasione sulla strada del miglioramento. Chissà? Sicuramente possono! Vero! Possono! Ma, diventano? Da possono a diventano c’è una lunghissima strada. Dipende da me, dal mio impegno e la mia collaborazione con la grazia di Dio. Ma soltanto dall’impegno? Con tutta la mia buona volontà e sforzi da parte mia, può sembrare che non faccio progressi! Prima! Scusate! Devo! Ma proprio devo chiarire una cosa. Se per caso tu ti senti così, credimi, io non ho niente contro di te. Neanche ti conosco. Questa cosa che adesso desidero toccare non è un mistero nascosto, ma piuttosto una cosa evidente, non si può nasconderla. C’è e basta. Non si può fare niente o poco! Siete pronti? Allora comincio!

Sono le persone, mica colpa loro! Sono così e basta. La madre natura le ha create così. Non si può far niente. Possono applicare tutte le meraviglie che oggi la cosmetica ci offre e niente. Non si può far niente, purtroppo. Sono brutte! Brutte! Fisicamente brutte. Proprio brutte. Forse? Boh! Interventi plastici, ma rischiano di perdere la faccia e l’identità. Chi vuole può provarci, siamo liberi, ma attenti al nuovo gruppo sociale Mussovip del quale ho parlato nel capitolo precedente. Tornando al discorso. Sono le persone brutte e basta e non si deve girare con le parole! La realtà è così! Sono brutte! Oppure meglio dire che sono belle, però, in modo diverso! Vero? Così ci si sente meglio! Il significato, però, rimane lo stesso. Puoi girare come vuoi, non si cambiano. Sono brutte e basta!

Prima cosa che dovrebbero fare è accettare loro stessi! Sono così! Difficile da accettare, ma niente avviene per caso. Tutto ha un senso. Anche la loro esistenza!? Ecco, che senso ha? Non servono le domande senza le risposte, tipo:

Perché proprio a me?

Che cosa ha quell’altro meglio di me?

Perché io e non lui o lei?

Credetemi, non serve per niente. Allora smettetela di piangervi a dosso. Quello che potete e dovete fare per salvarvi è: Accettare voi stessi! Punto e basta! Non c’è scampo! Unica soluzione per la salvezza. Se non Vi accette come siete, non potrete vivere serenamente con voi stessi e questo purtroppo è difficile. Non potete permettervi a questo . Perché non si può scappare da se stesso. Dove andrete sarete sempre con voi stessi. Allora! Pensateci bene! Dai! Potete farcela. Avete due possibilità:

Prima - o accettate voi stessi!

Seconda - o accettate voi stessi!

Quale di queste due possibilità scegliete? Prima - bingo! Seconda - bingo! Avete vinto! Bravi/e. Vediamo che non avete tanta scelta. Purtroppo siete limitati. Sono sicuro che potete farcela. Ormai per tutti questi anni vi siete abituati a vedervi. Per forza! Ogni tanto dovete specchiarvi e spero che non vi spaventate più. Forse neanche ci fate caso! Vi do un buon consiglio, da u buon amico. Non domandare mai, e dico mai, allo specchio chi è più il bello/a del reame:

Specchio, specchio delle mie brame. Chi è più il bello del reame?




Questa sfida potrebbe essere per voi un shock irrecuperabile! Trauma, e non lo so cosa potrebbe succedervi. Sicuramente niente di buono vedendovi nell’ultimo posto della lista. Non preoccupatevi della vostra brutta bellezza! Non preoccupatevi della vostra bella bruttezza!

Queste persone a me, personalmente, piace osservarle quando sono in vacanza sulla spiaggia. Passano come fosse niente, sembra tutto normale. Con un corpo così? Non hanno vergogna? Si vede che già si sono abituati e accettati. Sembra impossibile! Da un altro lato sembra giusto, la spiaggia è per tutti! Non soltanto per i belli come noi. Guardando li mi sento abbastanza soddisfatto. Dio ti ringrazio che non sono come loro! L’altra cosa che mi sorprende ancora di più è che tanti di loro sono sposati. Hanno figli. Com’è possibile? Come mai? Strano!? Ma è così! Sembra impossibile. Ma no! Sembrano felici. Ridono. Incredibile! In questa situazione ridere?! I corpi come balene e ridono? Le gambe storte e ridono? Cosa c’è da ridere? Spiegatemelo?! Loro sono contenti. Perché?

Quante persone non sopportano un piccolissimo brufolo sul naso, un po’ di pancia o cellulite. Qua invece cosa vedo? I cosiddetti « brutti » sono contenti. Questa situazione mi fa pensare! Fanno finta o stanno bene? Come si può spiegare questa cosa?

Primo, è questione di gusti.

Secondo - il modo di vedere si cambia dal punto di sedere.

Io guardo dal mio, e loro guardano dal loro e così via, tutti guardiamo dai nostri punti di vista. Niente è uguale. Brutto e bello è una cosa relativa. Questo che per me è bello, non deve per forza essere bello per gli altri e viceversa. Bello e brutto è un gusto personale!

Tutti noi conosciamo la fiaba di Andersen, « Brutto anatroccolo » in cui il brutto anatroccolo, diverso dagli altri, è fermamente convinto di essere, per l’appunto, brutto, e comprende solo alla fine della storia di non essere un’anatra malriuscita bensì un cigno. Qualcuno potrebbe dire: Meglio tardi che mai! Un meccanismo non molto differente da quello che si attiva in molte persone che, per le motivazioni più varie, hanno imparato a vedersi brutte e come tali si comportano, sminuendo i propri pregi e rinforzando sempre di più l’immagine svalutante che hanno di loro stesse


. Spesso, quasi sempre succede che la società aiuta loro nella perdita di autostima. Questo atteggiamento si chiama: Sindrome del brutto anatroccolo! Sappiamo che in realtà lui non era anatroccolo ma cigno. Sappiamo anche che in realtà non era brutto, anzi era bello. Allora perché era considerato brutto?

Era diverso da loro e la sua diversità era considerata come bruttezza. Però come sappiamo non era brutto anzi era più bello degli altri, ammirato dagli altri. Da loro però era considerato brutto.

Spesso nella società dove viviamo incontriamo atteggiamento simile. Funziona più o meno così. Sono le persone che si considerano brutte perché sono rifiutate ed etichettate dagli altri come tale. Noi, non posso dire tutti, abbiamo la tendenza di trovare qualcuno più debole e più brutto di noi. In questo modo ci sentiamo migliori.

Appello caldissimo! A tutti così detti brutti! Non dovete preoccuparvi se gli altri vi considerano brutti perché la vostra bellezza o bruttezza non dipende da loro. Vi garantisco che anche loro non piacciono a tutti. Dovete sapere, e questo è sicuro 100%, che per essere amati e felici non serve tutto il mondo intero. Non a tutti dovete piacere. Questo non è il vostro problema ma degli altri.

Adesso ascoltate bene! Per essere amato e felice basta soltanto, ripeto, basta soltanto una persona alla quale vi piacete. Sapete quanti abitanti ci sono nel mondo? Più o meno 7,3 miliardi. 3,64 miliardi di donne. 3,7 miliardi di uomini. Pensate che tra tutti questi uomini e donne non si trova uno o una alla quale voi piacete? Sembra impossibile! Scelta è grandissima. Avete capito? Se vi troverete una persona giusta, garantisco, siete a posto! Per questa persona siete belli/e. Potete essere il più felici del mondo. Basta una persona che vi ama!

Sembra facile trovare una persona giusta, ma in realtà sapiamo che non lo è. Secondo loro in Italia 8,8 milioni di persone sono singole così detti zitelli o martufi. Un aumento record del 46% negli ultimi 10 anni. Questo è quanto emerge da una proiezione al 2016


. Sono più o meno 13% della popolazione italiana! Sono tanti! Troppi direi! Allarmante è che il percentuale delle persone singole, così detti zitelli, sempre cresca. Per spiegare questa tendenza ci vorrebbe un altro libro con lo studio approfondito.

Però, tornando al nostro discorso, spero che tutti lo abbiamo compreso. Alla fine non ci sono le persone brutte!

Evviva evviva! Veramente viva! Abbiamo scoperto una cosa eccezionale! Non ci sono le persone brutte nel mondo! Tutti brutti o, scusate, tutti belli! Complimenti! In questo momento ci vorrebbe un bel calice di champagne e fare un po’ di festa. Forse! Spero con tutto il mio cuore che qualcuno/a si è sentito/a meglio. Non sono brutto/a. Che bello sentirsi così.

Brutto anatroccolo è diventato un bel cigno! Non per questo che è successa una magia, ma per questo che è diventato consapevole di questo chi è. Ha scoperto la verità di se stesso. Ecco, ci vuole la consapevolezza.

Salve a tutti belli e belle! Oggi per me il mondo è diventato un po’ diverso! Più bello direi!

Esiste un altro motivo che ci spiega perché nessuno può essere brutto. Sapete perché? Sono sicuro che lo sapete! Posso anche scommettere! E sono certo che vincerò. Questo ci spiega la Bibbia! Sinceramente, soltanto in essa ho trovato una, così bella spiegazione, chi siamo noi uomini e donne. Ci racconta così la creazione dell’essere umano:

« E Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla Terra. Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò (Gen 1,26-27) » .

Che cosa pensate? Non è bello questo racconto? Provate a immaginare! Questo racconto parla di ciascuno di noi! Ogni persona del mondo assomiglia a Dio. Ogni persona del mondo è la sua immagine. In questo momento ci cascano le braccia. Ho una sensazione incredibile! Ho scoperto chi sono! In questo momento chiaramente capiamo che una persona creata da Dio non può essere brutta! Perché? Perché Dio è bello! Se penso in modo diverso offendo Dio! Senti questa sensazione nel cuore? Bella, vero? Adesso ci sentiamo meglio. Specialmente questi, come si chiamano « ex brutti » .Stop! Sono diventato troppo sentimentale. Basta! Non voglio che mi piangete addosso. Su su, godiamo la verità e la scoperta. Non voglio esagerare, ma secondo me merito Premio Nobel!

Alla fine barzelletta che riguarda bellezza! Per cambiare un po’ di tono! Preparatevi.

Quando il buon Dio ha creato Adamo (primo uomo). lo guardò e lo guardò con attenzione, non sembrava tanto contento. Allora decise di migliorare la sua creatura che doveva essere perfetta - la sua immagine, per rimediare decise di creare la donna. Quando Adamo si addormentò prese la sua costola e da essa creò Eva. Non vedeva ora di vederla, era molto impaziente. Era sicuro che era riuscito a creare il suo capolavoro.

Volete che continuo? Signore? Sicuro? Ok! Vostra responsabilità.

Quando finalmente il buon Dio vide Eva, si pietrificò e rimase così per lungo tempo. Gli angeli vedendolo così credevano che era in estasi! Dopo lungo tempo ritornò in sé e disse. Poveraccia!?!? Tu dovrai usare per tutta la tua vita i trucchi.

Tranquille! Tranquille, è soltanto una barzelletta! Niente di serio. In ogni barzelletta, però, può esserci un po’ di verità?! Mi lavo le mani! Non sono responsabile se qualcuna è rimasta male!





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Sai figlio mio, nonostante tutto quello che si sente in giro, a me sembra che i ragazzi di oggi sono educati meglio dei ragazzi dei miei tempi. Quando ero giovane e passavo per la strada, tutti si giravano e mi offrivano proposte immorali… per questo spesso non avevo voglia di uscire da casa… adesso invece posso uscire anche dieci volte al giorno e nessuna proposta immorale… guarda che bravi ragazzi!

Sì mamma! Ma sono passati 50 anni…

Che cosa voglio dirvi con questa barzelletta?

CHE OGNUNO DI NOI HA I SUOI 5 MINUTI…!

E QUESTI 5 MINUTI SONO POCHI… MA SONO DIVERSI…

Sapete quante persone finora sono vissute sulla terra?

Vi siete interessati?

Io non me ne sono mai interessato…

Proprio adesso, per la prima volta nella mia vita, provo a cercare i dati della popolazione mondiale. Non è difficile trovarli. Ecco1!

Secondo Focus (una rivista scientifica), basandosi sugli studi del demografo Jean Bourgeois – Pichat, si può dire che fino ad oggi hanno abitato il nostro pianeta più o meno

85 miliardi di persone…

mi faccio anche un'altra domanda:

quante persone ancora vivranno sulla terra?

Secondo le più recenti stime, aggiornate a luglio 2015, l'Onu prevede:

nell'anno 2030 circa 8,5 miliardi

nel 2050 9,7 miliardi

nel 2100 11,2 miliardi.

Incredibile!? Che movimento! Io sono tra loro. Sembra che non conto niente… ma non è così.

1+1 fa 2

OGNI PERSONA CHE HA VISSUTO, CHE VIVE E CHE VIVRÀ

AVEVA

HA

AVRÀ

I SUOI 5 MINUTI…

E DOPO PASSA E LASCIA SPAZIO AGLI ALTRI…

VENGONO GLI ALTRI

PASSANO

E DI NUOVO… E COSI' FINO ALLA FINE DEL MONDO.

INCREDIBILE!

OGNI UOMO LASCIA LA PROPRIA TRACCIA SULLA TERRA…

IO…IO… SONO TRA LORO E ADESSO TOCCA A ME.

Translator: Andrzej Stanislaw Budzinski

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